lunedì 23 settembre 2013

INTERVISTA A CRISTINA BIOLCATI

Ciao Cristina, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Linda e grazie per avermi ospitata. Beh, che dire di me? Ho origini ferraresi anche se vivo a Padova ormai da più di diciotto anni. Ho sempre letto tantissimo, fin da piccola, e amato scrivere. Quest’ultima mia passione però si sta concretizzando soltanto in questi ultimi anni.

Laureata in ‘Materie letterarie’, hai svolto parecchi lavori nella vita sino a realizzarti con ciò che ami più fare: scrivere. Qual è stato l’input che ti ha convinto a prendere in mano la penna?

La penna io l’ho sempre conservata nel cassetto! Nel senso che ho sempre amato scrivere proprio a mano e, soltanto in un secondo tempo, trasferire tutto sul computer. Però erano soltanto pensieri miei, privati, che non avevo il coraggio di far leggere a nessuno. Poi, due anni fa, mi sono iscritta a Facebook e ho iniziato a fare leggere qualcosa di mio, magari fingendo fossero citazioni di altri. Ho notato i primi consensi, riscontri positivi che mi hanno incoraggiata a partecipare ad alcuni concorsi. Così sono iniziate le prime pubblicazioni, i primi successi e, poiché i lavori che avevo sempre svolto non mi davano soddisfazione, ho pensato di fare della scrittura la mia “professione” a tempo pieno.

Scrivi poesie e racconti brevi, quale dei due generi più ti rappresenta?

Credo entrambi, perché esprimono un’emozione nell’immediato. Io aborro le lungaggini, infatti, al momento non mi ci vedrei a scrivere un romanzo, o forse non ne sarei nemmeno in grado. Avrei paura di annoiarmi. In particolare, concepisco la poesia come un fuoco d’artificio: deve avere un incipit che “agganci” il lettore, una fluidità nell’evolversi, e un finale col botto! Il massimo è quando si riesce a fare questo senza pensarci troppo e le parole fluiscono da sé, all’improvviso. 

I tuoi racconti vengono sovente pubblicati sulla ‘home page’ di Aphorism.it. Di cosa si tratta?

Aphorism.it è forse, ad oggi, uno dei siti di neo-letteratura più visitati della Rete. Raccoglie migliaia di aforismi, poesie, racconti e libri. I più meritevoli vengono pubblicati nella home page, e per me è sempre un grande onore quando capita, perché è un’ulteriore conferma che quello che scrivo piace.

Collabori sul web con ‘Oubliette Magazine’, con ‘Scritturati’ di Vincenzo Monfregola  e, saltuariamente, a ‘Il libro del martedì’  e ‘Gli spaccia lezioni’ dove pubblichi recensioni e articoli di attualità. Parlacene.

Quella con "Oubliette Magazine" è una collaborazione, nata per caso, nell’aprile di quest’anno. Adesso scrivo quotidianamente per loro articoli di attualità, a volte faccio delle interviste e delle recensioni. Per me è stato il massimo poter arrivare finalmente a svolgere l’attività che ho sempre sognato. Quella con “Scritturati” è una collaborazione nata da poco, nell’estate.  Qui scrivo recensioni e redigo interviste per gli autori emergenti che vogliono far conoscere le loro opere. Quelle con “Il libro del martedì” e “Gli spaccia lezioni” sono collaborazioni saltuarie, che mi danno la possibilità di occuparmi della mia passione segreta, ormai non più così segreta: recensire libri di poesia, anche se a volte capita anche la  prosa.

Le tue opere compaiono in parecchie antologie, per esserti distinta negli omonimi concorsi letterari, e nel 2013 vieni inserita ne “Poeti contemporanei” e “Il parnaso”. Cosa ricordi di queste esperienze?

Mi hanno proposto di pubblicare le mie poesie e per me è stata una grande emozione. Nella prima raccolta eravamo in tredici autori con otto poesie a testa. Poi hanno continuato a propormi di andare avanti, quindi siamo stati in sette autori con tredici poesie ciascuno, fino ad arrivare a “Il Parnaso” dove siamo solo in 4 autori e ognuno ha pubblicate ventitré poesie, che sono, se ci pensiamo, quasi una silloge.

