venerdì 30 aprile 2021

UN'EREDITA' PER DUE di Scarlett Douglas Scott - INTERVISTA ALL' AUTRICE

Oggi, ospito Scarlett Douglas Scott, in occasione dell'evento dedicato al suo romanzo, dal titolo Un'Eredità per Due.
Conosceremo meglio l'autrice attraverso un'INTERVISTA.
Andiamo subito a scoprire nel dettaglio il suo romanzo!
 
 


 
SINOSSI: Veronika Jensen è un’archeologa.
La sua vita è a Roma, con il suo lavoro al Dipartimento, il suo fidanzato Stefano e gli scavi a Veio.
Ha chiuso da anni il suo passato in Norvegia, dove è nata, e mantiene a distanza l’unico legame rimasto con sua nonna Inge attraverso una sola telefonata all’anno.
Fino a quando Inge viene a mancare e le lascia in eredità un gatto dispettoso, un cottage in collina e un vecchio albergo sommerso dai debiti.
Veronika deve ritornare a Trondheim, prendere atto della situazione finanziaria del Kwasir Inn e decidere se accettare o meno l’eredità, perché se rinuncia all’albergo perderà anche la casa e un cospicuo lascito in denaro.
Però lei non è l’unica erede: Inge ha citato nel testamento anche un perfetto sconosciuto, Mikhail Olsen che, oltre a essere il notaio più affascinante di Trondheim, è anche l’unico in grado di risollevare l’albergo dai debiti, ma solo se Veronika accetta di diventare sua socia in affari.
Travolta da una girandola di avvenimenti, in cui verranno trascinati anche la sua amica arredatrice Roxana e l’intrigante cuoco pluristellato Franz, la protagonista si troverà ad affrontare una minaccia imprevista che potrebbe cambiare per sempre il suo futuro e quello di Mikhail.

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Scarlett Douglas Scott
è il nome d’arte di Solange Mela, autrice di lungo corso presente nel mondo editoriale da vent’anni.

Le sue prime pubblicazioni si concentrano sul genere noir/paranormale, con la saga di Savanne in tre volumi, pubblicata prima con Effedue Edizioni e successivamente con Edizioni Domino. Contemporaneamente, esordisce con una raccolta di racconti storici ambientati nella provincia di Piacenza che accentrano l’attenzione sulla famiglia Scotti Douglas, opera che le avvale il Premo di Autore dell’anno 2008, medaglia d’argento e Laurea ad Honorem rilasciata dall’Accademia Internazionale “Francesco Petrarca” di Viterbo.
Nel 2006, fonda la casa editrice Domino, pluripremiata dal Premio Cittadella e Premio Italia per le opere di genere Fantasy e fantascienza. Ritiratasi dal commercio, Scarlett D. Scott è tornata a dedicarsi alle proprie produzioni, concentrandosi sul tema storico ottocentesco con Ospite Inatteso e amministrando i gruppi fb Regency & Victorian e 800 Italia – Vita & Letteratura
Segue i corsi avanzati di scrittura creativa, sceneggiatura e storytelling condotti da Alessandro Forlani.
Per Dri Edizioni, pubblica una versione della Divina Commedia in chiave fantasy, dedicata ai ragazzi delle scuole medie: la dilogia Dante – Fuga dagli Inferi e Dante – Luce dalle Tenebre.
Appassionata di temi ecologici e sociali, pubblica il romance contemporaneo Ho vinto te – Christmas Island, ambientato in un atollo del Pacifico durante il terrificante ciclone del 2008, territorio utilizzato negli anni ’50 dal governo americano per esperimenti nucleari.
Con La ragazza del Sundown Blues Café apre la serie dei contemporanei “musicali”, dove amore, avventura e musica si intrecciano scandendo il ritmo del cuore e della passione.
Nel 2016, pubblica il suo primo esperimento di narrativa romance regency Ospite Inatteso.
Nel 2019, approda nella scuderia della collana editoriale Literary Romance con il romance regency La Stagione dei Narcisi e la novella regency Quando i Narcisi Fioriranno a Dicembre. La donna del Capitano è il seguito di Ospite Inatteso.


INTERVISTA ALL'AUTRICE
 
 


Ciao Scarlett, benvenuta nel mio blog. Partiamo dal tuo pseudonimo. Perché questa scelta? 

