Ciao Patrizia, bentornata nel mio blog. Raccontaci qualcosa
di te.
Ciao Linda e grazie per volermi ospitare di nuovo! Dunque,
mi chiamo Patrizia, sono nata e vivo a Genova. Sono sposata e ho una bimba di
quasi 4 anni che è anche la mia datrice di lavoro, dato che faccio la mamma a
tempo pieno!
Quando si è accesa in te la scintilla della scrittura?
A tredici anni, quando ho iniziato a mettere giù le prime
storielle da condividere con le amiche. È
nato tutto per gioco senza immaginare che un giorno sarebbe diventata una vera
passione. A 19 anni ho iniziato a scrivere la prima bozza di quello che poi,
molti anni, dopo è diventato "Paradise Valley". Mia mamma mi comprò il primo
computer, proprio per aiutarmi a realizzare questo progetto, ed è un ricordo
che mi scalda il cuore, perché purtroppo non è vissuta abbastanza a lungo da
poter leggere il romanzo.
Tra le tue passioni annoveri quella per i Nativi americani e
per l’epopea western. Parlacene.
Sì, dici bene, la mia è una vera passione. Appena sento
parlare di cavalli, ranch, praterie e accampamenti indiani, non capisco più niente!
Adoro l'epoca della conquista del West. Ammiro il coraggio che i pionieri hanno
avuto nell'affrontare la vita in una terra selvaggia come quella e allo stesso
tempo mi affascina la cultura dei Nativi, la loro spiritualità e la forza con
la quale hanno combattuto per non cedere i territori sui quali il loro popolo
viveva da centinaia di anni. Non è sempre facile per me decidere da che parte
stare, sebbene protenda verso i perdenti. Durante la stesura di "Paradise Valley"
ho cercato di rimanere imparziale, di mettere sulla bilancia le ragioni di entrambi
i popoli. Questo è uno dei motivi che mi ha fatto optare per un protagonista
mezzosangue e non per un lakota puro.
I tuoi romanzi
contengono un’ambientazione storica. Cosa rappresenta per te la storia?
Sono stata cresciuta da due genitori amanti della
storia e credo siano stati loro a infondermi questa passione per le epoche
passate. Infatti ne era già caduta vittima mia sorella, che ha scelto di lavorare
sul campo come archeologa!
Se penso a una storia da scrivere, mi viene
naturale immaginarla in un tempo lontano dal nostro. Mettere una certa distanza
temporale tra me e i fatti che voglio narrare, aiuta la mia fantasia a lavorare
meglio. Inoltre adoro la parte che riguarda le ricerche storiche, perché c'è
sempre qualcosa da imparare ed è molto affascinante.
E sempre in ambito storico gestisci, con un team di autrici,
un gruppo sul Social Facebook dedicato al romanzo storico. Di cosa si tratta
nello specifico?
Il gruppo si chiama "Io leggo il romanzo storico"
ed è nato dall'idea di dare visibilità al romanzo storico, appunto, che oggi è
messo un po' in ombra da ambientazioni più moderne. Il nostro è un gruppo
aperto a tutti i generi, dedicato ai lettori che vogliono condividere le loro
opinioni sui libri letti, scambiarsi consigli di lettura e conoscere i nuovi
autori ai quali dedichiamo ampio spazio attraverso alcune rubriche settimanali.
"Petali tra le pagine" è collegato al mio sito
personale http://patriziainesroggero.it
ed è uno spazio nel quale ospito volentieri le anteprime dei romanzi in uscita,
blog tour e dove sto iniziando a pubblicare le recensioni di ciò che leggo, ma
a dire il vero non lo aggiorno molto spesso, non sono una blogger nel vero
senso della parola!
Il tuo esordio avviene nel 2008 con il romance storico “Sono
solo un marinaio”, poi pubblicato in seconda edizione nel 2014 con la Triskell Edizioni.
Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Troveranno una storia d'amore delle più classiche,
anzi, due storie d'amore a dire il vero! È un libro che parla di avventura, di
un passato che ritorna a offuscare il presente e di una bella e solida amicizia.
Non ha la pretesa di essere un romanzo storico, ma solo un romance con
ambientazione storica, i riferimenti a fatti davvero accaduti sono pochi e
marginali.
