Oggi do spazio a un'autrice che stimo moltissimo, ho da poco recensito il suo lavoro "La mia amica ebrea" che consiglio vivamente a tutti i lettori. Amo leggere e far conoscere scrittrici di questo calibro, sono di esempio a mio parere su come utilizzare efficacemente la scrittura. Rebecca Domino è un'autrice 'impegnata', un'autrice che scrive storie per la collettività, trattando argomenti molto importanti quali l'olocausto e il cancro negli adolescenti. Proprio di quest'ultimo argomento tratteremo nell'intervista che segue.
Rebecca, oltre che essere autrice, ha dato vita a un'associazione molto importante, io ho già dato il mio contributo e sono fiera di averlo dato anche se non è che un granello di sabbia in mezzo al mare, ma si inizia sempre con le piccole cose e, se tutti insieme diamo una mano, potremmo costruire una bellissima scultura di sabbia o, perchè no, magari un intero litorale.
Lascio ora la parola a Rebecca Domino.
Ciao
Rebecca, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda e ciao a
tutti voi lettori! Prima di tutto grazie di cuore per ospitarmi sul tuo blog e
per aiutarmi a far conoscere la mia associazione. Rebecca Domino è il mio
pseudonimo, io sono una ragazza di trent’anni della provincia di Livorno e sono
una scrittrice emergente. Nel 2014 ho auto-pubblicato due romanzi: “La mia
amica ebrea” e “Fino all’ultimo respiro”. Oltre a scrivere mi piace molto
viaggiare, andare al mare e passare il tempo in maniera semplice. Adesso sono
molto impegnata con la mia associazione, ma è un senso d’impegno positivissimo!
Il 16 ottobre 2014 dai vita all'associazione ‘Adolescenti e cancro’. Perché e qual è stato l’input di questa
lodevole iniziativa?
Il 19 maggio ho auto-pubblicato
il mio secondo romanzo “Fino all’ultimo respiro” che parla del cancro
nell’adolescenza. L’idea mi è venuta mentre stavo lavorando su un romanzo che
stavo scrivendo per me, solo per il piacere di farlo, e adesso penso che sia
stato una sorta di segno del destino, perché prima di allora non avevo mai
avuto occasione di pensare al cancro nell’adolescenza, o di interessarmi
all’argomento. La protagonista del mio romanzo è una diciassettenne scozzese di
nome Allyson, una ragazza come tante la cui vita cambia quando sostituisce
un’amica nel portare i compiti a una ragazza ricoverata in ospedale a causa di
una leucemia. Questa ragazza si chiama Coleen, ha diciassette anni e ha
ricevuto la diagnosi a quattordici anni e mezzo. Il romanzo esplora la nascita
e la crescita dell’amicizia fra le due ragazze, la crescita di Allyson come
persona – che, per certi versi, e’ stata anche la mia crescita. Nonostante il
tema affrontato, è un romanzo positivo, un inno alla vita. Anche dopo aver
finito la prima stesura del romanzo non riuscivo a togliermi quell’argomento
dalla testa: ero rimasta colpita dalle difficoltà che gli adolescenti e i
giovani adulti con il cancro sono costretti ad affrontare. L’adolescenza, come
tutti sappiamo, è un periodo della vita di per sé complicato, senza metterci
anche una diagnosi di cancro. Questi ragazzi si ritrovano sospesi in una sorta
di terra di nessuno fra la pediatria oncologica e i reparti oncologici per
adulti: in Italia sono pochissimi gli ospedali che offrono un reparto
oncologico a misura di adolescente con attività mirate a questa fascia d’età e
personale esperto nell’occuparsi degli adolescenti con il cancro non solo nell’aspetto
medico ma anche in quello psicologico ed emotivo.
