QUARTA: A Trastevere, in una bella casa dalle pareti color arancio, Chiara, affermata speaker radiofonica, vive la sua quotidianità col marito Filippo e con la piccola Nicole. La loro vita sembra perfetta ma, dietro l'apparenza, si cela un terribile inganno: Nicole non è figlia di Filippo bensì di Francesco, l'unico uomo che Chiara abbia mai amato col cuore, col corpo, con l'anima. Disposta a tutto pur di salvaguardare le briciole del suo rapporto con Francesco, sposato anch'egli, Chiara acconsente a vivere una vita di menzogne, a rinnegare se stessa, ad accontentarsi di un amore a metà. Ma è davvero questo ciò che vuole? Sua figlia, l'unico vero amore, non merita forse la verità e l'abbraccio di un vero padre? In un crescendo di emozioni, Antonietta Agostini ci presenta un'antieroina dei nostri tempi, sposata ad un uomo che non ama e innamorata di un uomo sposato, e la guida attraverso le insidie di un amore malato per condurla, infine, alla coraggiosa affermazione della propria indipendenza.
Il libro si apre con una scena domestica: una bambina di due anni, dai boccoli biondi e gli occhi di cielo, gioca con il filo di un aspirapolvere mentre Chiara, la madre, la rimprovera. Suonano alla porta e la donna va ad aprire mentre la piccola inizia a saltellare energicamente sul divano.
L'autrice ci introduce nella bella Roma, tra le pareti di una dimora come ve ne sono tante, ci presenta una famiglia non convenzionale: Chiara è sposata con Filippo, gestisce un programma radiofonico e alleva la sua bellissima bambina, Nicole, ma la donna nasconde uno scheletro sotto la patina dell'esistenza perfetta, uno scheletro che ci viene mostrato sin dalle prime pagine del romanzo: Nicole non è figlia di Filippo, bensì di Francesco, l'amante della donna.
'Vi sono amori capaci di superare ogni ostacolo, eppure sono costretti a vivere nell'ombra, al buio, nascosti dietro un sorriso fragile e di circostanza.
Questi sono gli amori a metà, amori bui che, silenziosamente, traboccano di luce vera, quella luce che, solo per un attimo, lascia liberi dal ricordo di una triste verità'
Da qui, l'autrice ci prende per mano e ci conduce, attraverso flashback che alterna alla narrazione contemporanea, nel suo percorso di vita: dall'insoddisfazione per la vita di coppia alle prime scappatelle, dall'idillio del fidanzamento perfetto alla passione per Francesco; passione che si conceretizza con l'arrivo di una figlia ignorata, non voluta, dall'uomo che al mestiere di padre sostituisce volentieri qualche ora di amplesso tra le lenzuola dell'amante, per poi tornarsene soddisfatto dalla moglie che lo aspetta a casa.
Chiara è una donna insicura, il domani la spaventa ma sarà proprio quel domani e l'amore per Nicole a convincerla a prendere decisioni, a volte drastiche, a volte dolorose. La storia del riscatto di una donna, della sua ricerca di un'indipendenza, della sua lotta interiore contro la paura di amare e di sbagliare.
Personalmente, ho detestato la figura di Francesco, il suo assenteismo, il suo infilare la testa sotto la sabbia, il suo essere indifferente di fronte ai bisogni di una figlia e di una 'compagna', in un certo qual modo. Questo è un romanzo che sviscera i rapporti tra i personaggi, tutti perfettamente caratterizzati; le lettrici si possono facimente identificare nella donna bisognosa di attenzioni, nell'insoddisfazione di una moglie che reca una grave onta sulla coscenza, nella sua lotta per far accettare la figlia a un padre indifferente, accontentandosi di donarle un degno sostituto.
'In questi anni ho imparato a fingere davanti agli occhi di tutti, fingo di amare un uomo da anni, fingo di essere felice, fingo di essere soddisfatta di tutto quello che ho, ma in realtà mi sento la donna più infelice del mondo, costretta a vivere una vita fatta solo di menzogne, quando finirà tutto questo? Quando sarò veramente felice?'
I temi affrontati sono svariati: dalla solitudine all'abbandono, dalle colpe alla maternità, dal rapporto padre-figlia ai tradimenti. Il tema più importante è quello del sangue, quella sottile linea rossa che non identifica necessariamente la paternità, non nel senso intrinseco del termine.
Le parti che più ho apprezzato nel romanzo sono le piccole quotidianità con la bambina; il seguire Nicole nelle fasi della sua crescita, particolari terribilmente realistici e tangibili. Quella sensazione di benessere che solo un bambino può darti a inizio e fine giornata, incontrare i suoi occhi al mattino, sentire la vocina che ti chiede il latte, rimboccargli le coperte la sera e raccontargli le favole. Quell'essere indispensabili per qualcuno che dipende esclusivamente da te.
Ho apprezzato particolarmente anche i riferimenti agli oggetti che circondano la protagonista, le canzoni attuali, i giornali che si sfogliavano da bambini, gli stessi che sfogliavamo noi, e il gergo giovanile inframmezzato da espressioni colorite tipiche della lingua parlata. Contribuiscono a rendere 'vero' il romanzo, una sorta di confessione tra amiche.
'Che strano l'amore ... può essere dolcissimo, ma anche crudele. Due estremi uniti da una corda, a volte in equilibrio, a volte spezzata.'
Il libro di Antonietta è un libro sulle donne e per le donne, è un libro sull'indipendenza femminile, sulle scelte coraggiose che le donne sono chiamate a compiere nel loro percorso di vita, è un inno alla maternità perchè i figli ci costringono a crescere e maturare molto più in fretta di quanto ci aspettassimo e ci riscopriamo improvvisamente adulti coraggiosi.
Un romanzo che è un omaggio alle madri e un grido di protesta contro la condizione di amante usa e getta che spesso incrocia il cammino dell'amore.
Se cercate un romanzo attuale e coinvolgente, questa è la lettura che vi consiglio!
'Prima di conoscere l'uomo che ha stravolto completamente la mia vita ero una donna felice ... ora invece, quando mi guardo riflessa nello specchio, vedo una donna diversa, una donna stanca.'
Ottima recensione e questo romanzo mi ha proprio incuriosito!!! Ciao^_^
RispondiEliminaCiao grazie mille, te lo consiglio se sei amante del genere :)
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