Ciao Sabrina, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda e grazie dell'accoglienza. Partiamo subito con un
inizio che, lo confesso con sincerità,
mi mette sempre un po' in difficoltà.
Che dire di me? Non ho vissuto una vita avventurosa, né posso raccontare di un passato
struggente. Sono una quarantenne che lavora, che sogna, un tantino troppo
irrequieta, con due bambini splendidi e sfiancanti, un marito insostituibile e
due cani scava buche. Sono nata e vissuta a Imola, anche se ogni momento libero
lo sfrutto per viaggiare. Amo leggere, scrivere, fare sport, uscire con gli
amici e guidare. E adoro emozionarmi, scoprire e imparare. Dici che qualche
indizio l'ho dato?
Il diploma in Lingue e la laurea in Scienze Politiche con indirizzo
internazionale. Nel 1994 hai anche studiato a Lipsia e preparato la tesi a
Weimar, nel campo di concentramento di Buchenwald. Cosa ricordi di questa
esperienza?
È stata
una delle esperienze più
belle e indimenticabili della mia vita. Prima i dieci mesi a Lipsia mi
hanno aiutato a crescere, rendermi indipendente, non temere le sfide. Ho
conosciuto persone davvero uniche, alcune delle quali sono ancora tra i miei
pochi carissimi amici.
Il lavoro fatto a Weimar per preparare la tesi sul campo di concentramento
è stato duro
ma gratificante. Ho sempre nutrito un grande interesse per il tema
dell'Olocausto, già durante
gli anni del liceo avevo letto molte opere di sopravvissuti. Uno dei miei
preferiti era Primo Levi, e la notizia del suo suicidio molti anni dopo la fine
della guerra ricordo mi colpì
come se fosse stata una persona a me vicina.
Quando si è
accesa in te la scintilla della scrittura?
Ho iniziato a scrivere verso i dodici anni. Ero una ragazzina
molto curiosa e sognatrice, e mi piaceva scrivere storie in cui immergermi e
allontanarmi da una realtà
che sentivo un po' stretta. Non ho mai pensato di renderle pubbliche,
tanto che le custodivo come diari segreti. Una decina di anni fa ho iniziato a
pensare che forse avrei potuto provare a pubblicare una delle mie creature, ma
non ho mai avuto il coraggio di farlo. E così
continuavo a riempire agende e armadi di storie.
Non so spiegare quale è
stata la molla che mi ha fatto decidere a spedire l'ultimo romanzo.
Forse un ormone impazzito durante la mia seconda gravidanza! Ad ogni modo sono
passati quasi tre anni e devo ringraziare di cuore quell'ormone che mi ha
permesso di pubblicare tre romanzi e tre racconti!
Nel 2012 esordisci con il romanzo ”Una
seconda occasione”.
Daccene un assaggio.
È la
storia di Greta, una ragazza con un passato doloroso, difficili rapporti
familiari e due lavori che le servono per pagare i debiti e per realizzare il
suo grande sogno: aprire un centro di ippoterapia. Il protagonista è un uomo molto più grande di lei, Ian,
in fuga dalla sua vita nel tentativo di costruirsene una nuova. L'incontro tra
i due avviene in Toscana, tra pinete profumate e mare cristallino. E
naturalmente i cavalli.
In questo anno partecipi anche al concorso ‘Salento in Love’ con il racconto “Il Principe del Mare" che si qualifica tra i finalisti. Parlacene.
In questo anno partecipi anche al concorso ‘Salento in Love’ con il racconto “Il Principe del Mare" che si qualifica tra i finalisti. Parlacene.
Il mio primo tentativo di scrivere un racconto storico. Mi è piaciuto
moltissimo, soprattutto la parte di ricerca. Ho scoperto che mi piace più adesso studiare
storia di quanto mi piacesse a scuola. È
stato il primo, e al momento unico, concorso al quale ho partecipato ed è stata una grande
soddisfazione!
Nel 2013 esce “Noccioli
di ciliegie”.
Di cosa si tratta?
Come il primo romanzo anche "Noccioli di Ciliegie" è ambientato in
Italia. Il nostro paese offre davvero una vasta scelta di luoghi da sogno, e
questa volta ci troviamo in Tirolo. Clarissa e Jason sono persone comuni, con
problemi, amici e parenti nei quali anche noi potremmo tranquillamente
riconoscerci. Si trovano, si innamorano ma, come spesso accade, il passato
torna a metterci lo zampino mettendo alla prova i loro sentimenti.
Il tuo racconto “Dolci sorprese” è stato inserito nell’antologia digitale “Voci a Matera” (Emma Books). In quale genere letterario ti senti più a tuo agio tra racconti e romanzi?
Il tuo racconto “Dolci sorprese” è stato inserito nell’antologia digitale “Voci a Matera” (Emma Books). In quale genere letterario ti senti più a tuo agio tra racconti e romanzi?
Decisamente romanzi. C'è
più spazio
di approfondimento, più
possibilità di
dare spessore ai personaggi, che nei miei romanzi sono sempre più dei due
protagonisti, e spazio per tratteggiare i paesaggi che è una dei punti forti dei miei libri.
Così mi dicono
almeno. Però i
racconti sono una sfida interessante, e mi auguro che l'esperienza e il lavoro
duro mi aiutino a imparare a scriverli. Non credo potrei emulare la Munro, ma
penso che bisogna sempre porsi obiettivi importanti!