Ecco che ho deciso di
fare qualcosa per offrire a questi ragazzi un luogo (sia virtuale sia non) in
cui poter conoscere altri giovani in situazioni simili: penso che tutti
i ragazzi italiani che hanno o hanno avuto il cancro abbiano diritto a
condividere il percorso con altri giovani che stanno vivendo o hanno vissuto
situazioni simili, perché fra adolescenti si capiscono meglio e, nonostante
ogni storia e ogni persona sia diversa, i bisogni, i sogni, le speranze e le paure
di base sono gli stessi.
'Adolescenti e cancro' è
un’associazione aperta a tutti i ragazzi e le ragazze fra i 13 e i 24 anni che
hanno o hanno avuto il cancro: non importa la regione in cui abitano, lo stadio
del loro cancro (accettiamo anche ragazzi in remissione) o il tipo di reparto
in cui sono o sono stati curati.
Qual
è lo scopo dell’associazione? Quali le vostre iniziative concrete?
Lo scopo
dell’associazione è offrire supporto sociale e occasioni di confronto fra
coetanei agli adolescenti e ai giovani adulti fra i 13 e i 24 anni che hanno o
hanno avuto il cancro. Dato che coinvolgiamo ragazzi che abitano in diverse
regioni d’Italia è importantissimo il supporto on-line: dall’esigenza di
Alessio e Carolina, due dei ragazzi, poco dopo la nascita del progetto è stato
creato un gruppo chiuso su Facebook riservato solamente ai ragazzi
dell’associazione. Quindi, niente genitori, parenti vari, amici, conoscenti o
curiosoni… i ragazzi possono confrontarsi fra loro, supportarsi e parlare di
tutto, dalla malattia alle cose di tutti i giorni. E’ stato inoltre aperto
anche un gruppo per i ragazzi su whatsapp che ha lo stesso scopo.
Nelle città dove
abbiamo gruppetti di ragazzi offriamo giornate di svago gratuite come corsi di
cake-design, lezioni di fimo, uscite a teatro… in modo da permettere ai ragazzi
di conoscersi di persona e di frequentarsi regolarmente per vivere nuove
esperienze tutti insieme, svagarsi e rafforzare le amicizie.
Inviamo pacchi sorpresa
gratuiti con regalini a misura di adolescente generosamente donati da aziende
(nuovi) e privati (usati ma in ottime condizioni) per far distrarre i ragazzi e
offrire loro materiale con cui passare il tempo quando sono a casa o in ospedale.
Inoltre, grazie anche alle mie fedeli collaboratrici Simonetta e Mariangela, i
ragazzi che lo desiderano ricevono spesso libri o altri regalini per passare il
tempo.
C’impegniamo anche per
realizzare i piccoli desideri dei nostri ragazzi (che per loro valgono
moltissimo) e all’interno del gruppo chiuso su Facebook ci sono varie
iniziative: al momento alcune ragazze stanno decorando dei foulard – che ci
sono stati generosamente donati da due aziende – per poi rivenderli per
raccogliere fondi per l’associazione; c’e’ il braccialetto che viene spedito a
tutti i ragazzi nuovi e che è una forma d’appartenenza all’associazione. I
ragazzi lo portano per sentirsi sempre vicini gli uni agli altri e in occasione
del Natale si sono scambiati i “mantelli dei super-eroi” ovvero delle coperte
decorate l’uno per l’altro e inviate insieme ad altri pensierini, sempre per
sentirsi vicini gli uni agli altri in qualsiasi momento.
Inoltre facciamo anche
sensibilizzazione alla donazione di midollo osseo (collaboriamo con la sede di
Livorno dell’ADMO, Associazione Donatori Midollo Osseo) rivolta alle persone in
salute fra i 18 e i 35/40 anni (il limite di età massima varia da regione a
regione): il discorso è piuttosto lungo e qui ve ne do’ solo un accenno. Attraverso
la donazione e il trapianto di cellule staminali si può provare a curare delle
persone colpite da leucemie, linfomi, mielomi o altre neoplasie del sangue. Se
sei sano/a e rientri nella fascia d’età di cui sopra puoi unirti all’ADMO (che
ha numerose sedi in tutta Italia) e tramite un semplice prelievo di sangue i
tuoi dati saranno inseriti nel registro italiano donatori midollo osseo. Molti
pazienti in attesa di trapianto non hanno un donatore famigliare compatibile e
si affidano alla generosità di persone come me e te, che si sono iscritte
all’ADMO rendendosi disponibili a donare le proprie cellule staminali nel caso
in cui siano trovate compatibili con un malato in attesa di trapianto. Per
maggiori informazioni potete visitare il sito dell’ADMO (www.admo.it)
. Incoraggio tutti quello che possono a farsi tipizzare, perché soltanto 1
persona su 100.000 e’ compatibile con un malato in attesa di trapianto. E
quella persona potrei essere io, oppure tu. Unendoci all’ADMO possiamo davvero
provare a salvare una vita.
