Oggi, per la rubrica Passi d'Autore, vi presento il romanzo storico di Pitti Duchamp, dal titolo Il Ribelle d'Irlanda, quinto capitolo della serie La Confraternita dei Leoni.
Andiamo a conoscerlo meglio!
SINOSSI: Irlanda 1820 - Sean O'Connor, Conte di Clare, è disposto a tutto per scrollarsi dalle spalle l'identità irlandese, un marchio che ha fatto di lui un reietto, un emarginato. Forse andare via è l'unica soluzione: nè inglese nè irlandese ma solo europeo nelle colonie; circondato dal lusso e dai soldi che ha guadagnato con le miniere messicane.
Il destino però ha in serbo sorprese e colpi bassi. Quando Sean eredita dal padre il titolo di Marchese di Galway, ecco che il sangue e la terra d'Irlanda tornano a pretenderlo. E a chiamarlo a sè è anche Aoife, pronta a ogni sacrificio per rivendicare i diritti dei cattolici irlandesi, perfino a rinunciare all'amore. Perfino a rinnegare Sean.
Un uomo in cerca del suo posto nel mondo, una donna che lotta per i diritti del suo popolo, un amore violento e intenso come il verde d'Irlanda.
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RECENSIONE
IRLANDA 1810 - Sean O'Connor è l'erede del marchese di Galway, folti capelli chiari, indole selvaggia e occhi verdi come le praterie d'Irlanda. Giovane dal temperamento focoso e indomabile, desidera Aoife Elliot e vorrebbe sposarla, ma il destino deciderà di mescolare le carte.
IRLANDA 1820 -Tornato in Irlanda come marchese e ufficiale che ha combattuto a Waterloo, Sean si ritrova costretto a fare i conti con quello che ha lasciato: un castello ormai in disuso e la passione travolgente per Aoife.
La sua terra, però, sta attraversando un periodo buio, dominato da guerre intestine, manifestazioni e malcontento. Aoife è la prima a battersi per i cattolici, Sean pateggia per i protestanti e altri venti irruenti sembrano agitare l'isola.
Cosa riserverà il futuro per Sean e la sua testa calda? La sorte lo riunirà a Aoife?
L'ambientazione è storica, ci troviamo in pieno periodo regency e ci muoviamo tra Irlanda e Inghilterra. Un capitolo è dedicato anche al Messico, dove il giovane ha trascorso quattro anni. In questo passaggio, l’autrice mette in evidenza le differenze culturali e territoriali che porteranno Sean ad avere una visione diversa, forse più aperta, del mondo che ha lasciato e che lo ha fortemente segnato. Di Pitti Duchamp ho sempre ammirato il modo di descrivere i luoghi; riuscire a trasportare il lettore negli spazi dell’azione è fondamentale, per far apprezzare fino in fondo la lettura che si sta facendo. Anche in questo caso, le ambientazioni sono ben descritte. A fare la differenza tra Galway, con Ardghale Castle e i suoi sobborghi, i saloni dei ricevimenti e le piazze dei comizi non sono solo gli edifici ma i colori, i rumori e i profumi che vengono introdotti con maestria.
Una particolare menzione va all'attenzione agli usi e costumi per far entrare appieno il lettore nell'epoca descritta.
La caratterizzazione dei personaggi è completa.
Sean O’Connor è il protagonista maschile. Marchese di Galway e conte di Clare, è un uomo carismatico e affascinante, facile alle zuffe e dal sangue rovente, che lotta per farsi accettare sul suolo inglese. In lui ha luogo una battaglia silenziosa, ben più importante di quella di Waterloo: tra il suo cuore, che ha sempre guardato all’Irlanda, e la sua mente che lo vorrebbe ben accettato dai sudditi della regina. Dotato di una bellezza fuori dagli schemi, un po’ come la sua autrice; non bada alle mode o alle persone che stanno accanto a lui. Capelli ribelli, troppo biondi e troppo lunghi, spalle larghe, fisico prestante e un odio esagerato per completi che lo irrigidiscono nei movimenti. Sean è il personaggio che più si evolve durante il romanzo, le sue idee politiche andranno a confrontarsi con il dramma del popolo a lui più vicino, e questo lo farà molto riflettere. L’amore per Aoife e per i suoi ideali lo costringerà a guardarsi dentro e venire a patti col suo cuore.
Aoife Elliot è la protagonista femminile. Donna forte e coraggiosa, lunghi capelli nerissimi e occhi blu tempesta, è vedova di Lord Naistry e, grazie a questo matrimonio, si è elevata al rango di aristocratica. Non teme il giudizio degli altri e porta avanti le sue idee. Cattolica convinta, segue da vicino Daniel O'Connel nella lotta all'indipendenza irlandese e alle possibilità che il suo credo esige. Poco fortunata in amore: da giovane ha visto crollare il suo sogno di una vita accanto a Sean, a causa dell'arruolamento del lord, e in seguito ha stretto un matrimonio di convenienza privo di passione e libertà. Non ha mai dimenticato Sean e nutre per lui una passione intensa e struggente.
