Torna l'appuntamento con la mia rubrica dedicata agli autori emergenti e non, questa volta è venuta a trovarmi un'Ospite Super Speciale, insieme parleremo di un genere letterario discusso, letto e adorato e lo faremo con LEI: la Regina della narrativa rosa.
Oggi è con noi la grande MARIANGELA CAMOCARDI. Autrice di successo, inizia il suo percorso artistico negli anni '80 con il romanzo "Nina del tricolore" e da allora non si è più fermata. Ha dato alle stampe oltre trenta opere e vanta un numero di lettrici affezionate per chi, come me, ama il romance e il sentimento.
Con Mariangela ho deciso di affrontare il Romance e scoprire qualcosa di più su questo genere che ormai va per la maggiore; self, emergenti e non, scrivono d'amore continuamente, le librerie sono piene di storie strappalacrime, dolci-amare, ironiche, dark, perfino fantasy, ma con un ingrediente fondamentale: l'amore.
Non potrei essere più d'accordo essendo una romanticona all'ennesima potenza, ma oggi voglio approfittare della presenza di Mariangela per sfatare con lei alcuni clichè e scoprire davvero tutto sul Romance.
Iniziamo subito e lasciamo la parola a lei!
Ciao Mariangela, benvenuta nel
mio blog. Partiamo dalle basi: spieghiamo una volta per tutte le "regole" del Romance. Quali canoni deve seguire un romanzo per essere definito “romance”?
Ciao Linda e ciao tutte. In
realtà le regole fondamentali sono due: la Storia d’Amore e il Lieto Fine. Due parentesi inamovibili che racchiudono un
adeguato sviluppo tra protagonisti e gli
immancabili antagonisti degli stessi, un approfondimento psicologico e i vari
colpi di scena che devono vivacizzare la narrazione. Lo sfondo storico e i
personaggi di contorno contribuiscono alla riuscita di un buon romanzo,
naturalmente.
Cosa ne pensi dei sottogeneri del
romance? Possono incuriosire o confondere il lettore? Ad alcune autrici è
capitato di ricevere critiche per un vampiro o una strega protagonisti di un
paranormal, venivano accusate di non comprendere il significato di “Romance” e
di utilizzarne il titolo solo per attirare l’attenzione del malcapitato lettore.
Un sospetto legittimo: il genere che vende di più è questo, e non conosce crisi o sensibili cali di interesse, va detto. Mi sembra scontato ambire a inserirsi in un settore che commercialmente rende parecchio in termini di incassi. Al di là delle sterili polemiche, ben vengano, se sono scritti bene. Ci sono lettori che adorano la Storia d’Amore inserita in un contesto diverso, vedi i vampiri della saga di Twilight e il successo che hanno ottenuto. Stephenie Meyer è riuscita a far coincidere l’horror con il romanticismo in modo così eclatante da essere letta ovunque su questo pianeta, senza contare i film. La letteratura rosa è di gran lunga il settore della narrativa più popolare e redditizio di tutta l'editoria mondiale. Solo negli USA ha portato e porta nelle tasche degli editori miliardi dollari. Per dare un’idea del business che rappresenta, nel 2010 il rosa ha incassato circa il doppio del mistery, idem per la fantascienza/fantasy, e quasi tre volte i ricavi ottenuti con la narrativa classica, secondo i dati pubblicati dagli esperti in materia. Era inevitabile che fiorissero generi e sottogeneri,
e funzionano quasi tutti benone, come abbiamo constatato.
Sempre in tema di recensioni
negative, a volte si ricevono dettate dal fatto che un lettore che si appresta
a leggere romance vuole leggere una storia senza troppe tensioni emotive, senza
inutili tragedie. Sei d’accordo? Il romance deve possedere un clima goliardico
e non toccare argomenti scabrosi o moralistici?
A parte che non è il lettore a
dettare le regole, ogni autore deve scrivere in tutta libertà i romanzi che
sono nelle sue corde, senza lasciarsi condizionare da nulla e da nessuno. Ci
mancherebbe solo che scrivessimo in funzione dei gusti personali di chi ci
leggerà! Come faremmo ad accontentare tutti quanti? Impossibile.
