Ho letto questo romanzo in pochissimi giorni, incapace di staccarmi dalle sue pagine, lo leggevo in ogni momento disponibile, lo portavo sempre con me e l'ho letteralmente divorato.
QUARTA: E' il 1942. In una Puglia bruciata dal sole, Emilia e Angelo condividono la passione per il sapere, il desiderio di libertà e il tempo della loro giovinezza. Settant'anni dopo, seduta nella sala d'attesa di un dentista, Emilia rivela a se stessa la verità negata di una giovinezza che adesso, per la prima volta, ha il coraggio di riportare alla luce. Con una scrittura che è poesia del ricordo e caleidoscopio di emozioni, Bianca Rita Cataldi accompagna il lettore tra umi sorrisi e le lacrime di una donna come noi, raccontando la storia di un amore mancato, di una generazione nell'età dell'incertezza, di un'attesa che attraversa tutta una vita.
Il libro si apre in una sala di attesa di un dentista, la 'waiting room' che dona il titolo al romanzo. Qui conosciamo Emilia, una vecchia signora che, in attesa del proprio turno, scorge una ragazzina scribacchiare incessantemente al suo fianco e la sua vista risveglia in lei i ricordi di tutta una vita.
Assieme a lei rivivremo la sua infanzia e la sua adolescenza, ogni tappa fondamentale del suo viaggio per capire e condividere i moti che scuotono il suo animo.
'La scritta, Waiting Room, mi mette soggezione. Mi fissa, in quell'inglese che non so parlare né scrivere ed è lì appositamente per ricordarmi "stai aspettando. Tutta la tua vita si è ridotta nell'attesa di qualcosa, di qualcuno. I tempi gloriosi della tua giovinezza sono finiti mia cara."
L'incontro con la scrittura di Bianca mi ha lasciata incantata e commossa, l'autrice è dotata di una rara poetica che emoziona e sconvolge. Ogni parola è una vivida immagine, ogni sensazione della protagonista, ogni suo pensiero, vengono raccontati con una semplicità e una verità disarmanti.
In "Waiting Romm" vi troverete di fronte a una straordinaria voce narrante, vi sembrerà di conoscere Emilia, di vivere e vedere con i vostri stessi occhi il suo passato come una cartolina sbiadita che prende improvvisamente vita. Riuscivo a percepire la polvere sulle scarpe di Emilia, le foglie di basilico sul suo balcone, il suono del pianoforte di Angelo. L'autrice ci fa compiere un vero e proprio viaggio nel passato, il nostro passato, il passato della nostra Italia, facendoci riscoprire particolari che, forse, abbiamo dimenticato.
Non leggiamo del 1942, noi siamo in quell'epoca! Questo è un aspetto che ho apprezzato tantissimo: Bianca non si limita a 'dire' al lettore che siamo in un determinato anno e poi si concentra solo sulla storia da raccontare, ma ci fa vivere questo periodo condendolo di particolari, profumi, costumi e usanze che colorano il tempo restituendoci l'atmosfera che si respirava allora nel Sud dell'Italia. Pone un' occhio di riguardo anche alla politica dell'epoca, particolare che, da appassionata di storia, ho particolarmente apprezzato. Qui, niente è lasciato al caso, persino le letture e le musiche in voga che l'autrice cita nel testo, sono perfettamente inserite nel periodo storico rappresentato, segno che Bianca si è documentata o ha avuto una fonte attendibilissima per il suo scritto.
'E ogni 24 maggio, noi - che la Grande Guerra non l'avevamo vista neanche da lontano, ma i nostri genitori ce la raccontavano la sera prima di andare a letto al posto di "Cappuccetto rosso"- ci esibivamo in stupidi saggi ginnici per festeggiare proprio quella guerra. Dietro quella data ci sono settecentomila morti e una canzoncina che ci ha insegnato il nome di un fiume con la P ... Settecentomila morti. E noi festeggiavamo.'
Una menzione di riguardo và anche alle sensazioni che prova la protagonista. Bianca è riuscita a entrare perfettamente nella mente e nel cuore di un'anziana e spiegare ogni sua più piccola emozione sulla vita che sfugge dalle mani, sugli interrogativi che ti pongono passato e futuro. E lo fa, smuovendo nel lettore una profonda commozione.
I rapporti tra i personaggi e la loro caratterizzazione sono perfetti. Il sentimento per Angelo e l'amore che nascerà tra i due è qualcosa di vero, di autentico. I due innamorati sono vivi come possiamo esserlo noi o possono esserlo stati i nostri genitori con le loro ansie, paure e istinti che solo la gioventù dona.
Un personaggio a me molto caro è la figura della madre di Emilia. Lei è un rifugio, un àncora per la protagonista e rappresenta perfettamente lo stereotipo della 'mamma italiana' di quell'epoca, con i suoi pregiudizi, le sue convinzioni, il suo essere madre chioccia e allo stesso tempo rispettosa dell'uomo che ha accanto. E' bellissimo il rapporto tra le due e le riflessioni che suscita in Emilia.
'Ma come diavolo faceva? Come faceva a leggermi dentro, a sapere tutto senza che io le dicessi nulla, a sorvegliare la mia vita come un dolce angelo custode? Come facevi, mamma, come?'
"Waiting Room" descrive una storia emozionante che ti porta a tremare con Emilia, a soffrire, ad aspettare con la protagonista, ad arrabbiarti con lei e rimanere incredula, di fronte allo svolgersi degli eventi, e un minuto dopo ritrovare il fiato che avevi trattenuto. Non vedi l'ora di voltare pagina per scoprire come finirà e, allo stesso tempo, temi di leggere la parola 'FINE'.
'Amore, rimedio per futili malattie che collezioniamo ignari. Amore, finestra spalancata sulle nostre stanze interiori a far entrare il vento, a far volare i nostri fogli di appunti, le tende, i pensieri.'
Questa recensione mi ha molto emozionato e ne avrei avuto ancora da dire, ma non voglio togliere o rovinare il piacere della lettura. Vi consiglio questo romanzo perché è una storia bellissima con picchi poetici altissimi. La storia di una donna, di un'attesa e di un'epoca forse un po' dimenticata, con una sorpresa finale che mi ha fatto sorridere e che dona originalità al testo.
' Scrivi, bambina mia, scrivi, ché la vita è troppo breve, ma se inventi storie l'allarghi, vivi tante vite nell'estensione di una sola. Scrivi, piccola, E chissà, magari in quel libro ci sarò anch'io, Emilieacon tutti i miei anni che premono sulle spalle e mi fanno camminare lenta. Chissà.'
Se non vi ho ancora convinto a leggere questo romanzo, depongo le armi, ma non mi rassegno perché Bianca Rita Cataldi è un' autrice che merita assolutamente di essere notata e apprezzata!
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