lunedì 2 marzo 2015

INTERVISTA A ALEXIA BIANCHINI



Ciao Alexia, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Grazie della gentile accoglienza. Sono mamma di tre pargoli, amante del mondo fantastico in tutte le sue sfaccettature, dai libri, ai film, ai fumetti, all’arte… interessata a esplorare ogni sottogenere, sia come autrice che come lettrice.
Scrivo da molti anni e ho partecipato a molti concorsi per racconti.
Ho lavorato come editor, curatore editoriale e sono un grafico.

Mamma di tre bellissimi bambini, l’impiego come insegnante di scrittura creativa presso la biblioteca comunale, sei anche Editor e Curatrice di collana. Come si è accesa in te la scintilla della scrittura e dove trovi il tempo per dedicarti a essa?

Ammetto che ultimamente il mio tempo si è ridotto drasticamente perché sono molto impegnata con il lavoro, ma cerco di ritagliarmi almeno 4 ore settimanali per la scrittura.
Credo che il mio bisogno di scrivere sia una necessità scaturita dalla mia troppa fantasia, che esplode con qualsiasi pretesto. Però sono timorosa e ho sempre paura che i miei racconti non siano all’altezza di essere divulgati, ed è per questo che ho cercato in questi anni di mettermi alla prova, di scrivere diversi generi.

Attualmente gestisci una rubrica dedicata ai telefilm all’interno del web-magazine ‘True Fantasy’ e sei anche grafico e co-ordinatore del marketing in una multinazionale. Come nasce una tua cover?

Un’immagine vale più di mille parole, e quando ne trovo una accattivante, la elaboro, la modifico, cercando il taglio giusto. Poi lavoro sul lettering, che regala spessore allo sfondo… anche perché è più importante di quello che si pensa… se si sceglie il font sbagliato si rovina la cover.

Sei autrice di romanzi horror, fantasy e weird. Come nasce questa predisposizione per questi generi letterari?

Il genere fantastico ti permette tramite la metafora di connetterti al lettore attraverso una dimensione diversa, aprendo canali inimmaginabili.
Il fantasy ti permettere di viaggiare con la fantasia, ma non è solo un genere di evasione, poiché celate fra le righe ci sono molti messaggi intrinsechi.
L’horror invece è capace, anche se molti non ci credono, di combattere le proprie paure. Un po’ come facevano le fiabe anni fa, storie inventate per gli adulti, utili ad affrontare le ansie.
La sci-fi mi ha sempre affascinato perché più di altri generi abbina cultura e fantasia, e in molti dei suoi sottogeneri sbircia al futuro.
Il weird è un genere in continua evoluzione, il più seguito, sebbene il lettore non se ne renda conto, perché vincolato al mistero, a ciò che non comprendiamo, e che quindi ci affascina. E se fino a qualche anno fa il weird raccoglieva storie di creature soprannaturali, oggi è più legato a storie sulla mente umana, una delle poche cose di cui si ignora ancora moltissimo.

Sei stata direttore del web-magazine ‘Fantasy Planet’, curatrice editoriale per le case editrici Ciesse e Lite Edition. Fai anche parte della squadra che compone ST-Books, nuovo marchio editoriale della GDS nato dal sito di Scrittevolmente.com. E sei stata direttrice editoriale della casa editrice La Mela Avvelenata. Quale di queste esperienze ti ha più stimolato?

Di sicuro il curatore editoriale. Gestire le antologie con più racconti, mi ha dato moltissimo, a livello umano e anche come autrice. Lavorare in squadra lo trovo appagante. Quando un progetto nasce da più menti è un successo assicurato.

Hai pubblicato racconti e poesie, poi inserite in antologie di varie case editrici, tra cui ricordiamo anche Delos e GDS. Quale di questi due generi senti più nelle tue corde e perché?

Per me la poesia è legata a un’istante, un pensiero… L’emozione prende forma e necessita di essere ricordata. Ma difficilmente ne sento l’appartenetenza… le poesie sono come foglie al vento.
Invece per me i racconti sono la massima espressione della scrittura.

