QUARTA: Anna è una donna come tante: una relazione finita, un licenziamento alle spalle e un lavoro part-time. La vita di Anna, tuttavia, sta per subire una svolta: il portafogli di un tale Arturo Bonomi trovato per strada, l'amicizia con la signora Tina che abita nella casa dai gerani rossi e, soprattutto, un'incredibile proposta di matrimonio in arrivo. Tuttavia, sarà davvero azzurro questo principe apparso dal nulla? Con questo romanzo psicologico, Antonietta e Silvia Scarabelli dipingono a tinte vivaci la storia di una donna come noi, timida e sensuale, coraggiosa e timorosa allo stesso tempo. Una protagonista concreta nelle mani della quale le autrici pongono il segreto stesso della felicità: il coraggio di credere in se stessi e di riaprirsi all'amore, sotto qualunque forma esso si presenti.
Il libro si apre con la protagonista, Anna, seduta su una panchina alla fermata dell'autobus. Siamo a Pavia, le strade sono affollate, i passanti circondano la donna, in attesa del mezzo pubblico, ed è proprio in questo frangente che un portafogli abbandonato sul marciapiede attira la sua curiosità. Anna lo raccoglie e scopre appartenere a un tal Arturo Bonomi. Infila in tasca il portafogli e sale sull'autobus. Una volta a casa, deciderà di mettersi in contatto con l'uomo e, da qui, sarà trascianata in una girandola di avvenimenti stranamente casuali.
L'incontro con Arturo si rivelerà folgorante, un vero e proprio colpo di fulmine. La passione divamperà tra le braccia di questo gentleman dal buon cuore e il portafogli super fornito. Ma non sarà solo la passione a colorare la vita di Anna: un impiego part-time, un licenziamento alle spalle e una storia d'amore conclusa. Arriverà anche Tina a tingere le sue giornate di ottimismo e buonumore. Supportata da questa nuova amica un po' attempata e dalla vicina di sempre, Lucia, Anna vivrà una storia d'amore imprevedibile dal ritmo incalzante e, tra qualche visita alla casa di cura in cui vive zia Angela, si ritroverà presto con l'anello al dito e una bellissima casa da governare, ma non tutto è come sembra.
'Ciò che il cielo le aveva regalato, non poteva essere solo una chimera, avrebbe lottato con tutte le sue forze per far vivere quell'amore.'
Ho detestato il personaggio di Arturo per tutto il romanzo e credo che molti lettori la penseranno come me. E' il classico stereotipo d'uomo che, come uno struzzo, si ostina a cacciare la testa sotto la sabbia, incurante della verità e della realtà, convinto che basti chiudere occhi e orecchie per far sparire i problemi.
Ho amato in egual misura la figura di Tina, la dolce amica che tutte vorremmo incontrare sedendoci a un tavolino di un bar: una spruzzata di ottimismo e dolcezza, una presenza costante e mai invadente, una saggezza che insegna.
Ho apprezzato particolarmente il trattamento di argomenti come la depressione e la maternità, quest'ultima intesa come cura per lenire ogni sofferenza e ritrovare la forza. Il potere di un figlio che può, dove tutto il resto ha fallito e la debolezza di una donna che, in quanto essere umano, non può sempre fronteggiare ogni avversità. A volte, si soccombe e proprio in questo sta la nostra umana fragilità.
'E' un grande uomo colui che non perde il cuore di bambino.'
L'ambientazione tutta italiana è un altro punto a favore del romanzo. Ci muoviamo tra Pavia e S.Maria della Versa, gustando scorci di paesaggi deliziosi e accattivanti. Le descrizioni fanno presumere che le autrici abbiano visitato questi luoghi e che in loro abbiano lasciato un piacevole ricordo.
I temi trattati sono molteplici: dall'amicizia al tradimento, dalla passione all'illusione, dai segreti alla malattia, dal potere della maternità alla depressione e alla rinascita.
Uno degli aspetti che più ho apprezzato è l'assenza di stili opposti, per tutto il libro ho ricercato la penna di Antonietta e quella di Silvia senza riuscire a distinguerle, un'omogeneità unica che non mi è capitato di trovare in altri romanzi.
'Il mondo è pieno di persone fobiche, ognuno di noi è schiavo delle sue manie, il problema è riuscire a tenerle a bada.'
Il romanzo delle Scarabelli lascia il lettore appeso in più di un'occasione, seguiamo le vicissitudini di Anna con il fiato corto, in attesa dell'evolversi di una vicenda che profuma d'inquietudine. Sempre attenti a scovare le possibili crepe di un idillio apparentemente perfetto.
Il lettore si ritrova spiazzato, ci troviamo di fronte a un titolo e a una cover accattivanti. Forse, altri come me hanno creduto di apprestarsi a leggere un romanzo divertente, per trascorrere qualche ora spensierata, invece il romanzo di Silvia e Antonietta è crudo, reale, tratta temi di cronaca molto importanti, tuttora presenti nella società odierna come la depressione e la fobia.
Se amate i romanzi imprevedibili, se amate le storie d'amore che nascondono fastidiosi scheletri, questa è sicuramente la lettura che fa per voi.
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