Qual è stato l’input per questo romanzo?
Venivo da un lunghissimo periodo di pausa dalla
scrittura e avevo deciso che era giunto il momento di riprovare a scrivere
qualcosa. Ne avevo bisogno anche perché era un momento particolarmente
difficile per me, quindi mi sono buttata a capofitto in questo progetto e, devo
dire che far lavorare la fantasia mi ha aiutato molto. Avevo appena letto un
libro sulla storia dei pirati e da qui è nata l'idea per l'ambientazione.
All'inizio non avevo pensato di pubblicarlo, anche perché all'epoca ero
convinta che fosse una cosa impossibile per una sconosciuta. Una volta finito,
però, ho iniziato a maturare l'ambizione di renderlo un libro vero e mi sono
rivolta alla Boopen con la quale ho infatti pubblicato la prima edizione on
demand.
Devo ringraziare la Triskell Edizioni per aver
creduto in me e in lui. Sono felice che questo mio primo lavoro, edito in self
publishing, abbia oggi un editore!
Quali tematiche affronti al suo interno e quale messaggio
hai voluto lanciare?
Essendo un romance, si parla principalmente di sentimenti.
L'amore che vince su tutto, la passione, ma anche l'amicizia che aiuta a
superare gli ostacoli e unisce ancor più nei momenti difficili.
Perché proprio i pirati?
Perché sono personaggi affascinanti! Sono figure che mi
attirano molto, sia per l'idea di libertà che trasmettono, sia per la vita che
conducevano, senza regole che non fossero le loro. Lo so, non c'è molto onore
nelle loro gesta, ma l'idea di un personaggio romantico di quello stampo ha
incendiato la mia fantasia.
Segue la trilogia “Paradise Valley”. Dacci un assaggio di
quest’ultimo romance che ha tanto appassionato i lettori.
"Paradise Valley" racconta la storia tra Jonathan e Abigail.
Lui è un mezzosangue lakota e lei una bianca, motivo per cui il loro amore
affronterà una serie di difficoltà. Qui l'ambientazione storica-western è molto
importante, i protagonisti ci mostrano attraverso i loro occhi alcuni fatti
realmente accaduti, come la grande bufera del 1887 o il massacro di Wounded
Knee, ma anche la vita nei ranch e nella prateria. Scriverlo è stata una bella
avventura, mi ha emozionata molto e sono felice di vedere che ha avuto una
buona risposta dai lettori.
E, nel 2014, esce “Asso di cuori”. Di cosa si
tratta?
È un racconto che ho scritto per la collana Passioni
Romantiche di Delos Digital. L'ambientazione è sempre western e parla di un
amore finito al quale però la vita offre una seconda possibilità. La storia si
svolge interamente tra le mura di una casa di piacere nel Territorio del
Wyoming, anno 1868. I protagonisti, Hope e Nick, non sono proprio la classica
coppia che ci si aspetta in un romance, la loro è una storia complica, fatta di
rimpianti ed errori che li hanno segnati nel profondo.
Sei membro dell’associazione EWWA. Di cosa si occupa e la
consiglieresti alle altre autrici?
EWWA si occupa di promuovere e sostenere la scrittura al
femminile, attraverso seminari, workshop e mettendo in comunicazione autrici e
professioniste del settore. La consiglio a tutte le scrittici, perché trovo che
sia un punto di riferimento molto valido per chi si accosta alla scrittura con
l'intenzione di farne qualcosa di serio.
Hai qualche altro progetto in cantiere di cui vuoi metterci
a parte?
Attualmente sto lavorando al seguito di "Sono solo un
marinaio". È un romanzo molto intenso, una bella storia d'amore che mi
strappa parecchi sospiri! Spero di ultimarlo entro breve perché muoio dalla
voglia di farlo leggere!
E’ stato un grandissimo piacere ospitarti nel mio blog. Sei
una persona meravigliosa e soprattutto ‘vera’, qualità non da poco. In bocca al
lupo per tutto!
Grazie a te Linda, non potevi farmi complimento più bello!
Sono felice e onorata di essere stata tua ospite, perché sai quanto ti sono
affezionata e tengo al tuo parere. Un caro saluto a te e a chi vorrà leggermi!