Ciao Martina, benvenuta nel mio blog.
Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda,
grazie a te per l’ospitalità! Che dire di me, sono Martina Semilia, sono nata
24 anni fa a Roma. Sono cresciuta a Viterbo fino a 19 anni quando mi sono
trasferita a Verona al seguito di marito e figlia. Ora però sono da più di un
anno a Bologna, città che mi ha conquistato il cuore.
Ho studiato
al Liceo Classico Mariano Buratti dove ho avuto la fortuna di incontrare
professori che hanno alimentato la mia passione per la scrittura. Dopo la
scuola ho intrapreso gli studi universitari seguendo il corso di Scienze della
Comunicazione. Adesso sono quasi in dirittura d’arrivo per la Laurea Triennale,
un po’ in ritardo, ma avendo anche una famiglia da gestire in fin dei conti mi
ritengo comunque soddisfatta :)
Sei studentessa in Scienze dalla
Comunicazione e mamma a tempo pieno. Dove trovi il tempo per scrivere?
Eh, bella
domanda! Non lo so neanche io a dir la verità. Devi sapere che per me la
scrittura è un istinto “di pancia”, quindi quando arriva lo devo soddisfare.
Vero è che spesso ho dovuto comunque reprimerlo per trovare momenti più
tranquilli, ad esempio la sera. Sai, si dice spesso che gli scrittori sono
animali notturni, e credo che sia vero soprattutto per noi emergenti, non per
chissà quale senso romantico della cosa, ma perché spesso durante il giorno
abbiamo il nostro lavoro primario, nel mio caso di studente e mamma.
Tra le tue passioni spicca quella per il cinema. Di te dichiari: “Sogno per anni di diventare regista e, in mancanza di camera da presa e attori, scrivo nella maniera più dettagliata possibile le mie visioni, le mie inquadrature immaginarie.”. Parlacene.
Tra le tue passioni spicca quella per il cinema. Di te dichiari: “Sogno per anni di diventare regista e, in mancanza di camera da presa e attori, scrivo nella maniera più dettagliata possibile le mie visioni, le mie inquadrature immaginarie.”. Parlacene.
È
esattamente il modo in cui è nata la mia scrittura. Verso i 13 anni ho
cominciato ad appassionarmi al cinema. Col tempo si è trasformata in una specie di
ossessione, nel senso che sono una di quelle persone che al cinema rimane
seduta in sala fino alla fine dei titoli di coda :D
Comunque, a
quell’età non avevo certo i mezzi per poter effettivamente girare video,
ricordo che parliamo di 11 anni fa e non c’erano neanche gli smartphone, quindi
per non perdere le idee cominciai a scriverle.
Il problema
era che in testa non avevo parole, ma immagini, piani sequenza lunghissima,
esattamente come se fosse un film! Credo che questo abbia influenzato molto il
mio stile di scrittura, infatti mi piace moltissimo soffermarmi sulle
descrizioni per cercare di far entrare il lettore nello stesso “film” che vedo
io.
Spesso mi
soffermo a descrivere un movimento di un personaggio, uno sguardo, insomma
tutto ciò che ritengo sia importante da sottolineare in quel preciso momento
della storia, qualsiasi cosa a cui con la cinepresa avrei dedicato
un'inquadratura.
Questa predisposizione ti ha condotta, nel
2012, ad essere selezionata come giurata al “Giffoni Film Festival” e, nel
2013, a entrare a far parte della giuria di qualità. Cosa ricordi di queste esperienze?
Le persone.
Ricordo tutte quelle magnifiche persone che ho avuto la fortuna di incontrare
in quel posto magico. Sì perché il Giffoni Film Festival è davvero un luogo
incantato, soprattutto per chi come me adora il cinema. Si ha la possibilità di
ascoltare esperienze di personaggi famosi, ma la cosa che a me ha colpito di
più è poter ascoltare le esperienze dei ragazzi, dei miei coetanei, i loro
sogni, come li coltivano. Per varie vicissitudini personali non ho più potuto
partecipare, ma ammetto che ogni anno quando si svolge il Festival mi prende
una malinconia incredibile per non poterci essere.
Nel 2012 partecipi al concorso di racconti
dal tema “3013: per un bacio abbandonato” con il racconto “Addii”, inserito poi
nell’omonima antologia del concorso. Di cosa si tratta?
Tutto è nato
perché una mia amica e ora collega, Marta Tempra, mi aveva consigliato il sito
di autopubblicazione mEEtale, dove ho trovato una community molto frequentata
oltre una piattaforma stupenda e facilissima da usare per pubblicare i propri
lavori e farsi leggere, o al contrario per poter leggere e scaricare i testi di
atri autori. Cominciando a frequentare la community sono venuta a conoscenza di
questo concorso dove bisognava scrivere un racconto di sole 3013 battute su un
tema che era stato scelto in maniera davvero divertente: si è tirato a sorte un
nome e un aggettivo da due liste scelte dagli utenti ed è uscito, appunto, “un
bacio abbandonato”. Ho deciso di buttarmi attratta anche dall'idea che i
racconti partecipanti sarebbero stati pubblicati in un'antologia e quindi mi
sono buttata :D
Così ho anche
conosciuto la mia attuale Casa Editrice: Arpeggio Libero. No, mi sbaglio,
Arpeggio la conobbi poco prima quando pubblicarono la prima raccolta di
racconti di Marta. Comunque da “3013” alla pubblicazione della mia prima antologia
“Coriandoli” il passo è stato breve. Dopo il concorso sempre Marta mi consigliò
di mandare i miei racconti ad Arpeggio, perché era rimasta entusiasta dalla sua
esperienza e perché, mi dice, stanno cercando autori nuovi, danno molto spazio
ai giovani…e così mi sono buttata, ammetto con pochissime speranze. Invece dopo
circa 4 mesi mi arriva la proposta di pubblicazione. Credo che sia stata una di
quelle emozioni che non scorderò mai.