Ciao Linda, grazie per la tua intervista. Il mio pseudonimo nasce dalla scelta di separare la mia carriera di autrice di romanzi per adulti da quella per ragazzi. Da molti anni, scrivo narrativa per le scuole con il mio vero nome e non volevo associarlo alle letture più adulte. È il connubio tra il nome della protagonista di Via col Vento, Scarlett O’Hara, e cognome di un’antica famiglia nobiliare piacentina.

Quando si è accesa in te la scintilla della scrittura?

Da ragazzina passavo le vacanze in Trentino, e spesso capitavano lunghe giornate di pioggia. Ho iniziato in quel periodo a leggere i romanzi di Barbara Cartland e le saghe fantasy di Shannara, Il Signore degli Anelli, Darkover e Dungeons & Dragon, che hanno favorito le condizioni per riempire le ore di noia, approcciandomi alla scrittura creativa. Per molti anni è stato solo un passatempo, poi ho iniziato a pubblicare racconti e, nel 1999, è uscito il mio primo lavoro a quattro mani con mia sorella, Amadron, di genere fantasy. Questa pubblicazione è servita a introdurmi nel mondo dell’editoria e a farmi conoscere da altri editori, operazione che ha portato successivamente a spronarmi ad aprire una mia casa editrice.

Qual è stato l’input per Un’eredità per Due?

L’imput è stata l’idea di un’eredità divisa tra due persone sconosciute. Alla morte della nonna, Veronika si trova a doversi occupare dell’albergo e dei debiti lasciati da Inge, ma non si aspetta che l’eredità non sia solo sua. Volevo ambientare il romanzo in un’atmosfera fiabesca ed elegante, così ho immaginato l’albergo e l’ho descritto, prendendo spunto da un edificio realmente esistente, il Bakeret Hotel, che nell’800 era un panificio. La storia del Bakeret mi ha ispirato, e invito sempre i lettori a visitare il sito dell’albergo, magari per organizzare un viaggio a Trondheim.

Cosa troveremo al suo interno?

Tanto di tante cose, come amo inserire nelle mie storie. Il romanzo può essere letto come una storia d’amore tra due sconosciuti che sono costretti a condividere un’eredità scomoda, oppure come la storia d’affetto e di abbandono tra Veronika e sua nonna. Il filo rosso che unisce i personaggi è la leggenda dei due corvi di Odino, Huginn e Muninn, che secondo la mitologia partono al mattino, volano attraverso il mondo e ritornano alla sera per raccontare a Odino ciò che hanno visto e sentito. Rappresentano il Pensiero e la Memoria, e nell’Edda si tramanda la paura di Odino di perdere entrambi. Questo concetto ripercorre tutto il romanzo, il timore di perdere la memoria delle proprie radici, di allontanarsi dagli affetti tanto da dimenticare la strada di casa, di perdere la ragione per cui si fa parte di una famiglia, qualunque essa sia. Il senso di memoria affiora in maniera persistente nel concetto di vita e di morte, di come viene vissuto dalla popolazione che discende dai vichinghi, famosi per le celebrazioni funebri e i canti dedicati al passaggio verso il Valhalla, con la necessità di dare pace ai defunti ma anche a se stessi, per rinascere in una nuova forma di vita. La protagonista si trova a dover prendere le redini di ciò che la nonna ha abbandonato, a fare scelte che le ribalteranno la vita, a trovare un compromesso tra essere fedele a se stessa, e ai propri sogni, e a far rivivere il sogno della donna. Compromesso che trova solo abbandonando la ragione e affidandosi al cuore.

Lasciaci una frase significativa del libro.

Ti lascio una frase estratta da una lettera che Inge lascia alla nipote, dopo la sua morte. 
Il Kwasir Inn è il nome dell’albergo che le lascia in eredità. 

[...] Il Kwasir Inn è tuo, lo è sempre stato. Abbine cura perché, per molti anni, è stata la casa della nostra famiglia, l’unico rifugio dalla tempesta.

Quali tematiche affronti?

