SINOSSI: Alicya è una donna che vive correndo, dividendosi tra lavoro, casa e ben due relazioni da costruire: una convivenza non troppo impegnativa con l’affascinante Raffaele e una storia duratura con il suo capo, l’affidabile Ugo. Il gioco, tuttavia, si rivelerà più intricato del previsto e, come sempre accade, il destino e la sua ironia metteranno il loro zampino, ponendo tra le mani di Alicya una terza carta da giocare.
Vanessa Vescera offre ai suoi lettori un’antieroina dei tempi moderni, una donna impacciata che semina buona volontà ma raccoglie guai e che, proprio per questo, è una di noi. Brioso e mai banale, divertente sino alle lacrime e a tratti commovente, questo romanzo è come il ritornello di una canzone: lo ascolti una volta, lo ami da subito, non lo dimenticherai mai più.
Se cercate un romanzo divertente, allegro e spassoso questo è senza dubbio il libro che fa per voi! Trascorrerete ore piacevoli che stempereranno la tensione e vi faranno dimenticare la quotidianità e il tanto affezionato stress, ma se credete che questo sia solo un romanzo umoristico troverete delle gustose sorprese al suo interno!
Il libro si apre con Alicya, giovane single, frizzante e briosa, che si fionda letteralmente dentro un taxi diretta al supermercato, dopo una stancante giornata di lavoro, per accaparrare l'occorrente per una cenetta a lume di candela. In men che non si dica, la nostra eroina si ritroverà alle prese con un carrello impazzito, rovinose cadute e mance distratte che la faranno ritrovare senza un centesimo alla cassa, costretta ad accettare l'aiuto di un aitante sconosciuto.
Questo non è che l'inizio di una serie inesauribile di gag esilaranti e sorprendentemente plausibili. Dal ritrovarci alla prese con un disordine imbarazzante dentro casa mentre l'orologio scorre e una ditta di pulizie corre in nostro aiuto, sfidando il tempo in una corsa all'ultimo respiro, all'essere intrattenuti da un simpatico pagliaccio che, tentando di farci divertire, ci distrugge mezzo appartamento. Dal finire sulla barella di un ospedale mentre infermieri impazziti tentano di iniettarci chissà quale intruglio in vena al doversi far sfilare le mutandine di fronte a un metal-detector affollato. E per non farci mancare nulla, perché non lasciarci convincere a invischiarci in una cena a tre in cui gli interessati, del tutto ignari, si contendono la preziosa commensale?
Queste sono solo alcune delle divertentissime gag che aspettano il lettore tra le pagine. Il romanzo di Vanessa ci mostra un'anti-eroina come protremmo esserlo noi, una donna impacciata, travolta dal ritmo frenetico della propria vita. Il personaggio di Alicya è scandagliato in ogni suo aspetto e molto più complicato di come potrebbe apparire a una prima occhiata superficiale.
'Non darò mai tutta me stessa a un uomo. Sono inaffidabili, pensano che il cuore di una donna sia come una stanza da cui si può entrare e uscire a piacimento.'
Alicya è una donna che ha paura di amare e che, dentro la sua testa, crede di aver trovato il piano perfetto per sentirsi completa e soddisfatta: da un lato un matrimonio d'affari vantaggioso e senza sorprese e dall'altra una convivenza leggera con una amante focoso e poco ingombrante. Ma la nostra Alicya non ha fatto i conti con il destino e con quello che il futuro ha in serbo per lei!
Il personaggio che più ho amato è senza dubbio Ryan, il dottore che scombussolerà bene bene la via di Alicya. Chi di noi non vorrebbe incontrare un uomo come Ryan nella vita? Leggete il libro e mi darete ragione!
Attraverso i suoi personaggi, Vanessa ci presenta tre tipologie di uomo, tre gruppi ben distinti che riassumono l' universo maschile di oggi. E anche in questo devo ammettere che è stata geniale!
'Il volto di Ryan è l'immagine palese della mia debolezza. Lento, è strisciato nella mia vita e la sta mutando, piegandola al suo volere.'
Un altro aspetto che prediligo, oltre al bellissimo intermezzo parigino che ho particolarmente apprezzato, è l'introduzione della figura 'materna' accanto ad Alicia: la preziosa e insostituibile nonna. Questo personaggio è presente per tutta la durata del romanzo, pur comparendo in un'unica scena verso la fine. Rappresenta quel filo sottile, quel legame che ancora lega Alicya ai suoi affetti e al suo passato. Un passato che non vuole abbandonarla e liberarla.
'Le mani rugose della nonna mi accarezzano i capelli con amore e io torno bambina ... passano gli anni, cresco, divento donna, m'innamoro e ancora una volta mi trovo qui, sul divano di nonna a piangere tra le sue braccia ... seguo il suo consiglio e mi lascio cullare dai profumi, dai rumori e dai ricordi di questa vecchia casa ... quanto mi è mancato tutto questo?'
Questo è un romanzo pieno di significati e messaggi nascosti. I temi trattati sono molteplici e profondi: dall'abbandono al matrimonio come istituzione, dalla paura d'amare alla solitudine.
La scrittura di Vanessa è toccante, personalmente trovo che l'autrice sia dotata di una rara sensibilità nello scandagliare l'animo umano e che possieda una dote che merita di essere approfondita anche in un romanzo dal contesto drammatico.
'Alle ingiustizie non ci si abitua, così come al vuoto che certe situazioni ti lasciano ... le persone che amiamo sono frammenti che formano il nostro cuore e la nostra anima. Quando un solo frammento viene a mancare lascia un vuoto profondo e incolmabile, dove resta il ricordo che non basta a farti stare bene.'
Non mi resta che augurarvi buona lettura e 'buona corsa' con Alicya. Forse questo libro vi farà sorridere, forse vi farà commuovere, potrebbe persino farvi arrabbiare come è successo alla sottoscritta per alcune scelte incaute della protagonista e la sua naturale propensione a cacciarsi nei guai! Ma vi assicuro che questo libro non vi lascerà indifferenti!
'Il matrimonio è la tomba dell'amore ... non sposatevi, meglio una convivenza leggera o, al massimo, un matrimonio d'affari.'
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