Ciao Federica,
benvenuta nel mio blog. Iniziamo dal tuo nome che nasconde in realtà uno
pseudonimo. Perché questa scelta?
Salve a tutti i lettori del blog. Rispondo sempre a questa
domanda quando presento i miei libri. L’uso dello pseudonimo è avvenuto per
caso, non per nascondermi, ma per mantenere l’anonimato nel primo concorso Io Scrittore
di Gems. Quando ho aperto il profilo FB per seguire la pagina del concorso,
decisi di darmi un nickname. Scelsi Gnomo perché è l’entrata secondaria
dell’università che frequenta mia figlia (in pratica mi piaceva l’idea di
intrufolarmi dalla porta di servizio, essendomi negata quella principale),
Federica perché è un nome con la erre. Poi ho pubblicato aggiungendo Twins, perché sono la gemella della mia vera
persona. In seguito Federica Gnomo T. ha preso il sopravvento, e da cinque anni
la scrittrice è lei.
Sei moglie e mamma.
Sei architetto e anche tenente della Croce Rossa Italiana. Dove trovi il tempo
per scrivere?
In questi ultimi anni ho molto rallentato i miei impegni per
seguire mia figlia che da adolescente pubblicò con Mondadori. Con lei mi sono appassionata a un mondo che
frequentavo solo come lettrice accanita e scrittrice per gioco. Ho fatto
esperienza di dinamiche editoriali e poi ho tentato di scrivere qualche opera
di narrativa sentimentale, per dilettare me e gli altri. Non impiego molto
tempo, sono cose che mi vengono naturali. Non pretendo di fare letteratura,
solo intrattenimento riflessivo. Amo molto l’editoria. La mia vita è fatta di
esperienze in vari settori: dalla moda alla politica, l’impegno umanitario,
l’architettura, l’editoria, sono passata spesso dall’essere molto in vista a
fare solo l’orto di casa e giocare con il cane. Cerco la stabilità, ma poi mi
annoio e devo fare nuove esperienze.
Sei redattrice di una
rubrica di cucina e amore sul web-magazine Lovvy.it e hai lavorato per alcuni
anni in una casa editrice. Quali dritte daresti agli emergenti?
Ecco
appunto, hai nominato la cucina, che è un’altra mia grande passione e di cui
non avevo parlato. Brava hai colpito nel segno: emergenti. In effetti in
editoria non è difficile esordire, ma emergere. Cioè crearsi uno zoccolo duro
di lettori che non siano solo amici e parenti. Un editore piccolo e serio
punterà sempre sull’esordiente perché sa che un centinaio di copie se le
venderà da solo, più difficilmente punterà sul terzo libro dell’emergente se il
secondo non è andato bene. Quindi direi di fare molta attenzione al secondo
romanzo da proporre, e se possibile cercate di crearvi un nome anche al di
fuori di una ristretta cerchia di appassionati del vostro genere. Io ad esempio
promuovo gli scrittori in ambiti diversi dalla scrittura, tipo la cucina.
Faccio infatti interviste culinarie/letterarie sul mio blog http://gnomosopralerighe.blogspot.it/
Sei appassionata di
cucina e nel tuo blog ‘Gnomo sopralerighe’ e in ‘Lovvy.it ‘ dai ampio spazio a questa tua
passione. Parlacene.
La cucina mi piace fin da bambina, come leggere e
scrivere. Abbinare le due cose è stato naturale. Quindi intervisto gli autori
sui loro usi e segreti in cucina, e
promuovo in ambito diverso le loro opere. Per quanto riguarda la cucina, ho sempre cucinato fin da piccola
per i miei fratelli, purtroppo mio marito mangia poco e allora per sfogarmi ho
spesso amici a cena, in estate arrivo a fare cene anche con cinquanta persone,
in piedi. Mi piacciono le sfide.
Hai anche una figlia,
Dorotea De Spirito, che scrive per Mondadori Editore. Una bella soddisfazione.
Ti va di parlarci un po’ di lei?
Io e mia figlia ci vogliamo molto bene, parliamo
di tutto, senza limiti. Quando siamo insieme ci scaturiscono decine di idee su
trame e titoli, lei è bravissima
nell’anticipare di molto le tendenze. Scrisse nel 2009 "Angel", quando di angeli
non si parlava ma solo di vampiri. Anche quando uscì "Devilish", che è il sequel,
era in tendenza con le uscite sui
demoni. E’ una persona molto riservata e non si è mai vantata di scrivere per
una grande CE. Anche se scrive da giovanissima e per ragazzi, ha una cultura ben
fondata sui classici, studia Lettere ed Editoria, e questo si vede e si sente quando risponde alle interviste. Penso che uno
scrittore debba avere sempre una solida formazione. L’avventura con Mondadori
iniziò nel 2008, mandando un progetto editoriale con tutta l’ingenuità degli
esordienti. Quando telefonarono per dire che erano interessati, mia figlia
cadde dalle scale con il telefonino in mano. Aveva sedici anni, aveva scritto
tutto su carta di notte dopo i compiti, che al liceo classico sono molti; le
chiesero il file del romanzo. Le comprai un portatile tutto suo per dedicarsi
alla scrittura. E così è cominciata la sua storia di scrittrice.