Per questo 2015 appena
iniziato ho già altre idee, e sono tutti progetti cui tengo moltissimo:
purtroppo non posso ancora dire altro al riguardo perché i progetti non
coinvolgono solamente me e sono ancora “in trattativa” ma spero con tutto il
cuore che andranno in porto e vi ricordo che per essere sempre aggiornati su
quello che facciamo basta seguirci su Facebook o visitare regolarmente il
nostro sito Internet (trovate i link alla fine dell’intervista).
Il
motto dell’associazione è MAI PIU’ SOLI. Parlacene.
Sì, il nostro motto MAI
PIU’ SOLI è stato inventato dai ragazzi stessi e penso che racchiuda
perfettamente la nostra filosofia. Attraverso le varie iniziative e i vari modi
di offrire supporto (off-line e on-line) lo scopo è sempre lo stesso: ricordare
a questi ragazzi che non sono soli e che ci sono altri giovani vicini alla loro
età che hanno vissuto o stanno vivendo esperienze simili; dei giovani con cui
confrontarsi, parlare liberamente sia della malattia sia delle cose di tutti i
giorni e con cui uscire grazie alle giornate di svago. Naturalmente non c’e’
mai un buon momento per ricevere una diagnosi di cancro, ma riceverla durante
l’adolescenza è particolarmente dura: vorrei che Adolescenti e cancro fosse una
sorta di “rete di salvataggio” per i ragazzi, un luogo in cui possono parlare con
altri ragazzi in situazioni simili sapendo che li capiscono al 100%. E’ un po’
come dire “quello che è successo è terribile e stai affrontando una situazione
difficile ma non devi fare il percorso da solo”. Inoltre penso che la presenza
nell’associazione di ragazze e ragazzi in remissione possa dare un’ulteriore
spinta positiva ai ragazzi attualmente in cura.
Esiste
persino una madrina dell’associazione. Raccontaci qualcosa di lei.
Forse il termine
“madrina” non è proprio corretto, perché è una ragazza come tante, solo che è
straniera e quindi non fa propriamente parte dei ragazzi dell’associazione. La
ragazza si chiama Shelbee, ha vent’anni ed è inglese. Nel 2013 le è stato
diagnosticato un sarcoma di Ewing (un raro cancro alle ossa) e adesso è in
remissione da quasi un anno. Poco dopo aver finito la prima stesura di “Fino
all’ultimo respiro” mi sono imbattuta per caso in alcuni suoi video su Youtube e
ne sono rimasta colpita sia perché se dovessi scegliere qualcuno per
interpretare Coleen (la co-protagonista del mio romanzo) in un ipotetico film
la sceglierei senza ombra di dubbio, sia per la forza e la positività con cui
ha affrontato la malattia. Le chiesi se le andasse di essere intervistata per
il mio blog di scrittrice e circa un mese dopo l’intervista – quando ebbi
l’idea del progetto “Adolescenti e cancro” – la ricontattai per farmi dare dei
consigli visto che non sapevo bene come
muovermi e sapevo che in Inghilterra ci sono varie associazioni che si
occupano di offrire vari tipi di supporto agli adolescenti e ai giovani adulti
con il cancro. Anche prendendo spunto dal supporto che lei ha ricevuto da
alcune di queste associazioni, mi ha aiutata sia all’inizio sia varie altre volte
in cui, nel corso di circa sei mesi, ho avuto dubbi o richieste di suggerimenti
inerenti all’associazione.
