Ciao Linda! Ti ringrazio per l'opportunità di
quest'intervista!
Beh, sarò breve perché mi trovo sempre in difficoltà a
parlare di me stesso, lo ammetto! Ho quasi 26 anni, ho un diploma scientifico e
al momento collaboro con qualche blog e testata, occupandomi soprattutto di
recensioni cinematografiche. I miei hobby sono appunto il cinema, la musica e
la letteratura. Oltre a questo mi cimento nella scrittura, in cui posso dare
sfogo alla mia immaginazione e “scappare” per un po' di tempo al giorno dalla
nostra realtà!
Qual è stato l’input che ti ha fatto prendere in mano carta
e penna?
È difficile ricordarmelo con precisione, perché avevo circa
14 anni e ti sto parlando di cose di più di 10 anni fa! Però mi ricordo che in
quel periodo ero rimasto molto colpito dal film "Shindler's List". Era l'ultimo
anno di medie e un giorno ho sentito il bisogno di scrivere per fatti miei, al
di là dei temi o dei compiti, per intenderci. Era una storia su un antieroe che
salva degli ebrei, durante la seconda guerra mondiale. Inutile che ti dica che
non andai oltre un paragrafo! Però continuo a citare quel momento come il primo
in cui ho cominciato a scrivere, proprio perché ho sentito quel “bisogno” di
creare una storia sul foglio, senza che nessuno mi obbligasse. Provare a
parlare esattamente del perché, quello mi resta quasi impossibile. Volevo farlo
e l'ho fatto.
Collabori con riviste online e blog in cui ti dedichi alle
recensioni letterarie, cinematografiche e musicali. Dove trovi il tempo per
scrivere?
Il mio segreto è che posseggo giornate di 48 ore! No,
seriamente, per riuscire a trovare il tempo, spesso mi capita di occuparmi
della scrittura negli orari notturni. In quel momento della giornata le “distrazioni”
dall'esterno sono minime, quasi nulle e ho la possibilità di trovare una
concentrazione che mi fa lavorare meglio (almeno spero!) e in maniera più
spedita. Con questo non voglio dire che sono il ritratto dell'organizzazione,
anzi... arrivo a consegnare gli articoli sempre sul filo di lana!
Contribuisci anche alla rivista online completamente
gratuita “Eclettica”. Di cosa ti occupi nello specifico?
In questa rivista intervengo con tre rubriche: “...e
azione!”, “Feel Music” e “Phil&Sophia”. Nella prima pubblico una recensione
su un film a scelta che decido di commentare; nella seconda parlo di un'altra
mia grande passione che è la musica, discutendo di un album o di una canzone o
di un gruppo musicale; mentre nella terza mi occupo di un articolo legato a
temi filosofici, che affronto sempre in maniera ironica, soprattutto perché
sono un amatore dell'argomento, assolutamente non un esperto!
Nel 2006 alcune tue poesie sono inserite nell’antologia
“Poetando insieme”. Parlacene.
Quell'antologia è stata il risultato dell'amicizia che nacque su un sito online di poesie. Io e un mio amico (avevamo 18 anni!) le condividevamo sul sito “Poetic House” (a quanto ne so, dovrebbero ancora essere lì!) e abbiamo finito per fare amicizia con diversi altri poeti. Si è deciso di fare un raduno a Roma e ci siamo incontrati dal “vivo”. Fra una chiacchierata e un'altra abbiamo organizzato un incontro con un editore romano, che si è offerto per creare un'antologia, a suggellare quell'evento. Ognuno di noi mise a disposizione tre poesie a scelta e nacque questo volumetto. Probabile che sia fuori commercio, per quanto ne so. Ma continuo a citarlo e a parlarne soprattutto per una questione affettiva.
