Oggi, per le pubblicazioni The Pink Factory Publishing, vi presento la raccolta My Muse & My Destiny di Gioia De Bonis, che contiene i due romanzi della serie My.
Andiamo a conoscerla meglio!
Andiamo a conoscerla meglio!
SINOSSI: My Muse vol.1
Gaele De Roberto è sicuro di sé, di ciò che ha raggiunto con l'impegno e con una buona dose di fortuna. È arrivato alle luci della ribalta grazie alla sua prima canzone, "La mia stronza preferita", in cui racconta di un amore passato. Tutto sembra perfetto fino a quando Gaele, durante l'intervista in una nota web radio, fa il nome della ragazza che lo ha fatto soffrire.
Ed è così che la vita di Alessia Lazzari viene stravolta: prima è un’apprezzata reporter e un attimo dopo è in mezzo a una strada, senza lavoro, ma soprattutto furiosa con il ragazzo che ha deciso di rovinarle la vita!
Ma nessuno dei due è pronto per la piega che prenderanno gli eventi.
Qualcosa li travolgerà in pieno, come ritornello di una bella canzone d'estate: perché quando il passato bussa alla tua porta non puoi far altro che spalancarla o chiuderla a doppia mandata! Che cosa faranno Gaele e Alessia? Riusciranno a sfidare il passato in nome dell'amore?
My Destiny vol.2
Manuela Gregario ha finalmente ottenuto tutto ciò che voleva: una vita tranquilla, un lavoro che ama e un gruppo ristretto di persone che formano la sua "famiglia".
Un viaggio non programmato a Firenze, una convention e un incontro fortuito con l'uomo dei suoi sogni sono solo la ciliegina sulla gustosa torta che è diventata la sua vita.
Ma il destino cambia sempre le carte in tavola quando meno ce lo aspettiamo. Al rientro nella sua Milano, Manuela trova ad attenderla un'ingombrante sopresa...
Ma non è finita qui: chi è l'uomo con cui ha passato la notte più bella e intensa della sua vita? Manuela conosce solo il suo nome: Azzurro.
E come mai in un momento così particolare della sua vita si ritrova a dover battibeccare con Andreas Pitti e a sentirsi irrimediabilmente attratta da lui? Chi scegliere, Azzurro o Andreas? L'incertezza di una notte d'amore o la certezza di una vita tranquilla? Chi sceglierà Manuela? E se fosse il destino, ancora una volta, a scegliere per lei?
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[...] My
«Andre’», sbuffo contrariato. «Ti ho detto che per me ci sta…», e sono sicuro di questo, mentre guardo la ragazza dei miei sogni che, seduta al tavolo più vicino all’aiuola al centro del cortile interno della scuola, sorseggia il thè direttamente dal bricchetto.
Andreas, il mio migliore amico, mi osserva scuotendo la testa sconsolato. «E da cosa l’avresti capito? Dagli sguardi altezzosi che ti rivolge quando ti becca a fissarla come un ebete? O magari da come ti evita quando ti incrocia?»
Dio, lo adoro, ma certe volte lo ammazzerei… «Tu non capisci!».
«E allora spiegami, Ga!», ribatte sedendosi, finalmente, accanto a me, sotto l’albero che oramai è diventato il mio punto preferito d’osservazione.
«Siamo in autogestione, no?!».
«E con questo?», afferma disperato. «Giuro che non capisco ancora dove tu voglia arrivare…».
Sorrido, perché so che quello che sto per dirgli gli darà la chiarezza che cerca. «Ieri mi ha sentito cantare. Ero in una stanza e come sai avevo portato la chitarra… E niente, ero nel bel mezzo del ritornello di “Purple Rain”…».
«Prince… Il tuo cavallo di battaglia!».
Annuisco. «E, l’ho sentito: qualcosa è passato da me a lei e viceversa. Mi guardava così intensamente… Mi desidera, è evidente!».
Andreas rimane serio per tre secondi prima di scoppiare a ridere. «Gaele, per me, ti farai male… Malissimo!».
«No, vedrai!», dico alzandomi in piedi e pulendomi i jeans con le mani.
«Oddio, ma ci stai andando adesso?»
«Ovvio. Ormai la guardo da così tanto tempo che, sinceramente, mi sono stufato. E, adesso, ho una chance…».
«Tu sei pazzo…», esclama il mio amico, guardandomi dal basso, mentre si porta all’indietro il ciuffo biondo. «Ma, se è quello che vuoi veramente, amico, io sarò qui per te, alla fine, a raccogliere i mille pezzi in cui ti strapperà…».