Una delle tematiche più impegnative è la Sindrome dell’abbandono di cui soffre
la protagonista, senza rendersene conto. Ha perso i genitori da ragazzina, a causa di un incidente aereo, ed è stata affidata alla nonna, una persona caparbia e anaffettiva, incapace di dimostrare alla nipote quanto tiene a lei. Veronika si porta dietro la paura di essere stata abbandonata anche da adulta, fino al punto di allontanarsi da Inge e dalla Norvegia per trovare altre forme di amore e di compensazione dalla perdita subita.
Un’altra tematica è quella dell’approccio alla morte, che Veronika affronta come una sorta di iniziazione, un passaggio da una se stessa bambina verso la donna che sta diventando. Quando impara ad accettare il lutto per la morte della nonna in maniera amorevole, riesce a riappacificarsi anche con il senso di abbandono e a trovare lo scopo per ricostruirsi una vita nella propria terra d’origine.
L’ultima tematica è quella dell’inganno, che nella mitologia norrena è molto frequente. Alcuni dei personaggi si dimostreranno falsi amici, creeranno problemi e anche disagio alla protagonista, che sarà costretta ad aprire gli occhi difronte alla realtà e a prendere atto di essere stata tradita da coloro di cui si fidava di più.

Perché la Norvegia? 
 
Il romanzo è nato da una chiacchierata tra me e Michela Cavaliere (curatrice della collana Pink - Astro Edizioni). La scorsa estate le ho proposto di scrivere per Pink, e Michela mi ha suggerito di ambientarlo in Norvegia. Ho accettato volentieri la sfida. L’ambientazione è stato il vero imput che ha influenzato tutta la storia di Veronika. È una terra che rimanda alla mitologia nordica, a panorami di ghiaccio e neve, a gente coraggiosa e caparbia, che difficilmente si adatta ai compromessi. Veronika rispecchia il carattere della sua terra, e di conseguenza si è sviluppato tutto l’intreccio sentimentale e relazionale con gli altri personaggi.

Parliamo anche della gatta ispiratrice. Come ti è venuta questa curiosa idea?

La gatta ispiratrice è la mia gatta, Dreadful Dreadnought, letteralmente “La Terribile, Non temo nulla”, chiamata semplicemente Dready. Volevo inserire un elemento divertente nel romanzo, che fungesse al ruolo di pasticcione, quell’archetipo dei romanzi di Vogler che genera caos ma al tempo stesso collega i personaggi tra loro. Nel romanzo è Malcom, il gatto norvegese di Inge, che alla morte della sua padrona rimane anche lui abbandonato, e può contare solo su Veronika e Mikhail. Fa parte dell’eredità, Veronika non lo sopporta, così come il gatto non sopporta lei, ma le circostanze serviranno a rivedere le loro necessità e a trovare una reciproca convivenza. L’ho descritto esattamente con il carattere selvatico e opportunista della mia gatta, avevo un’ottima modella a portata di mano!

Vuoi lasciarci una curiosità relativa al libro?

Le ricette norvegesi, assolutamente da provare! Carne e pesce sono le basi della cucina norvegese, ma anche i dolci non sono da meno. Ho fatto alcune ricerche e ho inserito le ricette nel buffet per la veglia funebre di Inge. C’è anche l’aspetto più romanzesco, il ricettario di Inge, e la tradizione per cui i ricettari dei cuochi non vengono mai divulgati. In questo caso viene fatta un’eccezione, e il ricettario diventerà una parte importante della storia

Progetti futuri?

Tra i progetti futuri c’è, a grande richiesta, il secondo volume! Le lettrici mi hanno chiesto di raccontare la storia di Franz e Roxy, i due personaggi secondari, il cuoco e l’arredatrice d’interni, quindi preparatevi a partire per la Spagna, perché è lì che ambienterò la loro storia.
 
 

giovedì 29 aprile 2021

PASSI D'AUTORE - Recensione - IL GARZONE DEL BOIA di Simone Censi

Oggi, per la rubrica Passi d'Autore, vi presento il romanzo Il Garzone del Boia di Simone Censi.
Andiamo a conoscerlo meglio!

 


 

Francesca Ghiribelli lo ha letto per noi!

