QUARTA: Rue Dominique, un quartiere della Marsiglia anni '60 e il fermento vitale di nuove generazioni che crescono e si affacciano al mondo. Un mondo che è una strada, un campetto da calcio improvvisato, un gruppetto di ragazzi e ragazze che cominciano a sperimentare l'ebbrezza nuova, l'intensità conflittuale, il sapore forte di passioni e sentimenti. Rue Dominique sembra improvvisamente scossa da un evento imprevisto: l'arrivo di Estebanah, la ragazza venuta da lontano, capace di ammaliare come le fate e sedurre come le streghe. Estebanah, il controaltare e l'antagonista involontaria della bellissima "strega" Rachele, la regina indiscussa del quartiere. Rue dominique non sarà più la stessa strada, così come non sarà più lo stesso nessuno dei personaggi, chiamati ad uno ad uno al difficile e drammatico cammino verso la maturità, l'identità, un posto nel mondo. Un percorso dilemmatico che, così come accade nella realtà, per alcuni sfocerà nella "scelta criminale". Le "Streghe di Dominique" è un romanzo che alterna un crudo realismo narrativo a momenti di intensità poetica, le inquietanti atmosfere del noir all'analisi psicologica più sottile. Un romanzo a tutto campo.
Il libro si apre con un condominio, il suo colore giallo canarino spicca tra le tinte pastello delle abitazioni adiacenti. Ci troviamo nella periferia di una Marsiglia del 1954, in un quartiere chiamato Rue Dominique, dove i ragazzi ingannano il tempo rincorrendo un pallone nei campi o chiacchierando appollaiati sui muretti.
Il condominio con i suoi quattro piani è il cuore pulsante del romanzo, qui si intrecciano le vite dei personaggi che andremo a conoscere e dei quali non potremo più fare a meno. Come non affezionarsi a Babet? La timida e incompresa ragazzina che vive sulle nuvole, protetta dall'involucro dei suoi sogni e dal fratello Jacques. Come non intenerirsi di fronte a Omar? Il ragazzino grassottello dal cuore buono, che sogna il mare e vive soffocato dall'egoismo della madre onnipresente. Come dimenticare i fratelli Gerard e Paul, il leader del gruppo, Pierre, che nasconde, sotto la ruvida scorza, un animo gentile ma troppo volubile? E non posso non citare Rachele, la perla del condominio, la bella e dannata, il sogno proibito del gruppo. La strega dai capelli di sole e gli occhi di ghiaccio.
Insieme, sono un gruppo eterogeneo ed equilibrato che verrà messo a soqquadro dall'arrivo della bella e sfuggente Estebanah, un nome misterioso come il suo passato, come il suo futuro, come la magia che la attornia e il potere che emana, un potere che darà del filo da torcere a Rachele e, si sa, due streghe non posso coabitare sotto lo stesso tetto.
'Sapeva che l'unica via di scampo per quelli come lei, era diventare invisibile, tornare nel suo mondo senza legami nè radici, dove avrebbe potuto dividere briciole di vita e di momenti solo con compagni di avventura di un attimo, che non le avrebbero chiesto niente e dai quali lei niente si sarebbe aspettata. Altri esseri invisibili come lei che avrebbe sfiorato e dai quali si sarebbe lasciata solo sfiorare senza lasciarsi reciprocamente vuoti, ferite, segni, parole o sguardi che incantenano, che distruggono o che rendono schiavi.'
Il romanzo racconta la storia di questi ragazzini e delle loro famiglie attraverso il mutare delle stagioni, ci mostrerà come il tempo plasma i caratteri e, a volte, precipita i destini nel vuoto delle scelte sbagliate.
Ma "Le streghe di Dominique" non è solo un romanzo corale, è un romanzo con la R maiuscola, un noir sconvolgente che ti rapisce con l'assenza di capitoli, ti spinge a girare pagina e a non riuscire a staccartene e ti ritrovi a tifare, ora per l'uno ora per l'altro personaggio, a seguire i suoi sogni e le sue vicissitudini, a temere per la vita di questi ragazzi schiacciati da ansie e paure. E, una volta chiuso il libro, ti resta quel retrogusto dolce-amaro che profuma di nostalgia.
'A volte le catene sembrano di zucchero. Non ti lasciano per la vita. Le confondi con altre cose e non riesci a riconoscerle mai.'
Sono tante le emozioni che questo romanzo ha risvegliato in me, prima su tutte la malinconia del tempo che scorre imperterrito, dei sogni e le speranze di una gioventù destinata a bruciarsi con il fuoco dei propri ideali.
La scrittura della Saccon è fluida, mai stancante, particolare, intervallata da riflessioni che ci fanno entrare dentro la testa dei personaggi e vivere con loro gioie e paure, trionfi e miserie.
I temi trattati nel romanzo sono innumerevoli: la solitudine, l'invidia, il delicato rapporto genitori-figli e fratelli-sorelle, il crimine, il bisogno di appartenenza , l'abbandono, l'insoddisfazione e il cambiamento.
'A vent'anni i giovani della saggezza non sanno che farsene. A vent'anni ti manca una donna, un sogno, una stella da catturare nelle mani sempre aperte.'
Un romanzo che affronta e scava dentro di noi e dentro i protagonisti, mostrandoci fronte e retro di una medaglia apparentemente dorata, una cartolina agrodolce di una società che inevitabilmente ci piega se non prestiamo attezione e non poniamo dei paletti.
Un romanzo da divorare, da leggere e da rileggere. Un grande affresco con un'intensa morale, un romanzo per tutte le età e, a mio parere, interessante anche dal punto di vista didattico.
' ... perchè sei diversa, sai ammaliare come le fate e sedurre come le streghe ...'
Wow, ricordo che quando ho letto la trama del libro mi aveva incuriosita parecchio, ma dopo la tua recensione sono ancor più curiosa di prima, lo inserisco nella lista "svaligiamento Chiari 8 novembre 2014" *__*
RispondiEliminaAssolutamente sì, mi ha davvero colpito! <3
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