martedì 12 settembre 2017

INTERVISTA A CATHERINE BC


Ciao Catherine, benvenuta nel mio blog. Parliamo del tuo pseudonimo, perché questa scelta letteraria?

Ciao Linda! Sono felice di essere qui con voi. La scelta dello pseudonimo è legata fin dall’inizio al genere di romanzo. Purtroppo, vivo in una piccola realtà di provincia in cui la mentalità prevalente è molto chiusa: un’insegnante di scuola primaria e una scrittrice di romance a tinte hot non sono due cose conciliabili. Così ho scelto Catherine, che poi sarebbe il nome da cui Katy (che è davvero il mio nome di battesimo) deriva e BC per ricordare i miei esordi su Efp, quando mi chiamavo Capriccio Biondo. Ho solo preso il tutto nella versione inglese, facendo forza sul fatto che anche il mio vero nome è britannico.

Nella vita sei un’insegnante; dove trovi il tempo per scrivere, e quando si è accesa la scintilla della scrittura?

La mia voglia di scrivere si è accesa molto presto. Da adolescente ho riempito quaderni e quaderni di racconti e pensieri. Avevo trovato anche il coraggio di farli leggere alla mia professoressa di italiano che mi aveva incoraggiato a proseguire, a non perdere mai di vista i miei obiettivi in questo campo. La vita, però, scombina le carte e il tempo per scrivere si è assottigliato sempre di più. Il mio lavoro mi impegna parecchio, ma è la famiglia a prendersi gran parte del tempo rimanente. Così scrivo nei giorni in cui i miei figli sono a scuola e io magari lavoro di pomeriggio o nel fine settimana. D’estate naturalmente ho più tempo e, al solito, faccio troppi programmi. Poi ne realizzo una piccola percentuale!
Ho ripreso a scrivere sette anni fa, esordendo appunto sulla piattaforma di fan fiction EFP, poi sono arrivati il self e qualche collaborazione con le CE.

Quali sono i tuoi autori preferiti e quanto c’è di loro nei tuoi scritti?

Ho sempre letto molto, apprezzando in particolar modo un genere diverso per ogni periodo della mia vita. Quando ero adolescente il periodo era quello giallo: Agatha Christie era la regina indiscussa delle mie letture, anche se spesso mi precipitavo in edicola e compravo ogni libro del genere. Poi, all’università, forse perché era un genere sì d’evasione, ma vicino a quello che stavo studiando mi sono data alle biografie storiche e a qualche romanzo storico: l’amore per la dinastia Tudor nasce in quel momento, con “Il re e il suo giullare” di Margharet George. 
In seguito, quando il peso delle responsabilità si è fatto sentire, ho iniziato a preferire romance; ho amato immergermi in ogni storia, lasciarmi trasportare dagli eventi e dalle atmosfere descritte, facendo sì che ogni emozione dei protagonisti fosse anche mia. In quest’ambito amo molto le autrici italiane, anzi devo dire che pure qualche ragazzo scrive benissimo. Tuttavia, il mio modello assoluto resta la mitica SEP, Susan Elizabeth Phillips. Ho letto quasi tutti i suoi romanzi e penso sia una scrittrice dalle capacità sopraffine. Solo lei sa emozionare e coinvolgere il lettore con uno schema di base che in sostanza è sempre lo stesso. Avrei poi una serie di altri nomi illustri, ma non voglio essere pesante e ripetitiva. Non sarei quanto dello stile di queste grandissime autrici possa leggersi nei miei romanzi, forse qualche particolare come la presenza di qualche animale come c’è sempre nei romanzi della Higgins e qualche pennellata hot in stile Probst.

Hai pubblicato vari racconti in diverse antologie. Romanzo Vs. Racconto, chi la vince?

Il romanzo per sua natura deve essere molto articolato, deve saper dare ampio respiro a una serie di vicende di base, sul cui sfondo si intrecciano i diversi personaggi. Il racconto è più contenuto e necessariamente qui le cose vanno vissute in modo più veloce. Paradossalmente per me è più semplice scrivere un racconto, evidentemente ho il dono della sintesi. Vado in crisi, invece, quando, fatta la prima stesura di un romanzo, mi si chiede di arricchirlo. Lì, davvero vado avanti a fatica.

Nel 2013, esordisce con il romanzo “Il sapore del proibito”, primo capitolo della serie “Forbidden Trilogy”. Di cosa si tratta?