Per restare in argomento, dove sta il problema? Il romance può offrire una lettura brillante con autrici versatili come Amanda Quick, e per citare un’italiana, la mia amica e collega Roberta Ciuffi ha pubblicato romance deliziosamente accattivanti. L’atmosfera del romanzo dipende solo da chi lo scrive: chi predilige raccontare storie frizzanti e piacevoli deve assecondare la propria inclinazione; chi è più a suo agio con le sfumature cupe, altrettanto. Ci sono stati e ci sono tuttora autori portati verso le tematiche che scivolano nel dramma già dall’incipit, e voglio citare un paio di esempi assolutamente sublimi: Jane Eyre e Cime tempestose. Il romance, se si è capaci di farlo con i toni adeguati, può affrontare le tematiche più impegnative senza risentirne.
Per restare in argomento, dove sta il problema? Il romance può offrire una lettura brillante con autrici versatili come Amanda Quick, e per citare un’italiana, la mia amica e collega Roberta Ciuffi ha pubblicato romance deliziosamente accattivanti. L’atmosfera del romanzo dipende solo da chi lo scrive: chi predilige raccontare storie frizzanti e piacevoli deve assecondare la propria inclinazione; chi è più a suo agio con le sfumature cupe, altrettanto. Ci sono stati e ci sono tuttora autori portati verso le tematiche che scivolano nel dramma già dall’incipit, e voglio citare un paio di esempi assolutamente sublimi: Jane Eyre e Cime tempestose. Il romance, se si è capaci di farlo con i toni adeguati, può affrontare le tematiche più impegnative senza risentirne.
Meglio il romance storico o il contemporaneo?
Personalmente preferisco lo
storico ma ho scritto anche storie contemporanee senza difficoltà. Le mie
lettrici sanno cosa aspettarsi da me e mi comprano a scatola chiusa perché le
belle storie d’amore, e su questo saremo
tutti d’accordo, non hanno età e non passano mai di moda. Per fortuna,
direi. I romance sono scritti quasi esclusivamente da donne,
per le donne, e si occupano di donne: le loro relazioni in famiglia, i loro
sentimenti, il matrimonio e i suoi conflitti, il loro posto nella società e nel
mondo, i sogni che inseguono. Insomma, chi legge vuole immedesimarsi, qualunque sia il periodo in cui
ci si addentra.
Voglio scrivere un romance
storico. Quali regole base bisogna seguire utilizzando un’ambientazione
storica?
Anzitutto occorre “entrare”
nell’epoca in cui si muoveranno i nostri eroi per scoprire come si viveva
allora, come ci si vestiva, cosa si
mangiava, e via dicendo. Per quanto mi riguarda leggo le biografie dei
personaggi di quel tempo, vedo filmati e documentari, vado a fare un
sopraluogo, se ambiento la storia a Mantova, Milano, Firenze o in altre città .
Suggerisco di non sbattere lunghi trattati di Storia sulle pagine. Gli spiegoni annoiano da morire. Si deve
cercare di far conoscere il contesto storico tramite i dialoghi dei protagonisti che lo stanno vivendo sulle
vostre pagine. Un romance storico
ambientato nel Risorgimento non ha a che fare soltanto con
Garibaldi, Cavour e i Savoia, ma anche con le questioni pratiche. Pensiamo alle donne che vissero allora... com’era il
loro quotidiano? Come se la cavavano nell’ambito domestico e nella società del
loro tempo? Parlando al femminile, bisognerebbe riflettere, quando si ambienta
un nostro romanzo nel passato, a quali difficoltà ebbero le nostre antenate nel corso
dei secoli, e a come ci furono trasmesse dalle stesse attraverso testimonianze
che illustrano i loro sacrifici e le infinite rinunce cui furono costrette.
Rinunce che oggi ci appaiono inique e inconcepibili.
Voglio scrivere un romance contemporaneo. Come non cadere nei soliti cliché e proporre una storia originale?
Voglio scrivere un romance contemporaneo. Come non cadere nei soliti cliché e proporre una storia originale?
