Ciao Stefania, benvenuta nel mio blog.
Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda. Ho 28 anni e vivo a Ivrea
una città in provincia di Torino. Amo scrivere fin da quando ero bambina, è un modo
per me di sentirmi libera, un modo per cercare di trovare e capire me stessa.
Naturalmente, adoro i libri, non potrei mai vivere senza libri e musica. Ma
sono anche una grande appassionata di serie tv e cinema, insomma mi piace tutto
ciò che ti fa “evadere” dalla realtà per qualche ora, che ti fa sognare, per
poi tornare nel mondo reale e comprenderlo meglio, perchè in realtà è proprio
questo che fa la letteratura: ti rende la vita meno noiosa e più comprensibile.
Un diploma in Tecnica della gestione
aziendale, l’impiego di segretaria amministrativa per quattro anni e il ritorno
all’università. Perché questa decisione?
Il percorso di studio è stata una scelta
un po' particolare. C'entra poco o nulla con quello che sono in realtà e quello
che ho sempre amato fare, ma si sa quando si sceglie l'indirizzo delle
superiori si è ancora troppo piccoli e si cede in fretta ai consigli altrui.
Non ho comunque avute grosse difficoltà in questo percorso, tutto sommato ho
trovato una passione anche per il diritto. I quattro anni come segreteria sono
stati quelli che forse, più di tutti, tra delusioni e soddisfazioni mi hanno
indirizzata verso ciò che sono diventata ora. Forse in fondo a volte è proprio
prendendo la strada sbagliata che si trova quella giusta. Ho poi deciso di
tornare all'università per completare le mie conoscenze sul diritto, anche qui
ho incontrato difficoltà e soddisfazioni, di certo sono una che si prende il
suo tempo, preferisco fare sempre le cose bene, magari in maniera lenta, ma io
voglio conoscere sempre alla perfezione gli argomenti che sono chiamata a
studiare.
Sei
un’appassionata di storia inglese e di pirati. Parlaci di queste due
passioni.
Non di so dire con precisione quando ho
scoperto questi due amori. Credo che siano due cose che mi appartengono da
sempre, come la scrittura.
Ho sempre amato i pirati e il mare, da piccola tanto
per dire, parteggiavo per Capitano Uncino. Il Regno Unito mi ha sempre
affascinato. Mi sono sempre sentita vicino a questa nazione alle sue tradizioni
e ai suoi scrittori. Mi sono documentata molto sulla loro storia, e sono
particolarmente affezionata al periodo Tudor, alla regina Anna Bolena e a sua
figlia Elisabetta. Sono molto affascinata anche dal periodo vittoriano. In
realtà io mi sento un’ inglese travestita da italiana.
Un’altra tua passione è Sherlock Holmes.
Com’è nata e cosa rende questo famoso personaggio letterario così incredibile
ai tuoi occhi?
Da piccola mi avevano regalato un libro
per bambini su Sherlock, ne sono rimasta folgorata. Mi aveva appassionato un
sacco e così poi quando sono diventata più grandicella, mi sono comprata tutte
le raccolte. Di Sherlock sono affascinata dal suo modo di essere così
distaccato dalle emozioni, dal suo metodo di ragionamento e dal suo carattere
così eccentrico. Non mi perdevo una puntata quando davano i vecchi telefilm in
tv. Colleziono tutti le edizioni particolari del canone che trovo. E di recente
ad accendere e fomentare ancora di più questa passione ci si è messa la BBC con
la sua serie geniale Sherlock ambientata ai giorni nostri. Semplicemente un
capolavoro, sia come adattamento dei personaggi, sia come dialoghi. Un vero
gioiello da guardarei rigorosamente in lingua originale (specialmente per chi
come me ama l’inglese puro)per godersi tutte le battute taglienti.
Collabori con la redazione di ‘Ticweb
tv’ dove curi personalmente la rubrica “Il teschio e la penna - cultura contro corrente” dedicata agli
esordienti. Di cosa si tratta?
Sono molto felice di essere entrata a
far parte del team di 'TicWeb' è una realtà giovane, dinamica e fatta da persone
che credono fortemente nel lavoro di squadra, decisamente un ambiente in cui mi
sono subito trovata a mio agio. La rubrica è dedicata a tutti gli autori
esordienti/emergenti. Un modo per far conoscere questa realtà, purtroppo ancora
troppo sommersa. Per me è un piacere perché conosco un sacco di colleghi di
enorme talento e i loro lavori.
