Ciao Marialuisa, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa
di te.
Ciao a tutti.
Scrivo per passione, scrivo perché non posso evitarlo e
sento che mi manca qualcosa quando non lo faccio. Scrivo perché la realtà, così
com’è, mi va stretta e perché per me la scrittura è un mezzo per comunicare con gli altri.
La laurea in ‘Lingue e letterature straniere’, l’impiego nel
campo della pubblica istruzione e nel settore editoriale per il gruppo Rcs.
Dove trovi il tempo per scrivere e qual è stata la scintilla che ti ha spinto a
prendere il mano carta e penna?
La scintilla non è scoccata all’improvviso, ma, come dico
nella mia biografia, ho cominciato a scrivere storie fin da bambina. Leggevo
molto e scrivevo, vivendo nella fantasia. Poi, crescendo, con l’aumentare degli
impegni sia lavorativi che familiari, ho
abbandonato la scrittura. Ho ripreso molto più avanti, una volta che ho smesso
di insegnare e che i figli, ormai cresciuti, sono andati per la loro strada. Sebbene mi occupi di tante altre cose, adesso
ho molto più tempo a disposizione per il mio hobby preferito.
Sono affascinata dai
segreti della mente umana, ne sondo i meandri e ne studio le reazioni agli
eventi della vita, che condizionano, vicini o remoti che siano, i nostri
comportamenti, creando non di rado situazioni paradossali.’ Approfondiamo
questa dichiarazione.
Sono, forse, una psichiatra mancata. Al momento di scegliere
la facoltà universitaria non me ne sono resa conto, o forse la passione è
arrivata dopo, ma in realtà il comportamento umano nei suoi tanti risvolti é
uno dei temi che mi affascinano di più. Cerco sempre di comprendere, sia me
stessa che gli altri, e di trovare il perché di ogni azione e modo di essere.
Alcuni tuoi racconti sono stati inseriti nella raccolta
“Un sogno per vivere”. Parlacene.
Sono di genere vario: la
serata mondana tragicomica di una donna
che si sente brutta e inadeguata, il ricordo di un amore di gioventù finito
male, sospeso tra realtà e sogno, la sofferenza di un ragazzino nello scoprire
la sordida realtà che si cela dietro la figura dello zio prete che adora, la serata a casa di un commissario di polizia
che racconta alla moglie alcune vicende giovanili con cui ha avuto a che fare,
tanto truci da riuscire a sconvolgere persino lui, che ne ha viste di ogni
colore, la tragedia di un giovane padre di famiglia costretto su una sedia a
rotelle a causa di uno stupido incidente d’auto.
Parlando sempre di racconti, il tuo edito “Zoccoli
assassini” è piuttosto conosciuto nel web. Di cosa si tratta?
E’ un racconto lungo, oppure un romanzo breve, come si
preferisce, di genere giallo.Un anziano pediatra viene trovato a terra esanime, nel suo
orto. Pare morte naturale, ma un particolare non convince la polizia. Sarà
appunto questo dettaglio a portare al colpevole, almeno così crede il
commissario. Ma la verità spesso va al di là delle apparenze…
Esordisci nel 2008, con il romanzo “L’età di mezzo” che si
aggiudica anche il premio letterario ‘S.Margherita ligure – Franco Delpino”.
Daccene un assaggio.
E’ la storia di una famiglia borghese del duemila, con tutti
gli ingredienti attuali. Figli ribelli
che inseguono le loro idee, costi quel che costi, anziani caratteriali e
prepotenti. Al gruppo si aggiunge un marito complicato, dotato di poteri
paranormali, che esercita la professione medica in modo assai particolare. Fede, la protagonista, è in crisi, stanca del
ruolo di cuscinetto che ha sempre avuto in quella famiglia a cui si è dedicata rinunciando a
tutto, stanca di essere sempre in mezzo
a tempeste da sedare, stanca di occuparsi sempre e solo degli altri.
Reclama una vita sua. Si lancia in un’avventura sentimentale, prende in
considerazione fughe in altri continenti …. Mentre nella donna si agita il
germe della ribellione, le vicende dei suoi familiari si dipanano attorno a
lei, ora grottesche, ora tragiche e cariche di conseguenze…
Dopo questo esordio, il tuo estro creativo non si esaurisce.
Pubblichi, dal 2012, una serie di romanzi: “Questione di soldi”, “Storia di
follia”, “Vite sbagliate”, “Le montagne stanno a guardare”, “L'uomo sulla panchina”,
“Donne cattive muoiono”,” Premonizione”, “Il quaderno”, “Prigionieri
dell'acqua” e “Dietro la tela”. E spazi in vari generi letterari: dal
contemporaneo al paranormale, dal noir al romanzo psicologico. Come nasce una
tua storia?
