Oggi vi presento “Il venditore di bibbie” di F.D.
Lamb, romanzo che mi è stato gentilmente inviato dall’autore e che si è
rivelato uno dei libri più originali che abbia letto negli ultimi tempi.
SINOSSI: Sono i sopravvissuti al 2012, la generazione mille euro. Addestrati, pettinati, ben vestiti. Trasformati in perfette macchine da vendita. Il loro modo di pensare, di divertirsi, di amare. Di credere in qualcuno o qualcosa. Si adatta alla loro percezione dell'ambiente, in cui sono i predatori.
Marco Paolo che vende bibbie e Rebecca che vende di tutto sono già dei professionisti. Ma una volta tolti i tacchi e le cravatte, rimosso il kajal e dimenticati gli annedoti per rompere il ghiaccio, anche parte di quella cordiale divisa cade.
Sono i soldati del marketing e hanno un'anima. Questo è un problema.
Il libro si apre sul soggiorno di un appartamento;
il proprietario, un anziano, è in attesa della visita di un venditore, dopo
essere stato contattato telefonicamente dal call-center dell’azienda per cui
il giovane lavora. Nel frattempo, Marco Paolo, il venditore, si affretta per le scale del condominio,
preparandosi a raggiungere il cliente.
Il giovane sa come gestire i possibili acquirenti:
un’occhiata alla dimora per individuare eventuali punti deboli e aspetti
caratteriali, un timbro di voce a volte confidenziale, a volte più rigido.
Marco sa fare il suo lavoro, l’hanno istruito a dovere nell’azienda in cui lavora,
sa come accalappiare un cliente e come renderlo malleabile. Trovarsi di fronte a
un anziano lo mette di buonumore, sarà un gioco da ragazzi o almeno è ciò che
si augura.
Nel capitolo seguente, facciamo la conoscenza di
Rebecca, giovane e bellissima donna che ha sperimentato ogni tipo di impiego,
finendo anche lei nel commercio tra agenti e prodotti da inculcare alla
clientela.
L’incontro tra i due avviene nella hall di un hotel destinato ai
convegni; tra i due è palpabile la chimica che s’instaura e il sesso, consumato
nel bagno, fa da collante. Ha inizio, così, una relazione amorosa particolare e
sentita. Ma, purtroppo, anche la quotidianità ha i suoi intoppi e dietro la
porta di un appartamento si può celare l’imprevisto.
'Il paragone
tra il ring e la vendita, che secondo alcuni è calzante, manca di una
sottigliezza importante: seduti a un tavolo si può fare Knock Out perfetto,
senza mai subire un colpo, lasciare l’altro ad ansimare esausto senza neppure
slacciarsi la cravatta, una vittoria senza compromessi.'
La scrittura di Lamb è scorrevole, l’argomento
trattato di un’attualità disarmante. La scelta dell’autore di utilizzare una
narrazione a doppio binario è interessante: due punti di vista, ora di Marco,
ora di Rebecca, con alternanti flashback per descrivere le scene.
I temi del romanzo sono: il marketing, l’inganno, il
rapporto di coppia, la società e i suoi dogmi, la condizione dei giovani
d’oggi senza prospettive per il futuro.
Lamb ci introduce, con occhio disincantato, nel
mondo dei venditori porta a porta, abili robot da combattimento ammaestrati per
ingannare, carpire informazioni e truffare il cliente; sono venditori talmente
convinti del proprio rendimento da ritrovarsi incapaci di gestire clienti
attempati che si mostrano molto più scaltri e navigati di quanto si aspettavano: robot inceppati in un certo qual modo.
L’autore ci mostra la triste condizione
dell’anziano agli occhi di una società che lo mette in cima alla lista delle
persone da ingannare: la vittima più congeniale per fare soldi. Ho particolarmente
apprezzato il capitolo in cui Marco si reca in una casa di riposo per vendere
le sue preziose bibbie. Una denuncia
contro le condizioni di queste strutture, il disinteresse di famigliari
e addetti per i loro ospiti e l’improvviso cambiamento di Marco, da carnefice a
difensore, sono commoventi e di una gravità da evidenziare.
'La sua non
era semplice scelta di libertinaggio come stile di vita ma una missione legata alla
sua stessa coerenza, che la portava a non dimenticare mai che il sesso era l’unico motore di ogni cosa, oltre che della stessa vita.'
Interessante anche la descrizione delle dinamiche
di coppia tra Marco e Rebecca fatte di quotidianità, di confidenze, di apatia,
di sesso e allegria, come ogni relazione che si rispetti. Un rapporto tra due
persone che si misurano ogni giorno con la società, che non nutrono grosse
aspettative, un uomo e una donna che iniziano a frequentarsi dopo un rapporto
sessuale e si scoprono in sintonia.
'Si tolse
quel che gli era rimasto addosso riconoscendo così, nella fronte gocciolante
del suo riflesso nello specchio, che non era più un venditore di bibbie, un
truffatore ben vestito, un altro parassita del sistema, ma l’uomo che c’e sotto.'
Il romanzo si anima nella sua seconda parte,
aggiungendo colpi di scena impensabili e un tema spinoso: un grido di protesta
contro enti, aziende e anche contro il sistema in cui siamo inseriti, contro la
politica intrinseca che lo governa, contro le telecomunicazioni che ingabbiamo
l’uomo. Ci troviamo improvvisamente di fronte a un personaggio che, ci accorgiamo,
di non aver mai inquadrato realmente. Conosciamo parole come ‘capo espiatorio’
e restiamo a bocca aperta di fronte all’idea geniale di Lamb che, purtroppo,
riflette gli ingranaggi della nostra società.
"Il venditore di bibbie" obbliga il lettore a porsi delle domande sulle
notizie che leggiamo sui giornali o che sentiamo alla tv.
Consiglio questo libro a tutti gli appassionati
del genere e lo consiglio anche a chi, come me, non lo ama particolarmente. Vi assicurò che lo divorerete in pochissimi giorni.
'Le sembro
forse un venditore di bibbie?'
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