venerdì 4 ottobre 2019

Segnalazione - PERO' QUANTE NE HO PASSATE! di Gianluca Redaelli

Oggi, vi presento il libro Però, quante ne ho passate! di Gianluigi Redaelli.
Andiamo a conoscerlo nel dettaglio!






SINOSSI: Interessante esempio di romanzo autobiografico, a tratti poetico, con innesti sotto forma di diario "Però, quante ne ho passate!" si configura come ottimo prodotto letterario, assemblato con cura dei dettagli, con stile puntuale, chiaro e immediato, con la volontà di pescare dal passato occasioni di riflessione per il presente o il futuro, con abilità nel rendere vivide le immagini evocate, tanto da far vivere empaticamente al lettore le esperienze narrate.
Il modus scribendi di Redaelli denota una buona conoscenza della nostra lingua, il ritmo risulta mediamente elevato, l’ironia che viene usata in certi passaggi e la veridicità che si respira leggendo, sono ulteriori valori aggiunti di un’opera che può risultare interessante sia per il lettore giovane, che cerca storie dalle tinte vivaci, sia per quello più maturo, che aspira a profondità di narrazione.
Insomma, una gran bella "storia", da ascoltare, da apprezzare in tutte le sue sfumature. Un uomo che si mette a nudo, che racconta quello che adesso è passato è di moda: lottare per un ideale, crederci, fino all'inverosimile. Infatti, benché molto personale, ci sembra in grado di raccontare, in maniera appunto originale, un ampio scorcio della nostra storia recente.

DOVE TROVARLO: https://www.amazon.it/Per%C3%B2-quante-passate-Ovvero-cittadino/dp/886743294X/







Eccovene un assaggio!


[...] Ero sui settant’anni quando un giorno, di prima mattina, guardandomi allo specchio prima di farmi la barba, mi scoprii improvvisamente un po’ raggrinzito, insomma vecchio.
Dapprima cercai di distrarmi col giochino che ogni tanto mi veniva di fare, cioè farmi la barba da una parte sola del viso, lasciando l’altra piena e scura, come per interpretare un personaggio alla Dr Jekyll e Mr Hyde, quasi per illudermi di poter diventare un altro. (Ma quando capitava che così a metà, mi mostrassi alla mia cara metà, finiva regolarmente in una specie di derisione, senza alcuna comprensione).
Quel giorno non mi mostrai, e pensieroso ritornai all’impressione che mi aveva fatto quel libro appena letto, era una specie di romanzo-diario e narrava proprio del mio periodo, e avevo trovato molti punti di condivisione emotiva. Ma perché, non ne ho passate tante, anch’io? Mi dicevo, quasi con stizza, e allora non potrei scrivermela pure io la mia vita? [...]





 






L'AUTORE: Sono un ragazzo del ‘43, molto schifato dell’attualità politica e sociale, per cui mi sono rifugiato nel mio passato, così ho scritto un libro della mia vita, che è stata ricca di esperienze, attingendo a una sorta di diario, che ho sempre tenuto, con particolare attenzione agli anni 60-70, contestualizzando con i fatti generali.
Chissà che non riporti ricordi alla memoria degli anta, e che non possa dire qualcosa di nuovo ai millennials.

2 commenti:

  1. grazie Linda, solo ora riesco a vedere il blog, dopo un periodo di oscuramento della rete, e ti ringrazio per l'ottima presentazione.

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