Ciao Maria Stella, benvenuta nel
mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Raccontarmi? Beh, è difficile, lo è sempre stato per me, per questo
forse mi sono data alla poesia e alla prosa. Sono maniere indirette di
esprimere quel mondo che ognuno di noi si porta dentro, quel LOGOS di cui parla
Eraclito in una delle frasi che preferisco di più… “I confini dell’anima non li
potrai mai trovare per quanto tu percorra le sue vie; tanto profondo è il suo
Logos”… Per questo forse mi definisco “semplicemente complicata”, perché di
fondo sono una persona semplice, a cui piace leggere un buon libro, fare
passeggiate nella natura, ridere e scherzare con familiari e amici, ma che ha
anche molti spigoli, ombre e sofferenze che possono rendermi “dura” a volte,
specie se mi si prende dal verso sbagliato. Mi dicono scherzando che sono
impossibile(anche nel senso buono!), forse hanno ragione… ^_^
Sei un’appassionata lettrice e spazi dalla letteratura generale alla filosofia orientale. Cosa ti affascina di quest’ultima disciplina?
Quel senso di disciplina, di perfezione, di controllo. La ricerca della pace tramite la ripetizione di gesti, parole. Nel mondo orientale, specie quello antico, tutto sembra votato alla bellezza, purtroppo a volte a scapito dell’improvvisazione, poiché ci sono canoni prefissati. Ed è questo modo di vedere le cose che mi attrae, forse perché non mi appartiene. Il mistero, le potenzialità della mente, la saggezza dietro ogni gesto studiato sono cose che destano in me ammirazione, che mi affascinano davvero.Un diploma magistrale e l’iscrizione a Lettere e Filosofia. Un percorso di studio interrotto dopo due anni, perché questa decisione?
Mi sentivo costretta in un sistema troppo rigido, soffocante, volto più
al conseguimento dell’esame che dell’apprendimento. I miei interessi erano
eclettici e di ogni cosa volevo approfondire, ma lo stress di conseguire più
esami alla volta influiva sulla mia gioia di imparare. A quel punto decisi di
lasciare.
Dal periodo di introspezione
nasce l’ispirazione per le tue poesie a tema esistenziale. Alcune verranno poi
inserite nelle antologie “Olympia città di Montegrotto Terme 2003” e “Comune di
Candia Lomellina 2004”. Cosa ricordi di questa esperienza?
Avevo molta voglia di esprimermi, di cercare di dare “voce” a ciò che
sentivo. Non sono mai stata brava a “svelare” me stessa, come ho già detto, a
parlare apertamente di me anche in un diario privato, così i versi un po’
ermetici, la poesia libera mi hanno aiutata. Ogni poesia è parte di me, quindi
di quel periodo, ricordo maggiormente lo stupore nel rendermi conto che ciò che
scrivevo poteva piacere.
Partecipi al premio letterario
'Il Club egli autori 2002-2003' con la poesia “In un soffio di vento” e ti
aggiudichi il primo posto. Ne consegue la pubblicazione di una tua raccolta
“Clessidre Notturne”. Parlacene.
E’ stata una sorpresa, un’emozione indicibile. Ricordo che andai a
ritirare il premio a Melegnano (Mi) e che ero talmente emozionata che dubitavo
di riuscire a salire sul palco e ritirare la targa… Poi, beh, l’ho fatto, ma
ero così sopraffatta dagli applausi e dall’atmosfera che tutto, da quel punto
in poi, nella mia mente diventa un ammasso confuso. Eppure anche quella “confusione”,
quel vincere me stessa e la “paura del palcoscenico” sono stati un dono. È
stata una bella esperienza. E la pubblicazione della raccolta, anche se solo
100 copie fuori commercio, mi ha dato la spinta a volere qualcosa di più… Forse
nacque allora il seme di quel romanzo che scrissi in seguito, il desiderio di
vederlo su carta stampata…
Nel 2006 pubblichi il tuo primo
romanzo “Il Drago Infinito – I custodi” che si aggiudica il secondo posto nel
XV premio letterario “N. Giordano Bruno 2006”, ottenendo anche la recensione
del critico d’arte Professoressa Maria Teresa Prestigiacomo. Raccontaci le tue
emozioni.
Già scrivere un romanzo, riuscire a pubblicarlo è una vittoria, ma
ottenere dei riconoscimenti certo aiuta l’autostima, specie dove questa
difetta. Nel mio caso, quello fu un periodo in cui misi in gioco me stessa più
di quanto avessi mai fatto. Mi ero gettata in mare e cavalcavo l’onda, ma non
ci sarei riuscita da sola. I miei genitori mi hanno sostenuta e guidata. Credo
che ogni tassello, ogni cosa fatta in quel periodo sia valsa a farmi superare
meglio le prove che la vita mi ha dato. Guardandomi indietro, penso che non
sarei riuscita a sopportare quel periodo della mia esistenza se non avessi
avuto quelle soddisfazioni almeno nel campo professionale. Il bagaglio di
esperienze accumulate, le sfide affrontate e vinte, mi hanno reso più libera
dal parere altrui, più sicura, oserei più forte, ma credo che forte non lo sarò
mai veramente…
Nel 2007 ti aggiudichi il Premio
per scrittori emergenti, ‘in ricordo di Anna Moleti Belfiore’. Ricordi qualcosa
di quest’esperienza?
