lunedì 30 maggio 2016

INTERVISTA A SALVATORE CONACI



Ciao Salvatore, benvenuto nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Salve Linda, è davvero un piacere immenso essere al suo cospetto. Ho 25 anni, sono cresciuto a pane e letteratura ed ho sempre fatto mio il motto latino “mens sana in corpore sano”. Amo gli sport da combattimento, la boxe su tutti. Impazzisco per i cani, soprattutto per quelli di grossa taglia, e possiedo un meraviglioso boxer tigrato di nome Magor. La famiglia è sempre stata la colonna portante della mia vita, e da poco ho gettato le basi per costruire la mia, sposando Ilaria. 

Ti sei diplomato al Liceo scientifico e laureato in Lettere e Beni Culturali con una tesi dedicata alla massoneria e alla letteratura. Parlaci di questo connubio.

Mi piace spiegare i motivi di questa scelta con l’ausilio della storia narrata da David Foster Wallace, in cui due pesciolini si chiedono, ad un certo punto della loro vita, che cosa sia l’acqua. La Massoneria (si badi bene, la vera Massoneria) ha molto da offrire all’Uomo, proprio come la Letteratura. I punti d’incontro tra questi due universi sono molteplici, a volte molto più numerosi ed interessanti di quanto si pensi. Essi s’intrecciano, si compenetrano e, a volte, si completano quasi incredibilmente. Per trarre dei giovamenti dall’uno e dall’altro,  però, bisogna che torniamo a chiederci cosa essi siano davvero.

Sei appassionato anche della cultura esoterica. Perché?

Più che una passione, è una naturale inclinazione del mio animo, vecchia tanto quanto me. Ho iniziato ad assecondarla da bambino appena alfabetizzato, ed ho proseguito, nel tempo, a differenti e sempre più intensi gradi di consapevolezza. Trovo che sia altamente affascinante la coltura di un antichissimo seme occulto, raccolto, nelle ere in successione, solo da chi ne sente spontaneamente il richiamo.

Dove trovi il tempo per scrivere e quando hai deciso di impugnare carta e penna?

La decisione non è nata di punto in bianco, ma si è evoluta nel corso dei miei anni più acerbi.
Scrivo quasi prevalentemente di notte, quando il mondo è abbastanza silenzioso da permettermi di ascoltare meglio la voce di Madonna Letteratura. Darle l’orecchio che merita è fondamentale per non ricadere in testi banali, ed in storie lette e rilette nei secoli.

Quale libro riposa sul tuo comodino?

Ho un ‘comodino’ interiore, su cui giace un antico e particolare libro – del quale scelgo di non menzionare il titolo – iniziato e mai letto fino in fondo, per motivi che preferisco ricordare, in questa sede, ma non esplicare. E poi c’è il comodino reale, fisico, su cui campeggia, attualmente, un libro di preghiere e salmi cristiani.

Ci sono autori che consideri tue Muse e quanto di loro c’è nei tuoi testi?

I grandi Maestri dai quali ho tratto insegnamento sono molti. Posso ricordare la grande forza evocativa di Ennio e Petronio; l’altezza di S. Agostino e Dante; la raffinata perfezione aurea di d’Annunzio. Quel ch’è certo è il posto inarrivabile che ricopre, ai miei occhi, Edgar Allan Poe (espressamente posto come ispiratore massimo in ”Perle nere”).

Nel 2015 esordisci con “Perle Nere”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Per rispondere a questa domanda,  mi aiuto con le sensazioni segnalatemi da chi ha già letto il libro. Vi sono luoghi altri dal tempo, in cui si agitano personaggi vari, grotteschi disturbati. Essi s’incontrano, si scontrano, si separano. Alcuni cercano vendetta, alcuni si amano d’amori impossibili; altri d’amori maledetti. Taluni uccidono, muoiono, vivono, recitano poesie. È un libro per lettori dall’animo variopinto, che possono trovare ad ogni pagina il racconto capace di far vibrare il loro cuore.


http://www.ibs.it/code/9788865875513/conaci-salvatore/perle-nere.html




Qual è stato l’input per questo libro?

Un incipit buttato giù accidentalmente, in una notte tormentata, annebbiata, trascorsa al lume pallido di una candela tremante, mentre il cielo soffriva d’una tempesta incurabile.

Quale messaggio vuoi trasmettere?

“Perle nere” non trasmette un messaggio. Pone il lettore davanti alle sue paure più nascoste,  lo intimorisce, lo affascina, lo fa sperare. Fa provare emozioni destabilizzanti con lo scopo di rendere gli umani più umani. È quello che dovrebbe fare ogni opera dell’orrore: ricordare all’Uomo la sua fragile umanità.

Nel Gennaio 2016, la tua opera “Girifalco e quella fontana del Diavolo” viene pubblicata sulla rivista Luoghi misteriosi. Daccene un assaggio.

[...] Da subito, una convinzione comune poi divenuta mito, leggenda, iniziò ad aleggiare attorno a quel fine monumento che, a pochi passi dalla Casa di Cristo, posto in quella precisa posizione, pareva voltarle le spalle, precederla prepotentemente con la sua bellezza geometrica. Secondo l’immaginario collettivo, infatti, quella grande fontana era stata costruita dal Demonio, in una sola notte. [...]

Attualmente risiedi in Svizzera, hai mai pensato di utilizzare questa ambientazione per i tuoi romanzi?

Più volte. La Svizzera, quella più spartana, rude e malinconicamente desolata che osservo io, è capace di scorci di grande bellezza e suggestione. Sa essere misteriosa, a volte cupa. Niente male.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Sì, un romanzo dalle tinte tragiche, ma sempre ancorato a misteriose radici orrorifiche. Un lavoro totalmente diverso da “Perle nere”, ma una nuova sfida per me. Voglio essere in grado di toccare il lettore con un genere – il romanzo – che non è il mio, essendo io più propenso al racconto.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Piacere mio, Linda. Evviva il lupo!

Per seguire Salvatore    PERLE NERE

1 commento:

  1. Perle nere mi ha catturato molto più di quanto mi aspettassi. E' una insospettabile porta su un altro mondo. Successo meritato. E comunque attendo impaziente il nuovo romanzo, caro Salvatore!
    V.

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