La "Forbidden Trilogy" è una serie che nasce nella mia testa contemporaneamente alla pubblicazione de “Il sapore del proibito”. È ambientata a Malta, una piccola cittadina del Montana, negli Stati Uniti. Il  protagonista è Stephen, un ragazzo che lavora duro e che ha avuto un passato triste alle spalle. Si innamora fin da quando era adolescente di Mya, che ha qualche anno più di lui e per averla fa di tutto, vincendo le convenzioni e le regole non scritte di ogni piccola società rurale. L’elemento della rottura, qualcosa che rompe gli schemi è il filo rosso che lega tutti e tre i romanzi, anche quello che sta per arrivare.

Nel 2014, esce il racconto “La Sindrome di Stendhal” e, successivamente, “Samhain, la soglia” edito da Delos Digital. Com’è stata l’esperienza con questa casa editrice?

"La Sindrome" è stata un esercizio di scrittura, se così vogliamo chiamarlo. Ho forzato un po’ lo stile, rendendolo barocco e, a tratti, patinato. Lo scopo era la partecipazione a uno concorso indetto dalla Triskell, che però non ho vinto.
Anche il racconto della Delos all’inizio doveva avere un altro scopo: partecipare a un progetto antologico sul tema delle streghe che però non è approdato da nessuna parte. La collaborazione con la Delos è stata buona, ma non ho mai visto un centesimo. Il racconto non ha ancora venduto a sufficienza da superare quel tot di euro dopo i quali l’autore può avere diritto alla propria percentuale.

Nel 2015, pubblica il secondo capitolo della serie “Forbidden Trilogy”, dal titolo “Ricatto proibito”. Perché una trilogia?

Il secondo della "Fobidden Trilogy" esce due anni dopo il primo, il terzo arriverà due anni dopo questo. La trilogia è dedicata a tre grandi figure maschili, anche se nel secondo i co-protagonisti assoluti sono una coppia. Volevo dare corpo alle loro vicende, che si intrecciano talvolta in modo violento, altre volte in modo più dolce e per fare questo un romanzo solo non sarebbe bastato.

E, nell’ottobre 2015, esce “La più dolce tentazione” per YouFeel – Rizzoli. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

All’interno de “La più dolce tentazione” i lettori troveranno tutta la dolcezza di Matt e delle sue creazioni di cioccolato. Il protagonista è dunque ancora una volta sui generis, lontano dai clichè che popolano i romance di solito, un rapporto passionale con la sua Krystal, fatto d’amore, ma anche di tradimento e un finale decisamente inatteso, che vi toccherà il cuore.


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Qual è stato l’input per questo libro?

L’input viene dalla realtà, stavolta, quella che molto spesso supera la più fervida fantasia. Una serie di vicende che mi hanno toccato da vicino e che mi hanno fatto capire quanto labile sia a volte il confine tra sentimenti di opposto significato, quanto spesso dietro alla felicità o alla sua parvenza ci possa essere del dolore vero.

Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

Le tematiche sono varie e vanno dalla vita di un padre single alla passione inattesa, dall’amore improvviso e puro nella sua natura al tradimento degli affetti e delle persone. Il messaggio è che ogni cosa va vissuta con intensità perché la vita non sempre concede seconde possibilità.

Perché un erotico?

La simbiosi sesso e cucina (o pasticceria, cioccolateria nello specifico) era inevitabile. Sesso e cibo danno vita a connubi fantastici.

Sei un’autrice Indie. Tra Self e CE cosa consiglieresti?

Molto dipende dalle esperienze che ognuno si trova a fare. Entrambe le scelte hanno dei pro e dei contro. Con una CE si ha una collaborazione stretta per quanto riguarda l’editing, una mano sicura per la promozione e per la visibilità, ma tempi scanditi, talvolta scelte imposte e una percentuale sul numero di copie vendute come da contratto. Con il self è tutto sulle spalle dell’autore, ma la libertà è semi assoluta. Ognuno può gestire il proprio tempo e il proprio lavoro come meglio crede.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Sì, arriverà tra un po’ il terzo della "Forbidden Trilogy", che in linea provvisoria si intitolerà “Inganno proibito” e poi un progetto a quattro mani con un’autrice esordiente. Le nostre strade si sono intrecciate in modo inatteso e spero che il romanzo che ne uscirà possa piacere. Poi per le vacanze natalizie arriverà una sorta di mia personale piccola antologia di racconti fantasy romance.

È stato un piacere enorme ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto!

Grazie a te Linda! Un bacio a tutti!!

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