Oggi vi segnalo un'interessante iniziativa per il Sociale.
Quattro autrici italiane si riuniscono per realizzare l'antologia "4 Petali Rossi - Frammenti di storie spezzate" contro la violenza sulle donne che finanzierà la costruzione della "Casa delle donne nella Marsica", una casa-rifugio creata da centro antiviolenza BeFree di Roma.
La letteratura diventa azione culturale in questo interessante progetto.
I proventi delle vendite saranno destiati alla costruzione della casa-rifugio in territorio abruzzese.
Un'iniziativa lodevole per aiutare e aiutarci. Ma andiamo a conoscere l'antologia nel dettaglio.
SINOSSI: Troppe volte ci sono storie che non vengono raccontate. Parole
imbrigliate sotto strati spessi di silenzi che non trovano la forza di
trasformarsi in grida acute e disperate. Le labbra restano serrate e
ferite, a volte sanguinano come l'anima e il cuore, altre volte si
sollevano appena in un impeto coraggiosa ma poi tremano forte e si
chiudono, senza riuscire ad emettere nessuno dei suoni distorti che
mascherano un angosciante verità. Sono storie abortite, che non
nasceranno mai e che anzi, Spesso, portano alla morte: sono le storie
delle donne vittime di violenze. Per provare a dare forza e voce ad
alcune di loro abbiamo deciso di realizzare questo progetto mettendo a
disposizione ciò che sappiamo e possiamo fare: scrivere. L'obbiettivo di
questo libro contro la violenza è accendere una piccola luce in più in
quel buio opprimente che troppe volte e ormai quasi ogni giorno,
colpisce silenziosamente e si porta via una donna come noi.
All'interno del volume: un breve “manuale SOS” scritto da BeFree
che illustra come comportarsi in caso di familiare e/o amica coinvolta in situazioni
di violenza e gli elementi che possono indicare una situazione relazionale a
rischio.
BOOKTRAILER: https://vimeo.com/152448348
FACEBOOK FANPAGE: https://www.facebook.com/4-petali-rossi-453591148167099/?fref=ts
BLOG UFFICIALE: https://quattropetalirossi.wordpress.com/
I RACCONTI DELL'ANTOLOGIA:
“Bella da rubare” di Arianna Berna
“Il coraggio di
raccontare” di Loriana Lucciarini
“L'equilibrio perfetto” di Monica
Coppola
“Una gabbia di vita” di Silvia Devitofrancesco.
Eccovene qualche assaggio!
[...] Aspetto il mio turno con rassegnazione, perché prima o
poi toccherà anche a me. È mattina quando entrano tre militari. Uno lo
riconosco: è il comandante che ha violentato Hasa e fatto uccidere i miei
fratelli e zio Ivica. L’uomo ha uno sguardo e una voce che non potrei mai
dimenticare. Questa volta non c’è l’anziano con lui, ma altri due paramilitari
giovani, uno con il volto butterato, l’altro con una cicatrice sulla guancia
sinistra. Il comandante Kunarac, questo è il suo nome, si aggira nel dormitorio
come un predatore. Scruta lentamente ognuna di noi, poi il suo sguardo si ferma
su di me.
“Lei” mi indica con un cenno della mano e i due
soldati mi sono già accanto per portarmi fuori.
Nessuna delle donne presenti dice nulla. Zia Hasa
continua a guardare il vuoto, assente. Adila mi guarda con un’espressione
dolorosa negli occhi. Io già so che mi aspetta l’inferno. [...]
[...] Il gemito
ora le sembrava più acuto, come se un gatto randagio si fosse introdotto in
casa ed ora pretendesse, prepotente e affamato, una ciotola con un po’ di
latte.
Riusciva a
scorgere i contorni degli oggetti e la porta socchiusa della camera dei suoi genitori,
in fondo al corridoio, da cui fuggivano flebili raggi di luce che scioglievano
il buio denso.
Una cascata
di tonfi amplificò l’eco di quei lamenti indecifrabili, ed Anne trasalì.
Era ormai
accanto alla porta socchiusa, e con il cuore in tumulto accostò l’orecchio.
Colse
frammenti di parole, vocaboli lividi impastati di rabbia e troncati a metà dal
fragore di altri schianti.
Le dita
minuscole si arrampicarono sul bordo della porta per scostarla appena: quella
che le apparve, sotto i riflessi fiochi di un abat-jour riversa sul pavimento
fu un’immagine distorta che non voleva mettere a fuoco.
Anne ebbe
la sensazione che due estranei avessero rubato il posto ai suoi amorevoli
genitori. Quella donna terrorizzata, rifugiata in un angolo, sommersa da
schegge di oggetti frantumati, non poteva essere sua madre.
Quell’uomo
con i tratti del volto deturpati da una collera sconosciuta, i gesti impazziti
con cui sventrava ogni cosa, non poteva essere suo padre.
No, non era
possibile.
Quella non
poteva essere la stessa persona che le allacciava le scarpe, le comprava lo
zucchero filato, le dava il bacio della buonanotte sottovoce per non
svegliarla, quando rientrava tardi dall’ufficio. Fissò i suoi occhi e le sembrò
che una bramosia avesse divorato la sua identità. [...]
Arianna Berna, laureata in giurisprudenza, è uditor in una multinazionale e vive a Treviso.
Monica Coppola è aureata in lettere, vive a Torino dove si occupa di marketing e comunicazione
Silvia Devitofrancesco, è una giovane laureata in lettere di Bari e collabora con una casa editrice.
Loriana Lucciarini, romana trapiantata a Viterbo, è impiegata in un sindacato.
Monica Coppola è aureata in lettere, vive a Torino dove si occupa di marketing e comunicazione
Silvia Devitofrancesco, è una giovane laureata in lettere di Bari e collabora con una casa editrice.
Loriana Lucciarini, romana trapiantata a Viterbo, è impiegata in un sindacato.
BLOG UFFICIALE: http://4writers4blog.blogspot.it/
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