Ciao Clio, benvenuta
nel mio blog. Partiamo dal tuo pseudonimo. Perché questa scelta letteraria?
Ti devo confessare che non vedevo l’ora di rivelare il
motivo di questa scelta particolare.
Nasce tutto quando avevo 21 anni, età in cui ho iniziato ad
utilizzare le email e i social, quindi parliamo del lontano 2000. Avevo esigenza di un Nickname e avendo avuto
soltanto e sempre auto di modello Clio
non potevo non includerla nel mio Nick, mentre per Jb il motivo è ancora più singolare.
La mia prima Clio, era uno dei primi modelli della serie,
ricordo che nella targa che le ultime due lettere erano proprio JB. Avevo una
compagnia dove tutti sapevano che ero e sono tutt’ora l’unico essere umano che
si ubriaca con due dita di vino. Perciò quando notarono che avevo il nome di un
Whisky nella targa proprio io che sono astemia non smisero per parecchio di
prendermi in giro.
Ed ecco svelata la storia del mio nick , Clio Jb.
Mi accompagna da allora nella mia vita virtuale in rete. Scelgo di pubblicare
con questo nome piuttosto che col mio nome vero , perché come Clio è come se mi
spogliassi dai panni della mamma e della moglie e vestissi quelli della
scrittrice che entra ed esce dalle vite dei suoi personaggi.
Il diploma di Tecnico
della gestione Aziendale e l’impiego come contabile in un’azienda che si occupa
di certificazione di qualità. Dove trovi il tempo per scrivere?
Bella domanda, me lo chiedo sempre anch’io.
Lavoro part-time, quindi nella “pausa” tra lavoro l’uscita
della figlia dall’asilo mi ritaglio un oretta per scrivere, oppure la notte.
(energie permettendo) ma la mia mente vive continuamente tra le nuvole, nel
senso che ogni tanto mi imbambolo osservando le scene di vita quotidiana e provando
ad abbinarle alla storia a cui stò lavorando. La prima cosa che faccio poi
appena a casa è trascrivere sul mio “faldone” degli appunti che vaga per casa,
carico di quaderni, fogli, tovaglioli su cui
annoto i pensieri.
Come nasce la tua
passione per la scrittura e quando decidi di impugnare carta e penna?
Quando ero alle superiori, circa a 16 anni, avevo la
passione per il disegno e “l’abbellimento” della Smemo, ne ho conservate alcune
che hanno raddoppiato se non triplicato il loro volume. (complimentandomi con me stessa ancora oggi per la
creatività).
Avendo avuto un ‘infanzia particolare per problemi di
famiglia, per le grandi responsabilità che ho dovuto caricarmi sulle spalle alcune
cose mi sono mancate. Come per esempio essere una di quelle “ belle “ ragazze
sempre al centro dell’attenzione e che disinvolte flirtavano tra fila di
ragazzi che gli facevano il filo appena queste mettevano piede nelle
“compagnie” che sostavano svolgiate ai giardini o nelle piazzette.
Colpa della mia timidezza e della mia classica insicurezza
adolescenziale rimanevo un po’ in disparte con le mie tre amiche di turno.
Ma la mia fantasia non si fermava, volevo tanto provare almeno per una volta,
cosa voleva dire essere una di loro. Così mi misi a
fantasticare, fino a quando un giorno la mia mano seguì lo scorrere dei miei
pensieri creando quelle storie che ancora oggi riposato sul mio diario che
conservo nel comodino.
Forse un giorno potrei riscriverle e pubblicarle, chissà, ho
imparato che nella vita non si può mai dire ed infatti la strada mi ha condotta altrove, fino a
quando nel 2008 in Tunisia conobbi Diego Galdino.
Io e mio marito immediatamente ci trovammo davvero bene con
lui e sua moglie, simpatico e sognatore, con una sensibilità e un senso dello
humor che ti coinvolgeva. Allora mi fece
capire che quello che feci a 16 anni fu importante e che se ci credevo potevo
farcela. Dimostrandomi che se un barman può essere anche uno scrittore potevo
trovare anch’io il tempo per coltivare e sognare sui fogli bianchi. Così nel
2009 iniziai a pensare a che genere di romanzo mi sarebbe piaciuto leggere, nel
frattempo arrivò mia figlia e questo progetto mi distrasse un po’ dai pensieri
della gravidanza. Ripresi a scrivere nel 2011.
Ma solo nel 2012 dopo averlo riscritto per due volte, il testo trovò la
sua giusta nota. Comunque ancora oggi con Diego siamo rimasti amici e gli
auguro tutto il successo che merita.
Quali sono i tuoi
autori preferiti e qual è il libro dal quale non ti separeresti mai?
Adoro Laurell K Hamilton, J. R. Ward, Cassandra Clare. Ma in assoluto amo il
modo di scrivere della Ward, un vero genio.
