Ciao Marta, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa
di te.
Ciao Linda e grazie di cuore per lo spazio che mi
dedichi.
Allora, sono una ragazza ( posso ancora definirmi
ragazza? ) di quasi 35 anni, mamma di due bimbe che ovviamente adoro, moglie e
impiegata presso un istituto bancario.
Sono queste cose ma sono anche una sognatrice, che
nonostante l’età, la famiglia e gli impegni vive ancora le sue mille realtà
parallele. Quindi leggo tanto, seguo diverse serie tv ( Hannibal e Il trono di
Spade sono le mie preferite ) e…scrivo!
Il lavoro come impiegata in banca, il marito e due figlie.
Dove trovi il tempo per scrivere e come nasce questa tua passione?
La passione nasce da quando ero bambina, ricordo che già
alle elementari sognavo di fare della scrittura il mio mestiere. Con il tempo
ho sperato di intraprendere la strada del giornalismo ma subito dopo il Liceo
ho trovato lavoro in banca e il tempo per dedicarmi a sogni e passioni era
veramente pochissimo. Così ho messo tutto in un cassetto fino a quando nel 2010
a 29 anni ho riaperto quel cassetto e tirato fuori il romanzo storico che avevo
iniziato dieci anni prima. E così è nato "La vendetta di Isabelle" e ho
cominciato a dedicarmi alla scrittura seriamente. E’ una passione enorme e
purtroppo tra lavoro e impegni familiari dedicare il tempo che vorrei alla
creazione di nuove storie è poco. Se poi consideri che sono molto scostante e
l’ispirazione fa quello che vuole lei…quasi non ci credo di avere scritto
quattro romanzi in questi cinque anni!
Sei un’appassionata di romanzi storici. Cosa rappresenta per
te la Storia?
Tante volte mi dico “Sono nata nel secolo sbagliato”, lo
credevo da ragazzina e lo penso ancora oggi.
Ero una ragazzina del Liceo e leggevo decine di romanzi storici,
sia classici della letteratura che narrativa basata su fatti reali. Il primo
storico che ho letto su consiglio di mia madre è stato "La Duchessa di Milano",
avevo 15 anni e credo di averlo letto almeno 5/6 volte da allora. Il passato e
la storia per me sono non solo fonte di ispirazione per romanzi e racconti, ma
vere e proprie realtà che avrei voluto vivere personalmente.
Ti faccio un esempio, io amo la storia francese, in
particolar modo il periodo che va dal Regno di Luigi IV, quello della
Rivoluzione e il periodo Napoleonico. Io vado a Parigi o alla reggia di Versailles,
e ci sono stata diverse volte, e mi sento come a casa. Sento nostalgia
per qualcosa che avrei voluto vivere direttamente.
Hai avuto la fortuna di visitare Francia e Scozia, mete da
te amate e inserite anche nei tuoi romanzi. Raccontaci qualcosa di più di
queste esperienze.
La Francia è il mio primo amore, come accennavo prima.
Parigi e di conseguenza Versailles sono mete ormai classiche per me, l’ultima
volta lo scorso agosto. Sento il bisogno di tornarci periodicamente e cerco di
non far passare mai troppo tempo tra una visita e l’altra. La Francia è il
posto dove probabilmente avrei dovuto nascere perché tra i suoi palazzi,
castelli e monumenti storici io mi sento a mio agio.
La Scozia è un capitolo a parte, non mi aveva mai colpito più
di tanto fino a quando una mia collega non me ne ha parlato trasmettendomi il
suo amore per questo Paese. E’ grazie a lei che ho deciso di ambientare il mio
secondo romanzo storico tra Francia e Scozia e nel 2011 con mio marito e nostra
figlia abbiamo trascorso qualche giorno on the road tra le Highlands… e lì ho
lasciato il cuore. Dopo questo viaggio non solo ho riscritto gran parte de "La
promessa di Jeanne" perché un conto è scrivere di un posto attingendo
informazioni da libri e Internet, e un conto è viverlo. E poi ho ambientato
"Tutta colpa del tè", il mio ultimo romance contemporaneo, proprio a Inverness
nel cuore delle Highlands scozzesi, città che più di tutte mi ha colpito.
