Un autore che sarà la rivelazione del giallo italiano: un investigatore atipico come l’Alligatore di Carlotto.
Andiamo a conoscerlo meglio!
SINOSSI: Adriano Scala, tutti lo chiamano Woodstock. A ridosso dei quarant’anni non ha concluso molto nella vita: ha un lavoro precario in una scuola elementare e una figlia, ma la sua compagna l’ha mollato da tempo, appena si è accorta che lui non crescerà mai. Woodstock, però, ha delle straordinarie doti deduttive. Ma queste abilità si attivano solo quando Adriano consuma sostanze stupefacenti. MD, haschisch, marijuana… tutto va bene per concimare l’intelletto sopraffino di questo Sherlock Holmes di estrema sinistra.
Il vicequestore Giacomo Chiesa, al contrario, è un poliziotto tutto d’un pezzo. Veste in modo impeccabile, viene dalla provincia, si è fatto da solo, crede nella legge e per lui esistono soltanto il lavoro e la famiglia. Quando a San Lorenzo – il vecchio quartiere di ferrovieri, studenti e antifascisti – viene ritrovato il cadavere decapitato di un bambino di undici anni, le strade di Chiesa e Woodstock si incrociano. E i due entrano in collisione.
DOVE TROVARLO: AMAZON
LETTERA A TE, LETTORE:
Dopo il primo lockdown mi sono ritrovato in una situazione in cui bisognava fare una scelta chiara. Travolto dall’ansia e dalla depressione ho abbracciato una nuova vita.
Mi sono ritrovato a viaggiare e a vivere in un van in giro per un Europa ancora fortemente limitata dalle restrizioni. Ho vissuto in comunità autosufficienti, perse nelle montagne, ho lavorato in agriturismi di classe e in campeggi selvaggi. Mi sono guadagnato da vivere suonando e cantando per strada nelle cittadine della Francia, ho spillato birre in un pub di paese in Irlanda. Ho rischiato di morire su una tavola da surf in balia della corrente. Ho riscoperto le mie radici e ho trovato l’amore della mia vita dall’altra parte del mondo. Da tutto ciò e da altro ancora nasce L’angelo custode.
Woodstock, Chiesa e Gatto sono stati compagni constanti del mio vagare.
Questa lettera non vuole essere una presentazione. Voi già mi conoscete. Io sono, come voi, consumato da una passione. Una passione che possiamo chiamare letteratura. Se con L’angelo custode riuscirò a trasmettere anche solo una minima parte di questo sentire, saprò di aver davvero realizzato me stesso.
Leo Giorda ha 28 anni, è un bell’esempio di millenial, esordiente in un giallo con vene di commedia, romano ma già cittadino del mondo. Ha saputo trasformare un momento di crisi, personale e sociale (girando e suonando on the road e scrivendo queste pagine), in un’opportunità creativa e di “rinascita”. Vive a Roma, anche se è appena tornato dall’Irlanda, e spesso è in giro in Van a suonare la chitarra e fare surf, e a ottobre tornerà in Canada.
Nessun commento:
Posta un commento