Nel 2015 esordisci con la raccolta di
racconti “Coriandoli”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Racconti che
sono appunto “coriandoli” di vita. Anzi di vite. Troverete personaggi che
potrebbero essere chiunque, la tua migliore amica, la vicina di casa, te
stessa. Leggerete i loro pensieri intimi, le loro paure, le loro speranze.
Parlo per lo
più di sentimenti, di tipi diversi, ma comunque quasi sempre collegati con l’
amore, perché fondamentalmente credo moltissimo nella sua forza nel muovere le
cose del mondo.
Sono una
decina di racconti che ho scritto nell'arco di circa 10 anni.
Quali tematiche affronti?
L'interiorizzazione
di un tradimento, la crisi di coppia, l'omofobia, la violenza sulle donne, i
tormenti adolescenziali, l'innamoramento, l'amore non corrisposto, il suicidio.
Quale messaggio vuoi trasmettere?
Attraverso
la descrizioni delle situazioni, ma soprattutto delle sensazioni che provano i
personaggi vorrei che il lettore vi si immedesimasse e quasi sentisse di
provare le stesse emozioni sulla propria pelle. Forse in questo modo si
potrebbero capire alcune situazioni nelle quali magari non ci siamo mai trovati
in prima persona.
Qual è stato l’input per “Coriandoli”?
Essendo una
raccolta di racconti gli input sono stati molteplici. Inoltre, come dicevo, li
ho scritti in diversi momenti della mia vita…insomma tra i 14 e i 24 anni si
cresce tantissimo e si passa in quella fase delicata che è l'adolescenza e
dove, diciamolo, gli spunti dal punto di vista sentimentale davvero non mancano!
Comunque i
miei personaggi sono sempre nati in modo fortuito, anzi di solito sono loro che
trovano me, si presentano nella mia vita improvvisamente con la loro storia da
raccontare e io non posso ignorarli :)
Il tuo pensiero sul self-publishing.
Ho un
pensiero strano a riguardo, probabilmente deviato dalla mia esperienza e dai
miei studi. Francamente un po’ invidio chi riesce ad autopubblicarsi con
successo. Io, ahimè, non ne ho il tempo. E poi ho sempre avuto il problema
dell'autostima, non riuscirei mai a pensare che i miei scritti valgano la pena
di essere pubblicati, ho bisogno della conferma da qualcuno di autorevole come
potrebbe essere un editore (non a pagamento, ricordiamolo, perché le E.A.P. pubblicherebbero
anche l'elenco del telefono, quindi…). Inoltre non ho proprio il tempo materiale
per stare dietro alla promozione totale di una autopubblicazione.
Autopubblico
qualche racconto su 'mEEtale', come dicevo prima, perché è una community dove so
di trovare il confronto con altri autori davvero bravi che possono farmi
crescere molto.
Se dovessi dare un consiglio a chi vuole
cimentarsi in un racconto, quale sarebbe?
Lasciare
scorrere la penna o le dita sulla tastiera senza freni. Poi abbandonarlo per
almeno 24h prima di riprenderlo in mano. Questo sistema mi ha sempre aiutato a
capire se stavo scrivendo qualcosa che avesse almeno un senso narrativo logico :D
Dopodiché io
francamente non ho mai pensato di scrivere per farmi leggere, scrivo perché ne
ho bisogno, sono stati gli altri, in primis gli amici ad apprezzare le mie parole
e da quel dì credo fortemente nel confronto.
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Sì,
qualcuno, tempo permettendo :)
Ovviamente
dopo le due presentazioni nel Viterbese sto continuando la promozione di
“Coriandoli”, ne sto infatti organizzando una terza qui a Bologna per il 19
dicembre presso il Caffè Letterario Notturno Sud.
Per altri
progetti di scrittura ho appena finito di scrivere un racconto che verrà
pubblicato nell'antologia di Natale dal titolo “Strenne d’inchiostro” di un gruppo
di autori di cui faccio parte: U.S.E. Book Love: unione scrittori emergenti.
A questo testo
spero ne seguiranno molti altri. Vorrei cimentarmi in qualche genere diverso,
mi attirano particolarmente il giallo, il noir e lo storico….vediamo cosa
riuscirò a fare :D
Magari in
questo modo troverò il coraggio di cimentarmi in un vero e proprio romanzo,
perché diciamo che al momento il pensiero mi mette ancora un po' soggezione.
È stato un piacere ospitarti nel mio blog.
In bocca al lupo!
Grazie
mille! Il piacere è stato mio. Ti ringrazio ancora per le belle domande e per
avermi concesso uno spazio nel tuo bellissimo blog! ❤
Per seguire Martina MARTINA SEMILIA
Ciao Linda! Grazie mille per l'ospitalità, mi sono divertita molto a rispondere alle tue interessanti domande :)
RispondiEliminaGrazie mille a te cara <3
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