Hai scritto molti racconti pubblicati in diverse antologie.
Come nasce un tuo racconto?
Trattandosi di antologie traggo spunto e ispirazione dal
tema scelto per la raccolta. Ho scritto di mostri e demoni per antologie horror
piuttosto che novelle a sfondo storico e romantico per raccolte a sfondo
rosa. In poche parole…ho scritto di
tutto!
Il tuo esordio avviene nel 2010 con il romanzo “Fuga da
Versailles”, di cui esiste una seconda edizione ribattezzata “La vendetta di
Isabelle”. Daccene un assaggio.
È il famoso romanzo che ho riesumato dal cassetto nel 2010 e
che prende spunto non solo dal mio amore per la storia francese, ma soprattutto
è un omaggio alla mitica Angelica, Marchesa degli Angeli, eroina creata negli
anni ’50 dai coniugi Golon e famosa per i film con protagonista la bellissima
Michel Mercier. Ero e sono ancora una grande fan di Angelica e la mia
intenzione era di creare un’eroina forte, Isabelle, che non si arrende davanti
alle avversità della vita e giura di vendicare la famiglia anche se sa benissimo
che per farlo dovrà sfidare addirittura il Re Sole. Isabelle come Angelica è
un’eroina che non ha bisogno di un uomo al suo fianco per sentirsi forte e per
perseguire i suoi scopi. Certo, l’amore gioca un ruolo molto importante in
questo romanzo, ma Isabelle è disposta a tutto e mette a repentaglio la sua
stessa vita nonostante l’uomo di cui è innamorata cerchi in ogni modo di farle
cambiare idea.
Nel 2014 esce “La promessa di Jeane”. Di cosa si tratta?
È il seguito de "La vendetta di Isabelle" dove protagonista è
Jeanne, locandiera parigina e migliore amica di Isabelle che l’aveva aiutata
nel suo progetto di vendetta nei confronti della Corona. La storia qui si
svolge tre anni dopo rispetto al primo romanzo e Jeanne si è trasferita in
Scozia insieme al marito Nicolas, Maresciallo di Francia che ha tradito il Re
pur di aiutare Isabelle e Jacques, il compagno, a fuggire dal Paese. La
promessa che Jeanne vuole a tutti i costi mantenere è quella che ha fatto a
Isabelle tre anni prima: mai rivelerà dove è fuggita. I problemi però nascono
nel momento in cui il Re Sole intuisce che Jeanne e il marito sanno molto di
più di quello che vogliono far credere e farà in modo di riportare entrambi a
Corte, a Versailles, per farli confessare e punirli per il tradimento nei suoi
confronti. Jeanne e il figlio di pochi mesi vengono rapiti e Nicolas naturalmente
fa di tutto per salvarli… diciamo che in questo romanzo succede di tutto e
confesso di preferirlo a "La vendetta di Isabelle"!
Nel novembre dello stesso anno segue il romance
contemporaneo “Parigi, amori e altri disastri”. Perché il contemporaneo?
Perché volevo scrivere qualcosa di più leggero e meno
impegnativo, dico la verità. "La promessa di Jeanne" tra scrittura, riscrittura,
taglia, modifica e chi più ne ha più ne metta, mi aveva impegnato per tre anni.
No, volevo scrivere qualcosa di decisamente più soft e così è nata questa
storia, ovviamente ambientata a Parigi, dove amore e ironia sono gli
ingredienti fondamentali.
E nell’aprile 2015
esce “Tutta colpa del tè”. Un romanzo che ha la fortuna di essere scelto da
Amazon Publishing. Parlaci di questa esperienza, delle tue emozioni.
"Tutta colpa del tè" è un romanzo a cui sono molto affezionata
e devo confessarti che è molto personale. C’è molto di me e delle mie
esperienze personali in questa storia. L’ho scritto mettendoci il cuore e anche
questa volta non mi sono fatta grandi illusioni sul fatto che avrebbe avuto
successo o che magari sarei stata notata anche io come stava accadendo a tante
autrici in quel periodo.
