venerdì 13 marzo 2015

Recensione - LA DONNA PIRATA - MARY READ NEMICA DEL GENERE UMANO di Michela Piazza

Finalmente torno a parlarvi di un romanzo e di un'autrice ai quali sono molto legata.
Sono trascorsi quasi due anni da quando lessi "Mary Read - Di guerra e mare", porto nel cuore quel libro perchè fu il primo lavoro che recensii sul mio blog.
Ora torno a parlare di Mary Read in occasione del secondo appuntamento con questa donna leggendaria. 
Oggi vi presento il secondo appuntamento con la serie "La Donna Pirata". Oggi conosciamo insieme "Mary Read- Nemica del genere umano" di Michela Piazza, autrice che ho già avuto l'immenso piacere di ospitare nel mio angolino.




 



SINOSSI: Pirata.
Nemica non di una sola nazione, ma dell'umanità intera.
Questa è Mary Read: una criminale capace di ferocia, ma anche di tenerezza; una ragazza anticonformista eppure profondamente romantica.
Vestita da maschio, Mary solca i mari dei Caraibi insieme allo spavaldo Calico Jack Rackham, finché a loro non si unisce anche l'ambigua, affascinante Anne Bonny.
Così la ciurma di Calico Jack diventa l'unica nella Storia a contare due piratesse: una "coppia di infernali arpie", un vero incubo per la Marina e per tutti gli uomini che vorrebbero le femmine sottomesse e schiave del focolare.
Una storia ricca di azione, complotti, sentimenti per guardare il '700 attraverso gli occhi di una donna divenuta leggenda.









Jamaica, 1721. Mary Read, febbricitante e in agonia, ripercorre mentalmente il suo percorso di vita. Con una nuova creatura che custodisce nel grembo, non vuole arrendersi alla morte, non così, non senza aver visto il suo bambino almeno una volta.
Voltiamo pagina e torniamo nel 1718, nel Mar dei Caraibi, dove troviamo una Mary in piene forze, imbaracata su un mercantile sotto l'identità, a noi cara, di Mark Read. 
E' sola, non c'è il marito Ian al suo fianco, perito in seguito a una diabolica malattia. Gli anni trascorsi a servire in una locanda se li è lasciati alle spalle, incapace di soffocare la sua natura avventurosa e l'amore per il mare. Ma Mary non è destinata a restare a lungo su quel mercantile; un vascello di pirati li avvicina e tra questi spicca Calico Jack: personaggio destinato a brillare nell'intera vicenda.
Mary è di nuovo a un punto di svolta e sceglie la pirateria. Riuscirà a nascondere la sua vera natura in compagnia di temibili pirati? E', dunque, questa la vita che la aspetta dopo tanto lottare, dopo la guerra, dopo un matrimonio che ancora le brucia sulla pelle? Il profumo del mare è un dolcissimo richiamo che mescolato all'odore di avventura si trasformerà in un elisir irresistibile.

L'ambientazione del romanzo è come sempre dettagliata e scrupolosa. Il lettore sente il respiro del mare che lo attornia, la brezza che gli scompiglia i capelli, l'odore di Rum e di polvere da sparo. Assieme a Mary visitiamo meravigliosi scorci dei Caraibi, spiagge splendide, mari di un azzurro insuperabile. 
Sicuramente siamo di fronte a un vero e proprio romanzo storico; come nel primo volume la Piazza dimostra grande abilità e conoscenza storica, riportando la vita, gli amori e le avventure vissute dalla leggendaria piratessa Mary Read. Niente è lasciato al caso e l'incontro con famosi personaggi storici come Calico Jack e il Capitano Barbanera tengono incollati alle pagine.








'Una parte di me, che credevo sepolta da tanto tempo, era evidentemente sempre rimasta in attesa di sentire di nuovo lo schiocco del vento che gonfiava le vele, di lasciar vagare lo sguardo su un'immensità di blu senza confini.
Avevo recitato solo una parte, durante il decennio trascorso a terra? Avevo cercato di ingannare gli altri e me stessa, fingendo di essere soddisfatta di fare la locandiera?'








La caratterizzazione dei personaggi è completa. Ho amato particolarmente la figura di Calico Jack, a partire dal suo curioso abbigliamento, e ho apprezzato anche Charlie, di cui non voglio anticiparvi troppo per non rovinarvi la sorpresa, ma posso dire di essergli affezionata più che a Ian e chi ha letto il primo volume di Mary Read, converrà che quest'ultimo non è un personaggio facile da dimenticare.
Un'altra figura che mi ha entusiasmato è quella di Anne Bonny: una donna forte, intraprendente e indipendente, decisa a usare gli uomini per raggiungere i propri scopi, dotata di una femminilità diabolica e seduecente ma che, sotto la scorza della 'femme fatale', nasconde un animo sincero. Anne è una femminista in un certo qual modo, forse una delle prime della storia.
E poi naturalmente abbiamo la protagonista Mary che qui riscopriamo in una veste diversa, più passionale. Divorata dai rimorsi e dal senso di colpa per un errore del passato che, forse, poteva essere evitato, ritrova nel mare e nella pirateria la sua vera essenza. Il coraggio e l'onore la contraddistinguono e la fanno amare dalla ciurma, indipendentemente dal proprio sesso. E la maternità riesce a far riaffiorare la sua indole prettamente femminile, a poco a poco, quasi senza che lei se ne accorga.



