Oggi parliamo di "Tè nero, vaniglia e baci allo zenzero" di Elisabetta Motta.
SINOSSI: “Pannacotta Dreaming” non è una sala da tè come ce ne sono tante a Roma. È un luogo intimo e curato dove i clienti possono sorseggiare infusi pregiati in tazze di porcellana, gustare i dolci più deliziosi e acquistare meravigliosi bouquet di fiori. L’intraprendente Emma ha infatti saputo unire le sue abilità di pasticciera alla passione per i fiori, dando vita a un bistrot unico e indimenticabile per chi vi trascorre qualche ora di relax. Tra i tanti clienti che iniziano a frequentare il locale c’è Alex Giordani, un compositore di musica lirica a cui la vita ha donato di vedere con il cuore laddove i suoi occhi non riescono a farlo. Per Emma innamorarsi di lui è inevitabile, per Alex pensare a un futuro con lei è complicato. Forse è più semplice restare nei confini sicuri di ciò che si conosce già molto bene. Ma il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce…
ROMA. E' il giorno dell'inaugurazione del "Pannaotta Dreaming", un delizioso bistrot che coniuga al suo interno essenze profumate, bevante calde, dessert e composizioni suggestive caodiuvate da meravigliosi fiori colorati.
Emma, la proprietaria, è emozionata; questo è il giorno del suo punto di svolta, l'occasione che aspettava da sempre, finalmente può coronare il suo sogno, ma tutto sta per cambiare.
Un cliente entra nel Pannacotta Dreaming, un bellissimo ragazzo che pare apprezzare la sua panna cotta e le sue creazioni, si chiama Alex, indossa sempre un paio di occhiali scuri, è sfuggente e di poche parole, ma possiede un fascino molto particolare.
L'incontro non è destinato a rimanere casuale, Alex torna spesso nel bistrot e, presto, Emma conosce il suo segreto: il giovane è un non-vedente. La ragazza è affascinata e incuriosita e, in breve, i due iniziano a frequentarsi.
Cosa riserverà loro il futuro? L'handicap del giovane li unirà o contribuirà a separare la coppia dopo un così bel preludio?
L'ambientazione contemporanea nella bella Roma affascina e conquista, assieme a Emma passeggiamo per le vie della città e ammiriamo i suoi scorci. La narrazione utilizza due diversi POV, ora per Emma, ora per Alex, e ci permettere di comprendere appieno le emozioni dei personaggi.
Il protagonista maschile è assolutamente meraviglioso, dotato di un fascino e un magnetismo invidiabili, difficile non innamorarsene. Alex ci mostra un mondo sconosciuto, restiamo con lui in silenzio ad ascoltare la pioggia, a percepire la sensazione di una mano sulla spalla, di un sospiro sulla tempia, della vicinanza di un altro corpo al nostro vedendolo con gli occhi della mente.
La nota che percorre tutto il libro e che esce letteralmente dalle pagine per entrare nelle nostre narici è il profumo di cui è ammantato il romanzo: il profumo delle rose, della pannacotta, del tè e dei fiori. Il lettore ne è stregato e sale la voglia di uscire di casa per trovare il Pannacotta Dreaming, entrare e immergersi nelle sue meravigliose atmosfere.
L'autrice trasmette l'amore per le essenze, per i fiori e per i dessert, sarei curiosissima di visitare la sua dimora, una passione così ben descritta e meticolosamente affrontata naconde un animo delicato e un buongusto inviadiabile.
'Quel posto non era una comune sala da tè come ce n'erano tante a Roma, si poteva definire una boutique di gioieli floreali, un atelier di ricercatezze, una vera goduria per gli occhi e il palato ... Emma aveva le idee chiare. Tutto sarebbe stato all'insegna del gusto e di uno stile impeccabile e raffinato, a cominciare dai sapori, i colori, i fiori, per finire con la mise en place. Nulla sarebbe stato lasciato al caso. Voleva che il suo negozio fosse un posto dove sarebbe stato facile dimenticare il ritmo frenetico e vorticoso della grande città per concedersi qualche ora di relax e di coccole.'
Il tema dominante è la condizione dei non-vedenti, conosciamo intimamente il loro mondo e ci viene svelata una realtà che non sospettiamo lontanamente, una verità che non vediamo nel trambusto della nostra quotidianità.
La colonna sonora che permea questo romanzo è il sottofondo musicale dominato dai rumori della città, della strada, degli eventi atmosferici. Sono frequenti le allegorie tra il buio e la luce, ma qual è veramente la luce, quella di un mattino soleggiato o quella che abbiamo dentro?
L'autrice affronta questa tematica con sensibilità, senza scadere in luoghi i comuni, mi sono chiesta più volte se Elisabetta abbia toccato da vicino il problema dei non-vedenti per la precisione con cui è affrontato.
Un altro tema molto importante è il rapporto di coppia e i problemi che nascono inevitabilmente da questo handicap che unisce e al tempo stesso divide, non tanto per ciò che rappresenta quanto per l'idea che un vedente ha della cecità, per come lo vive sulla propria pelle vivendoci a contatto ogni giorno.
Emma, in questo caso, vorrebbe farlo scomparire, per lei la felicità sarebbe riuscire a rendere Alex vedente, lui, invece, desidera solo trovare una donna che accetti la sua condizione, amandolo ugualmente.
'Ho capito che al cuore non si può negare l'amore, soprattutto per chi come me il cuore lo usa per vedere ... Con te al mio fianco non avrò paura di nulla. Il buio nel quale sono costretto a vivere avrà nuova luce. Tu sarai la chiave che aprirà la porta della prigione in cui sono stato confinato. E se lo vorrai ... mi farai conoscere mondi e orizzonti che non ho mai vissuto.'
Il messaggio che mi ha trasmesso questo libro è la speranza, la forza di un sentimento dirompente che può abbattere qualsiasi barriera, ma più di tutto mi ha colpito la capacità dell'autrice nel farmi percepire Alex e il suo modo d'intendere la cecità. Durante la lettura mi sono stupita che lui non avesse scorto Emma tra la folla, poi mi sono ricordata della sua condizione, questo per farvi comprendere quanto Elisabetta mi avesse fatto entrare dentro il cuore e l'anima di Alex, dimenticando completamente quella barriera.
"Tè nero, vaniglia e baci allo zenzero" è la storia di un amore inaspettato e diverso, è la ricerca di due anime inconsapevoli che si incontrano e si completano a vicenda.
Il profumo di un bistrot si trasforma nel sentiero che percorreranno per raggiungere la felicità in un connubio perfetto tra narici e palato, perché niente è invisibile agli occhi, basta solo saper cogliere le sfumature che il cuore ci suggerisce.
Consigliatissimo!
'Lei era per lui come una luce in una stanza buia.'
Grazie di cuore, Linda! Spero di trasmettere le stesse emozioni a che ai lettori del tuoi blog.
RispondiEliminaSicuramente, se amano il romance, la pannacotta, le essenze e i bistrot non potranno che apprezzare <3
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