Ciao Teresa, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda e grazie che mi ospiti nel tuo bellissimo blog. Vediamo... cosa posso raccontarvi un po’ di me... Beh... indubbiamente partirei dalla mia grande passione per la scrittura, che è nata grazie alla lettura ma credo faccia anche parte un po’ del mio DNA. Perché in famiglia non sono la sola che ama scrivere. Anche il fratello di mio nonno scriveva. Quindi, si può parlare di un certo destino? Io credo proprio di sì. L’amore per la scrittura è un qualcosa che nasce con te, non si può inculcare. Al massimo, grazie alle letture si può “sviluppare”, ma indubbiamente si nasce con dentro questa grande passione. All’inizio scrivevo però di nascosto dai miei genitori. Forse avevo timore che la sfrenata fantasia di cui ero dotata non potesse essere compresa appieno. Sono diciamo “uscita” allo scoperto grazie alla mia gavetta per diventare giornalista. Scrivendo per i giornali e per la tv era quasi normale ormai per me svelare in famiglia il mio piccolo grande segreto.
Un diploma in Giornalismo Radiotelevisivo e la professione di giornalista che svolgi collaborando con alcune testate giornalistiche locali. Dove trovi il tempo per dedicarti alla scrittura?
Purtroppo, non dipende da me naturalmente, ma non collaboro più per i giornali o per l’emittente televisiva. Scrivere per i giornali e la tv ti fa comprendere molte cose. La scrittura giornalistica è diversa da quella per un romanzo, e credo proprio che un po’ tutti gli scrittori dovrebbero sperimentarla. Prima scrivevo per me stessa, per mio diletto. Grazie al giornalismo ho capito che bisogna “scrivere per essere letti”. Si apprende molto dalle tecniche giornalistiche, e un po’ tutti dovrebbero farla questa esperienza.
Certo, ammetto che andare a Roma mi ha aperto maggiormente gli orizzonti, perché ero decisamente chiusa nella mia piccola realtà locale.
Hai frequentato un corso di giornalismo a Roma, conseguendo il titolo in “Laboratorio di giornalismo e tecniche audiovisive”. Annoverando tra i tuoi insegnanti le migliori firme del giornalismo italiano. Cosa ricordi di questa esperienza?
Bellissima. Ho trovato per caso questo corso su internet. Non contenta di quello che stavo già facendo a Palermo, volevo “approfondire” la mia tecnica giornalistica. Io sono un po’ così: non mi sento mai “arrivata”, penso sempre che devo imparare qualcosa. E quindi cerco sempre qualcosa (un corso, un’esercitazione, etc.) per migliorarmi. Il corso si svolgeva solo i fine settimana per tutto il giorno, una sola volta al mese. Era aperto a tutta Italia e non c’erano particolari selezioni da dover affrontare. Lì ho incontrato tanti ragazzi, tanti aspiranti giornalisti, tutti provenienti da regioni diverse d’Italia. Ed è stato bello incontrarli perché anche loro erano impegnati nei loro fronti e questo mi spronava, mi dava forza per andare avanti. Infatti, ogni mese ritornavo da Roma nella mia città diversa, arricchita da questa bella esperienza. E poi, poi che dire degli insegnanti? Molto molto professionali. Mi hanno insegnato proprio tutto sulle tecniche del giornalismo.
Sei stata allieva della rivista “Storie” di Roma, distribuita anche in Europa e in America. Qui, la tua esercitazione sul ‘momentismo’ è stata pubblicata nell’antologia allegata alla rivista. Di cosa si tratta?
Anche la rivista “Storie” l’ho trovata per caso su internet. Mi sono abbonata e sono rimasta decisamente sorpresa dello stile. Perché loro pubblicavano soprattutto racconti di scrittori americani (o inglesi) e pubblicavano testi davvero particolari. Non so come definirteli... di un certa “classe”. Sì... credo che sia questa la corretta definizione: “raffinati”. Ho svolto con loro i tre livelli di scrittura creativa on line. L’ultimo era proprio questa nuova corrente letteraria “il momentismo”. L’esercitazione consisteva nel raccontare in soli dieci minuti quello che stava accadendo. Per questo, loro davano un giorno e un orario ai corsisti e tutti (chi decideva di partecipare) dovevamo sedere al pc e raccontare quello che stavamo facendo in quel momento. Lo scritto si doveva bloccare proprio allo scoccare del decimo minuto. Quindi, sì... la narrazione si interrompeva improvvisamente.
Hai anche frequentato un corso per scrittura on line con la scrittrice Moony Witcher, e il tuo romanzo fantasy “Emerald l’elfa dei draghi” è stato pubblicato come esercitazione sul sito della casa editrice. Vuoi lasciare un link per i lettori dove è possibile scaricarlo gratuitamente?
Sì... “Emerald l’elfa dei draghi” è un fantasy nato dall’esercitazione svolta con la scrittrice Moony Witcher . Se volete, potete leggerlo gratuitamente a questo link: http://www.moonywitcher.com/blog/emerald-lelfa-dei-draghi-di-teresa-di-gaetano/
Grazie a questi corsi che ho fatto con la scrittrice Moony Witcher sono nate molte storie, come ad es. quella di "Yinger e l’Antico Tomo." Sono molto grata alla scrittrice, perché ha incoraggiato e spronato la mia scrittura. Oltre che mi ha fatto i complimenti. E i complimenti espressi da un grande scrittrice come lei valgono sicuramente il doppio!!!