'Jack mi piaceva.
Non come un uomo può piacere a una donna - era troppo inaffidabile, troppo imprevedibile per essere il mio tipo - ma come un essere umano può piacere a un altro che gli è affine.
Sentivo che io e lui appartenevamo alla stessa razza. C'era un che di ferino, in Jack, che esisteva anche in me. Non era veramente cattiveria, nè si trattava di crudeltà: era solo un istinto di sopravvivenza particolarmente spiccato, qualcosa che ci spingeva a valutare il nostro tornaconto come pevalente rispetto a quello degli altri.'





La narrazione è alternata da flashback relativi alla vita di Mary con Ian, per fare comprendere al lettore gli eventi che hanno condotto la protagonista a imbarcarsi nuovamente, anziché restare sulla terraferma a gestire la locanda.
Ho apprezzato quest'alternanza, l'ho trovata interessante per constatare l'evoluzione che subisce Mary e per ricordare il personaggio maschile che tanto ci ha conquistato nel primo volume di questa duologia.
La passione in questo romanzo è più accesa di quella che dominava il rapporto con Ian, l'autrice inserisce scene erotiche che non sfociano nel volgare. Troviamo una Mary diversa, istintiva, spregiudicata in un certo qual modo, che riscopre l'amore in una veste del tutto nuova, un diverso modo di amare e di essere amata che ho molto apprezzato data la mia natura romantica.

Non mancano, come in ogni romanzo storico che si rispetti, i riferimenti alla situazione politica dell'epoca: le citazioni sulla guerra di secessione spagnola e sul perdono del Re verso i cosiddetti 'Gentiluomini di mare' contrubuiscono a rendere assolutamente perfetto il romanzo.
Un aspetto rilevante è anche lo spazio riservato al tema della schiavitù, in questo caso riassunto nella figura di Tissaut; l'autrice evidenzia le condizioni in cui erano costretti a vivere gli schiavi, la paura e allo stesso tempo il coraggio che impegnavano per la propria sopravvivenza.

Gli altri temi trattati sono: l'amicizia, la maternità, la libertà, il coraggio, la passione e la lealtà tra pirati che si rispettavano seguendo un loro codice. Tra questi mi ha colpito maggiormente la maternità delle due piratesse, Anne e Mary, la differente importanza che riservano a questo meraviglioso dono che la donna riceve e alla loro idea dell'essere madri. In questo Anne  ci riserva una piacevole sorpresa, ma non voglio anticiparvi altro. 
E poi abbiamo l'amicizia che lega Calico a Mary e allo stesso modo Mary ad Anne, il cameratismo tra le due donne è papabile, come il rispetto, l'unione che le lega è un filo invisibile dovuto alla comune condizione di donne che non vogliono sottostare agli uomini e che trovano nel mare la loro rinascita.








'Anne era la versione più giovane e spregiudicata di Mary: aveva impiegato meno tempo di me a diventare cinica e senza scrupoli, aveva abbracciato la propria parte selvaggia senza cercare di domarla o di metterla a tacere.
E questo - il fatto che fosse stata subito in grado di accettare la propria ferocia e la propria mancanza di compassione -me la faceva invidiare e temere.'







Una menzione va alla bellissima copertina realizzata da Andrea Rizzi che ha curato anche il primo volume della duologia.

"Mary Read - Nemica del genere umano" è un romanzo storico con la 'R' maiuscola. La biografia di una donna leggendaria che rivive nelle pagine di Michela Piazza e dalle quali trasudano il rispetto e la venerazione che l'autrice nutre per questo personaggio storico.  
E' una storia di coraggio e di avventura, di una donna che vuole tagliare con il proprio passato, è il suo percorso di rinascita e di espiazione, il desiderio di sepellire i ricordi dolorosi sotto la bianca spuma delle onde del mare. E' la storia di una piratessa che nel sospiro dell'oceano ritrova la forza di tornare a respirare e, forse, anche a sognare.
Se amate i romanzi storici, se amate le storie di pirati e di donne impavide, capaci di seppellire la propria femminilità e di sacrificarla in nome della libertà, questo è sicuramente il libro che fa per voi! 
Per chi, invece, avesse già conosciuto "Mary Read", questo secondo volume è una conferma del talento di Michela, anzi, a mio avviso si è addirittura superata in questo capitolo conclusivo.
Super consigliato! 

'Quello era ormai il mio mondo e non voelvo viverci come una comparsa.'

2 commenti:

  1. grazie per questa recensione attenta e curata. Sei una blogger davvero in gamba, Linda

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