Devo dire però che il mio vero amore sono i romanzi rosa
storici, ambientati nel periodo Regency, in particolare le autrici Nicola
Cornick e Nicole Jordan, Kasey Michaels.
Adoro l’atmosfera dei balli, i nobili dell’aristocrazia inglese belli e sempre
perfetti che contravvengono alle rigide regole dell’etichetta per rincorrere la
passione e l’amore.
Ne leggo parecchie e
ogni volta mi lasciano col cuore palpitante e sognante, un giorno mi piacerebbe
scriverne uno.
Nel 2014 esordisci
con il romanzo urban-fantasy “Il cerchio di Numen – il fuoco dell’Eares” .Cosa
troveranno i lettori al suo interno?
Troveranno una trama complessa,(non son capace di fare le
cose semplici),
ho voluto imprimere più dettagli e particolari possibili di ogni personaggio,
le emozioni , i pensieri le loro vite.
Ho cercato di esaltare l’istinto che guida le nostre azioni
quando si parla di amore e passione, senza risparmiarmi nelle scene amorose. Ma
non solo per i protagonisti, ho voluto dare importanza e spessore ad ogni
personaggio, in modo che ogni lettore possa trovare il proprio preferito.
Questo libro
appartiene a una saga, perché questa decisione?
Perché tendo ad affezionarmi ai personaggi dei romanzi, e
l’idea di non sapere cosa faranno “dopo”, cosa riserva il futuro per loro e
come evolverà la storia mi rattristava. Un po’ come quando finì di leggere
Harry Potter, mi misi a piangere come una bambina che era stata abbandonata da
un amico caro.
Essendo poi una trama complessa volevo dare spazio a tutti i
personaggi e variare per ogni libro i protagonisti sempre legati da una storia
comune.
Qual è stato l’input
per questo romanzo?
Amo il concetto dell’intreccio delle vite di perfetti
sconosciuti, che ogni giorno indossano delle “maschere” quando sono in mezzo
alla gente, il tutto unito al mito delle “parche” che mi ha sempre affascinato, tre entità con il potere di dominare
sul destino degli umani. Amando la storia e i miti ho pensato di trarre
ispirazione da questo e poi sviluppare una storia che abbia tutti i punti che
ritenevo indispensabili per un romanzo.
Amore, passione, azione, lotta , dolore, avventura e
fantasy.
Quali tematiche
affronti al suo interno e quale messaggio vuoi trasmettere al lettore?
Il messaggio principe è che nulla è mai come sembra, non
dovremmo mai fermarci alle apparenze, che ogni uno di noi ha un percorso di vita
che dobbiamo fare e che spesso è inutile opporci o tentare di ribellarci, il
nostro futuro è l’insieme delle nostre azioni che fanno di noi quello che
siamo.
Hai partecipato con
questo romanzo al concorso indetto da Marcelli Editori e sei riuscita ad
entrare nella rosa dei finalisti. Cosa ricordi di questa esperienza?
Per me tutto questo ancora è un sogno, sono incredula di
esser riuscita a completare il romanzo, e sono ancora più incredula di averne
in cantiere tre e trovare sempre più facile e spontaneo scrivere.
Dopo una vita e un infanzia particolare e difficile, scoprire per me di possedere questo talento e
di riuscire ad emozionare, mi riempie di orgoglio e mi commuovo ogni volta che
qualcuno mi fa i complimenti per il mio lavoro.
Il tuo romanzo ha
esordito in self-publishing. Cosa pensi di questa nuova tendenza che ormai raccoglie
moltissimi autori?
Penso che l’editoria italiana dovrebbe fare più scouting tra
gli autori Self, per trovare nuovi talenti e nuove leve che gettino sul mercato
editoriale italiano una nuova veste che attiri anche lettori stranieri.
Invertendo la tendenza di avere sugli scaffali serie di libri di autori
Americani e stranieri.
Penso che ci siano autori e autrici favolose nel popolo dei
self che affrontano da soli un duro lavoro, investendo tempo e fatica cercando di
far sentire la propria voce. Mi auguro che
chi ha le carte in regola e talento venga scoperto dalle grandi CE al più
presto.
Hai qualche altro
progetto in cantiere di cui vuoi metterci a parte?
Al momento stò lavorando al seguito del “Fuoco dell’Eares”,
quindi il secondo volume della saga.
Ma in contemporanea sto portando avanti un primo volume di
una nuova serie del genere Distopico – Thriller e un romanzo del genere
Romance.
Non so quando vedranno la luce, ma spero comunque presto
perché vorrà dire che il mio sogno di diventare una scrittrice a tempo pieno si
sarà realizzato.
E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al
lupo!
Grazie a te Linda e congratulazioni per i tuoi romanzi che
trovo bellissimi!
Per seguire Clio CLIO JB
Complimenti Clio Jb
RispondiEliminaGrazie Stefania.
RispondiEliminaClio Jb