I
lettori interessati alla tua associazione cosa possono fare per contribuire?
Ci sono diversi modi
per contribuire. Il primo è effettuando una donazione libera, qualunque cifra (anche
la più piccola) è ben accetta e importante per portare avanti il nostro lavoro.
Esistiamo solamente grazie alla generosità delle persone e a chiunque stesse
pensando di effettuare una donazione in nostro favore, voglio dire grazie di
cuore, e vi lascio il link diretto alla pagina del sito delle “donazioni”: http://adolescentiecancro.weebly.com/donazioni.html
Se avete materiale a
misura di adolescente (libri, DVD, materiale da cancelleria, bracciali,
cappelli, ecc…) che non vi serve più potete scriverci alla mail adolescentiecancro@yahoo.it
oppure mandare un messaggio privato tramite la nostra pagina Facebook per
sapere l’indirizzo cui inviarli così che possiamo usarli per riempire i pacchi
sorpresa per i nostri ragazzi, per i ragazzi venezuelani attualmente in cura in
Italia grazie ad ATMO Onlus e per i ragazzi di cui si occupa l’associazione
Piccole gioie per piccoli eroi – terra dei fuochi.
Infine, dato che siamo
un’associazione nata da poco, è importantissimo farci conoscere sempre di più:
piacizzate la nostra pagina Facebook, invitate i vostri amici a fare
altrettanto, parlate di noi alle persone che conoscete e che possono essere interessate
a quello che facciamo e se fra i lettori ci sono altre blogger o persone che
gestiscono un sito Internet e volete aiutarmi a far conoscere l’associazione
scriveteci alla mail adolescentiecancro@yahoo.it
(oppure mandate un messaggio privato su Facebook) possiamo organizzare
un’intervista simile a questa, un articolo o raccontare estratti dalle storie
delle ragazze… Se volete potete anche inserire nel vostro blog/sito il nostro
logo (se volete riceverlo scriveteci all’indirizzo mail di cui sopra) con un
link che rimanda alla home page del nostro sito Internet. Uno dei nostri
obiettivi principali è raggiungere sempre più ragazzi e poter offrire loro
supporto sociale e occasioni di confronto fra coetanei: per ora i ragazzi che
si sono uniti a noi sono venuti a conoscenza dell’associazione principalmente
grazie al passaparola. Se conosci qualcuno fra i 13 e i 24 anni che ha o ha
avuto il cancro, parlagli di noi oppure scrivici e parlaci di lui/lei. Grazie!
Per
l’estate 2015 avete organizzato ‘Primo break in Toscana’, di cosa si tratta?
Siamo ancora all’inizio
di questo progetto comunque l’idea di base è organizzare un break di 2 notti/3
giorni nel cuore della Toscana (la mia bellissima regione) aperto ai ragazzi e
alle ragazze dell’associazione che hanno fra i 18 e i 24 anni. L’obiettivo del
break è permettere ai ragazzi di “staccare la spina” per qualche giorno in
compagnia di atri giovani che hanno vissuto o stanno vivendo situazioni simili
alla loro. Potranno partecipare sia i ragazzi in remissione sia quelli
attualmente in cura, ma questi ultimi dovranno chiedere il permesso al loro
medico di riferimento.
Inoltre, il break è un
modo per permettere anche ai ragazzi che durante l’anno non possono beneficiare
delle giornate di svago perché abitano in cittadine o paesi in cui non ci sono
altri ragazzi dell’associazione di conoscere di persona alcuni degli altri
giovani dell’associazione: tutti quelli che vorranno unirsi al break potranno
partecipare. Il programma deve essere ancora stabilito ma sicuramente includerà
il visitare tutti insieme alcuni dei luoghi più belli come Firenze, Pisa e le
spiagge e inserirò anche delle attività da svolgere tutti insieme. I ragazzi
potranno conoscersi di persona o
aggiungere un’altra esperienza “dal vivo” per quelli che si sono già incontrati
durante l’anno. Come ho accennato, è tutto ancora all’inizio ma penso che sarà
un’ottima occasione di svago, divertimento e amicizia per i nostri ragazzi.
