Ciao Claudia, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda, e un saluto a tutti i lettori del blog. Sono davvero contenta di essere qui per parlare di me e dei miei libri. Sono nata a Firenze, la città dove vivo tuttora: la amo moltissimo, ma adoro il mare, i laghi e tutti i paesaggi dove posso trovarmi vicino all'acqua. Ho tre gatti, adoro gli animali e la natura, sono appassionata di cinema, di danza , di teatro e di musica, soprattutto rock.
Ciao Linda, e un saluto a tutti i lettori del blog. Sono davvero contenta di essere qui per parlare di me e dei miei libri. Sono nata a Firenze, la città dove vivo tuttora: la amo moltissimo, ma adoro il mare, i laghi e tutti i paesaggi dove posso trovarmi vicino all'acqua. Ho tre gatti, adoro gli animali e la natura, sono appassionata di cinema, di danza , di teatro e di musica, soprattutto rock.
Un'altra grande passione è viaggiare, e parto tutte le volte che posso. Cerco di leggere in ogni momento libero.
Sei laureata in Scienze Politiche, quando si è accesa in te la scintilla della scrittura e dove trovi il tempo per scrivere?
Ho frequentato il liceo classico e poi mi sono laureata in Scienze Politiche, perché ho sempre avuto dentro di me l'intenzione di laurearmi con una tesi sul Giappone e ci sono riuscita! La scintilla della scrittura si è accesa quando ero giovanissima e mi ha sempre accompagnata, soprattutto con la poesia: ho cominciato a dedicarmi alla narrativa circa sette anni fa.
Non è facile trovare il tempo per scrivere, anche perché ho un lavoro che mi impegna molto. Però, ritaglio i miei spazi preziosi come un'innamorata che si impegna al massimo per avere i momenti da trascorrere con il suo uomo.
Quali sono i tuoi autori preferiti e quanto c’è di loro nei tuoi testi?
Tanti, tantissimi autori. Una lista lunghissima che va da Jane Austen a Isaac Asimov, dalle sorelle Brontë a Philip Roth. Per la poesia, amo moltissimo i testi scritti dalle donne: Emily Dickinson, Sylvia Plath, Wislawa Szymborska, Maram al Masri e ne potrei citare tante altre.
Inevitabile che rimanga nella mia scrittura qualcosa degli autori che amo: quanto c'è di loro nei miei testi? Non so rispondere a questa domanda, lo confesso. Penso che rimanga sempre una traccia, come un rumore di sottofondo dove tutte le loro voci mi arrivano, a volte in modo forte e chiaro, oppure in maniera sfumata e lontana.
Esordisci nel 2012 con la silloge Il Drago e le Nuvole. Perché la poesia?
"Il Drago e le Nuvole" è il mio primo lavoro: comprende i miei amori, i miei dolori, i miei sogni, le mie speranze, i ricordi e le esperienze. La poesia è il mio primo amore, il primo strumento di comunicazione con il mondo; come ho detto prima, mi è stata compagna fin da ragazzina e poi è cresciuta con me.
Hai pubblicato anche diversi racconti in alcune antologie. Romanzo Vs. Racconto, chi la vince?
Resto innamorata dei racconti, anche se il romanzo offre spazi più ampi. Sono due modi di viaggiare a velocità diverse: il racconto è salire su un aereo supersonico dove tutto è concentrato - anche se la durata del viaggio può cambiare a seconda di dove vogliamo arrivare - e dobbiamo sapere esattamente da dove partiamo e dove atterreremo.
Il romanzo, invece, è partire in mongolfiera per scrutare orizzonti, sorvegliare attentamente ciò che sta sotto i nostri occhi, e non dover necessariamente sapere quando inizieremo la discesa e dove toccheremo terra.
Dove nasce la tua ispirazione?
In qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Un dettaglio insignificante, uno sguardo, un ricordo quasi dimenticato, tutto può essere una fonte di ispirazione: non mi pongo limiti.