Temo che di originale non si possa proporre praticamente più nulla. Tutto è stato scritto, letto e riletto. L’unica differenza consiste nel modo di raccontare la nostra storia. Come dicevo più sopra, le problematiche delle nostre nonne sono cambiate nel corso del tempo (grazie al cielo) e il romance si è adeguato di conseguenza. Le protagoniste di un romance attuale devono dunque saper conciliare la carriera con le esigenze familiari, senza tuttavia trascurare il lato romantico che chi legge si attende nello snodarsi della trama. Ci si vuole immedesimare nei protagonisti, si desidera sognare con loro per estraniarsi dal grigiore della realtà, e i grandi amori consentono di evadere dagli angusti confini di un quotidiano magari poco appagante. Non è facile, lo ammetto. In un romance storico è più semplice: c’erano conti, duchi e principi e dentro ciascuna donna c’è una Cenerentola in agguato. Nel contemporaneo come si può esprimere la generosità, l'amore e la pazienza femminile senza rendere la nostra eroina uno zerbino?
La violenza carnale nei romance.
I lettori si dividono, tu cosa ne pensi?
Purtroppo questa è la vita e tutti
i giorni la cronaca entra in casa nostra con crimini che, da donna, giudico
aberranti. Chi legge un romance ha il diritto di rilassarsi, non di
angosciarsi, e a meno che l’autore non ritenga che la brutalità sia strettamente
indispensabile a un migliore sviluppo della storia, eviterei di proporre alle
lettrici episodi cruenti. A quelli
provvedono in abbondanza i quotidiani.
Mah, il tradimento è un ’escamotage che abbiamo sfruttato tutti. Che seguitiamo a sfruttare. La gelosia, la passione, anche quando sono trasgressivi, a me non infastidiscono affatto. L’originalità, come ho spiegato, è nelle parole e nei comportamenti dei nostri personaggi, anche quando sono infedeli. In un romance la tensione sessuale tra due protagonisti che magari perseverano a respingersi, che si detestano (in apparenza) ma che non riescono a stare lontani, funziona alla grande.
Il sesso nel romance. Necessario e onnipresente o se ne
potrebbe fare a meno. Quando il limite tra romance ed erotico si fa sottile
sino a scomparire?
I tempi sono cambiati e il sesso ci sta perfettamente in
un romanzo, senza però abusarne, in particolare
se la nostra storia ha una connotazione romantica. Ultimamente ho notato
che anche nei libri romantici la parte erotica prevale, e questo secondo me è
sbagliato perché il fragile confine che distingue i due generi è sempre più risicato.
Trovo scene di sesso sfrenato in romance che dovrebbero essere moderatamente
hot, e viceversa. Poi dipende anche dall’ambientazione del romanzo. Mi spiego
citando la mia serie Venus: non ci si può aspettare che donne emancipate e di
spettacolo come le mie sciantose si comportino come caste educande. Resto tra i binari di una normale sensualità senza
eccedere, altrimenti, appunto, sarebbe un erotico. Non è comunque il sesso a
rendere un romanzo bollente. Ho letto libri dove il lui e la lei si scambiavano
solo pochi baci, ma l’erotismo che caratterizzava il loro rapporto si tagliava
a fette.
Ambientazioni del romance. Ne esiste una ad hoc? Molti
autori ambientano i propri romanzi all’estero, New York e Parigi sono le
città più quotate. Qual è il tuo
consiglio?
Di ambientare in luoghi che
conosciamo abbastanza da poterli raccontare senza svarioni geografici (quanti
se ne fanno) trasmettendo le emozioni
che tali posti hanno evocato in noi. Gli italiani sono esterofili a oltranza e
i luoghi degli altri sono sempre più validi dei nostri, chissà perché. Mi limito
a un’unica obiezione in proposito: un borgo di campagna inglese in che cosa si
differenzia da un borgo di campagna italiano? Fate delle belle passeggiate, quando potete, e
apprezzate le meraviglie paesaggistiche in cui siamo immersi noi italiani. Gli
austriaci hanno definito l’Italia “il giardino di Vienna” e dovremmo essere
consapevoli, oltre che orgogliosi, di
avere il privilegio di vivere in un paese non solo bello come il nostro, ma
ricchissimo di storia e di arte come nessun altro.