Hai partecipato a due concorsi giornalistici aggiudicandoti la vittoria. Uno presso l’emittente televisiva Alpa 1 per la realizzazione di un telegiornale giovanile e l’altro vincendo uno stage di quattro mesi presso l’ADNKRONOS sezione cultura di Roma. Parlacene.
Il concorso televisivo era stato istituito nell’ambito di un progetto della mia provincia. Il progetto prevedeva la realizzazione di un telegiornale televisivo fatto dai giovani per i giovani, che si chiamava Winzip informazioni. Quando ho partecipato al concorso non pensavo né speravo di vincerlo. Invece, a sorpresa, dopo circa un anno ricevo la telefonata del giornalista che mi comunicava non solo che avevo vinto ma che addirittura ero arrivata prima con votazione “ottimo”.
Il secondo concorso era più che altro un premio giornalistico-letterario organizzato dal premio Anguillara Sabazia. Consisteva nell’inviare un proprio articolo edito, ed io ricordo che ho inviato l’intervista che avevo fatto ad un poeta. Ed ho vinto lo stage presso l’ADNKRONOS sezione cultura di Roma.
Partecipi a diversi premi letterari con alcuni racconti che vengono poi inseriti in apposite antologie. Uno di questi è il racconto “Bianco come la neve” con cui sei arrivata terza al Concorso letterario ‘C’era una volta…’. Daccene un assaggio.
Sì... prima partecipavo molto a questi premi letterari. Ora non più. Trovate il racconto pubblicato su questo sito: http://www.gliautori.it/teresadigaetano.html
Curi personalmente il tuo blog “Il diario di Teresa” e “La sabbia delle streghe” dedicato al tuo omonimo romanzo. Parlacene.
Amando molto scrivere, per me è quasi normale avere dei blog.
“Il diario di Teresa” dice tutto il titolo: è il mio diario personale di scrittrice. Racconto di me, dei miei libri, delle mie piccole passioni (cinema, manga e lettura), ma anche dei miei momenti bui e di sconforto. Ebbene sì... mi racconto quasi totalmente. Da adolescente tenevo un diario per tenermi in esercizio con la scrittura. Con il blog ho fatto questa doppia operazione: ho recuperato la mia passione per il diario ed ho recuperato l’antico uso dei blog. Sì... perché i blog, inizialmente, nascevano proprio così: come dei diari on line. Oggi per lo più vengono “usati” per i libri, quindi per la letteratura.
Per quanto riguarda “La sabbia delle streghe” è il blog ufficiale della mia saga fantasy. Essendo composta di 12 volumi, mi sembrava quasi doveroso dedicare un blog a parte. Si trovano curiosità, anteprime, interviste: tutto sul mio magico mondo.
Nel novembre 2003 pubblichi la tua prima raccolta di racconti “Bubble, Bubble! Dodici racconti” cui fa seguito, nel 2006, “Conchiglia… e altri racconti”. Se dovessi dare un consiglio agli esordienti che vorrebbero tentare con il racconto, quale sarebbe?
Lo sconsiglio. I libri di racconti non vendono molto, purtroppo. Non ho esordito con saggezza, lo ammetto. Meglio scrivere un romanzo, anche breve, ma non un racconto. I racconti sono più adatti secondo me da pubblicare su un blog letterario o su un Forum, in qualche contest, ma se potete evitate le raccolte di racconti. Il pubblico ama seguire i personaggi per più pagine. Nel racconto non c’è la possibilità di spiegare nel poco spazio tutte le situazioni. Ed è per questo che ormai non scrivo quasi più racconti.
Nel febbraio 2007 pubblichi il tuo primo romanzo fantasy “La bambola di vetro”. Seguirà poi il romanzo “La sabbia delle streghe – La leggenda di Primrose” edito da Butterfyl Edizioni e, sempre con questa editrice, anche romanzo rosa “Senza di te”. Come riesci a mutare così facilmente genere letterario? E a quale sei più affezionata?
Per ora amo entrambi i generi: fantasy e rosa. Non è poi molto difficile passare da un genere all’altro, proprio perché un aspetto che curo molto nelle mie storie fantasy è l’amore. Non si troverà mai un mio fantasy dove questo aspetto non è curato. E’ un sentimento che mi sta particolarmente a cuore. Sono un’inguaribile romantica, lo ammetto! Però, guarda, volevo anche far notare che ogni mio libro è diverso rispetto all’altro, questo perché appunto non mi piace “usare” sempre uno stesso stile o una stessa tecnica di scrittura. Ogni mio scritto è il frutto delle esperienze che ho vissuto in quel determinato momento in cui l’ho scritto. Oltre dei commenti e delle critiche dei lettori. E sempre anche per quel principio che “occorre sempre migliorarsi”. E comunque, se un giorno sarò incuriosita anche da altri generi letterari, non mi tirerò indietro e sperimenterò senz’altro. Sono aperta a tutto!
