Fin da bambina ho imparato a guardare e ad ascoltare: la
nonna mi accompagnava in chiesa a “guardare”, come diceva lei, quanto erano
belle le statue dei Santi che apparivano
straordinarie ai miei occhi di bambina; in famiglia c’era uno zio che, alla
radio, ascoltava sempre musica lirica di
cui era molto appassionato e quando era in casa intonava le romanze preferite;
ancora oggi, a distanza di tanti anni, risento la sua voce.
La laurea in Lettere Classiche e l’insegnamento negli
Istituti Superiori. Dove trovi il tempo per scrivere?
Ho incominciato a dedicarmi alla scrittura quando ho smesso
di essere attiva nella scuola: mi mancava il dialogo sempre stimolante con i
giovani, così ho deciso di continuarlo
sulla pagina.
Una delle tue passioni è la ricerca storica, tecnica che hai
affinato con gli anni. Da dove nasce questa inclinazione?
Debbo ritornare alla nonna che di ogni cosa mi raccontava la
storia: vera o inventata che fosse, comunque mi incantava; determinante poi è stato l’insegnamento della
Storia.
La passione per i giovani autori è insita in te, curi
prefazioni, presentazioni e recensioni. Qual è il tuo pensiero sui giovani
scrittori di oggi?
Nella mia esperienza ho incontrato giovani che credono in
quello che fanno e vi si dedicano con “cuore indiviso”, consapevoli di quanto
sia in salita la strada intrapresa; questo atteggiamento li porterà ai
traguardi ambiti, nonostante i tempi
poveri di lettori.
Il tuo esordio avviene nel 1994 con "Dove risorge l’arte
rinasce il Paese". Daccene un assaggio?
Il volume rientra nel progetto di ”Tutela e Salvaguardia del
patrimonio artistico” della regione Emilia-Romagna e documenta gli interventi
conservativi effettuati su opere di vario genere allo scopo di sottrarre al
degrado il patrimonio di opere d’arte,
testimonianza della nostra memoria storica. Per esemplificare posso fare
riferimento al recupero di una preziosa
Terracotta policroma del XV secolo, raffigurante una “Madonna con Bambino” sita nel Museo di
Schifanoia (Ferrara).
Da qui inizia una fitta attività letteraria dove la religione
è in primo piano e, nel 2002, confezioni saggi dedicati alla figura di Lucrezia
Borgia. Perché questa scelta? Cosa ti lega a questa importante figura storica?
Nel 2002 Ferrara celebrava il V centenario delle nozze di don Alfonso d’Este con Lucrezia. La città
esplodeva di manifestazioni e di pubblicazioni; io stessa scrissi diversi saggi
e tenni varie conferenze. Studiando il personaggio mi colpì il suo profondo
desiderio di iniziare qui a Ferrara una nuova
vita; una volta divenuta duchessa d’Este, Lucrezia volle affossare il
passato e vivere il suo ruolo di duchessa in piena dignità, senza trascurare
quello di madre tenera e affettuosissima, di donna pia sollecita di opere di
carità; questo aspetto della sua
devozione religiosa mi ha particolarmente incuriosita e coinvolta.
Nel 2003 pubblichi "Il giovane Vincenzo Monti e Ferrara, la
città del cuore", questo saggio ti era stato commissionato dalla Biblioteca
comunale di Ferrara per celebrare il 250° anniversario dell’Istituzione.
Parlacene.
Il cuore carnale di Vincenzo Monti, oggi custodito presso la
Biblioteca Ariostea, testimonia l’amore del poeta per la città estense che lo
accolse giovane universitario. E’ a Ferrara, le cui contrade considerava abitate dalle Muse, che Monti scoperse la sua vocazione alla poesia e non
alle scienze mediche o giuridiche cui era stato indirizzato. Accolto con stima
nei cenacoli culturali cittadini, ben presto la fama lo chiamava a Roma, a
Milano dove divenne il cantore ufficiale del periodo napoleonico; ma il suo
cuore rimase a Ferrara , e sempre in questa città volle che anche la figlia Costanza frequentasse gli
studi.