E,
ancora, avete organizzato una mostra fotografica internazionale “Sei
bellissima” dedicata alle ragazze. Parlacene.
L’idea alla base della
mostra fotografica internazionale “Sei bellissima” è molto semplice: ricordare
alle ragazze e alle donne in cura che, nonostante i cambiamenti fisici legati
al cancro e/o ai trattamenti, sono ugualmente bellissime e allo stesso tempo
vogliamo ricordarlo alle numerose persone sane che, purtroppo, spesso giudicano
gli altri basandosi esclusivamente sull’aspetto fisico. Pensiamo che la forza
interiore, l’altruismo e l’amore per la vita siano le cose che rendono una
persona davvero bella. Speriamo anche che le immagini della mostra aiutino le ragazze
e le donne di tutte le età che sono calve a causa dei trattamenti - o che sanno
che perderanno presto i capelli – a sentirsi belle anche se calve. Vogliamo che
la mostra fotografica mandi dei messaggi di positività e incoraggiamento, che
aiuti le persone che non hanno mai avuto il cancro a non girarsi dall’altra
parte quando vedono qualcuno calvo, e che aiuti le persone che hanno perso i
capelli o che stanno per perderli a causa dei trattamenti a sentirsi belle.
Inoltre pensiamo che la mostra sia anche un modo per parlare del cancro
nell’adolescenza attraverso le fotografie di ragazze che ci sono passate o ci
stanno passando adesso. La mostra è internazionale e per ora abbiamo ricevuto
fotografie, oltre che dall’Italia, dal Regno Unito, dagli Stati Uniti e
dall’Australia.
Al momento gli utenti
possono vedere le foto delle ragazze che partecipano per ora cliccando su
questo link http://adolescentiecancro.weebly.com/sei-bellissima-galleria.html (la pagina viene
aggiornata ogni volta in cui riceviamo una foto nuova); accetteremo foto da
parte delle ragazze fino al 1 luglio 2015, poi ci mobiliteremo per trasformare
la mostra fotografica in una serie di eventi live in Italia.
Gestite
anche un gruppo chiuso su Facebook. Di cosa vi occupare nello specifico?
Come ho
accennato prima, il gruppo è stato creato e voluto da due dei nostri ragazzi,
Carolina e Alessio (che purtroppo ora non c’e’ più) per avere un luogo in cui
poter parlare liberamente con gli altri ragazzi dell’associazione senza la
presenza di genitori, parenti vari, amici, conoscenti e curiosi. E il gruppo
serve proprio a questo, ed è utilissimo specialmente per i ragazzi che non
hanno altri giovani dell’associazione nella loro zona.
Il gruppo chiuso su
Facebook è qualcosa cui nessuno ha accesso a parte i ragazzi, lo usiamo anche
per comunicare direttamente con loro per quanto riguarda le giornate di svago e
tutti i progetti e le iniziative che organizziamo o che vengono in mente ai
ragazzi e che vogliono proporre agli altri. Quando i ragazzi si uniscono alla
nostra associazione, entrano automaticamente a far parte del gruppo chiuso su
Facebook e, se vogliono, possono unirsi anche a quello su whatsapp.
Vuoi
lasciare qualche contatto per gli utenti interessati alla vostra associazione?
Sito Internet: www.adolescentiecancro.weebly.com
Pagina Facebook: www.facebook.com/adolescentiecancro
E-mail: adolescentiecancro@yahoo.it
E’
stato un onore immenso intervistarti in merito a questa lodevole iniziativa.
Grazie di cuore a te per
lo spazio che mi hai dato.
Sono Rebecca, grazie dello spazio che mi hai concesso <3
RispondiEliminaGrazie a te carissima <3
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