Nel 2016, pubblichi A casa per Natale e racconti per tutto l’anno, con cui ti sei distinta al Premio Letterario Città di Murex. Cosa ricordi di questa esperienza?
Ho un bellissimo ricordo perché si trattava della mia prima opera in prosa, e partecipare a quel concorso fu una sfida con me stessa. Ė stata una grande emozione vedere la mia raccolta di racconti tra le opere premiate per la narrativa inedita: mi ha dato una grande motivazione per continuare a scrivere.
Sono seguite varie pubblicazioni fino al 2017, tra cui ricordiamo Carichi dispersi. Di cosa si tratta?
"Carichi dispersi" è la mia seconda raccolta poetica, uscita a cinque anni di distanza dalla prima. Un'opera più matura dove ho raccolto i miei sentimenti, rispetto ad argomenti come l’amore e la morte, soprattutto la morte di chi amiamo. Grazie alla poesia, ho potuto affrontare anche questa tematica.
È del 2018 il romanzo Viaggi irregolari. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
I lettori troveranno una storia molto particolare che prende il via dalla seconda parte. Ho giocato su diversi piani temporali per raccontare la vicenda della protagonista, Romina, che compie non solo spostamenti logistici dovuti al suo lavoro - un lavoro molto singolare - ma soprattutto viaggi nella storia della sua famiglia, una storia che nasconde più di un mistero, e nella sua vita emotiva.
Non ultimo anche un viaggio nella storia del nostro paese.
Ho frequentato il liceo classico e poi mi sono laureata in Scienze Politiche, perché ho sempre avuto dentro di me l'intenzione di laurearmi con una tesi sul Giappone e ci sono riuscita! La scintilla della scrittura si è accesa quando ero giovanissima e mi ha sempre accompagnata, soprattutto con la poesia: ho cominciato a dedicarmi alla narrativa circa sette anni fa.
Non è facile trovare il tempo per scrivere, anche perché ho un lavoro che mi impegna molto. Però, ritaglio i miei spazi preziosi come un'innamorata che si impegna al massimo per avere i momenti da trascorrere con il suo uomo.
Quali sono i tuoi autori preferiti e quanto c’è di loro nei tuoi testi?
Tanti, tantissimi autori. Una lista lunghissima che va da Jane Austen a Isaac Asimov, dalle sorelle Brontë a Philip Roth. Per la poesia, amo moltissimo i testi scritti dalle donne: Emily Dickinson, Sylvia Plath, Wislawa Szymborska, Maram al Masri e ne potrei citare tante altre.
Inevitabile che rimanga nella mia scrittura qualcosa degli autori che amo: quanto c'è di loro nei miei testi? Non so rispondere a questa domanda, lo confesso. Penso che rimanga sempre una traccia, come un rumore di sottofondo dove tutte le loro voci mi arrivano, a volte in modo forte e chiaro, oppure in maniera sfumata e lontana.
Esordisci nel 2012 con la silloge Il Drago e le Nuvole. Perché la poesia?
"Il Drago e le Nuvole" è il mio primo lavoro: comprende i miei amori, i miei dolori, i miei sogni, le mie speranze, i ricordi e le esperienze. La poesia è il mio primo amore, il primo strumento di comunicazione con il mondo; come ho detto prima, mi è stata compagna fin da ragazzina e poi è cresciuta con me.
Hai pubblicato anche diversi racconti in alcune antologie. Romanzo Vs. Racconto, chi la vince?
Resto innamorata dei racconti, anche se il romanzo offre spazi più ampi. Sono due modi di viaggiare a velocità diverse: il racconto è salire su un aereo supersonico dove tutto è concentrato - anche se la durata del viaggio può cambiare a seconda di dove vogliamo arrivare - e dobbiamo sapere esattamente da dove partiamo e dove atterreremo.
