Oggi, per le pubblicazioni Flower-ed, vi presento il romanzo di George MacDonald, dal titolo Lilith.
Traduzione a cura di Michela Alessandroni.
SINOSSI: Terminati
gli studi a Oxford, Mr. Vane decide di prendersi una vacanza prima di
cominciare ad amministrare le proprietà di famiglia. Ricco e orfano, trascorre così il suo tempo nell’immensa biblioteca domestica sfogliando libri di scienza e perdendosi nei suoi pensieri, finché un giorno si accorge della presenza spettrale di un misterioso bibliotecario. Inseguendolo lungo corridoi e scale, si ritrova nella sof fitta, dove scopre un vecchio specchio che non riflette la sua immagine esteriore, bensì la brughiera malinconica e desolata del suo animo.
Inciampando sulla cornice, il giovane capisce che lo specchio è la porta d’ingresso verso un altro mondo. Pieno di timore e ripensamenti, accetta infine di addentrarsi in quel regno sconosciuto, popolato di scheletri danzanti e vampire seducenti, bambini coraggiosi e temibili giganti, e di spingersi al contempo nelle profondità del proprio essere. Ma Lilith, satanica e tirannica principessa, ha scatenato una terribile siccità in quel luogo, prosciugando i fiumi e relegando l’acqua nel sottosuolo.
Il viaggio di Mr. Vane si trasforma allora in una missione ben precisa: sconfiggere Lilith, riportare l’acqua in quello spazio inaridito e giungere alla fine del lungo e difficile cammino iniziatico.
Demone antichissimo, angelo ribelle che rifiuta il ruolo di moglie e madre assegnatole da Dio, Lilith viene mostrata in tutta la sua complessità e fascinazione, in una storia animata da visioni e potenti metafore, che veicolano tematiche religiose e teologiche profonde, quali la speranza, il pentimento, l’amore e la morte.
Pubblicato nel 1895, Lilith è l’ultimo grande romanzo di George MacDonald, il suo capolavoro.
Prefazione di Lorenza Ricci.
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George MacDonald (1824-1905), scrittore e poeta scozzese, amico e mentore di Lewis Carroll, è ritenuto uno dei padri della letteratura fantasy, nonché ispiratore di autori come C. S. Lewis o J. R. R. Tolkien. Dopo essersi trasferito a Londra ed essere stato nominato pastore in una chiesa congregazionalista, iniziò a dedicarsi alla scrittura, in particolare di romanzi fantastici, alcuni dei quali divenuti autentici classici della letteratura per ragazzi, come La principessa e i Goblin e Sulle Ali del Vento del Nord. Nel 1879, dopo aver lavorato come docente alla University of London e aver tenuto un ciclo di conferenze negli Stati Uniti, si trasferì con la famiglia in Italia, a Bordighera, dove rimase una ventina d’anni. Al volgere del secolo, duramente provato da una serie di lutti familiari, fece ritorno in Inghilterra, dove morì nel 1905.
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