Il tuo esordio avviene con il romanzo “Scarn, la nuova era dei vampiri” (Linee Infinite), poi revisionato e pubblicato in e-book con il titolo “Ambra, i sospiri dei mezzosangue”. Di cosa si tratta?

È un romanzo urban, ma con un’ambientazione post-apocalittica.
In un futuro non molto lontano, un gruppo ristretto di vampiri ha deciso di rivendicare la supremazia della razza, e ha attaccato l’uomo, sterminando quasi tutta la specie umana.
Gli Anziani, vampiri che hanno salvaguardato l’equilibrio fino a quel momento, riescono a intervenire, creando rifugi, ma l’uomo abbandona per sempre la vita di un tempo.Mentre i sopravvissuti vivono in rifugi sotterranei, la Natura riprende possesso del mondo… i vampiri non sono in grado di gestire la situazione. A distanza di anni una coppia di vampiri concepisce una bambina umana e forse questa creatura sarà la risposta per evitare la distruzione di entrambe le specie.

Seguono romanzi come “L’Ordine delle sette spade” , “A.Z.A.B. alla zombie are bastard”, “Reanimator”, “Eventi Bizzarri” e “Il Mondo dei Soffi Ardenti”. Alcuni di questi sono scritti a quattro mani. Quale consiglio daresti agli esordienti che vogliono cimentarsi in questo tipo di stesura?

Umiltà, pazienza. Scrivere a più mani non è semplice dal punto di vista psicologico, perché bisogna condividere un sogno. Dal punto di vista pratico può essere un vantaggio, ma va studiato il progetto e va alternata la stesura del romanzo.

Nel 2011 pubblichi il romanzo dark-fantasy per ragazzi  “Minon” (Ciesse Edizioni) in collaborazione con Fiorella Rigoni e, nel 2012, il romanzo distopico “Io vedo dentro te”. Daccene un assaggio.

"Minon" è un dark fantasy per ragazzi. A detta di chi lo ha letto ricorda un po’ Buffy, che io ho seguito, e che invece non è mai stato visto da Fiorella.
Una ragazza, molto particolare e asociale, passa la sua vita fra banchi di scuola e a caccia di spettri.
"Io vedo dentro te" è un romanzo distopico dove, in un futuro non molto lontano, sono nati dei giovani con il potere di vedere nei ricordi delle persone e quindi tutto il sistema giudiziario viene modificato.
Loro vedono: loro giudicano.

E, nel 2014, esce “Cronache infernali” con Dunwich Edizioni. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Un gotico, un rosa, un urban, un romanzo storico, un horror… insomma, devo dire di aver contaminato oltre ogni limite, ma ne è valsa la pena.
Avete mai pensato al futuro dopo la nostra dipartita? E se dopo la Morte i buoni non venissero premiati come ci hanno raccontato? E se finissimo all’Inferno?


http://www.amazon.it/Cronache-Infernali-Alexia-Bianchini-ebook/dp/B00PHMW6YY/ref=sr_1_15/278-3741242-8320336?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1425202625&sr=1-15



Come nasce l’idea per questo romanzo?

L’Inferno è per me un mondo parallelo, così saturo di angoli oscuri da potermi sbizzarrire. E molte domande emergono al solo pensiero di cosa ci sia nell’Aldilà.

Quale tematiche affronti in “Cronache infernali” e quale messaggio vuoi lanciare?

Le tematiche della discriminazione, dell’odio, dell’ingiustizia, della rivincita, dell’importanza di combattere per le proprie ideologie. La vendetta trascina la protagonista attraverso lo spazio e il tempo, ma sarà il tempo a sanare la sua anima ferita.

Hai qualche progetto in cantiere di cui vuoi metterci a parte?

Il seguito di "Cronache Infernali" e un romanzo cyberpunk horror postapocalittico. 

E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo.

Grazie a te :D

Per seguire Alexia   ALEXIA BIANCHINI (AUTRICE)


https://www.youtube.com/user/Yaranilde09

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