Quest'autrice riesce sempre a stupirmi e non si è smentita nemmeno in questo secondo appuntamento, dove conosciamo più da vicino la corte dei Wendell tra gemiti e scheletri.
QUARTA: Il destino di Luther Wendell è chiaro non solo a se stesso ma alla corte intera: verrà incoronato re. Ma quali misteri si celano dietro l'abdicazione di suo padre, che ha lasciato il trono e un figlio preda di domande e dubbi che solo antiche storie riusciranno a dissipare? Arcane leggende, nuovi e antichi amori, decisioni affrettate e costrette, spianano la via a un destino forse già scritto in tempi remoti.
Tra paure e sentimento di onnipotenza, tra uno sferragliare di armi e incontri tra calde lenzuola, Luther indosserà la sua corona così come il fato ha predisposto per lui.
Il libro si apre mostrandoci una Corte destabilizzata dall'assenza del Re che sembra essere sparito nel nulla. Luther è sempre più sconvolto e bisognoso di risposte e, nel frattempo, spedisce l'amico fidato Wayne assieme al primo consigliere, Ser Raymond, dal padre che sembra essersi rifugiato nelle cripte reali.
Ci troviamo inseriti in uno scenario cupo, avvolto da un alone di mistero che caratterizza buona parte degli scritti della Paoloni.
La scena relativa alla tomba è superlativa, ci ritroviamo a scostare lapidi esaminandone il contenuto, attorniati da spifferi gelati, respiri che si condensano in un mausoleo di morte silente. E qui facciamo la conoscenza dell'alabarda, una spada misteriosa da sempre appartenuta alla dinastia dei Re Wendell.
L'altro elemento che dona una sfumatura paranormale al lavoro della Paoloni è il ritrovamento del corpo di un uccello a due teste: una profezia serpeggia nell'aria e non sarà facile per Luther ignorarne il richiamo.
'L'odore della morte si mischiava a quello dello pazzia. L'ultimo Re incontrava il fondatore della dinastia, tanto nobile ma macchiata da crimini di un antico passato che sarebbe tornato a galla molto presto.'
In questo secondo capitolo approfondiamo la conoscenza di Maribeth, personaggio da me prediletto, del suo rapporto con il cugino, del sentimento a lungo coltivato, del desiderio prorompente che pulsa nelle loro vene. Un amore impossibile destinato a soffocare tra cortine e arazzi.
Conosciamo più da vicino anche gli amici di Luther: Parcy con la sua ossessione per i piaceri della carne e Wayne che quasi ruba la scena al bel Luther in quanto a onore e fascino.
'Cos'era lei in fondo? Una ragazza senza madre e con un padre che faceva di tutto per ignorarla. Maribeth aveva solo suo cugino come confidente, ma era quasi sicura che la corona gli avrebbe portato via anche lui.'
"Il tempo di Luther" non è un erotico convenzionale, l'autrice da ampio spazio all'animo umano, alle dinamiche tra i personaggi, al mistero e alla vita di Corte, benchè qui le scene siano più piccanti e frequenti che nel primo capitolo. Assistiamo alle fantasie delle dame, ai brividi di eccitazione dei soldati, ad amplessi frettolosi goduti all'ombra dei giardini e al piacere che avvolge le lenzuola del Principe, un'irresistibile calamita alla quale non è facile sottrarsi.
La Paoloni ci presenta una Corte in cui si avvicendano varie tipologie di uomini e donne, dai più timorati e onorevoli alle più lussuriose e tentatrici.
Un secondo capitolo da divorare e che, come sempre, lascia appesi in trepida attesa del seguito.
'Il tempo della mia reggenza comincerà basandosi su una menzogna. Pensate sia di buon auspicio?'
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