 


 

 

SINOSSI: Ambientato nell’Italia dell’Ottocento, “Il garzone del boia” è la storia romanzata del più celebre esecutore di sentenze capitali dello Stato Pontificio, Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta, raccontata dal suo aiutante, comprato per pochi soldi dalla famiglia di origine per farne il proprio garzone. 
Una visione assai diversa, a volte in contrasto con quella del proprio Maestro che vede il mestiere del boia come una vocazione, mentre per il buon garzone è solamente una scelta obbligata dalla quale fuggire alla prima occasione.
Gli eventi si susseguono tra le esecuzioni di assassini e le storie vissute dai protagonisti o raccontate dal popolino sotto la forca.
Il Maestro cresce il proprio aiutante iniziandolo anche alla lettura e alla scrittura, così che il romanzo presenta una doppia stesura.
Una prima, in corsivo, fatta dall’aiutante alle prime armi, con un linguaggio spesso forte e colorito e una seconda riscrittura, quando oramai avanti con l’età su consiglio del suo analista, riprende in mano questa storia per fuggire dai fantasmi che ancora lo perseguitano.

 
 
 
 
 
Mastro Titta è un boia di professione e viaggia assieme al suo garzone, per compiere il proprio dovere: eseguire esecuzioni sui colpevoli designati.
Attraverso questo viaggio dell'orrore, conoscono le "vittime" del carnefice ed esplorano i meandri più cupi dell'animo umano.
Ci vuole sangue freddo per uccidere così. Il garzone riuscirà ad assistere il padrone e, forse un giorno, copiarne "l'arte"?

Partiamo dall'ambientazione storica. Ci troviamo nel Lazio, a Valle Aniene, nel diciannovesimo secolo. Ci muoviamo in vari scenari alla ricerca di condannati da giustiziare. Non vi sono molti riferimenti ai luoghi, ma sono presenti descrizioni del viaggio e delle sue scomodità; l'autore si concentra sui trasporti pessimi e la mancanza di igiene, e cerca di ritrarre un'epoca che lasciava a desiderare sotto molti aspetti.
La caratterizzazione dei personaggi è soddisfacente
.
Mastro Titta è il protagonista assoluto della vicenda. A detta dell’autore, questa figura è liberamente ispirata alla biografia di Giovanni Battista Bugatti, il boia di Roma vissuto a fine Ottocento, di cui son stati ritrovati gli appunti nel 1886. Fu uno dei più celebri esecutori di sentenze capitali dello Stato Pontificio.
Il garzone, di cui non si menziona mai il nome, è alle dipendenze di Mastro Titta. Il giovane lo segue passo passo, ma di lui si conosce poco, solo il suo successore Vincenzi Balducci che continuò l'opera del boia fino al 1870.
Accanto a loro c'è una girandola di personaggi presentati in modo accattivante, molti sono le vittime del boia e destinati alla medesima fine. Le loro storie singolari e, a volte, raccapriccianti spingono il lettore a proseguire la lettura.

Interessante l'idea di Censi di concentrarsi su Mastro Titta, studiandone le curiosità trovate sul suo percorso esistenziale, ma ci si chiede il perché di un titolo che ha poco a che fare col protagonista in sé. Resta il dubbio se questo garzone sia realmente esistito, o frutto dell'immaginazione dell'autore.
 


 

 

 

 

[…]  «C’era una pace d’amore nella natura che incantava e avrebbe reso poeta anche me, Gianbattista Bugatti detto Mastro Titta, che in fatto di versi conosco solo il rantolo dei miei impiccati e i queruli lamenti dei giustiziandi paurosi»

 

 

 

 

 

Il romanzo è in forma epistolare, la narrazione è intervallata alle vicende di vari personaggi, di cui conosciamo la storia, seppur in modo sommario vista la brevità, e pulsano di criminalità e condanna. Fanno gelare il sangue e restare col cardiopalma.
Lo stile alterna il linguaggio contemporaneo ad alcuni termini tipici dell'epoca in cui è ambientato, e questo rende singolare l’opera
Le tematiche trattate sono: la violenza, la morte, l'esecuzione, la colpa, la condanna, l'espiazione e il potere. Non lo definirei propriamente un giallo storico, ma i personaggi sono ben congeniati e mantengono viva l'attenzione.
Il messaggio tra le righe è relativo alla scoperta di se stessi. Le esperienze insegnano molto del nostro io, anche un vissuto sgradevole e sanguinolento può farci comprendere la vocazione che possiediamo. E farci decidere se siamo tagliati o meno per un incarico. Importante è guardare la realtà, accettarla e accettare anche i nostri limiti.
Oltre al messaggio, ciò che emerge da questo libro è la vita tipica dei boia dell'epoca. La scrupolosità con cui viene narrata l'esecuzione, la tecnica di uccidere e sacrificare l'essere umano, avviene con una tale veemenza e dovizia di particolari da risultare crudo e brutale.
Consigliato agli amanti degli storici crudi, dei romanzi che trattano di morte e dolore, di esecuzioni e avventura, agli appassionati dei romanzi epistolari, delle ambientazioni italiane e del genere che mescola elementi horror al giallo storico.