E, nel 2014, pubblichi il romanzo breve “Celeste era il mare” edito da Rizzoli.
Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Il romanzo breve è
una via di mezzo tra i due di cui si parlava in precedenza e, come ho
avuto modo di scoprire, anche questo non così
semplice. Tanto da scrivere, perché
i limiti di battute sono davvero come un plotone di esecuzione, quanto
da leggere. Ho scoperto che, forse per mancanza di abitudine, il lettore di
romanzi non si trova ancora completamente a proprio agio con questo formato, un
po' perché finisce
troppo presto, magari quando ci si era appassionati alla storia, un po' perché, per forza di
cose, non c'è sufficiente
spazio per approfondire tutte le sfaccettature della storia. Ma ci sono autrici
molto valide, come dimostra la collana Youfeel, che hanno dimostrato di
sapersela cavare egregiamente e hanno conquistato molti lettori. Mi auguro che
anche "Celeste era il Mare" possa conquistare un po' di cuori!
Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?
"Celeste era il Mare" fa parte del Mood Emozionante. Parla di
amore e sentimenti forti, ostacolati, un po' sofferti ( senza mai arrivare al
dramma o alle lacrime, perché
non fa parte del mio carattere) che alla fine, a dispetto delle avversità, riescono ad emergere
come un fiore nell'asfalto.
Il messaggio è
semplice. Io sono una persona da bicchiere mezzo pieno, e con una grande
forza di volontà.
Soprattutto per le cose in cui credo. E vorrei dire che non si dovrebbe mai
rinunciare a quello in cui si crede, o che si ama davvero. C'è sempre il modo e
il momento in cui si arriva alla meta.
Qual è stato l’input per questo romanzo?
Qual è stato l’input per questo romanzo?
Una persona molto speciale, una delle fondatrici di EWWA, mi ha
suggerito di provare a scrivere una scaletta da proporre alla Rizzoli per la
collana Youfeel. Mi ha dato appena qualche giorno di tempo, e mi è stata con il fiato
sul collo. Per fortuna, perché
a volte mi faccio frenare da mille paure ed incertezze! Ero appena stata
in Sicilia, splendida terra dove ho ambientato la storia, che ha stimolato
molto la mia fantasia. E così
è nato "Celeste era il Mare".
Sei membro dell’associazione EWWA. Di cosa si occupa nello
specifico e consiglieresti questa associazione alle autrici?
Ewwa è
una Associazione fondata da donne che operano nel mondo dell’editoria: sceneggiatrici, editors, giornaliste, traduttrici,
interpreti, blogger, scrittrici, ricercatrici, esperte di comunicazione
culturale. Obiettivo primario è
la solidarietà professionale e creativa tra coloro che sono impegnate in questo
settore in Europa. Questa è
la definizione ufficiale. In realtà
è molto di più.
È una rete di
donne dinamiche, coraggiose, forti e instancabili che crede nella
collaborazione femminile per raggiungere molteplici obbiettivi. Nel primo anno
di vita sono stati organizzati molti incontri dove le socie e non hanno potuto
apprendere e approfondire alcuni aspetti delle rispettive professioni che le
hanno aiutate a migliorarsi e a muoversi meglio nel vasto e difficile mondo
dell'Editoria e della scrittura più
in generale. Io personalmente ho imparato moltissimo, ed è anche grazie ad
EWWA se sono arrivata in casa Rizzoli. Quindi è
naturale che la consigli vivamente!
Con EWWA hai partecipato alla realizzazione dell’antologia “E dopo Carosello tutte a nanna” con il racconto “C’era
una volta”.
Parlacene.
Questa è
stata una vera sfida. Non avevo grandi ricordi della televisione, se non
qualche spot qua e la impresso nella mente. In casa la televisione è arrivata tardi, e
noi bambine la guardavamo appena mezz'ora la sera prima di andare a dormire. Ho
scritto un racconto in cui ho cercato di rendere la televisione del passato una
sorta di intrattenimento dei nostri giorni sotto forma di fiaba per bambini
raccontati da una nonna ai suoi nipotini, saturi di televisione moderna fatta
di azione, battaglia, toni elevati e stimoli martellanti. Spero che il
risultato si sia avvicinato al mio desiderio iniziale. Soprattutto perché il limite di
battute era davvero stringato!
Hai qualche altro progetto in cantiere di cui vuoi metterci a
parte?
Progetti ne ho sempre tanti, spesso di più di quanti riesca a realizzare. La
scrittura è al
primo posto nei miei pensieri. Voglio continuare a scrivere naturalmente, a
studiare ed imparare per migliorarmi ogni giorno. Dopo l'uscita di Celeste era
il Mare non ho avuto molto tempo per scrivere. Purtroppo diverse vicissitudini
familiari e il lavoro mi hanno tenuta lontana dalla scrivania, ma ho una storia
alla quale sto lavorando e spero di riuscire a mettermici con più tempo nel nuovo
anno. Un altro romanzo è
già pronto
e vedrà la
luce nel 2016 con la Sperling & Kupfer. Il resto è in fase di elaborazione.
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog, in bocca al lupo!
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog, in bocca al lupo!
Grazie Linda, è
stato un piacere parlare con te. Ti auguro un 2015 ricco di
soddisfazioni!
Per seguire Sabrina IL BLOG DI SABRINA GREMENTIERI
Grazie Linda!
RispondiEliminaGrazie a te per quest'intervista :)
EliminaMeraviglia!
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