Dal 2004 al 2007 dedichi le tue pubblicazioni a Suor Maria
Benedetta Mazzolani e Anna Sforza. Quale personaggio femminile della Storia
stimola più il tuo interesse?
Tutti i miei personaggi femminili da Anna Sforza d’Este a
Erminia Fuà Fusinato; da Lucrezia Borgia a Marietta Rossi Scutellari; da suor
Maria Benedetta Mazzolani a Costanza Monti e altre sono determinate nell’affermare la propria
personalità. Ed è il loro spendersi sempre in prima persona che mi
interessa.
Nel 2009 collabori con Chiara Mantovani a "Vent’anni di
servizio di accoglienza alla vita", edito che spicca per il tuo impegno come
socio ventennale nel “Movimento alla vita”. Raccontaci quest’esperienza.
Una esperienza struggente ed entusiasmante, come lo può
essere per ogni donna, stare accanto e aiutare con fattiva partecipazione
un’altra donna che si trovi in difficoltà per una gravidanza inattesa o perché
manca dei mezzi necessari per far crescere i propri figli.
Nell’anniversario del 150° d’Italia collabori al
volume-rivista "Amor di Patria". Parlacene.
E’ stato un lavoro impegnativo e appassionante; nel saggio
ho trattato l’evoluzione dei concetti di Patria e Nazione nella grande lirica
italiana da Dante al 1861, quando l’idea Patria-Nazione si concretizza in una
collettività politica con il proclamato Regno unitario.
L’incontro con l’artista Mirella Guidetti Giacomelli getta le
sue radici già nei primi anni della tua attività letteraria con "La Gerusalemme
Liberata nei disegni di Mirella Guidetti Giacomelli" ed è destinata a
proseguire sino a sfociare nel tuo ultimo lavoro "L’anima di un’artista, Mirella
Guidetti Giacomelli". Cosa troveranno i lettori all’interno di quest’ultimo
libro?
Una serie di fotogrammi storici entro cui si iscrive il
vissuto dell’artista e la rivelazione della sua vocazione alla scultura in un
coro di voci di studiosi dell’arte che commentano le sue opere.
Cosa ti ha colpito maggiormente della vita di quest’artista?
La ferrea, inesauribile volontà di studiare, cercare,
sperimentare per attingere sempre nuovi approdi e la sua grande umiltà; lei stessa
dice che la sua arte è un mistero.
Ti sei distinta negli anni in concorsi dedicati alla prosa edita e inedita, l’ultimo premio è proprio di quest’anno consegnato dal comune di Perdifumo (Sa). Cosa ricordi di quest’esperienza?
Ti sei distinta negli anni in concorsi dedicati alla prosa edita e inedita, l’ultimo premio è proprio di quest’anno consegnato dal comune di Perdifumo (Sa). Cosa ricordi di quest’esperienza?
Premetto che non sono un’assidua, attenta frequentatrice dei
premi letterari e quelli cui partecipo devono richiedere poca documentazione e possibilmente
nessuna quota di adesione. Certo mi ha fatto piacere ricevere il premio Città
di Lerici, Val Senio, Niccolini, il
trofeo G. Scheible e altri. Questo del Comune di Perdifumo è stata una sorpresa,
perché prima non avevo mai affrontato la poesia.
Hai altri progetti di cui vuoi metterci a parte?
In questo tempo mi attendono alcune prefazioni per
raccolte poetiche di autori ferraresi e
intanto sto pensando a un altro volumetto di racconti sul genere di "Suggestione
natalizia a Ferrara" e di "Tempo perso", esauriti in pochi mesi.
E’ stato un grande onore ospitarti nel mio blog! In bocca al
lupo!
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