Francesca Ghiribelli
(Editing a cura di Linda Bertasi)



IL VOTO DI FRANCESCA





Francesca Ghiribelli
coltiva la passione per la lettura e per la poesia sin dalla t
enera età. Gestisce il suo Lit - Blog , dove espone le sue opere e recensisce libri.
Ha ricevuto molti premi a livello nazionale tra cui ricordiamo quello per la silloge Un'altalena di emozioni (Bancarella Editrice 2009).
La giovane poetessa è stata nominata Scudiero Guardiano dell'Unione Mondiale dei Poeti per il suo impegno nella letteratura.
Pubblicazioni:
Twins Obsession - Il Diario di una Gemella Ossessione
Cuore zingaro
Amore a prima vista


mercoledì 28 aprile 2021

Segnalazione - QUALCOSA DI MAGICO di Elena Genero Santoro

Oggi, torna a trovarmi la bravissima Elena Genero Santoro, in occasione dell'uscita del suo nuovo romanzo, dal titolo Qualcosa di Magico.
Andiamo a conoscerlo meglio!
 
 
 


 

 

 

SINOSSI: È estate. Nella casa al mare di Futura e Patrick si alterna una girandola di ospiti: Mac, attore di Hollywood, alle prese con una commedia romantica e con una collega giovane e capricciosa; Hannah, che sogna di trovare l’amore con Marguerite; Viola, che ha un rapporto controverso con il cibo; Manuela, decisa a organizzare un matrimonio faraonico. Intanto Futura cerca di superare la morte del padre, ma Patrick dovrà riconoscere che Claire riesce ad aiutarla meglio di lui.
La soluzione di tutti i problemi sarà nascosta nelle piccole gioie e nei dettagli in apparenza insignificanti che però si rivelano decisivi. Un romanzo che è un inno alla guarigione dell’anima.

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[...]
Allora Patrick, stesosi al suo fianco, nel tentativo di cullarla un po’, d’istinto iniziò ad accarezzarle i capelli, a immergere le dita garbate tra le sue ciocche nere e a lisciare i ciuffi ribelli che le si sollevavano, anarchici, dalla fronte. Di lì a poco, la udì respirare di nuovo nel modo calmo e regolare
di chi è sprofondato nella nebbia dell’incoscienza.
«Vigilerò io sul tuo riposo, amore mio» sussurrò «te lo prometto. Non posso ridarti tuo padre, ma forse posso arginare qualche tuo demone.»
Gli parve che sul volto di Futura fosse comparsa un’espressione serena, quasi un sorriso. Pago, si abbandonò anche lui a un sonno tranquillo.
 
 
 
 

Elena Genero Santoro è nata nel 1975 a Torino, dove attualmente risiede con il marito e i figli. Lavora nel dipartimento di ingegneria dei materiali di una nota casa automobilistica. Scrive editoriali e recensioni di libri e film per il sito Gli Scrittori della Porta, di cui è co-fondatrice.
Il suo primo romanzo Perché ne sono Unnamorata, edito da Montag, è uscito nel 2013. Sono seguiti L’Occasione di una Vita (Lettere Animate), Immagina di aver Sognato e Diventa Realtà (PubGold), Ovunque per Te e L’Ultima Risata (Policromia), Claire nella Tempesta e Stanotte o Mai; (Leucotea). Un Errore di Gioventù, Gli Angeli del Bar di Fronte e Il Tesoro Dentro sono usciti in prima edizione tra il 2014 e il 2016 con 0111 Edizioni e ora sono stati ripubblicati con Gli Scrittori della Porta Accanto. Nel febbraio 2021 è uscito, con Gli Scrittori della Porta Accanto, il suo libro umoristico Confessioni di una #Badmum.

martedì 27 aprile 2021

Segnalazione - PURPLE INNOCENCE di Hellen C. Worth

Oggi, vi presento il nuovo romanzo di Hellen C. Worth, dal titolo Purle Innocence.
Andiamo a conoscerlo meglio!

