Grazie della gentile accoglienza. Sono mamma di tre pargoli,
amante del mondo fantastico in tutte le sue sfaccettature, dai libri, ai film,
ai fumetti, all’arte… interessata a esplorare ogni sottogenere, sia come
autrice che come lettrice.
Scrivo da molti anni e ho partecipato a molti concorsi per
racconti.
Ho lavorato come editor, curatore editoriale e sono un
grafico.
Mamma di tre
bellissimi bambini, l’impiego come insegnante di scrittura creativa presso la
biblioteca comunale, sei anche Editor e Curatrice di collana. Come si è accesa
in te la scintilla della scrittura e dove trovi il tempo per dedicarti a essa?
Ammetto che ultimamente il mio tempo si è ridotto
drasticamente perché sono molto impegnata con il lavoro, ma cerco di
ritagliarmi almeno 4 ore settimanali per la scrittura.
Credo che il mio bisogno di scrivere sia una necessità
scaturita dalla mia troppa fantasia, che esplode con qualsiasi pretesto. Però
sono timorosa e ho sempre paura che i miei racconti non siano all’altezza di
essere divulgati, ed è per questo che ho cercato in questi anni di mettermi
alla prova, di scrivere diversi generi.
Attualmente gestisci
una rubrica dedicata ai telefilm all’interno del web-magazine ‘True Fantasy’ e
sei anche grafico e co-ordinatore del marketing in una multinazionale. Come
nasce una tua cover?
Un’immagine vale più di mille parole, e quando ne trovo una
accattivante, la elaboro, la modifico, cercando il taglio giusto. Poi lavoro
sul lettering, che regala spessore allo sfondo… anche perché è più importante
di quello che si pensa… se si sceglie il font sbagliato si rovina la cover.
Sei autrice di
romanzi horror, fantasy e weird. Come nasce questa predisposizione per questi
generi letterari?
Il genere fantastico ti permette tramite la metafora di
connetterti al lettore attraverso una dimensione diversa, aprendo canali
inimmaginabili.
Il fantasy ti permettere di viaggiare con la fantasia, ma
non è solo un genere di evasione, poiché celate fra le righe ci sono molti
messaggi intrinsechi.
L’horror invece è capace, anche se molti non ci credono, di
combattere le proprie paure. Un po’ come facevano le fiabe anni fa, storie
inventate per gli adulti, utili ad affrontare le ansie.
La sci-fi mi ha sempre affascinato perché più di altri
generi abbina cultura e fantasia, e in molti dei suoi sottogeneri sbircia al
futuro.
Il weird è un genere in continua evoluzione, il più seguito,
sebbene il lettore non se ne renda conto, perché vincolato al mistero, a ciò
che non comprendiamo, e che quindi ci affascina. E se fino a qualche anno fa il
weird raccoglieva storie di creature soprannaturali, oggi è più legato a storie
sulla mente umana, una delle poche cose di cui si ignora ancora moltissimo.
Sei stata direttore
del web-magazine ‘Fantasy Planet’, curatrice editoriale per le case editrici
Ciesse e Lite Edition. Fai anche parte della squadra che compone ST-Books,
nuovo marchio editoriale della GDS nato dal sito di Scrittevolmente.com. E sei
stata direttrice editoriale della casa editrice La Mela Avvelenata. Quale di
queste esperienze ti ha più stimolato?
Di sicuro il curatore editoriale. Gestire le antologie con
più racconti, mi ha dato moltissimo, a livello umano e anche come autrice.
Lavorare in squadra lo trovo appagante. Quando un progetto nasce da più menti è
un successo assicurato.
Hai pubblicato
racconti e poesie, poi inserite in antologie di varie case editrici, tra cui
ricordiamo anche Delos e GDS. Quale di questi due generi senti più nelle tue
corde e perché?
Per me la poesia è legata a un’istante, un pensiero… L’emozione
prende forma e necessita di essere ricordata. Ma difficilmente ne sento
l’appartenetenza… le poesie sono come foglie al vento.