Particolari questi due protagonisti, entrambi tremendamente orgogliosi e indomiti.
Tra i vari personaggi secondari, vorrei citare Isabel, la giovane messicana che Sean porta con sé al rientro in patria. Ragazza dalla pelle ambrata e il profumo intrigante, è grata all'uomo per averla presa sotto la sua ala. Nutre per lui una sorta di venerazione e, grazie a lei, abbiamo modo di conoscere un mondo molto lontano da quello inglese. Ben evidenziate le differenze tra questa ragazza cresciuta con regole che nulla hanno a che fare con quelle del ton. Il suo modo di porsi nei rapporti interpersonali, i suoi abiti e gli atteggiamenti evidenziano la differenza tra Isabel e le altre giovani che incontriamo nel romanzo.
Tra i personaggi maschili cito il duca di Shrewsbury, una sorta di antagonista. Un uomo che definirei integerrimo, integro, elegante, una sorta di Gentleman che metterà gli occhi su Aoife e potrebbe darle quella vita sicura e protetta. E, non posso non citare Daniel O’Connor: avvocato e personaggio storico fondamentale per la storia d'Irlanda. Amico di Aoife che, con lei, porta avanti le idee dei cattolici e cerca di aiutare il suo popolo. Sarà colui che farà riflettere Sean su cosa è meglio fare per Galway, ma che scatenerà anche la sua gelosia per il rapporto con Lady Naistry. Una nota di merito alla fusione tra Storia e storia e all'istantanea di una società che attraversava una delle più grandi battaglie d'Irlanda: la questione irlandese.
Aveva
ancora la stessa voce calda, così bassa e regolare. Una tonalità che
scavava nello stomaco, eccitante, venata di proibito, che sussurrava
segreti, bisbigliava peccati.
Conosco benissimo lo stile di Pitti Duchamp e, anche questa volta, non mi ha deluso. Schietta, precisa e puntuale, la sua scrittura è inconfondibile. Fin dalle prime pagine, intuiamo quali possono essere le caratteristiche fondamentali dei personaggi. La narrazione è scorrevole, fluida, e il libro si divora. Molto interessante il contesto storico e le scene dominate da colori e odori. Le definirei "vive".
L'erotismo domina le scene pur non prevaricando la storia. Le descrizioni hot sono esplicite, lasciano poco all'immaginazione, coinvolgono e conquistano. Vorrei soffermarmi su questi amplessi perché sono, a tutto tondo, tre step fondamentali che mostrano l'evolversi della storia. Prima abbiamo la brama della conoscenza, poi la ricerca del proibito e, infine, la consapevolezza di se stessi.
Le temariche trattate sono: l'amore, la passione, la lealtà, il coraggio, la questione irlandese, la lotta per la libertà, la paura di amare e i rapporti famigliari. Vorrei, però, evidenziare la tematica più importante: l’appartenenza alla terra che è la colonna portante di tutta la trama. Secondo il mio parere, l’Irlanda è la grande protagonista di questo romanzo con le sue contraddizioni politiche e religiose, con i suoi prati verdissimi sotto un celo plumbeo, con i suoi castelli magnifici e i borghi desolati.
Il messaggio tra le righe è quello delle seconde possibilità. Analizzato con Sean che, da irlandese esiliato in un paese straniero, diventa la voce della sua terra e l’esempio di come si può cadere al punto più basso e poi risalire. E ritroviamo lo stesso messaggio anche con Aoife, costretta a matrimonio senza amore e "liberata" dal coraggio di seguire il suo cuore. Grazie alla sua caparbietà, con l’aiuto di O’Connor e poi di Sean, darà una seconda possibilità al popolo d’Irlanda.
Consiglio Il Ribelle d'Irlanda a chi vuole immergersi nella storia di un Paese, dove la religione ha dettato regole non scritte che, spesso, sono state alla base di scontri fratricidi. A chi ama i romanzi storici e i romance storici, le ambientazioni inglesi e irlandesi, le storie dove la vera Storia è co-protagonista e decreta i destini dei personaggi. Consigliato a chi ancora non conosce la magnifica penna della Duchamp, a chi segue la serie de La Confraternita dei Leoni e anche a chi si affaccia per la prima volta al mondo degli O'Connor.
Maura Radice
(Editing a cura di Linda Bertasi)
Maura Radice
è nata e vive a Cantù, una cittadina della provincia di Como. Laureata,
da sempre amante della lettura, ha iniziato a recensire libri in
collaborazione con un blog. Negli ultimi quattro anni è stata
caporedattore di libri.iCrewplay e, per quella redazione, ha curato e
partecipato alla stesura di due raccolte: Quando il Fine non giustifica i Mezzi e Prima di Tutto Appassionati... di Libri.
Il romanzo Eterno è stata la sua esperienza come autrice.
Attualmente è editor per la Words edizioni, oltre a fare da beta reader per alcune autrici.
Predilige romanzi storici e sentimentali, non ama i fantasy.