 

 


 

 

 

 

SINOSSI: Quello che è rimasto di Sergio, dopo la morte della moglie, è solo un guscio. Il rancore per la figlia a cui attribuisce la colpa per la perdita lo tormenta. Sentimenti come amore e affetto sembrano non poter più essere contemplati nella sua vita ormai ridotta a un limbo offuscato, ma l’irruzione di Viola, un’ingenua ragazza alla pari, lo costringerà a fare i conti con i suoi demoni mettendolo con le spalle al muro.
Chi è il lupo? Chi è l’agnello?
Sensualità e forti sensazioni fanno da cornice a una storia che solleticherà le vostre emozioni.

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Dietro allo pseudonimo Hellen C. Worth si cela una moglie e madre quarantenne, che ha utilizzato lo strumento della scrittura come autoterapia psicologica. Nei suoi scritti, infatti, Hellen convoglia le proprie esperienze ed emozioni, estrapolandole dal quotidiano, in maniera delicata ma profonda. Prima di essere una scrittrice, si considera una lettrice compulsiva, spaziando tra i molteplici generi della letteratura sia classica che contemporanea. L’amore per la lettura nasce in tenera età, trasmessole dal padre, anch’esso appassionato lettore. Ha sempre avuto una particolare predilezione per le materie classiche ed umanistiche, sebbene i suoi studi siano stati di indirizzo tecnico. La speranza di Hellen è quella di riuscire, con i suoi scritti, ad entrare nel cuore dei suoi lettori, e donare alle loro vite qualche attimo di felicità.

lunedì 26 aprile 2021

Cover Reveal - IL SOVRANO di Elin Peer

Oggi, per le pubblicazioni Queen Edizioni, ospito il Cover Reveal dedicato al romanzo Il Sovrano di Elin Peer, secondo volume della serie Gli Uomini del Nord.
Andiamo a conoscerlo nel dettaglio!
 
 





 

 

 

SINOSSI: Quattrocento anni nel futuro: le donne governano il mondo, ma Khan Aurelius, sovrano degli ultimi uomini liberi, è determinato a ottenere il potereche, per secoli, è stato negato al genere maschile. Essendo in netta minoranza numerica, Khan sa che la sua unica possibilità per ottenere il potere è che le donne lo cedano spontaneamente. E visto che ha preso una delle consigliere comeostaggio, il sovrano è sicuro di poter vincere. Dopotutto, leinon è altro che una docile creatura. La consigliera Pearl ha sacrificato sé stessa per salvare una sacerdotessa innocente. Bloccata nelle Terre del Nord, la sua dolcezza e la sua visione semplice del mondo non sembrano impressionare Khan, che cerca di spingerla a vedere le cose a modo suo. Quella tra i due scaltri leader si rivelerà essere una battaglia di parole  e potere. Riuscirà Pearl a portare una nuova visione democratica tra i primitivi Nuomini, osarà Khana corromperla con il suo fascino?

DOVE TROVARLO: Dal 20 Maggio.

 

 

 

 



Con il suo passato da "lifecoach", Elin è una persona amichevole e i suoi fan amano il suo stile di scrittura unico, che combina elementi motivazionali a storie d'amore dal lieto fine. È una persona dalla natura curiosa e le piace esplorare: potrebbe raccontare di quando ha cavalcato e le fanti nella giungla in Asia, odi quando ha ammirato il tramonto nel deserto del Sahara in sella ad un cammello, di quando ha navigato sul Nilo in Egitto, o di quando ha fatto kayak in Alaska; oppure, di quando ha fatto rafting in Indonesia o di quando ha volato sopra la Groenlandia in elicottero. Dopo aver girato il mondo e aver vissuto in paesi diversi, Elin si è stabilita vicino Seattle con suo marito, le sue figlie e il suo Labrador nero, Lucky, che la segue ovunque.