Per la seconda pubblicazione Les Flaneurs Edizioni, eccovi Toscana - L'Atelier della Bestemmia di AA.VV.
Andiamo a scoprirlo da vicino!
SINOSSI: La memoria di una vita riflessa nella scatola dei fiammiferi; la
corsa dietro le rane come fossero fantasmi dell’infanzia; il tragitto dal paese
alla città, nella speranza di trovarci avventure, imprese e magari l’amore; le
braccia del vento che s’infilano nei vicoli di Livorno, schiaffeggiando chi
credeva di essere al sicuro; i cunicoli di un acquedotto diventano vasi
sanguigni, in cui scorrono millenni di acqua e menzogne; le religioni di una
Firenze impossibile da riconoscere, lontana dagli smartphone e dalla felicità
in saldo; la riesumazione di due cadaveri sull´Abetone, dove il freddo congela
soprattutto le vergogne della guerra. C’è di tutto nel primo volume di
Dispacci Italiani, un viaggio nell’umiltà prima ancora che un progetto
editoriale. Ma perché siamo partiti proprio dalla Toscana? Intanto perché i
Toscani scrivono bene, bevono e fumano anche meglio. E poi perché dalla loro
immagine sbiadita, da quel caratteraccio e da quella ossessione verso la vita,
non traspare un aspetto indispensabile alla Scrittura: la capacità di mendicare
la memoria, di supplicarla senza pudore.
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[...] «Volevamo provare a origliare gli umori e i rumori di un’altra Italia, del Paese che la politica del gregge e la fabbrica della mediocrità hanno trascurato fino a renderlo invisibile, un fantasma senza lenzuola.»
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