venerdì 9 settembre 2022

PASSI D'AUTORE - Recensione - LA SPADA E IL GRIFONE di Alessandro Spalletta

Oggi, per la rubrica Passi d'Autore, vi presento il romanzo storico La Spada e il Grifone di Alessandro Spalletta, secondo capitolo della serie La Saga del Grifone.
Andiamo a conoscerlo meglio!
 
 
 

 

 

Maura Radice lo ha letto per noi!

 


 
 
 
 
 
SINOSSI: Firenze, A.D. 1312 Una terribile minaccia incombe. La Maremma è di nuovo in pericolo. Bino degli Abati del Malia dovrà combattere ancora.
L'Imperatore del Sacro Romano Impero è sceso in Italia con i suoi invincibili cavalieri. Ha già conquistato il Nord ed è pronto a mettere a ferro e fuoco l'intera Toscana. Da sole, le ricche città guelfe sono troppo deboli per fronteggiarlo. L'unica speranza è mettere da parte le vecchie inimicizie e fare fronte comune.
Sotto l'egida dei Medici, Siena e Grosseto dovranno combattere insieme contro condottieri dal nome immortale.
Il solco scavato da ribellioni, tradimenti e delitti è profondo: per Filippo Bonsignori e Bino quest'alleanza è la più ardua delle imprese. Tra lealtà e inganni, eroi, uomini di potere ed epiche battaglie, l'astuzia dei Bonsignori e il coraggio degli Abati del Malia dovranno incrociarsi un'altra volta per scrivere la storia.

 DOVE TROVARLO: AMAZON

 

 


 
 
FIRENZE -1312 Bino degli Abati del Malia, visconte di Batignano e Capitano del Popolo di Grosseto, è in viaggio verso Firenze con altri cavalieri. Grosseto e tutta la Maremma sono in pericolo: l’Imperatore Arrigo vuole conquistare la Toscana con qualsiasi mezzo a disposizione.
Le battaglie si susseguono e si fanno sempre più cruente, per non parlare dei nemici, tra cui spiccano Castruccio Castracani e Ugaccione della Faggiola.
Tra scontri, sotterfugi e nuovi strani alleati, l'epopea tra Guelfi e Ghibellini torna prepotentemente più viva che mai grazie alla penna del bravo Alessandro Spalletta.

L'ambientazione è storica, ci troviamo in Toscana nel XII secolo. Ci muoviamo tra Firenze, Siena, Lucca e la Maremma, sino ad arrivare a Grosseto.
Alessandro Spalletta è ben attento a dare spessore agli ambienti, arricchendoli con dovizia di particolari. I luoghi dei combattimenti, siano distese pianeggianti o mura cittadine, sono sempre descritti molto bene. Stessa cosa si può affermare per le città in cui si svolgono gli incontri tra i rappresentanti delle varie fazioni.
Anche in questo romanzo, alcuni protagonisti sono realmente esistiti mentre altri nascono dalla fantasia dell’autore. La caratterizzazione è soddisfacente.
Bino degli Abati del Malia è il protagonista maschile. Visconte di Batignano, è divenuto Capitano del Popolo di Grosseto. Indossa sempre la cotta di maglia, la spada al fianco, il lungo listello dell’arco legato alla sella e, sulla tunica, porta il simbolo della sua casata. Sempre dalla parte del popolo e uomo di grande valore, non esisterà a stringere alleanze impensate pur di difendere Grosseto. Legato a Agnese, che lo aspetta a casa, cercherà di portare a termine la sua missione nel miglior modo possibile.
Filippo Bonsignori di Siena è il co-protagonista maschile. Lo avevamo trovato nei panni di antagonista nel primo romanzo e, ora, si presenta in una veste del tutto nuova: da alleato inaspettato. Dal fisico prestante, possente e attraente, utilizza sempre la sorella Elena per circuire i nemici e carpirne gli intenti. Combatterrà accanto a Bino per la difesa di Grosseto.
Castruccio Castracani è l'antagonista. Accanto al Papa e all'Imperatore del Sacro Romano impero, cercherà di strappare il territorio a Bino. Interessante la capacità dell'autore di caratterizzare questo personaggio in modo diametralmente opposto al visconte, sia per le azioni che compie sia per i pensieri che lo animano. Un divario che mette perfettamente in luce i due opposti.
Tra le figure secondarie cito Branduccio, Oliviero e Lippo dei Medici il Gonfaloniere di Giustizia, sempre accanto a Bino per aiutarlo nell'impresa. Tra i sostenitori dell'opposta fazione abbiamo, invece, Ugaccione della Faggiola, il Papa e l'Imperatore Arrigo VII di Lussumpergo. Tanti caratteri, tante sfacettature per creare un universo a tutto tondo in cui is muovono protagonisti e antagonisti.
Una particolare menzione va ai personaggi femminili del romanzo: Elena Bonsignori, sorella di Filippo e "usata" sempre per i suoi scopi, e Agnese che aspetta Bino a casa, lo informa delle novità e organizza i grossetani per la difesa della loro città. Ho trovato molto bella la parte finale legata proprio a quest'ultima, a tutto tondo un'eroina.