Il titolo di un romance. Ormai è sempre più frequente
trovare cover con due innamorati e un titolo dove la parola “amore” è
ricorrente, quasi un richiamo per i lettori. Cosa ne pensi? Davvero il titolo
deve contenere un richiamo romantico per vendere, anche se poco c’entra con il
fulcro del romanzo?
Non se ne può più di cuore e amore
sulle copertine, vero. Inoltre sui titoli potrei scrivere un trattato. A me ne
hanno saccheggiati parecchi e mi è molto dispiaciuto. Vedi Tempesta d’amore
(sceneggiato televisivo), La vita che ho sognato, sgraffignata da un’autrice
che si è giustificata dicendo “che il mio
titolo era perfetto per il suo
romanzo.” E poi Sogni di vetro (titolo di un episodio della serie tivù Commissario
Manara), Un’adorabile bugiarda, apparso su un romance della Deveraux, eccetera.
Io creo i miei titoli studiando la trama e i personaggi, un sforzo in tal senso
dovrebbe farlo ogni autore. Mi sembra triste prendere il titolo di un altro scrittore
per un romanzo che abbiamo scritto noi. Diamine, il nostro libro, dopo tante
fatiche che abbiamo riversato di capitolo in capitolo, non merita forse un
titolo tutto suo?
In un blog mi è capitato di leggere: accetto romanzi storici e sentimentali. Evitare i romance. Sfatiamo una volta per tutte questa leggenda. Qual è differenza c’è tra romanzo sentimentale e romance?
In un blog mi è capitato di leggere: accetto romanzi storici e sentimentali. Evitare i romance. Sfatiamo una volta per tutte questa leggenda. Qual è differenza c’è tra romanzo sentimentale e romance?
Io non vedo nessuna differenza, considerato che sempre di amore si parla. Il romance è discriminato come una forma molto bassa di letteratura, ma l’editoria non ci sputa sopra, tutt’altro. I detrattori la etichettano come unintellectual letteratura, ovvero letteratura per illetterati, letteratura per gente stupida, letteratura per le donne, e chi più ne ha più ne metta. I pregiudizi con cui si scontra questo genere così amato e così denigrato nascono perché, come gli altri generi letterari, andrebbe conosciuto a fondo prima di dirne male. Ho spesso constatato che chi snobba il rosa di solito non ne ha mai letto uno.
Il romance nacque in Inghilterra, molti definiscono “padre del romance” il bellissimo romanzo di Samuel Richardon “Pamela” da cui fu tratta la serie televisiva “Elisa di Rivombrosa”. Cosa ne pensi?
Il romance nacque in Inghilterra, molti definiscono “padre del romance” il bellissimo romanzo di Samuel Richardon “Pamela” da cui fu tratta la serie televisiva “Elisa di Rivombrosa”. Cosa ne pensi?
1. IMPEGNO: Il romance non è un genere facile come si pensa: non sottovalutare mai l’impegno che comporta.
2.- LEGGI E IMPARA: Prima di iniziare a scrivere il tuo romance leggi quelli altrui e impara la sua struttura
3. - TECNICA: Acquisisci la tecnica con cui si costruiscono dei personaggi credibili.
4.- NON COPIARE LO STILE ALTRUI: Sviluppa il tuo stile e il tuo linguaggio senza scimmiottare quelli altrui.
5.- SEMPLICITA': Esprimi termini e concetti in modo semplice, rispettando la lettrice che non ha studiato
6.- INCIPIT DOCET: L’incipit è la prima pietra miliare del romanzo, scrivilo al meglio delle tue capacità.
7.- EMOZIONARE E FAR SOGNARE: Ricorda sempre che la tua potenziale lettrice vuole soprattutto emozionarsi e sognare.
8.- RINGRAZIA CHI TI CRITICA: Accetta il giudizio del lettore e se ti muove una critica obiettiva ringrazialo.
9.- MODESTIA: Sopravvalutarsi per una buona recensione è un errore: cerca di dare il meglio ogni volta che scrivi.
10.- HAPPY ENDING: L’happy ending è la roccia su cui si appoggia tutto il resto.
Grazie per l'intervista, Linda, un abbraccio.
RispondiEliminaGrazie a te per queste perle <3
EliminaIntervista molto interessante e istruttiva complimenti a entrambe.
RispondiEliminaGrazie carissima <3
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