Oggi vi presento un romanzo a cui tengo molto, oggi torna a trovarmi Emily Pigozzi con il suo nuovo libro dal titolo "Il posto del mio cuore".
Questa è un'opera che mi ha colpito molto e dove troviamo una Emily diversa, più matura, più consapevole della sua penna e delle sue capacità.
SINOSSI: [...] Fulvio era la trasparenza, la dolcezza, il chiarore dell’estate. Era il calore di un sole che tramontava piano sulla campagna, la stessa dove eravamo nati e cresciuti.
Era un bicchiere di primavera eterna.
Invece, in me c’erano anche il grigiore dell’inverno e le notti senza fine dell’autunno. Io avevo bisogno di tutte le stagioni. [...]
Alma Libera Tondelli somiglia al suo nome: uno spirito fatto di vento. Nata in un piccolo paese di campagna, tra leggende contadine e pregiudizi, il suo destino è essere una moglie, magari di un ragazzo dagli occhi buoni che la ama da sempre. Ma in Alma ci sono il fuoco, l’irrequietezza della ribellione e la voglia di scoprire il mondo. Chi può diventare? Cosa arde dentro di lei? Dalle campagne emiliane del dopoguerra alla Roma del Sessantotto, tra passioni sbagliate e palcoscenici di teatri, muovendosi tra personaggi folli e indimenticabili, Alma cercherà se stessa e la sua vera strada, provando a dimenticare il suo difficile passato. Al suo fianco Adriano, sognatore e inquieto, Claudio, geniale e dolcissimo, Amabile e Marcella, ribelli e innamorate. Un amore silenzioso, però, la accompagna, le sue radici sono profonde e vengono da lontano.
Un sentimento più forte di tutto e destinato a non arrendersi.
Alma Libera vive nella Bassa Emiliana; figlia di contadini, unica femmina in una famiglia di uomini, sogna qualcosa di diverso per se stessa. Non auspica a una vita fatta di un lavoro in fabbrica, un focolare domestico e la tranquillità del paese.
La sua anima agogna di liberarsi del giogo imposto dalla società, vorrebbe librarsi nel cielo e volare verso nuovi lidi, verso quell'occasione che aspetta da tutta una vita. Neppure il sentimento per Fulvio, suo compaesano, riesce a mitigare il senso di ribellione che Alma sente scalpitare in lei.
E' un giorno come tutti gli altri quando gli occhi della ragazza si posano su Giacomo e niente sarà più come prima. Questa passione sbocciata dal nulla potrebbe essere l'occasione che aspettava, troppo intensa, troppo devastante per essere domata; una passione le cui conseguenze potrebbero condurla a quell'esistenza che sogna da sempre.
Ma che cosa cerca realmente Alma e quali sfide la attendono là fuori, lontana dalla protezione del paese? Qual è il suo posto nel mondo e quale il luogo che possa farla sentire veramente a casa?
'Sposata in quel paese, come la mamma, con il papà a guardarmi sempre come una cosa sua, un affare che non doveva pensare, e la mamma a pretendere che fossi una brava donna di casa... I figli, la bocca chiusa, i tortellini la domenica e il pranzo di Natale. Io ero nata lì, vero. Ma non ero io quella.'
'Sposata in quel paese, come la mamma, con il papà a guardarmi sempre come una cosa sua, un affare che non doveva pensare, e la mamma a pretendere che fossi una brava donna di casa... I figli, la bocca chiusa, i tortellini la domenica e il pranzo di Natale. Io ero nata lì, vero. Ma non ero io quella.'
Il prologo che introduce al romanzo è d'autore, non ci sono altre parole per descriverlo, costituito di frasi poetiche che trasudano di passato e dell'atmosfera d'Italia del dopoguerra. I vocaboli scelti possiedono musicalità, vibrazioni che si confanno perfettamente a un palcoscenico, esaltando un monologo pieno di pathos.
La scrittura di Emily spiazza per la sua scorrevolezza pur trattando temi importanti; odoriamo il profumo della seconda guerra mondiale vista con gli occhi di una bambina, bastano poche frasi per farci immergere in odori, sapori, usanze e canzoni che, forse, abbiamo dimenticato.
L'ambientazione è variegata e complessa, un trionfo per occhi e cuore. Partiamo da una Bassa Emiliana che è il regno dei contadini, della vita rurale e dell'industria, per poi raggiungere grandi città quali Roma e Parigi. Sfioriamo gli habitat del teatro e del cinema e respiriamo l'autentica passione che l'autrice nutre verso la recitazione e il clima di cui è intrisa. Viene voglia di sedersi e aspettare che il sipario si alzi per gustare le opere che saranno rappresentate.
'Le pellicole fanno strani scherzi. Ti rapiscono che hai vent'anni e ti imprigionano, con l'espressione del momento, il sorriso di quel momento, l'alito di vita di quell'istante. Non ti restituiscono niente: solo ti sbeffeggiano, ti costringono al confronto, forse ti deridono. A volte sono tenere. Ma è un amore malato, che fa male, distrugge e rifiuta confortanti oblii. La terra nn ti nega palcoscenici: a teatro dai tutto e il pubblico prende titto, poi lo fa suo, o lo dimentica. Il cinema si ripete, ti ossessiona, ma rimane piatto, lontano. Mi affascina e insieme mi fa paura.'