Quell'antologia è stata il risultato dell'amicizia che nacque su un sito online di poesie. Io e un mio amico (avevamo 18 anni!) le condividevamo sul sito “Poetic House” (a quanto ne so, dovrebbero ancora essere lì!) e abbiamo finito per fare amicizia con diversi altri poeti. Si è deciso di fare un raduno a Roma e ci siamo incontrati dal “vivo”. Fra una chiacchierata e un'altra abbiamo organizzato un incontro con un editore romano, che si è offerto per creare un'antologia, a suggellare quell'evento. Ognuno di noi mise a disposizione tre poesie a scelta e nacque questo volumetto. Probabile che sia fuori commercio, per quanto ne so. Ma continuo a citarlo e a parlarne soprattutto per una questione affettiva.
Nel 2009 pubblichi il tuo primo romanzo “Poker di cuori”. Di
cosa si tratta?
“Poker di cuori” parla di un playboy, un ragazzo lontano
anni miglia dalla parola fedeltà, che finisce per innamorarsi di una ragazza,
decidendo di cambiare stile di vita. Poi però accade qualcosa, per cui tutto
ciò che credeva vero, tutto ciò che credeva fosse la sua vita viene stravolto
interamente. È una storia di passioni, vendetta e... gioco d'azzardo,
ovviamente! È stato il primo romanzo scritto con una “certa maturità” (anche se
avevo 19 anni, eh!), dopo quattro romanzi brevi giovanili.
E, nel 2013, pubblichi con la Butterfly Edizioni
“Pappagalli, favole e tanti guai”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Beh, una storia, credo! Mi va di scherzare... questo è il
quarto romanzo che ho scritto (ce ne sono due fra questo e "Poker di cuori",
ancora da pubblicare!) e i toni sono totalmente opposti. Laddove il primo era
più cupo e noir, questo è decisamente più allegro e vira decisamente sulla
commedia, anche se si tratta spesso di humour nero. In breve parla di uno
scrittore che deve assolutamente portare a termine il suo romanzo, per onorare
un contratto, ma ben presto si ritrova circondato da dei personaggi, uno più
bizzarro dell'altro, che porteranno nella sua vita i loro stessi problemi,
causandogli diversi guai.
Com’è nata l’idea per questo romanzo e quali tematiche
affronti tra le sue pagine?
L'idea è venuta fuori perché volevo affrontare un argomento
serio, o che comunque personalmente reputo tale, rinchiudendolo dentro una
storia leggera e divertente (o almeno queste erano le mie intenzioni!). Si è trattato quindi perlopiù di una mia
sfida personale, provare a superare questa difficoltà. La tematica personale
che dovrà affrontare il protagonista, pagina dopo pagina, è quella della
difficoltà nell'orientarsi fra l'altruismo e l'egoismo, quando si trova a
interagire con le persone. Con distacco viene facile scegliere l'altruismo, che
è sempre stato dipinto come positivo, a scapito dell'egoismo. Ma il
protagonista avrà modo di sperimentare che alcune volte l'egoismo si rende
necessario, per sopravvivere in alcune situazioni, così come l'altruismo senza
limiti diventa altrettanto pericoloso. E solo alla fine capirà quale sia la via
da seguire. Sempre ammesso che la trovi! (Dai, Linda, fammi tenere sulle spine
i tuoi lettori!)
Attorno a questa tematica principale poi ne affronto diverse, ognuna legata ai vari personaggi e anche in questo caso per me si è trattato di una sfida presentare temi come lo spaccio di droga, problemi sessuali, immigrazione, corruzione, animalismo deviato ed esagerato, omosessualità in una maniera leggera. Ma non si è trattato di un voler prendere in giro nessuno, quanto un tentativo di alleggerire i toni. Sono dell'idea che, finché non ci si può scherzare su una cosa, quella resta ancora un tabù e un problema non superato, né da noi, né dalla società. Scherzarci sopra, sempre con educazione, ci aiuta a superare diverse questioni, secondo me.
Attorno a questa tematica principale poi ne affronto diverse, ognuna legata ai vari personaggi e anche in questo caso per me si è trattato di una sfida presentare temi come lo spaccio di droga, problemi sessuali, immigrazione, corruzione, animalismo deviato ed esagerato, omosessualità in una maniera leggera. Ma non si è trattato di un voler prendere in giro nessuno, quanto un tentativo di alleggerire i toni. Sono dell'idea che, finché non ci si può scherzare su una cosa, quella resta ancora un tabù e un problema non superato, né da noi, né dalla società. Scherzarci sopra, sempre con educazione, ci aiuta a superare diverse questioni, secondo me.