Nel marzo 2013, pubblichi il tuo primo
romanzo “La Stella di Giada”, daccene un assaggio.
Uno dei pezzi a cui sono più affezionata:
"Il malinconico suono del violino le
addolciva i pensieri fino a portare via con sé dubbi e rabbia.
Sentiva il sangue scorrere nelle vene,
lo percepiva. Vedeva quel fiume rosso attraversarla.
Alle sue spalle il rumore di onde che si
infrangevano sulla spiaggia, sopra di sé un cielo stellato e una luna che le
appariva gigantesca e meravigliosa.
Allora, in un attimo si rese conto di
quello che stava succedendo: per la prima volta in vita sua si era accorta di
essere viva. Ora sentiva quella potenza, quell’energia, quella furia dentro di
sé, quella voglia famelica di conoscere il mondo, di scoprire nuove sensazioni.
Per troppo tempo si era concentrata
sull’odio verso ciò che la circondava: un padre indifferente, una madre che non
la capiva, dei fratelli troppo gelosi, un marito che l’aveva delusa e umiliata.
Non aveva mai avuto tempo per capire quanto fosse sconvolgente l’essere vivi.
Balzò in piedi ed iniziò a pestare un
piede a ritmo di musica, poi si aggiunse anche l’altro. La sua pianta che batteva
contro la terra, lei che affermava la sua vita.
Corse verso i pirati che ballavano e si
unì a loro, divenendo la più scatenata.
Girava su se stessa, saltava, rideva,
cadeva e perfino piangeva tanto era felice.
Era venuta al mondo, lei nasceva quella
sera, tra mani di diverso colore che si incrociavano, tra rum che ardeva le
gole, tra il calore del falò e l’odore impertinente di pelli sudate."
Ed è di recentissima pubblicazione il
tuo secondo romanzo “La caccia”, degno sequel de "La stella di Giada". Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Avventura e azione come nel primo episodio, molti sentimenti profondi, e tanti
dubbi. Alcuni dei personaggi affronteranno delle dure prove, che come al
solito, li metteranno davanti a delle scelte capaci di cambiare il loro destino
e quello di chi gli sta accanto.
Com’è nata l’idea per “La caccia”?
Quali tematiche affronti nel tuo
romanzo?
I sentimenti in generale, l’avarizia e
la crudeltà umana. L’amicizia in tutte le sue sfumature e l’amore che sembra
sempre in perenne difficoltà in tutti le ere della storia ma alla fine poi,
riesce comunque a prevalere anche se a volte, il prezzo da pagare è comunque
alto.
I tuoi libri sono self-publishing.
Perché questa tua scelta e cosa ne pensi dell’editoria italiana?
Il 'self publishing' è una via
alternativa. Ho deciso di percorrerla per mettermi alla prova. Ho preferito
lanciarmi piuttosto che aspettare le risposte dagli editori tradizionali, e
questo mi ha permesso di capire cosa sto offrendo ai lettori e come loro lo
hanno recepito. Per me è stato un esperimento che mi ha permesso di crescere
sotto numerosi aspetti. È probabile che i prossimi lavori seguiranno la via
dell’editoria tradizionale. In generale penso che l’Italia abbia anche in questo
settore numerosi problemi, Troppi editori, alcuni veri e propri ladri che
chiedono cifre esorbitanti agli autori per pubblicare. Dall’altro piccoli e
medi editori che invece sanno fare molto bene il loro lavoro, si impegnano e
credono in quello che fanno. Infine le major con la loro politica prettamente
commerciale che favorisce la moda e non la qualità e, da ultimo, un Paese che
legge poco. Credo che prima di tutto andrebbero chiusi gli editori a pagamento
e nel nostro piccolo, in qualità di lettori, favorire quelli che invece ci
mettono l’anima nel loro lavoro.
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Più di uno. Il prequel de "La Stella di
Giada", un progetto molto bello con due mie colleghe scrittrici, e un romanzo
che sto progettando da un po’ che si prospetta un po’ complicato nella stesura.
Insomma per il momento le idee non mi mancano.
Per me è stato un vero piacere ospitarti
nel mio blog, sai bene quanto ti stimo e ti applaudo. Un ‘in bocca al lupo’
gigante per il tuo lavoro.
Per seguire Stefania DIETRO LA COLLINA