Preciso che, sebbene abbia pubblicato questi romanzi in un
breve lasso di tempo, li ho scritti nel corso di anni.
Come nasce una mia storia? Dalla vita stessa.
Come nasce una mia storia? Dalla vita stessa.
'Vivi e osserva
la realtà che ti sta intorno, persone e cose.' Questo è il mio motto.
E un bel momento, all’improvviso, ti
zampilla in testa l’idea, improvvisa. Quello è lo spunto iniziale, poi bisogna
lavorarci sopra, naturalmente, e ricamarci con tanta fantasia.In ogni caso, lo spunto nasce quasi sempre da persone che ho
conosciuto e da fatti che ho vissuto o di cui ho sentito narrare.
Tra questi romanzi, “Storia di follia” e “Vite sbagliate” si
aggiudicano il Premio Letterario Minerva. Cosa ricordi di queste esperienze?
E’ sempre una soddisfazione ricevere dei riconoscimenti.
“Storia di follia” è uno dei primi romanzi; infatti, chi ha letto anche gli ultimi, riscontra una notevole differenza di stile e di struttura.
E’ un noir che più”nero” di così non può essere. L’idea mi è nata, come le altre volte, da esperienze vissute, naturalmente rielaborate e calcate parecchio.
“Vite sbagliate”, come dice il titolo, parla di persone che sbagliano tutto nella vita, soprattutto il protagonista che, vittima della sua superficialità ed erotomania, commette errori fatali che distruggeranno la sua esistenza.
“Storia di follia” è uno dei primi romanzi; infatti, chi ha letto anche gli ultimi, riscontra una notevole differenza di stile e di struttura.
E’ un noir che più”nero” di così non può essere. L’idea mi è nata, come le altre volte, da esperienze vissute, naturalmente rielaborate e calcate parecchio.
“Vite sbagliate”, come dice il titolo, parla di persone che sbagliano tutto nella vita, soprattutto il protagonista che, vittima della sua superficialità ed erotomania, commette errori fatali che distruggeranno la sua esistenza.
Nel maggio 2014 esce il tuo ultimo romanzo “Girotondo”. Cosa
troveranno i lettori al suo interno?
Si tratta di un altro noir a sfondo psicologico, che vuole
dimostrare la gravità delle conseguenze di certi traumi subiti nell’infanzia.
Di più non posso aggiungere, per non togliere al lettore il piacere della
scoperta.
Qual è stato l’input per questo
libro?
Lo spunto è dato da fatti
di cronaca, conditi da molta fantasia.
Self-publishing o editoria tradizionale? Ebook o cartaceo?
Qual è la tua opinione?
Il self publishing è una magnifica risorsa, di cui
disponiamo solo da poco, per tutti
coloro che, non essendo famosi, hanno scarsissime possibilità di essere
pubblicati da una casa editrice seria. Non voglio neanche considerare quelle
che chiedono denaro, di cui io stessa sono stata vittima, e che consiglio a
tutti di ignorare, perché promettono tanto e non fanno nulla, se non
prosciugarti il portafoglio.
La cosa più difficile è l’autopromozione. Tutto è solo nelle tue mani e devi ingegnarti, studiandotele la notte. Non sempre funziona, ma almeno è uno stimolo per la mente.
Secondo me l’ebook è il libro del futuro, anche se in Italia stenta ancora a decollare. Lo é per tanti motivi: praticità, spazio, costi e… questioni ecologiche (un gran risparmio di carta).
La cosa più difficile è l’autopromozione. Tutto è solo nelle tue mani e devi ingegnarti, studiandotele la notte. Non sempre funziona, ma almeno è uno stimolo per la mente.
Secondo me l’ebook è il libro del futuro, anche se in Italia stenta ancora a decollare. Lo é per tanti motivi: praticità, spazio, costi e… questioni ecologiche (un gran risparmio di carta).
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Altri libri, ovviamente. Aspetto, senza fretta, che mi venga
l’idea; so che, prima o poi, succederà.
E stato un piacere ospitarti nel mio blog, in bocca al lupo
per tutto.
Grazie a te per l’attenzione che mi hai dedicato e…crepi il
lupo!
Per seguire Marialuisa I ROMANZI DI MARIALUISA MORO
Grazie, Linda, di avermi dato ospitalità nel tuo blog, che trovo molto interessante per la ricchezza e la varietà dei contenuti, senza contare le tue recensioni così dettagliate come è difficile trovarne.
RispondiEliminaMa grazie a te di cuore per la bella intervista :)
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