Del tuo libro si è detto ‘divertente, ma con una morale’.
Daccene un assaggio.
Sì, come accennato prima, alla fine del libro il
protagonista troverà una risposta, tutta personale, al quel dubbio sulla
dualità egoismo-altruismo. Quella risposta è assolutamente soggettiva, per quel
che mi riguarda. Qualcuno che ha già letto il libro ci ha trovato un messaggio
diverso e la cosa non mi dispiace. Sono dell'idea che finché lo scrivi un libro
è tuo, ma quando un lettore lo legge se ne appropri e lo faccia anche un po'
suo (non solo perché lo compra!).
Perché proprio ‘i pappagalli’?
Mi viene da ridere perché ormai si sta andando a creare una
curiosità sempre maggiore quasi più su questi animali che sul libro stesso! E
mi sta bene, perché se incuriosisce non me ne lamento! Allora diciamo che il
pappagallo come animale l'ho sempre considerato un animale abbastanza
imprevedibile. È molto docile, un ottimo animale da compagnia, anche
divertente. Ma può avere anche i suoi momenti più “irosi”, poiché sa essere
anche molto territoriale, soprattutto con la gabbia o con gli spazi che sente
gli appartengano. Quindi ho adottato proprio questo animale in primis perché mi
serviva una metafore sulla vita stessa, che io trovo imprevedibile nel suo
insieme. La prima scena in cui il protagonista fa la conoscenza con uno di
questi pappagalli è proprio la summa di ciò che rappresentano nel mio romanzo: senza
spiegazioni, il ragazzo si ritrova ad avere a che fare con quest'animale. Non
svelo troppo, perché è uno dei momenti chiave del romanzo, ma simbolizza per me
la vita stessa: alcune volte ti piomba addosso, sia in positivo, sia in
negativo e non ti lascia spiegazioni. A conti fatti, avrei anche potuto
scegliere un altro animale, ma puntare su un cane o su un gatto mi pareva
troppo scontato e volevo portare nella storia un animale (personaggio a tutti
gli effetti) più bizzarro e insolito.
Ed è proprio con "Pappagalli, favole e tanti guai" che vinci il sondaggio "Il libro più votato" indetto da 'Il blog di Dylan Berro e Laura Bellini' (http://soleeluna.altervista.org/risultati-de-il-libro-piu-votato/). Parlacene.
Sì, Linda ci tengo a citarlo in quest'intervista soprattutto perché è un'ottima occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno votato. Si trattava di una competizione organizzata dal blog di Dylan e Laura fra diversi titoli di autori e il mio è risultato come il più votato. Questo mi ha permesso di usufruire della vetrina del blog fino ai primi di Maggio. Quindi il mio ringraziamento va anche a Dylan e Laura, che hanno avuto questa bellissima idea per quest'iniziativa.
Hai qualche altro progetto di cui vuoi metterci a parte?
Al momento sto finendo di sistemare uno dei manoscritti che ho da parte e spero di mandarlo per la valutazione presso un editore il prima possibile. Parallelamente, sto raccogliendo del materiale per poter iniziare un romanzo storico ambientato nel '900, che sogno di scrivere da un po'. Incrociate le dita anche per me!
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per il tuo lavoro!
Il piacere è stato mio, credimi! Crepi il lupo. E spero di non aver annoiato troppo i lettori che sono incappati in quest'intervista! Per qualsiasi dubbio o domanda (o insulto!) potete contattarmi senza problemi.
Per seguire Mirko PAPPAGALLI, FAVOLE E TANTI GUAI
Ne approfitto per ringraziare ancora Linda, per questa splendida opportunità e per l'intervista che mi ha concesso, con domande davvero interessanti e intelligenti. Speriamo lo siano state altrettanto le risposte!
RispondiEliminaMa scherzi! Soprattutto le risposte! E' stato un vero piacere!! :)
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