Oggi conosciamo più da vicino "Ogni maledetta volta" di Angela D'Angelo, autrice che ha già frequentato il mio blog per la segnalazione del suo precedente lavoro dal titolo "A letto con il nemico".
Premetto che il libro di cui vi parlerò è il sequel di "A letto con il nemico", ma si tratta di un'opera godibilissima anche per un lettore che si accosti per la prima volta a questa storia, senza conoscerne i retroscena.
SINOSSI: Sembrava solo un timeout, invece era la partita più difficile da vincere.
Edoardo De Santis, capitano della Stars Roma, non è un uomo facile: orgoglioso, prepotente e scontroso, affronta la vita con rabbia e una buona dose di arroganza. Finché un infortunio fa crollare le sue certezze e lo intrappola in una spirale di dolore e sfiducia nel futuro. L’aiuto che riceve inaspettatamente da Sophie Molinari, figlia del presidente della squadra, è la terapia migliore. Ma cosa nasconde quella donna dietro un sorriso che incanta e un corpo che farebbe impazzire chiunque? Edoardo sarà capace di accantonare l’orgoglio per lasciarsi aiutare? La sfida si gioca su un terreno insidioso, e mettere insieme i pezzi di un uomo distrutto potrebbe avere per Sophie un prezzo altissimo. Edoardo è l’unico che può salvare se stesso e capire davvero cosa vuole nella vita.
Dopo il successo di “A letto con il nemico”, questa è la storia ardente e appassionata che stavate aspettando.
ROMA. Edoardo è un atleta, la punta di diamante della Stars Roma: la squadra di pallacanestro in cui gioca.
Il giovane vive per questo sport e non sa immaginare la sua vita senza, ma deve fare i conti con un grave infortunio che potrebbe compromettere per sempre la sua carriera.
Quando tutto sembra perduto e la decisione del presidente Molinari irrevocabile e indirizzata a licenziare l'atleta, giunge Sophie, figlia di Molinari, decisa a non arrendersi e a lottare per il recupero di Edoardo. La donna condurrà il giovane sino in Canada pur di riuscire a salvare il suo futuro nella squadra.
Si prospetta per i due un lungo viaggio e un soggiorno altrettanto duraturo in cui i loro caratteri agli antipodi saranno destinati a scontrarsi e la fiamma dell'attrazione a bruciare, loro malgrado.
Sophie riuscirà nel suo intento? Ed Edoardo riuscirà a rimanere incolume al fascino della donna, preservando la sua nomea di irresisitibile sciupafemmine dal cuore di ghiaccio?
La caratterizzazione dei personaggi di questo romanzo è uno degli aspetti che più ho apprezzato.
Edoardo è il protagonista indiscusso, un giovane diviso tra ciò che il cuore suggerisce e ciò che la ragione si ostina a voler negare. E' un ragazzo cui la vita ha riservato bocconi amari da ingoiare, con una storia finita alle spalle, una delusione cocente e la disillusione verso l'altro sesso. E' un uomo che ha giurato a se stesso di non permettere più a una donna di governarlo. L'incontro con Sophie lo destabilizzerà e non solo dal punto di vista fisico, a causa della carica erotica che sprigiona la donna.
Di Edoardo ho detestato il carattere sgradevole, i modi di fare arroganti e la sua capacità di rovinare sempre i momenti più idilliaci. Tutte le volte mi auguravo che dicesse la cosa giusta e non rovinasse tutto, ma ho dovuto ricredermi su di lui e scavare sotto la superficie di "maschio sciupafemmine".
Sophie è la protagonista femminile, sensuale oltre ogni immaginazione, algida come una Venere, di origini francesi e dotata di un glamour innato. E' una donna con la "D" maiuscola, abile negli affari e altrettanto fragile nella vita privata che mi ha conquistato, incuriosito e destato ammirazione.
Un'attenzione particolare è stata riservata anche a personaggi secondari come Cristina, la sorella di Edoardo, che abbiamo imparato a conoscere e amare nel libro precedente. Il rapporto tra i due è solido, unito e legato da un denominatore comune: l'infortunio, visto come barriera e, a volte, invalidante per il futuro di un atleta.
'Sapeva poco o niente di lei, se non che era timida al punto da sfiorare l'automortificazione. Evidentemente tutti sbagliavano sul suo conto. Osservava le cose in silenzio e colpiva lì dove faceva più male, come un'aquila che vola pigra prima di cadere in picchiata sulla preda.'
Il POV è maschile e il linguaggio utilizzato privo di barriere e di riserve, ma terribilmente veritiero.
La D'Angelo ha fatto una scelta ardita ma azzeccatissima. Edoardo è perfetto, sexy in una maniera che fa quasi male e irritante allo stesso tempo, ma si mantiere fedele al personaggio per tutto il tempo. Ho apprezzato la scena finale che, ovviamente, non rivelerò, ma qui voglio evidenziare la bravura dell'autrice nel descrivere una scena spogliandola dei falsi stereotipi propinati dal cinema. Anche in questo frangente, dove avrebbe potuto scivolare in luoghi comuni, la D'Angelo è riuscita a far muovere Edoardo nel modo più giusto, in relazione al carattere del suo personaggio. Tanto di cappello!
In questo romanzo lo sport la fa da padrone e traspare il messaggio che l'autrice vuole trasmettere: lo sport inteso come salvezza, come punto di svolta, come rinascita, come rivincita dalle sfide che la vita ci riserva.
Sono presenti parecchie allegorie e metafore nel testo tra sport e vita. Una partita di basket si può paragonare alla vita, affrontata non solo con schemi di gioco e tattiche, ma utilizzando anche il cuore, la paura e la forza di volontà. Testa e cuore sono fondamentali.
E poi c'è, l'erotismo ai massimi livelli, un erotismo che non va confuso mai, neppure per sbaglio, con uno stile volgare. Qui non ve n'è traccia, le scene descritte incendiano i sensi e fanno sospirare di fronte a un protagonista maschile che incarna alla perfezione l'idolo del momento. Le scene sono eccitanti, reali, grazie anche a una protagonista femminile di grazia e sensualità indiscusse e funzionano grazie alla caratterizzazione dei personaggio che, ripeto ancora una volta, è assolutamente priva di macchia. Senza il percorso introspettivo di Edoardo, il suo ferire per non essere ferito, il suo orgoglio dettato da un passato di sfiducia, il suo "prendere, usare e scappare", senza tutto questo il risultato non sarebbe stato lo stesso. Non nascondo che mi piacerebbe vedere questo romanzo riprodotto sul grande schermo.
'Edoardo era quello che si prendeva cura degli altri, dei compagni, di sua sorella; quello che non doveva cedere e che il destino aveva fatto a pezzi, come uno specchio infranto.'
"Ogni maledetta volta" è la storia di un amore che sfida tutte le regole, di un sentimento che lotta dentro e fuori dal campo.
Un atleta allo sbando, una donna decisa a prenderlo per mano e indicargli la via da seguire, decisa a penetrare nella sua corazza e sfiorargli il cuore.
Se pensate di leggere un romanzo erotico con molto pepe e poca storia, avete sbagliato romanzo, ciò che rende particolare questo libro è il dosaggio ben calibrato tra le vicende e il sesso, tra l'introspezione e gli istinti.
Da leggere!
'Fortunatamente per ogni uomo stupido esiste una donna straordinaria pronta a salvarlo da se stesso.'
Nessun commento:
Posta un commento