giovedì 29 aprile 2021

PASSI D'AUTORE - Recensione - IL GARZONE DEL BOIA di Simone Censi

Oggi, per la rubrica Passi d'Autore, vi presento il romanzo Il Garzone del Boia di Simone Censi.
Andiamo a conoscerlo meglio!

 


 

Francesca Ghiribelli lo ha letto per noi!

 


 

 

SINOSSI: Ambientato nell’Italia dell’Ottocento, “Il garzone del boia” è la storia romanzata del più celebre esecutore di sentenze capitali dello Stato Pontificio, Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta, raccontata dal suo aiutante, comprato per pochi soldi dalla famiglia di origine per farne il proprio garzone. 
Una visione assai diversa, a volte in contrasto con quella del proprio Maestro che vede il mestiere del boia come una vocazione, mentre per il buon garzone è solamente una scelta obbligata dalla quale fuggire alla prima occasione.
Gli eventi si susseguono tra le esecuzioni di assassini e le storie vissute dai protagonisti o raccontate dal popolino sotto la forca.
Il Maestro cresce il proprio aiutante iniziandolo anche alla lettura e alla scrittura, così che il romanzo presenta una doppia stesura.
Una prima, in corsivo, fatta dall’aiutante alle prime armi, con un linguaggio spesso forte e colorito e una seconda riscrittura, quando oramai avanti con l’età su consiglio del suo analista, riprende in mano questa storia per fuggire dai fantasmi che ancora lo perseguitano.

 
 
 
 
 
Mastro Titta è un boia di professione e viaggia assieme al suo garzone, per compiere il proprio dovere: eseguire esecuzioni sui colpevoli designati.
Attraverso questo viaggio dell'orrore, conoscono le "vittime" del carnefice ed esplorano i meandri più cupi dell'animo umano.
Ci vuole sangue freddo per uccidere così. Il garzone riuscirà ad assistere il padrone e, forse un giorno, copiarne "l'arte"?

Partiamo dall'ambientazione storica. Ci troviamo nel Lazio, a Valle Aniene, nel diciannovesimo secolo. Ci muoviamo in vari scenari alla ricerca di condannati da giustiziare. Non vi sono molti riferimenti ai luoghi, ma sono presenti descrizioni del viaggio e delle sue scomodità; l'autore si concentra sui trasporti pessimi e la mancanza di igiene, e cerca di ritrarre un'epoca che lasciava a desiderare sotto molti aspetti.
La caratterizzazione dei personaggi è soddisfacente
.
Mastro Titta è il protagonista assoluto della vicenda. A detta dell’autore, questa figura è liberamente ispirata alla biografia di Giovanni Battista Bugatti, il boia di Roma vissuto a fine Ottocento, di cui son stati ritrovati gli appunti nel 1886. Fu uno dei più celebri esecutori di sentenze capitali dello Stato Pontificio.
Il garzone, di cui non si menziona mai il nome, è alle dipendenze di Mastro Titta. Il giovane lo segue passo passo, ma di lui si conosce poco, solo il suo successore Vincenzi Balducci che continuò l'opera del boia fino al 1870.
Accanto a loro c'è una girandola di personaggi presentati in modo accattivante, molti sono le vittime del boia e destinati alla medesima fine. Le loro storie singolari e, a volte, raccapriccianti spingono il lettore a proseguire la lettura.

Interessante l'idea di Censi di concentrarsi su Mastro Titta, studiandone le curiosità trovate sul suo percorso esistenziale, ma ci si chiede il perché di un titolo che ha poco a che fare col protagonista in sé. Resta il dubbio se questo garzone sia realmente esistito, o frutto dell'immaginazione dell'autore.
 


 

 

 

 

[…]  «C’era una pace d’amore nella natura che incantava e avrebbe reso poeta anche me, Gianbattista Bugatti detto Mastro Titta, che in fatto di versi conosco solo il rantolo dei miei impiccati e i queruli lamenti dei giustiziandi paurosi»

 

 

 

 

 

Il romanzo è in forma epistolare, la narrazione è intervallata alle vicende di vari personaggi, di cui conosciamo la storia, seppur in modo sommario vista la brevità, e pulsano di criminalità e condanna. Fanno gelare il sangue e restare col cardiopalma.
Lo stile alterna il linguaggio contemporaneo ad alcuni termini tipici dell'epoca in cui è ambientato, e questo rende singolare l’opera
Le tematiche trattate sono: la violenza, la morte, l'esecuzione, la colpa, la condanna, l'espiazione e il potere. Non lo definirei propriamente un giallo storico, ma i personaggi sono ben congeniati e mantengono viva l'attenzione.
Il messaggio tra le righe è relativo alla scoperta di se stessi. Le esperienze insegnano molto del nostro io, anche un vissuto sgradevole e sanguinolento può farci comprendere la vocazione che possiediamo. E farci decidere se siamo tagliati o meno per un incarico. Importante è guardare la realtà, accettarla e accettare anche i nostri limiti.
Oltre al messaggio, ciò che emerge da questo libro è la vita tipica dei boia dell'epoca. La scrupolosità con cui viene narrata l'esecuzione, la tecnica di uccidere e sacrificare l'essere umano, avviene con una tale veemenza e dovizia di particolari da risultare crudo e brutale.
Consigliato agli amanti degli storici crudi, dei romanzi che trattano di morte e dolore, di esecuzioni e avventura, agli appassionati dei romanzi epistolari, delle ambientazioni italiane e del genere che mescola elementi horror al giallo storico.

Francesca Ghiribelli
(Editing a cura di Linda Bertasi)



IL VOTO DI FRANCESCA





Francesca Ghiribelli
coltiva la passione per la lettura e per la poesia sin dalla t
enera età. Gestisce il suo Lit - Blog , dove espone le sue opere e recensisce libri.
Ha ricevuto molti premi a livello nazionale tra cui ricordiamo quello per la silloge Un'altalena di emozioni (Bancarella Editrice 2009).
La giovane poetessa è stata nominata Scudiero Guardiano dell'Unione Mondiale dei Poeti per il suo impegno nella letteratura.
Pubblicazioni:
Twins Obsession - Il Diario di una Gemella Ossessione
Cuore zingaro
Amore a prima vista


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