 


 

[...] «Dalla tua missione, dipende ancora una volta il futuro della nostra città. E della nostra famiglia. Non manderei nessun altro, nemmeno me stesso. Sei la migliore», aveva aggiunto, senza che quel velo di apprensione si levasse dal suo viso.




 
 
Il libro è diviso in tre parti, e ogni parte in capitoli, il cui titolo indica scrupolosamente i luoghi e il giorno in cui si compiono le vicende narrate.
La proprietà e la ricercatezza del linguaggio, nel descrivere le battaglie, rende la lettura affascinante; la ricerca di termini tecnici, a volte troppo tecnici, fa intuire quanto lavoro sia stato fatto dall’autore per rendere
alcuni passaggi il più veritieri possibile.
Le tematiche trattate sono: il coraggio, la guerra, la lotta per il potere, i legami famigliari, l'inganno, le bugie e l'onore. Tra tutte, però spicca il tema legato al patriottismo e all'amore per la propria terra assieme al valore dell’amicizia, che diventa preponderante in alcuni punti.
Il difficile rapporto tra Bino e Filippo, prima complicato e fatto solo di ripicche e sotterfugi, diventerà un collante per combattere il nemico comune, malgrado si giurino a vicenda di soccorrere l'altro  in una sola occasione, e una soltanto.
Il messaggio tra le righe è inerente ai rapporti interpersonali. Quello che mi lascia questo libro è proprio la sensazione che nulla è come appare. I rapporti, tra uomini di fazioni differenti, tra donne che amano lo stesso uomo, tra comandanti e soldati, possono mutare e rivelarsi differenti se si scava nel profondo e si tende l'orecchio.
Questo è un romanzo che può essere letto a due livelli. Dedicato in primis agli amanti del medioevo italiano fatto di battaglie, complotti e azione. Se, invece, si vuole scavare nel profondo dei personaggi, è un libro piacevole anche per gli amanti dei romanzi sentimentali che coniugano amore e guerra, passione e tormento. Per chi ama le ambientazioni italiane, i romanzi di avventura e lo storico nel senso più puro del termine.

Maura Radice
(Editing a cura di Linda Bertasi)
 
 
IL VOTO DI MAURA
 
 
 
 

Maura Radice
è nata e vive a Cantù, una cittadina della provincia di Como. Laureata, da sempre amante della lettura, ha iniziato a recensire libri in collaborazione con un blog. Negli ultimi quattro anni è stata caporedattore di libri.iCrewplay e, per quella redazione, ha curato e partecipato alla stesura di due raccolte: Quando il Fine non giustifica i Mezzi e Prima di Tutto Appassionati... di Libri.
Il romanzo Eterno è stata la sua esperienza come autrice.
Attualmente è editor per la Words edizioni, oltre a fare da beta reader per alcune autrici.
Predilige romanzi storici e sentimentali, non ama i fantasy.

Nessun commento:

Posta un commento