Invece per me i racconti sono la massima espressione della
scrittura.
Il tuo esordio
avviene con il romanzo “Scarn, la nuova era dei vampiri” (Linee Infinite), poi
revisionato e pubblicato in e-book con il titolo “Ambra, i sospiri dei
mezzosangue”. Di cosa si tratta?
È un romanzo urban, ma con un’ambientazione
post-apocalittica.
In un futuro non molto lontano, un gruppo ristretto di
vampiri ha deciso di rivendicare la supremazia della razza, e ha attaccato
l’uomo, sterminando quasi tutta la specie umana.
Gli Anziani, vampiri che hanno salvaguardato l’equilibrio
fino a quel momento, riescono a intervenire, creando rifugi, ma l’uomo
abbandona per sempre la vita di un tempo.Mentre i sopravvissuti vivono in rifugi sotterranei, la
Natura riprende possesso del mondo… i vampiri non sono in grado di gestire la
situazione. A distanza di anni una coppia di vampiri concepisce una bambina
umana e forse questa creatura sarà la risposta per evitare la distruzione di
entrambe le specie.
Seguono romanzi come
“L’Ordine delle sette spade” , “A.Z.A.B. alla zombie are bastard”,
“Reanimator”, “Eventi Bizzarri” e “Il Mondo dei Soffi Ardenti”. Alcuni di
questi sono scritti a quattro mani. Quale consiglio daresti agli esordienti che
vogliono cimentarsi in questo tipo di stesura?
Umiltà, pazienza. Scrivere a più mani non è semplice dal
punto di vista psicologico, perché bisogna condividere un sogno. Dal punto di
vista pratico può essere un vantaggio, ma va studiato il progetto e va
alternata la stesura del romanzo.
Nel 2011 pubblichi il
romanzo dark-fantasy per ragazzi “Minon”
(Ciesse Edizioni) in collaborazione con Fiorella Rigoni e, nel 2012, il romanzo
distopico “Io vedo dentro te”. Daccene un assaggio.
"Minon" è un dark fantasy per ragazzi. A detta di chi lo ha
letto ricorda un po’ Buffy, che io ho seguito, e che invece non è mai stato
visto da Fiorella.
Una ragazza, molto particolare e asociale, passa la sua vita
fra banchi di scuola e a caccia di spettri.
"Io vedo dentro te" è un romanzo distopico dove, in un futuro non
molto lontano, sono nati dei giovani con il potere di vedere nei ricordi delle
persone e quindi tutto il sistema giudiziario viene modificato.
Loro vedono: loro giudicano.
E, nel 2014, esce
“Cronache infernali” con Dunwich Edizioni. Cosa troveranno i lettori al suo
interno?
Un gotico, un rosa, un urban, un romanzo storico, un horror…
insomma, devo dire di aver contaminato oltre ogni limite, ma ne è valsa la
pena.
Avete mai pensato al futuro dopo la nostra dipartita? E se
dopo la Morte i buoni non venissero premiati come ci hanno raccontato? E se
finissimo all’Inferno?
Come nasce l’idea per
questo romanzo?
L’Inferno è per me un mondo parallelo, così saturo di angoli
oscuri da potermi sbizzarrire. E molte domande emergono al solo pensiero di
cosa ci sia nell’Aldilà.
Quale tematiche
affronti in “Cronache infernali” e quale messaggio vuoi lanciare?
Le tematiche della discriminazione, dell’odio,
dell’ingiustizia, della rivincita, dell’importanza di combattere per le proprie
ideologie. La vendetta trascina la protagonista attraverso lo spazio e il
tempo, ma sarà il tempo a sanare la sua anima ferita.
Hai qualche progetto
in cantiere di cui vuoi metterci a parte?
Il seguito di "Cronache Infernali" e un romanzo cyberpunk
horror postapocalittico.
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo.
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo.
Grazie della splendida accoglienza!
RispondiEliminaAlexia
Grazie mille a te :)
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