Naturalmente. Ogni riconoscimento ha il suo valore, ogni dimostrazione
di stima mi ha spronato a non mollare, a
proseguire sulla “Via della Penna”, come un samurai che segue la Via
della Spada (^_^), a non lasciarmi prendere dallo sconforto di fronte alle
porte chiuse, magari sbattute in faccia, ai favoritismi, ad un mondo editoriale
non sempre limpido e molte volte ostico per i nuovi nomi. Mi pare che ritirai quel
premio a Taormina(Me) e che pregai la conduttrice di non farmi parlare… Avevo
paura che mi si incrinasse la voce… E poi lo Scirocco. Lo ricordo nel suo
abbraccio più caldo. Spazzò una sola volta il cortile dove ci trovavamo, ma fu
una ventata improvvisa, forte, avvolgente, quasi fosse un monito il suo. Lo
Scirocco parve dirci che era lui il signore di quelle terre, noi solo dei
poveri affittuari… ;)
Nel 2012 la tua poesia “Una
preghiera” viene inserita nell’antologia “Lacrime e fango di Rocco Fodale – Per
certi versi” e nello stesso anno, il tuo primo romanzo viene nuovamente
pubblicato con la Edizioni il Pavone, con un nuovo titolo “I custodi dei
frammenti” della saga “Il Sigillo Del Drago Infinito”. Come mai questo cambio
editoriale?
Ho revisionato il testo ed ho deciso di cambiare il titolo perché
quello precedente poteva far credere che si trattasse di un diverso genere di
fantasy, rispetto a quello che è. Ho scelto di “rasentare” il genere fantasy,
ma sono rimasta più sull’avventura. Chiamare il romanzo solo “Il Drago Infinito
– I custodi”, come nell’edizione del 2006, poteva far credere che trattasse dei
classici elementi del genere, di draghi, elfi, maghi, un po’ un romanzo alla
Tolkien, invece io ho evitato di prendere quella via fin troppo frequentata. I
miei personaggi sono uomini e donne, che nel bene o nel mare, con le proprie
luci ed ombre, non a tutto tondo, vivono e muoiono seguendo i loro intenti. Il
tutto si svolge in un medioevo alternativo, intorno alla ricerca di un perduto
libro di profezie…
Nel 2013 esce il tuo secondo
romanzo “La spada e il drago”, capitolo conclusivo della saga suddetta. Cosa
troveranno i lettori al suo interno.
Nel primo volume “I Custodi dei Frammenti” la vicenda inizia a prendere
corpo, si conoscono i personaggi, la loro personale storia, le interazioni col
mondo circostante. C’è avventura e mistero, ma nel secondo volume “La Spada e
il Drago” le cose prendono pieghe più incalzanti, aumentano i segreti, i colpi
di scena, le situazioni di pericolo. Tutto si avvia alla resa dei conti,
all’epilogo finale, che poi giunge nel luccichio del metallo e nell’ arsura del
fuoco… Ma non svelo di più, altrimenti non ci sarebbe gusto a leggerlo. ;)
Qual è stato l’input per questa
saga?
Nasce da una mappa, un gioco con me stessa. Mi piace disegnare ed ho
iniziato ad abbozzare un mondo, coi suoi fiumi, mari, monti… La fantasia ha
fatto il resto immaginando città, popoli, costumi. E per narrare il tutto ho
cominciato da un personaggio semplice: Safav il contadino. Tramite lui ci si
addentra nella storia che si apre “a ventaglio” su molti altri personaggi che,
protagonisti delle proprie vicende, aiuteranno a narrare il filo unico che
tiene la mia saga, ovvero la ricerca del mitico libro di profezie “La Spada dei
Sette”.
Quali temi affronti nel tuo
libro?
Amicizia, vendetta, odio, passione e amore. Meschinità e atti di
supremo coraggio. Avidità e generosità. Onore e infamia. Tradimento e lealtà. Tratto
dell’uomo, quindi c’è tutto, specie nelle sue ambizioni, nel suo rapporto col
potere, nella sua brama di conquista. La domanda che mi sono posta è questa:
cosa sarebbe disposto a fare un uomo intelligente, ambizioso, permeato dal
desiderio di vendetta al sapere che quella che tutti pensano sia una leggenda
invece è una realtà? Cosa farebbe quell’uomo se potesse avere lo strumento per
sapere gli eventi più importanti del futuro? Beh, mi son risposta, cecherebbe
di ottenere quello strumento, di
approfittarne, per plasmare il mondo a suo piacimento… Ma per chi brama il
potere per sé, c’è sempre chi vuole evitare il peggio, chi ha ideali e crede in
essi fino alla morte. E sarà lotta, senza respiro, senza speranza di
vittoria a volte, di sicuro impatto per
chi ama le avventure epiche, ma non esagerate, in un viaggio che può portare
lontano!
Stai lavorando a qualche altro
progetto?
I progetti in cantiere sono tanti. Vorrei pubblicare nuovamente la mia
raccolta di poesie “Clessidre Notturne”, ampliata e non più in sole 100 copie
fuori commercio. Sto revisionando il primo volume di un’altra saga dal titolo “L’Occhio del Veggente” e ne sto
concludendo il secondo volume. Penso già al terzo, ma è ancora troppo presto.
In compenso ho già iniziato un romanzo di fantascienza ed uno surrealista… In pratica avrei bisogno di più ore al
giorno, poiché a volte neanche la notte basta! Sono un vulcano di idee, devo
solo stare attenta a non scoppiare! ^_^
E’ stato un piacere ospitarti nel
mio blog. In bocca al lupo!
Grazie Linda!!! E' stato un vero piacere essere tua ospite. Sei una bravissima intervistatrice!
RispondiEliminaGrazie mille, troppo buona! E' stato un piacere anche per me :)
EliminaE' la verità! ;)
Elimina:))
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