«Anche se così sarà, non mi importa. Io vado!», e poi mi incammino verso di lei, mentre il cuore mi batte così forte che lo sento nelle orecchie.
Percorro il poco spazio che ci separa, cosciente dei mille occhi che mi stanno fissando. Uno strano silenzio si diffonde intorno a me, i miei passi risuonano nel cortile.
Certo, guardatemi tutti, come se non fossi già abbastanza nervoso…
Sono quasi arrivato, quando lei alza lo sguardo e mi vede.
Dio, è bellissima…
Lunghi capelli biondi, che ha sapientemente intrecciato, in un modo che sembra quasi uscita da un frame del Signore degli Anelli. Occhi azzurri, che alla luce del giorno sembrano avere al loro interno le mille sfumature del mare. Una bocca carnosa sulla quale, sono sicuro, le mie labbra starebbero benissimo.
E quella maglia gialla che, in teoria, ad una bionda non dovrebbe stare bene, ma che su di lei mi fa pensare al sole, alle stelle e a quanto di bello ci sia nel mondo.
Lei è la mia musa.
Lei è la ragazza che vorrei e per cui farei pazzie.
[...] My Destiny
«Il treno freccia rossa 9901 è in arrivo a Firenze Santa Maria Novella con cinque minuti d’anticipo.»
La voce metallica annuncia l’arrivo nella stazione dove dovrò scendere, perciò mi alzo in piedi per prendere il mio trolley che ho posto, all’inizio del viaggio, all’interno della cappelliera.
Faccio tutto meccanicamente, come se fossi un automa, perché non riesco a togliermi dalla testa l’idea che sono un’amica di merda.
Insomma, Alessia sta soffrendo per quello che le ha fatto Gaele e io che faccio? Parto per Firenze.
Ora, ci sta che sia stata proprio lei a convincermi a lasciarla lì, a Milano, a deprimersi sul divano di casa sua, che da qualche settimana è diventato una succursale di casa mia, ma non avrei dovuto.
Non sarei dovuta partire.
Non dovrei essere qui.
Non dovrei. Punto e basta.
E invece sono appena arrivata nella città che ospiterà il convegno a cui, fino a qualche anno fa, ho sempre partecipato come lettrice e a cui quest’anno, invece, sono stata invitata come autrice.
Io.
«Scusi? Ma che fa? Deve scendere o no?», dice una voce dietro di me, e io mi rendo conto di essere rimasta ferma immobile in mezzo al corridoio del treno con il trolley fra le braccia.
Dannati pensieri…
«Sì, scendo!», esclamo e comincio a muovermi verso l’uscita, sperando di trovare subito un taxi che mi accompagni al Gold Hotel, dove l’organizzatrice dell’evento ha acquistato una stanza per ogni autrice presente.
Quando scendo dal treno mi lascia come al solito rapire dalla bellezza di questa stazione: un’immensa distesa di strisce di marmo bianco e rosso, che guidano i turisti verso i mille negozi che si diramano sulla destra e sulla sinistra del corridoio nel quale io sto trascinando me stessa e il mio trolley azzurro.
Ma non ho tempo per entrare anche solo in uno di essi, perché ho tutte le intenzioni di dormire nella mia camera fino al momento in cui non dovrò scendere nella sala adibita per il convegno, dove conoscerò, finalmente, alcune delle mie lettrici.
Chi l’avrebbe mai detto, anni fa, che sarei arrivata fin qui? Che moltissimi avrebbero letto e apprezzato i miei romanzi? Che avrebbero creato gruppi per parlare delle mie storie? Che avrebbero voluto conoscermi e chiedermi un autografo?
Gioia de Bonis nasce a Tivoli, in provincia di Roma, il 24 gennaio del 1990. Ha da sempre avuto la passione per i libri e la scrittura, che l’hanno portata a scegliere di frequentare, presso l’università di Roma3, Lettere Moderne, abbandonando completamente gli studi scientifici che aveva intrapreso fino a poco prima.
Nel 2016 inizia a pubblicare alcune fanfiction su Wattpad, ma approda al mondo dell’editoria solo l’anno successivo, quando il giorno del suo compleanno pubblica il primo volume della Sweet Men Saga, Sweet Revenge.
Ha partecipato al Salone del libro di Torino, al Romics, al Lucca Comics e al Firenze Comics.
Da quest’anno collabora con la casa editrice The Pink Factory Publishing in qualità di editor e con la quale pubblicherà la serie MY.
Oggi, oltre alla scrittura, si dedica alla sua piccola edicola, ai bambini (occasionalmente fa la baby-sitter), alla biblioteca del suo paese e al suo blog personale. Ama la lettura, il cinema e la Lazio.
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