Oggi recensisco il romanzo ironico di Silvia Menini dal titolo "Se bella vuoi apparire".
Ma andiamo a conoscerlo nel dettaglio!
SINOSSI: Zitella chi, io? Serena Mondelli, trentaquattro anni, single, non è una di quelle donne indipendenti che passano ore tra l'ufficio e la palestra e si comportano come uomini sul lavoro e nella vita. Serena inizia ad aver paura di morire zitella e circondata da gatti: è stanca di stare da sola, ma a quanto pare riesce a sedurre solo uomini che sembrano seriamente interessati a lei ma che poi si rivelano… sposati! Secondo Sebastian, il suo fidato amico dongiovanni e palestrato, sono i chili di troppo di Serena, l'abbigliamento eccentrico e il suo atteggiamento spontaneo, ingenuo e stravagante a spingere gli uomini sbagliati ad approfittarsi di lei. Una sera al bar Serena decide, una volta per tutte, di seguire i consigli di Sebastian, e con un sostanzioso supporto alcolico redige una lista di dieci punti che seguirà diligentemente. Dieci mosse per passare da zitella a femme fatale, dieci segreti per far cadere chiunque ai suoi piedi. Funzionerà? Un romanzo irriverente e divertente. Una storia per ridere, tra una disavventura sentimentale e un disastro sul lavoro, e per capire che alla fine in amore c'è un solo segreto: amare.
MILANO. Serena è una ragazza che colleziona delusioni: s'innamora quasi sempre dell'uomo sbagliato, generalmente impegnato, e finisce col restare delusa.
Ha un grande amico, Sebastian, che come un àncora di salvezza cerca di trascinarla sulla retta via. Serena vuole dare una svolta alla sua vita e decide di ascoltare i "consigli magici" del giovane per migliorarsi.
Nonostante i suoi proponimenti, però, finirà ancora una volta per incastrarsi in una storia sbagliata, ma qualcosa sta per cambiare. Serena non fa che incontrare un uomo misterioso, in mezzo alle sue vicissitudini, uno sconosciuto che la attrae e sembra "pedinarla", dalla frequenza con cui lo trova sul suo cammino.
Chi è l'estraneo dotato di tanto fascino? E cosa le riserva il futuro? Serena è destinata a sbagliare e soffrire in amore o arriverà anche per lei la felicità?
Partiamo dall'ambientazione contemporanea, ci spostiamo tra Milano e Varese; le descrizioni non sono particolareggiate, ma risultano attinenti al testo e calano il lettore nella scena.
La caratterizzazione dei personaggi mi ha convinto.
Serena è la protagonista; una ragazza in cui è facile immedesimarsi grazie alla sua imperfezione. Sbaglia in amore e nelle scelte che compie, e proprio qui sta la sua umanità. Sceglie il sesso occasionale per poi pentirsi, le sue "cadute" sono esilaranti e ricordano un po' una protagonista alla Bridget Jones. Serena è una di noi per le contraddizioni, per il suo imbottirsi di "schifezze" e poltrire con un pigiama "anti-sesso" addosso.
Il destino, però, la tiene sotto tiro ed è incarnato da un attraente sconosciuto che si presenta sulla sua strada con particolare frequenza; non sappiamo niente di quest'uomo e ciò contribuisce a creare quel pathos che ci fa girare pagina, in attesa di rivederlo e scoprire qualcosa in più.
E poi abbiamo Sebastian, uno dei personaggi cardine del testo, quasi uno dei principali a mio avviso. Lo paragono a un angelo custode, quasi la coscienza di Serena, che cerca sistematicamente di "salvarla" dall'andamento confusionario della sua vita. Ho adorato i capitoli relativi al Decalogo di Sebastian, me lo annoterei parola per parola, anche se nel romanzo è citato per essere smontato in ogni suo punto dal comportamento controcorrente di Serena.
Un altro personaggio che merita una mezione, per quanto marginale, è la mamma della protagonista che, con le sue telefonate, non fa che rammentarle l'orologio biologico e la necessità di trovare un buon marito, da classica madre premurosa e all'antica.
'Mi sento improvvisamente in colpa nei confronti di Sebastian: è vero che parlo sempre io, che sono insopportabile, capricciosa, dittatoriale, che gli faccio passare le peggio cose. Elenco mentalmente solo quello che gli ho fatto subire negli ultimi giorni; gli rompo le dita dei piedi, lo abbandono di notte in un bar, lo chiamo all'alba e qualsiasi minima cosa. La sua non è amicizia, è una missione.'