La caratterizzazione dei personaggi è a tutto tondo. Si alterna una girandola di figure che permette di approfondirne le tematiche e colora la storia di nuove sfumature.
La protagonista è tremendamente reale nelle sue ambizioni e desideri, nella sua voglia di riscatto e di rinascita, nella sua smania di esplorare il mondo e lasciarsi guidare dall'istinto. E' una ragazza che affronterà un lungo processo di maturazione e che dovrà imparare ad avere fiducia nelle proprie capacità.
Vorrei soffermarmi sulla figura negativa rappresentata dal padre di Alma, di cui l'autrice non menziona mai il nome, quasi fosse indegno di possederne uno, indegno di essere considerato "umano" dal lettore. Per la protagonisa è tutto ciò che di più negativo possa esistere, è un padre mancato, un uomo che non era nato per essere genitore. Reo di scatenare alcuni eventi-chiave nella vita della figlia; sembra privo di una sensibilità, di cuore, di amore, di quel sentimento che Alma rincorrerà per buona parte della sua vita.
Le figure maschili negative non si limitano al padre di Ama, ma le riscontriamo anche in altri uomini che la ragazza incontrerà e di cui si innamorerà, suo malgrado; odo quasi un grido di protesta contro un universo maschile che non capiva le donne, cresciuto con ideali imposti dalla società, sono uomini vili, deboli, pavidi da cui tenersi alla larga.
Esistono, però, anche delle mosche bianche tra questi e una è rappresentata da Claudio, l'amico di Alma: un ragazzo difficile, con un'esistenza turbolenta che lo condurrà a scelte impensabili. E poi c'è un eroe solitario, sempre presente, quasi un angelo custode che attende in silenzio e che, personalmente, ho adorato.
Le amiche della protagonista sono qualcosa di molto particolare, sono la spalla su cui piangere e su cui appoggiarsi. Con loro, Emily affronta un tema molto importante: quello dell'omosessualità. L'autrice lo fa con grazia e sensibilità senza scadere nel volgare, è un argomento importante soprattutto se viene inserito in un contesto così distante dal nostro tempo, quando ancora l'argomento era fortemente demonizzato.
' Mi hai dato come nome le parole per te più importanti, papà, primo uomo della mia vita, collina dalla quale vedevo il mondo, abbarbicata sulle tue spalle, le mani che mi tenevano e che, ne ero certa, mai mi avrebbero fatta cadere. Il nome di tua madre e l'inno alla libertà che tanto amavi.
Ma io non potevo essere libera, Ero solo la tua bambola. E hai sputato su di me, come un'artista rinnega la sua opera più bella.'
' Mi hai dato come nome le parole per te più importanti, papà, primo uomo della mia vita, collina dalla quale vedevo il mondo, abbarbicata sulle tue spalle, le mani che mi tenevano e che, ne ero certa, mai mi avrebbero fatta cadere. Il nome di tua madre e l'inno alla libertà che tanto amavi.
Ma io non potevo essere libera, Ero solo la tua bambola. E hai sputato su di me, come un'artista rinnega la sua opera più bella.'
Le tematiche trattate sono di largo respiro: dall'omosessualità alla libertà, dalla maternità alla violenza famigliare, dal suicidio al tradimento. C'è spazio anche per il femminismo e per gli anni del '68 con le rivolte sociali e i "credo" che sollevavano intere generazioni.
Emily punta l'obiettivo sulla figura della donna a quel tempo, su ciò che ci si aspettava da lei e ciò che significava essere donna e madre, donna e moglie, donna e amante, donna e attrice.
Uno dei messaggi più importanti del testo a mio parere è l'importanza del destino: non si sfugge a una strada già tracciata, non si devono ignorare i piccoli segnali, gli incontri che facciamo, i messaggi che ci vengono lanciati, dobbiamo sforzarci di aprire gli occhi e guardare ciò che non vediamo, offuscati dai sogni di gloria.
Questo testo contiene anche una riflessione legata i giovani, una contrapposizione tra i giovani di oggi e quelli di ieri che, dopotutto, non sono così diversi. Entrambi non si accontentano, coltivano la voglia di evadere, il desiderio di volere di più, di agognare di più, e a volte ci rimettono la vita.
"Il posto del mio cuore" è la storia di una donna in divenire, combattiva e fortemente introspettiva. E' la storia di un viaggio dentro e fuori se stessi, di un cammino difficile da intraprendere su una strada in cui si avvicenderanno tanti volti quanti sono gli step che Alma dovrà affrontare e superare per crescere.
Tra palcoscenici e tragedie annunciate, tra sentimenti genuini e passioni travolgenti, la storia di una sognatrice che desidera "il mondo", che tenta di affrontare un'impervia salita convinta di trovare la felicità all'apice e che, una volta arrivata, si risveglierà e dovrà trarre importanti conclusioni sul vero senso della vita.
'Cosa andavo cercando? Cosa mi aveva segnata, maledetta forse, nel momento in cui ero uscita dal ventre di mia madre? Perché non accoglievo con gioia ciò che avevo?'
Grazie mille per la tua splendida recensione, Linda!
RispondiEliminaGrazie a te per la tua bella storia <3
Elimina