Nel settembre 2013 pubblichi il romanzo “ Yinger e l’Antico Tomo” appartenente sempre alla saga de “La sabbia delle streghe”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Farò un breve cenno alla trama. Così... giusto per incuriosirvi.
Yinger è una maga dueng, un particolare tipo di maga. Lei, infatti, a differenza dei normali maghi non può svelare a nessuno il suo segreto, altrimenti perde i suoi poteri. A meno che non siano maghi come lei. Sua nonna, Aduial, le affida una missione molto importante: portare l’Antico Tomo nella città di Akyab per salvarla dalla tirannia del mago malvagio Zhoseng. Così Yinger, insieme al suo amico di infanzia Aless, parte. Le accadranno diverse avventure; incontrerà amici, nemici e alleati. Ma soprattutto dovrà fare una grande scelta. Ma per scoprirla dovete naturalmente leggere il libro!
Nel tuo ultimo romanzo tratti abbondantemente di magia. Ti attrae questo argomento? E i tuoi personaggi sono mai autobiografici o possiedono qualche tratto a te conforme?
Sono particolarmente legata alla figura della “strega”, tra i personaggi fantasy. Perché io ho recuperato un po’ il principio che vige nel telefilm “Streghe” e cioè che le streghe possono essere anche “buone”, anche se la mia saga l’ho scritta (il primo libro) e pensata molto prima che questo famoso telefilm fosse trasmesso e precisamente nel 1994. Quindi... diciamo che l’idea è venuta prima a me!
Sì... forse molti scrittori lo negheranno, ma, secondo me, c’è sempre qualcosa di loro nei loro personaggi. Quindi, sì... è probabile che qualche tratto del carattere di Yinger mi somigli un pochino. Non lo nego. Però sinceramente non saprei dirti quale.
Com’è nata l’idea per “Yinger e l’Antico Tomo”?
Ho sempre avuto, da quando navigo, il desiderio di giocare ai giochi di ruolo, detti anche GDR... non so se li conosci. Ebbene, sono capitata in un Forum fantasy ed ho chiesto di giocare. Nei GDR per giocare bisogna inventare prima una scheda-personaggio, così gli altri giocatori sanno a grandi linee le caratteristiche del tuo personaggio. Et voilà: è nato il personaggio di Yinger. Poi, per impegni vari, non ho potuto più giocare; infatti, mi sono ritirata. Però mi dispiaceva tanto che quel canovaccio di storia che avevo inventato per il personaggio non prendesse vita, così, quando si è presentata l’occasione l’ho “riutilizzato”. E l’occasione si è presentata quando ho svolto il secondo livello di scrittura on line con la scrittrice Moony Witcher.
La scrittrice, periodicamente, mi inviava delle tracce, come dei temi, da svolgere. Ed io ho ripreso il personaggio, riadattando la storia alla mia saga fantasy. Poi, unendo i temi tra loro, ne è nato un lunghissimo racconto (se volete leggere gratis, lo trovate qui: http://www.moonywitcher.com/blog/yinger-e-lantico-tomo-di-teresa-di-gaetano-corso-adulti-%E2%80%93-secondo-livello/ ) che è stato pubblicato sul blog della scrittrice. Ma io ho continuato a rimanere affezionata a Yinger, al suo personaggio, e così da sola ho continuato la storia, scrivendo il libro che c’è oggi.
Vuoi anticiparci qualche progetto futuro?
Oh! Mamma... progetti per il futuro ne ho tanti, davvero. Da dove comincio? Beh... innanzitutto sto scrivendo un capitolo inedito su Yinger. Questo capitolo sarà possibile leggerlo gratuitamente e a pezzi in cinque blog differenti, perché ho intenzione di fare l’esperienza del blogTour. Poi, entro quest’anno dovrebbe uscire “Alla ricerca dei ricordi” secondo volume della saga e della trilogia dedicata alla principessa Primrose. Nel frattempo, sto scrivendo “Milmay, la nuova regina” (altro libro della saga) e “Rimani qui con me” un romanzo d’amore d’epoca un po’ particolare. E... basta! Credo che le mie prossime risorse saranno comunque rivolte alla scrittura dei libri della saga "La sabbia delle streghe". A meno che non arrivi l’ispirazione per qualche altra storia. Chi può dirlo?
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. Un grandissimo ‘in bocca al lupo’ per il tuo lavoro.
Grazie Linda per avermi ospitato nel tuo splendido blog. E speriamo di rivederci presto, magari per un’altra bella chiacchierata come questa!
Per seguire Teresa IL DIARIO DI TERESA
Grazie Linda per l'intervista!!! Ti assicuro che è la più lunga che abbia mai rilasciato!!! Però hai davvero toccato temi molto interessanti con le tue domande. Grazie ancora!!!!
RispondiEliminaGrazie a te, mi sono davvero divertito e mi ha molto entusiasmato la tua intervista! Sei una persona interessante con un sicuro futuro davanti a te :)
EliminaBella e articolata! Grazie!
RispondiEliminaGrazie mille :)
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