Ciao Nadia, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di
te.
Ciao Linda, grazie per l’ospitalità. Che ti posso dire di
me? Sono una persona abbastanza riservata, ma sempre disponibile al confronto
costruttivo. Non amo i pettegolezzi e apprezzo moltissimo le persone che hanno
il coraggio di dire ciò che pensano al diretto interessato, con garbo. Ho fatto
mio il motto “vivi come se dovessi morire domani, impara come se dovessi vivere
per sempre”.
Sei sposata e vivi nella provincia di Bergamo. Qual è stato l’input che ti ha fatto
impugnare carta e penna e dove trovi il tempo per scrivere?
Ho impugnato carta e penna per caso, a dire la verità. Un
giorno, leggendo il romanzo di una bravissima autrice italiana, ho pensato che
anche a me sarebbe piaciuto scriverne uno. Naturalmente non ne avevo il
coraggio, mi sono fatta una bella risata e ho accantonato l’idea. Poi, come
purtroppo sta capitando a molti, sono rimasta senza lavoro da un giorno
all’altro. È stato allora che ho iniziato a scrivere, più come gioco
terapeutico che altro. Solo che poi c’ho preso gusto…
Di te dichiari: “Fin da piccola amo inventare storie, ma
inizialmente preferisco raccontarle attraverso il disegno.” Approfondiamo
questa definizione.
Devi sapere che quando ero piccola avevo una fantasia
sfrenata. Amavo i cartoni animati, ma puntualmente qualcosa della trama non mi
soddisfaceva. Allora, prendevo foglio e matita e ridisegnavo le scene come
volevo io. Naturalmente erano degli scarabocchi, ma ai miei occhi erano storie
fatte e finite. Si può dire che fossero le mie fan-fiction. Anche quando ho
imparato a scrivere, comunque, ho continuato a narrare tramite il disegno,
ormai lo amavo, tanto che ho frequentato un liceo scientifico a sperimentazione
artistica (un liceo scientifico a tutti gli effetti, con 18 ore settimanali
aggiuntive dedicate a materie artistiche) e dopo il diploma vari corsi di
grafica e fumettismo. Però, col passare del tempo, mi sono resa conto che
preferivo creare le trame, non le tavole.
Quali sono i tuoi autori preferiti e quanto c’è di loro in
un tuo scritto?
Ci sono diversi autori che apprezzo, sia nel panorama
internazionale che in quello italiano, ma ci sono tre autrici in particolare che
ammiro tantissimo: Colleen Hoover, Adele Vieri Castellano ed Edy Tassi. Quanto
c’è di loro in un mio scritto? Purtroppo, nulla. Loro sono avanti anni luce, io
sono ancora una dilettante, ma una cosa è certa: è leggendo i loro libri che
continuo ad alimentare la voglia di migliorarmi.
Hai iniziato una collaborazione con il Gruppo Facebook “Il rumore
dei libri”, legato al Lit-Blog omonimo. Parlacene, di cosa si tratta nello specifico?
Qualche tempo fa Lidia Ottelli aveva messo un post perché aveva
bisogno di una mano per diversi ruoli e siccome è una persona carina, che stimo
e rispetto molto, ho deciso di darle una mano. Purtroppo non sono pratica di
blog, per cui ho chiesto di poter ricoprire l’incarico più semplice. Sono con
loro solo da un paio di settimane, quindi per ora mi limito a tartassare Lidia di
domande, postare qualche curiosità letteraria che trovo sul web, piuttosto che
spunti di confronto, ma si sa mai che un giorno faccia qualcosa di più. Magari
qualche recensione. Lidia, trema ;)
Il tuo esordio letterario avviene con il racconto “Come una girandola”. Possiamo attribuire questo inizio alla tenacia di tuo
marito e di una amica, se ora possiamo leggerti?
Più che altro direi che è da attribuire all’uragano
Francesca Pace (la mia amica), che mi ha trascinata in un suo progetto senza
troppi complimenti (e non posso che ringraziarla per questo) e poi di mio
marito, che quando cercavo di fare dietro-front mi sbarrava la strada.
Successivamente nasce il romanzo "Come il vento per una girandola". Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Successivamente nasce il romanzo "Come il vento per una girandola". Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Nel romanzo narro la storia di ciò che succede ai
protagonisti di "Come una girandola", due anni dopo. Ho cercato di riportare anche
i punti salienti del racconto, sottoforma di flashback, perché volevo che il
quadro fosse ben chiaro ai lettori, senza obbligarli a doverlo leggere.