'Mi sento improvvisamente in colpa nei confronti di Sebastian: è vero che parlo sempre io, che sono insopportabile, capricciosa, dittatoriale, che gli faccio passare le peggio cose. Elenco mentalmente solo quello che gli ho fatto subire negli ultimi giorni; gli rompo le dita dei piedi, lo abbandono di notte in un bar, lo chiamo all'alba e qualsiasi minima cosa. La sua non è amicizia, è una missione.'
La scrittura è composta da dialoghi spassosissimi, un'ironia pazzesca condisce questa commedia all'americana. La scena del balcone è indimenticabile, con la protagonista che precipita al suolo e l'incidente che segue. Ho riso come non mi capitava da tempo, leggendo un romanzo e, per una come me che non ama l'ironico, è gran cosa.
I temi trattati sono: la figura della donna-oggetto tra emancipazione e insoddisfazione, la difficoltà di trovare l'amore contrapposta al sesso occasionale, l'amicizia vera e la differenza tra apparenza ed interiorità.
Una delle particolarità del testo è quella relativa allo stereotipo maschile, presentato dalla Menini con un maschio medio sempre a caccia di "femmine", falso sino al modello, pronto a tradire e abbandonare. Personalmente, credo che le donne incontrino anche gli uomini che inevitabilmente si scelgono, alle volte, ed effettivamente l'autrice punta la lente d'ingrandimento sugli sbagli di Serena e sulla sua testardaggine nel non voler uscire da quel binario.
'Sono single. Dovrei farlo aggiungere sotto «segni particolari» nella mia carta d’identità, perché credo che tale condizione mi si sia insinuata sottopelle e faccia ormai parte di me.
Sono single e non me ne vanto. Non sono certo una di quelle donne indipendenti, fiere paladine dell’emancipazione femminile, che passano ore e ore in ufficio fumando come turche e sfoggiando tailleur pantaloni dal taglio maschile. No, io sono diversa. Speciale. Lo so, lo so, starete sbuffando e alzando gli occhi al cielo. Cos’è che mi rende così speciale? Be’, per esempio sono le nove di sabato sera e sono a casa. Da sola. In pigiama.'
'Sono single. Dovrei farlo aggiungere sotto «segni particolari» nella mia carta d’identità, perché credo che tale condizione mi si sia insinuata sottopelle e faccia ormai parte di me.
Sono single e non me ne vanto. Non sono certo una di quelle donne indipendenti, fiere paladine dell’emancipazione femminile, che passano ore e ore in ufficio fumando come turche e sfoggiando tailleur pantaloni dal taglio maschile. No, io sono diversa. Speciale. Lo so, lo so, starete sbuffando e alzando gli occhi al cielo. Cos’è che mi rende così speciale? Be’, per esempio sono le nove di sabato sera e sono a casa. Da sola. In pigiama.'
"Se bella vuoi apparire" è una commedia esilarante dalla struttura geniale; tempi perfetti che possono contemplare tranquillamente una trasposizione su pellicola.
Ironia e sarcasmo la fanno da padrone, per raccontare la storia di una donna sfortunata in amore che insegue uomini sbagliati, in cerca di una propria indipendenza paradossale.
Sullo sfondo di una Milano contemporanea, tra gag spassose e dialoghi da cabaret, la Menini dipinge la storia di un'amicizia irresistibile e di una donna che percorre un tortuoso cammino, tracciato a sua insaputa dal destino.
Consigliato agli amanti del romance, dell'ironico e delle commedie contemporanee. A chi vuole trascorrere qualche ora, divertendosi con una lettura piacevole e non impegnata. A chi ama i romanzi con protagoniste al femminile e a chi vuole sorridere.
'Punto 1: Dieta.
Punto 2. Parrucchiere - colore e taglio.
Punto 3: Palestra.
Punto 4: Tanto sesso.
Punto 5: Shopping!
Punto 6: Uscire di più, frequentare posti "giusti" e conoscere gente "cool".
Punto 7: Andare da un'analista.
Punto 8: Rendersi interessante con degli hobby.
Punto 9: Sorridere.
Punto 10: Il viaggio.'
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