A dispetto delle mie aspettative il romanzo è andato subito
bene e si è piazzato in vetta alla classifica rosa… un vero e proprio miracolo
dal mio punto di vista. A due settimane circa dalla pubblicazione sono stata
contattata da Alessandra Tavella, responsabile di Amazon Publishing per
l’Italia. All’inizio ero scettica e non ho accettato subito, ma ora sono
felicissima di avere detto di sì. Subito non avevo compreso bene ma adesso
posso dire di essere onorata di essere stata scelta da Amazon insieme ad altri
tre autori per entrare nel mercato italiano. A prescindere dalle vendite, dalla
classifica e dalla popolarità, sono molto felice di far parte della squadra di
Amazon Publishing.
Cosa troveranno i lettori all’interno di questo libro?
Come ho già accennato troveranno molto di me e della mia
famiglia. Ma troveranno anche tanta ironia, amore, passione e tenerezza. Ma
anche i differenti drammi che vivono i protagonisti.
Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?
L’abbandono, la perdita e la rinascita.
Entrambi i protagonisti, Luisa e David, vivono i loro drammi
personali. Lei si ritrova a crescere una figlia da sola dopo che il compagno
l’abbandona ( letteralmente ) in ospedale subito dopo la nascita della bambina.
E David deve superare i sensi di colpa e il dolore legati a una perdita che
l’ha segnato nel profondo. Nessuno dei due crede di poter rinascere e tornare a
sorridere alla vita, fino a quando non si incontrano ( e qui si mettono di
mezzo Viola, la figlia di Luisa, e una tazza di tè ) e un po’ alla volta nasce
una passione che lascia entrambi spiazzati e diffidenti ma che si trasforma in
un amore solido e sincero, ma che affronterà un bel po’ di ostacoli prima di
poter mettere la parole lieto fine alla storia!
Il messaggio che voglio dare con la storia di Luisa e David
è che la vita nonostante tutto va avanti e grazie all’amore si supera anche il
dolore più grande. Ma amore inteso anche come affetto familiare, infatti le figure della sorella, della mamma
e della figlia di Luisa sono molto importanti.
Qual è stata l’idea per “Tutta colpa del tè”?
L’idea di base è nata da una mia paura. Quando aspettavo la
mia prima figlia avevo 26 anni e il terrore ( infondato, ma all’epoca era difficile
farmelo capire ) che mio marito tornasse da un momento all’altro con la ex
moglie. Cosa che invece ho fatto accadere alla mia Luisa. Motivo ben più che
giustificato per lei per non volerne più sapere degli uomini. Fino a quando non
arriva David e il cuore ricomincia a battere anche per lei. David però nasconde
un segreto doloroso, anche qui posso dire di esserci passata e quindi scrivere è
stato terapeutico!
Il tuo pensiero sul self-publighing?
Un’opportunità enorme a cui sono felice di essere passata
nel 2014 dopo esperienze non esattamente gratificanti con piccole case
editrici. Quando sei self fai tutto da sola è vero, ma non significa he non
lavori seriamente. Per i miei romanzi e racconti mi sono sempre affidata a
grafiche professioniste per le cover e ho speso tempo e soldi per avere un
editing professionale. Le cose si devono fare seriamente per pubblicare un
prodotto di qualità. Questo per rispetto prima di tutto nei confronti di chi
legge e spende anche solo un euro per acquistare un tuo scritto. Potrà anche
non piacere il contenuto di quello che scrivo, ma non mi si può definire
superficiale o poco seria come autrice. È anche vero che l’autopubblicazione ha
aperto le porte a tutti, indistintamente. Quindi se si possono leggere
moltissimi romanzi di qualità tra gli autori self, è anche vero che c’è chi
pubblica la prima cosa che ha scritto di getto senza prestare attenzione a
tanti aspetti importanti, l’editing prima di tutto.
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Sì, ho in mente una nuova storia ma per ora sono ferma ai
primi capitoli! Spero di trovare tempo e ispirazione.
È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo
per tutto!
Linda ti ringrazio, è stato un piacere rispondere alle tue
domande. incrocio le dita per il futuro!
Per seguire Marta MARTA SAVARINO - AUTRICE
Linda, grazie per lo spazio che mi hai dedicato...sei stata gentilissima!! ❤️
RispondiEliminaGrazie mille a te e ci sentiamo presto per la recensione a Jeanne <3
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