Ciao Giovanna, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Buongiorno, grazie per ospitarmi nel tuo blog. Amo descrivermi così: sono una madre, l’unico punto fermo della mia precaria esistenza, sono un’insegnante-madre di tanti alunni da 26 anni; insegno latino e greco al Liceo Classico e greco all’Università .Sono pellegrina a piedi alla volta di Santiago, sulle orme di San Francesco, sulla via Francigena, verso la Terrasanta. Sono in ricerca spirituale.
Le prime soddisfazioni arrivano durante il tuo percorso scolastico: ti diplomi con il massimo dei voti al Liceo Classico dove il tuo tema viene premiato come ‘Tema migliore d’Italia’. Parlacene.
Il tema era una riflessione su una celebre frase del critico Francesco De Sanctis :”La mia storia ha due pagine:la vita e la letteratura”. Io traendo spunto dalle mie conoscenze approfondite, perché ai miei tempi gli alunni andavano oltre il libro di testo, ho posto in relazione la vita del critico con le sue opere, poi ho analizzato una serie di autori in cui c’è sintonia tra vita e letteratura ,come Dante o Leopardi e autori in cui c’è distonia, come Seneca e Cicerone. Ringrazio la mia insegnante Bianca Zuccarini, molto compianta,per avermi formata alla critica letteraria, alla quale adesso mi dedico.
Una laurea con lode in Lettere classiche e Filosofia, insegni latino e greco e collabori con l’università di Perugia. Dove trovi il tempo per scrivere?
In realtà le lauree sono due, perché sono laureata sia in Lettere Classiche che in Filosofia, entrambe le lauree con 110 e lode; scrivo di notte e di mattina presto, scrivo, mentre ho ore buche al lavoro,ma la realtà è che dormo 4 ore a notte da 30 anni. Quindi la notte mi aiuta molta:è la mia consigliera.
Il tuo è un percorso molto particolare. Hai seguito, subito dopo la laurea, un tirocinio psicoanalitico lacaniano lungo sette anni, di cosa si tratta?
Si tratta di un tirocinio di formazione psicoanalitico in cui ho analizzato me stessa e il mondo che mi circonda con gli strumenti del filosofo e psicoanalista neo freudiano, Lacan, il padre dello strutturalismo in ambito psicologico. Si parte dall’idea che il rimosso è linguaggio, basta parlare per sciogliere i nodi esistenziali,il rimosso si fa logos, linguaggio e simbolo e il soggetto ritrova se stesso, sul piano rovesciato che conduce dal bisogno, alla mancanza, al desiderio dell’altro, visto come l’altra parte di sé.
In seguito, non soddisfatta, diventi pellegrina a piedi alla volta di Santiago, lungo la via Francigena dal Monginevro a Roma, sulle orme di San Francesco da La verna a Poggio Bustone. Cosa ti ha lasciato questa esperienza? Quali ricordi e emozioni ti suscita il rammentare questa pagina della tua vita?
Questa è stata l’esperienza più bella della mia vita, accanto al mio parto: non a caso parlo di parto, perché camminando ho partorito me stessa, l’ho liberata dagli affanni del passato e mi sono ritrovata da sola davanti l’Universo e Dio; infatti sono una donna di Fede, anche se molto particolare, perché transito, come H. Hesse, dal Misticismo al Buddhismo. Non me ne voglia H.Hesse, autore che prediligo su tutti, se mi sono posta accanto a LUI: sono un umile suo gregario.
Esordisci nel 2010 con un diario psicoanalitico che riscuote un discreto successo e viene selezionata per il London Book Fair del 2011. Di cosa si tratta?
Il London Book Fair è la più grande Fiera Europea di libri, qui si espongono i libri migliori dell’anno e si ricevono richieste per eventuali traduzioni in lingua straniera.
Nel 2011 pubblichi “L'avventura di Santiago” che tu ami definisci un romanzo-saggio dallo stile lirico. Frutto della tua esperienza come pellegrina. Parlacene.
Il romanzo –saggio vede al centro una pellegrina che rimane incantata di fronte al luoghi da Roncisvalles a Santiago, passando per grandi centri quali Burgos e Leòn e microscopici borghi solitari, quali quelli dell’altopiano della Mèsetas. Parla riflette, prende appunti, legge il Vangelo, dialoga con il Creato, con gli animali, con la Natura tutta, ma non disdegna la compagnia degli uomini; difatti incontra personaggi molto tipici del luogo o pellegrini solitari, filosofi, psicologi, attori, ballerini, maestri di yoga, con cui si ferma a riflettere sui grandi temi esistenziali. Ecco perché è un romanzo –saggio, perché all’interno di una narrazione lineare ,a tratti lirica, si inseriscono finestre di riflessione sulla letteratura, la psicologia, la filosofia, la politica, la scuola, la cultura in senso lato.
Nel luglio 2012, pubblichi il tuo terzo romanzo-saggio “Odore di bimbo-La storia di Chiara”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Si tratta di un romanzo-saggio in cui Chiara ripercorre la sua vita dall’infanzia alla maturità, celebrando i suoi amori passati, ma in particolare il suo matrimonio che la lega a Federico, l’uomo che odora di bimbo e che le riattiva il ricordo della sua infanzia.
Quali temi affronti nel tuo romanzo?
Nel romanzo sono presenti temi mitologici, letterari, filosofici, psicologici, storici. Il tema fondamentale è quello del viaggio interiore,la nostalgia del ritorno, il tempo-tiranno, la gioia di esserci ancora, ogni giorno con entusiasmo sempre nuovo e pungente. Forte comunque è la critica alla psicoanalisi, di cui mi considero una detrattrice. Come dire? Non mi ritrovo più nelle strumenti della psicoanalisi, ma piuttosto in quelle della metafisica.
Qual è stato l’input che ti ha spinto a scrivere questa storia?
Una disavventura scolastica mi tiene lontana dal mio lavoro; ho scritto questo libro per denunciare lo sfacelo della scuola italiana:infatti Chiara ha un’amica insegnante che è il suo alter-ego.Chiara è un avvocatessa,ma in realtà si parla molto della scuola. Il che è voluto perché voglio che tutti sappiano che oggi gli insegnanti non sono più liberi come un tempo di insegnare, ma sono sottoposti allo strapotere della dirigenza scolastica che, se iniqua, può produrre dei veri disastri. Qui metto un punto e glisso.
Nel tuo romanzo sono tanti i riferimenti filosofici, storici e mitologici. Chiara racconta la sua storia proiettandola in mondi immaginari, inseguendo figure mitologiche come Achille ed Ettore. Perché questa scelta narrativa?
Direi che ho scritto un romanzo siffatto per deformazione professionale. Ogni volta mi ripropongo di scrivere qualcosa di semplice e commerciale, ma poi il ruolo di insegnante e la preparazione filosofica e letteraria hanno la meglio sul mio progetto e, come sempre, viene fuori un romanzo –saggio un po’ impegnativo, ricco di riferimenti, che a me paiono interessanti, ma che non sempre incontrano il favore del lettore, che vuole leggere cose leggere e ritiene che i miei libri siano troppo intrisi di cultura.
Hai qualche progetto futuro di cui vuoi metterci a parte?
Stanno per uscire due romanzi a breve e un e-book scaricabile gratuitamente. Presto avrete notizie: rimaniamo nel mistero!!Che Dio me la mandi buona!!!
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per il tuo lavoro.
Grazie Linda, sei una splendida padrona di casa, grazie per l’ospitalità.
Con riconoscenza
Gio’
Per seguire Giovanna GIOVANNA ALBI
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