martedì 11 febbraio 2014

L'UOMO SULLA PANCHINA di Marialuisa Moro

Oggi vi presento il romanzo "L'uomo sulla panchina" gentilmente inviatomi da Marialuisa Moro che prossimamente avrò il piacere di ospitare nel mio blog.

 




QUARTA: Un uomo e una donna si incontrano in modo alquanto peculiare.
Essi non sono due estranei uno per l’altra, ma si erano frequentati e amati in una vita precedente…..













Il romanzo si apre con il suono di una campanella che annuncia la fine delle lezioni prima delle feste natalizie. Margherita è una giovane insegnante alle prese con una classe turbolenta, la sua vita sociale è piuttosto scialba, nessun fidanzato e qualche amico; figlia premurosa e paziente, vive ancora con i genitori dove riesce a ritagliarsi qualche piccolo spazio solo riesumando vecchi ricordi dai diari dell'adolescenza o concedendosi una passeggiata nel parco.
Sarà proprio in una di queste passeggiate che noterà Umberto, seduto su una panchina, visibilmente in attesa. Un'attrazione inspiegabile la spingerà ad avvicinarsi all'uomo, a sperare di riuscire a incontrarlo nuovamente e il destino la accontenterà.
Sin dal primo appuntamento, Umberto sembra conoscerla intimamente, sa tutto sui suoi gusti, le sue abitudini e soprattutto la chiama con un nome a lei sconosciuto 'Magda'. 
Cosa nasconde Umbeto? Chi è Magda e cosa sono quelle sensazioni famigliari che prova quando è in sua compagnia? Come giustificare quell'innato benessere e l'agio mai provati prima d'ora con nessun uomo?




'Fu a quel punto che lo vide. Un'ombra scura su una panchina innevata... era tutto vestito di scuro: cappotto, sciarpa e pantaloni ... teneva il braccio appoggiato sullo schienale, come a cingere le spalle di qualcuno seduto al suo fianco, e l'altro in grembo... La guardava ... C'era qualcosa in lei di strano e mai provato: una possente forza magnetica l'attirava verso quella figura, forza a cui cercava di opporsi, reputandola estremamente imprudente.'





Il tema dominante di questo romanzo scorrevole e mai banale è la reincarnazione, affrontata dall'autrice in una chiave non convenzionale e arricchita di qualche elemento fantasy.
"L'uomo sulla panchina" è la storia di due anime divise da un destino infausto che sembra divertirsi a giocare con le loro vite ripresentando ciclicamente il medesimo percorso.

Il rapporto genitori-figli è ampiamente affrontato, così come il tema dell'abbandono, della perdita di un figlio, della depressione e della solitudine. La Moro lo fa con occhio critico, in più di un'occasione mi sono ritrovata a leggere un romanzo che profuma d'autore. Diretto, incisivo, tiene con il fiato sospeso, spinge a proseguire e soprattutto restituisce al lettore un'ambientazione curata dove si ritrova perfettamente inserito rievocando gli usi, le abitudini e la società degli anni '80.
L'attenzione alla formattazione del testo e ai refusi presenta un ebook perfetto anche all'occhio del lettore più critico.








'Adorava tutto ciò che apparteneva ad epoche passate, vestigia di altre abitudini e modi di vita che si trovava spesso a rimpiangere come se li avesse vissuti.'







Questo romanzo lancia un messaggio molto importante riguardo alle possibilità che la vita ci offre, alle svolte impensate e ai colpi di fortuna. Sarà quello che accadrà alla protagonista, in cerca di un impiego più consono e stimolante. Ho apprezzato molto questo punto di vista e un nota di merito all'attenzione dell'autrice nel trattare l'interruzione di gravidanza e la vita famigliare. Ci mostra che spesso non serve essere 'padre' o 'madre' per svolgere appieno questo compito e che, purtroppo, in alcuni casi resta solo un sostantivo atrtribuito dalla sorte. 








'Era eccitante come trovarsi nella macchina del tempo. Aveva sfidato il tempo, lo spazio e l'ordine delle cose. La sensazione di essere ... Dio.'










Consiglio questo romanzo a chi vuole scoprire una storia diversa dai soliti stereotipi, a chi è appassionato di reincarnazione e vuole scoprire le sue mille sfumature.

'La morte è solo una trasformazione.'

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