Qual è stata l'idea per questo libro?
Sinceramente? Io sono un po’ sadica e sulle prime ero molto soddisfatta di come avevo fatto finire il racconto. Le lettrici no, per niente. Volevano un seguito, la storia di Chiara e Alessio non poteva finire in quel modo. Più ci pensavo e più dispiaceva anche a me. Ero stata proprio carogna. Oltretutto, per breve che fosse lo scritto, mi ero affezionata ai miei personaggi e quindi no, non potevo lasciarli così, dovevo dar loro la possibilità di riscattarsi.
Quali tematiche affronti e che messaggio vuoi trasmettere?
Sinceramente? Io sono un po’ sadica e sulle prime ero molto soddisfatta di come avevo fatto finire il racconto. Le lettrici no, per niente. Volevano un seguito, la storia di Chiara e Alessio non poteva finire in quel modo. Più ci pensavo e più dispiaceva anche a me. Ero stata proprio carogna. Oltretutto, per breve che fosse lo scritto, mi ero affezionata ai miei personaggi e quindi no, non potevo lasciarli così, dovevo dar loro la possibilità di riscattarsi.
Quali tematiche affronti e che messaggio vuoi trasmettere?
In entrambi affronto varie tematiche, come l’amore e
l’amicizia, ma nel racconto il focus era sulla fiducia, sulla facilità con la
quale può essere persa. Ho ripreso questo tema anche nel romanzo, ma a quel
punto ho spostato l’attenzione sul coraggio di ammettere i propri errori, di
saper e sapersi perdonare.
"Come il vento per una girandola" ti fa vincere il premio di € 1000 messo in palio da Narcissus. Raccontaci di questa esperienza e delle tue emozioni.
"Come il vento per una girandola" ti fa vincere il premio di € 1000 messo in palio da Narcissus. Raccontaci di questa esperienza e delle tue emozioni.
Non me lo sarei mai aspettata. È difficile da spiegare, ero
emozionata, eccitata, su di giri. Innanzitutto perché è una bella soddisfazione
e mai avrei creduto di poterla avere al primo romanzo, ma soprattutto il premio
mi dava la possibilità di esaudire quello che durante la stesura era diventato
il mio desiderio più grande: poter lavorare con un professionista, con qualcuno
da cui poter imparare. E così è stato, è quello che ho fatto in quest’anno di
silenzio.
Il tuo pensiero sul self-publishing.
Il tuo pensiero sul self-publishing.
Io credo che sia una grandissima opportunità, ma al contempo
è una lama a doppio taglio. Purtroppo, con la scusa che chiunque può
pubblicare, il mercato si è saturato anche di prodotti di qualità scadente,
cosa che danneggia tutti gli autori self, visto che la tendenza è quella di
fare di tutta l’erba un fascio. Ma si possono biasimare i lettori? No.
Parliamoci chiaro, sono alla ricerca dell’ago nel pagliaio. Ci sono moltissimi
autori self di talento, ma sono un numero in mezzo all’infinito, se non li
conosci è difficile trovarli solo grazie al colpo di fortuna. Mi rendo conto
che per un editing professionale, o almeno di buona qualità, si debbano
affrontare spese che non possono certo essere definite irrisorie e che non
tutti hanno questa possibilità, ma a volte vedo certi lavori che sembrano
buttati lì senza esser stati nemmeno riletti. Questo non va affatto bene. Anche
se i romanzi sono venduti a cifre ridicole, non significa che si possa prendere
in giro il lettore. E, soprattutto, che si possa mancare di rispetto a chi,
invece, si fa in quattro per offrire il meglio.
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Ho un romanzo concluso che attualmente è in fase di
revisione finale da parte dell’editor, sto scrivendo un racconto per Natale e
ho già in mente la trama per un altro paio di romanzi. Ho più progetti che
tempo!
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto.
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto.
Il piacere è stato mio. Grazie ancora per l’ospitalità e in
bocca al lupo anche a te, sia per il blog che per tutto il resto.
Per seguire Nadia NADIA FILIPPINI
Per seguire Nadia NADIA FILIPPINI
ahahah Grande Nadia. Complimenti per l'intervista
RispondiEliminaGrazie Linda, mi sono divertita a fare questa intervista.
RispondiEliminaGrazie mille a te <3
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