Il primo
libro, "Destinazione Tokio Hotel", ( proprio Tokio alla tedesca, n.d.a) fece 20.000
copie in un mese, andò esaurito in 15 gg e fu ristampato. Anche "Angel" fece lo
stesso. Così ha continuato a scrivere, con" Dream" e poi "Devilish". Vi sembrerà
strano ma io non leggo i suoi romanzi fino a che non arrivano le copie
giustificative, allora mi commuovo.
Hai partecipato per
anni al Torneo Io Scrittore, indetto da GeMS. Cosa ne pensi di questo concorso?
Lo consiglieresti agli emergenti?
Ho sempre partecipato, dalla prima
edizione. Più per curiosità che per vincere. Sono sempre giunta alle
semifinali, cioè tra i 200 ora 300, però non credo molto nella formula
lettori/concorrenti. Agli emergenti, come a tutti, lo consiglio, non per la
vittoria, ma per qualche utile commento,
e soprattutto per confrontarsi sugli scritti altrui. Insomma sentire un po’ il
polso della situazione e cosa scrivono gli aspiranti scrittori. Devo dire di
aver avuto in lettura opere degne di pubblicazione, una quella di Carlo
Deffenu, l’ho anche pubblicata quando ero in casa editrice, ed ha avuto molto
successo e grandi apprezzamenti.
Alcuni tuoi racconti
e poesie sono stati inseriti in diverse antologie e, nel 2011-2012 hai
partecipato alla raccolta “Cotto e mangiato, le ricette dei fan” editi da
Fivestore.RTI . Cosa ricordi di questa esperienza?
Come detto sopra amo
mettermi alla prova e quindi talvolta partecipo alle antologie, soprattutto
quelle serie e con selezione tosta. Anche a Cotto e mangiato, selezionavano
ricette su migliaia, e la mia piacque. Un po’ come accadde a Tea, mi
telefonarono. Era la prima volta che mi chiamava un editore, si può dire che ho
esordito con la cucina. L’esperienza è stata utilissima. Ho imparato come si
deve scrivere una ricetta: che form
seguire, come presentarla, ecc… Mi è tornato utile nel magazine Lovvy.it, e
soprattutto in un libro sempre edito da me,
che ne conteneva alcune di personaggi famosissimi, e che ho dovuto
riscrivere una per una. Non è facile scrivere ricette.
Sempre nel 2012, hai
pubblicato il romanzo “Mi chiamo Eddy”. Daccene un assaggio.
Quella è stata
una prima esperienza per creare fisicamente un libro. Volevo vedere cosa e come
fare. Scelsi un racconto lungo che avevo scritto anni prima. Diciamo che è una
pubblicazione carbonara, con tematica gay, romanzo di formazione. Ha avuto un
successo strisciante. Parla di un adolescente, con una famiglia particolare,
assente e perbenista, che viene corteggiato da un compagno di scuola e si rende
conto di essere gay. Il cugino lo ostacola, i genitori pure.
Il romanzo è
tenero e divertente, ho affrontato l’argomento in modo leggero, tipo manga. Se lo volete leggere è su tutte le
piattaforme.
E, nel 2013, esce “Il
ragazzo alla pari”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Anche qui ho
affrontato un tema che era di moda: un
amore che sboccia tra due persone di età molto diversa, un ragazzo e una
quarantenne con due gemelli. La storia è leggera, ironica e a tratti comica ma
affronta un argomento che sento molto: la parità nella dignità dei sentimenti. In
pratica quello che è ammesso e non fa notizia quando in una coppia l’uomo è più
vecchio e la donna giovanissima, diventa scandaloso se lei è matura e lui
giovane. Anche questo è in vendita
ovunque e si legge molto facilmente.
Com’è nato l’input
per “Il ragazzo alla pari”?
Stavo facendo colazione, ho letto un annuncio
per una baby sitter, ho pensato: e se si presentasse un “bonazzo stratosferico”
a una donna con due figli di un anno appena tradita dal marito che ha chiesto a separazione? Da qui la storia…
in cui si inserisce una scheggia impazzita, il fratello di lui.
Quali tematiche
affronti nei tuo libri e quale messaggio vuoi lanciare?
In tutti i miei
romanzi, dal più leggero al più impegnato, dalla narrativa pura al sentimentale
rosa etero o gay, dalla fantascienza fino al fantasy, io parlo sempre e solo di
amori difficili e osteggiati a causa dell’ignoranza, dei preconcetti, o delle
diversità e spero di aiutare a superare le diffidenze scrivendo con naturalezza
di questi argomenti.
Hai altri progetti in
cantiere?
Sì, spero che esca presto il romanzo che amo di più. Ho avuto
delle proposte, ma sto aspettando qualcosa di concreto. Ho tre romanzi finiti,
tutti particolari e semifinalisti di Io Scrittore. Spero di dare loro la giusta
veste editoriale.
E’ stato un piacere
ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!
Grazie a te, e buona fortuna da Gnomo, che di solito porta
bene!
Per seguire Federica GNOMO SOPRALERIGHE
Grazie Linda, sono onorata di apparire sul tuo blog. Ps: sai che Linda è stato il nome della prima protagonista del mio primo tentativo di romanzo. :) che piacque abbastanza, anni e anni fa, da farmi pensare di continuare ;) a scrivere.
RispondiEliminaVedi era destino che le nostre strade si incrociassero! Federica è il nome della sorella della protagonista del mio primo romanzo che guardacaso parla di destino :)
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