Il romanzo, invece, è partire in mongolfiera per scrutare orizzonti, sorvegliare attentamente ciò che sta sotto i nostri occhi, e non dover necessariamente sapere quando inizieremo la discesa e dove toccheremo terra.
Dove nasce la tua ispirazione?
In qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Un dettaglio insignificante, uno sguardo, un ricordo quasi dimenticato, tutto può essere una fonte di ispirazione: non mi pongo limiti.
Nel 2016, pubblichi A casa per Natale e racconti per tutto l’anno, con cui ti sei distinta al Premio Letterario Città di Murex. Cosa ricordi di questa esperienza?
Ho un bellissimo ricordo perché si trattava della mia prima opera in prosa, e partecipare a quel concorso fu una sfida con me stessa. Ė stata una grande emozione vedere la mia raccolta di racconti tra le opere premiate per la narrativa inedita: mi ha dato una grande motivazione per continuare a scrivere.
Sono seguite varie pubblicazioni fino al 2017, tra cui ricordiamo Carichi dispersi. Di cosa si tratta?
"Carichi dispersi" è la mia seconda raccolta poetica, uscita a cinque anni di distanza dalla prima. Un'opera più matura dove ho raccolto i miei sentimenti, rispetto ad argomenti come l’amore e la morte, soprattutto la morte di chi amiamo. Grazie alla poesia, ho potuto affrontare anche questa tematica.
È del 2018 il romanzo Viaggi irregolari. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
I lettori troveranno una storia molto particolare che prende il via dalla seconda parte. Ho giocato su diversi piani temporali per raccontare la vicenda della protagonista, Romina, che compie non solo spostamenti logistici dovuti al suo lavoro - un lavoro molto singolare - ma soprattutto viaggi nella storia della sua famiglia, una storia che nasconde più di un mistero, e nella sua vita emotiva.
Non ultimo anche un viaggio nella storia del nostro paese.
Qual è stato l’input per questo libro?
Questo libro nasce da quella che avrebbe dovuto essere la "tredicesima storia" della mia raccolta "A casa per Natale e racconti per tutto l'anno" di cui ho parlato prima, ma le cose sono andate diversamente. Era un racconto molto più lungo degli altri testi, e mi sembrava che disturbasse l'equilibrio complessivo, così l'ho lasciato in un cassetto per riprenderlo solo un anno dopo, ed è cresciuto nel tempo fino a diventare un romanzo.
Quale messaggio vuoi trasmettere?
Siamo ciò da cui veniamo, che ci piaccia o meno. Questo non significa che non esista il libero arbitrio, anzi: significa essere consapevoli di dove risiedono le nostre radici e da dove dobbiamo partire, per costruire la nostra vita e coltivare le passioni che ci animano.
Quali tematiche affronti?
Spesso, ci costruiamo delle corazze per difenderci dal dolore. Queste armature possono proteggerci, in una prima fase, ma finiscono per limitare la nostra crescita personale e ci danno una visione del mondo e delle relazioni in modo distorto. Romina deve compiere un percorso difficile nella sua storia familiare, un'indagine vera e propria, ma non basterà. Solo un evento drammatico la costringerà a capire che dovrà compiere una scelta drastica: soccombere, o ricostruire la sua esistenza dalle fondamenta.
Hai mai pensato al Self Publishing?
Sì, ci ho pensato. ma non mi sono cimentata nell'auto pubblicazione. Non sono contraria: penso che possa essere un'opportunità.
Progetti futuri?
Sì, sto lavorando a un nuovo libro e, allo stesso tempo, continuo a scrivere racconti e poesie. Il prossimo romanzo avrà un protagonista maschile con una personalità molto singolare, quasi border line!
È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!
Ė stato un grande piacere anche per me. Grazie ancora per l'ospitalità.
Per seguire Claudia VIAGGI IRREGOLARI DI CLAUDIA MUSCOLINO
Booktrailer
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