E sempre nel 2013, Elio Pecora ti sceglie tra migliaia di poeti e ti inserisce in un'antologia omaggio  dal titolo “Il cammino della poesia” che racchiude le voci di cinquanta autori. Parlacene.

Ricevere la telefonata dove mi dicevano che ero stata scelta fra i cinquanta autori più meritevoli è stata una piacevolissima sorpresa. Elio Pecora ha voluto omaggiarmi con un’Antologia, che raccoglie le poesie che, a suo dire, lo hanno toccato di più. Una bella soddisfazione!

Nel marzo 2013 pubblichi il tuo saggio breve “Nessuno è al sicuro”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Nel mio saggio, con grande sorpresa, i lettori troveranno la conferma che lo squalo non è presente soltanto nei mari di paesi lontani, bensì ha colpito anche in Italia. Attraverso le testimonianze di chi ha subito gli attacchi (alcuni purtroppo non possono più raccontarlo e quindi rimangono i testimoni), ho cercato di spiegare che lo squalo non è un mostro come lo descrisse Spielberg nel suo film del 1975, ma un essere vivente degno di rispetto e che necessita protezione. Non esistono squali che attaccano con premeditazione o desiderio di vendetta. Siamo noi che, entrando in acqua, invadiamo il loro territorio, e dobbiamo essere ben consapevoli dei pericoli che possono esserci in agguato. Un motivo c’è sempre, quando uno squalo attacca. Senza contare che si tratta di una specie molto curiosa, che non ha altro mezzo per “esplorare” gli oggetti e talvolta purtroppo anche l’uomo, se non la bocca. Si tratta quindi di semplici fatalità. Subire una attacco di uno squalo significa trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.





Qual è stata l’idea per “Nessuno è al sicuro”?

Da piccola mi faceva paura l’idea di uno squalo che sbucasse all’improvviso mentre io facevo il bagno in mare. E mi dicevo sempre: “Tranquilla, tanto queste cose capitano solo in America!”. Crescendo, ho scoperto che invece è presente anche nei nostri mari. Ho iniziato a studiarlo per esorcizzarne la paura. E, attraverso il saggio, desideravo che tutti fossero al corrente che possiamo incontrare uno squalo anche nei mari italiani, per quanto raro, al fine di evitare di commettere inutili imprudenze.

Quali argomenti tratti nello specifico nel tuo libro?

Il libro fornisce molte nozioni circa le caratteristiche, la vita e le abitudini di questi animali. Principalmente ho dato spazio allo squalo bianco, la specie più pericolosa per l’uomo, che è anche quello di Spielberg, nonché la specie che mi affascina di più. Una grande soddisfazione per me, è quando qualcuno mi dice che non sapeva nulla di questi pesci, e che ora, grazie al mio saggio, ha avuto la possibilità di avvicinarsi al loro mondo.

C’è qualcosa di autobiografico o legato a un’esperienza particolare  all’interno del saggio?

Quando è uscito "Lo Squalo" di Spielberg, io ero molto piccola. Passavo davanti al cartellone pubblicitario. Le fauci aperte che mi facevano paura! Non so, è come fosse rimasto un conto aperto, fra me e quel pesce. Del tipo: “ti incontrerò un giorno, cercherò di capire”. Ecco, credo che la chiave di tutto sia questa: ho voluto cercare di capire.

Progetti letterari di cui vuoi metterci a parte?

Sta per uscire la mia silloge intitolata “Ritorna mentre dormo”, edita da DrawUp Edizioni.  E’ una raccolta che comprende circa un centinaio delle mie poesie, alcune già edite in antologie, altre inedite, di cui vado molto fiera.

E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog e chissà che non ci si incontri prima o poi, essendo entrambe emiliane. In bocca al lupo per il tuo lavoro!

Il piacere è stato tutto mio, Linda! In bocca al lupo anche a te e complimenti per tutto quello che fai.


Per seguire Cristina   CRISTINA BIOLCATI


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