Oggi, per la rubrica Passi d'Autore, torno a parlarvi della Collection La Confraternita dei Leoni, in occasione dell'uscita del romance storico Il Gelsomino di Leeds di Valentina Piazza e Francesca Redeghieri.
Andiamo a conoscerlo meglio!
«Vi sbagliate» sussurrò lei.
«Lo siete, invece.» Il conte inclinò il capo, con uno strano luccichio negli occhi. «Rappresentate tutto quello che non posso e non voglio avere. Ho già subito una tentazione simile in passato e non intendo cedervi. Non di nuovo.»
Castello di Leeds, Kent. 1816.
Il conte Tristan Alexander Fairfax ha combattuto contro Napoleone ed è tornato in Patria, al Castello di Leeds, solo per scoprire che la sua vita è andata del tutto in pezzi. La donna che amava è morta e gli ha lasciato una figlia che non riesce a sentire sua.
Triste, deluso e amareggiato, ha fama di essere senza anima e incapace di amare.
Miss Lilias Thompson ha subito una sciagura terribile di cui, però, non ha memoria. Priva di ricordi e di punti di riferimento, viene salvata da Tristan, che decide di tenerla come istitutrice per la figlia.
Un conte dal cuore di ghiaccio.
Una straniera restituita dal mare.
E un terribile passato che ritorna.
La dolcezza del Gelsomino di Leeds riuscirà a sciogliere il freddo cuore di Tristan? E Lilias potrà mai accettare i fantasmi che si celano nell’anima di lui?
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RECENSIONE
Il conte Tristan Alexander Fairfax è un ufficiale di Wellington che, dopo la battaglia di Waterloo e un periodo di profonda riflessione, fa ritorno al castello di Leeds, di sua proprietà. Una notte, trova sulla spiaggia una giovane donna portata dal mare, senza memoria e certezze. Le dà un nome, Jasmine, e la conduce con lui al castello, offrendole il lavoro di istitutrice. Ciò che sembra un incontro casuale, in realtà, nasconde un disegno del destino. Può un'anima tormentata tornare ad amare? Chi è Jasmine e cosa le riserverà il futuro? Un amore può penetrare tra le fessure di un cuore incrostato dal dolore?
L'ambientazione è storica. Ci troviamo nel 1816, in piena epoca regency e all'indomani della battaglia di Waterloo. Il castello di Leeds, nel Kent, è il luogo dominante. La dimora è ben descritta; abitata da tempo solo dai servitori, non si presenta in tutta la sua magnificenza ma la riacquisterà. Ci muoviamo tra ambienti domestici e immensi giardini, non più curati ma coperti di erbacce. Ci spostiamo poi in paesaggi incontaminati, dove si passa dal verde delle colline al blu dell’oceano, che si estende davanti alle scogliere del Kent.
Visitiamo anche Londra, quando il protagonista si occupa di affari, grazie alle descrizioni puntuali che ci conducono nei sobborghi londinesi, in locali frequentati da uomini di malaffare e prostitute, sino a finire all’interno di una prigione improvvisata lungo il porto. E come non citare la bella Scozia, dove ci ritroveremo sulla Royal Mile, la caratteristica via che collega i monumenti più importanti di Edimburgo.
La caratterizzazione dei personaggi è completa.
Tristan Alexander Fairfax è il protagonista maschile. Capitano della cavalleria del generale Wellington, nel secondo reggimento Life Guards, ha capelli suri sempre un po' spettinati e occhi verdi. Profondamente legato a Ivette, la serva con cui aveva intrapreso una relazione, è rimasto segnato dalla morte della donna, avvenuta dopo il parto di Abigail. Tristan è un uomo tormentato, di ritorno dalla guerra e con conti in sospeso con il padre. Rifugge la bambina che Ivette le ha lasciato, e l'incontro con Jasmine sarà un punto di svolta nella sua esistenza. Deciderà di offrire alla giovane un impiego presso la sua tenuta in qualità di istitutrice e inizierà, così, per lui una lenta lotta tra dovere e piacere.
Il rapporto con la figlia è praticamente inesistente: troppo identica a Ivette, la tiene a distanza e non fa il suo dovere di padre.Tristan affronterà un percorso introspettivo molto particolare, è il personaggio che ha più evoluzione nel libro. Con il passare del tempo, e la vicinanza di Jasmine e Abigail, ritroverà se stesso e la voglia di ricominciare a vivere.
Jasmine è la protagonista femminile. Giovane dalla fiorente bellezza, capelli rossi e occhi azzurrissimi, è una donna senza passato né futuro. Non sa da dove provenga e non conosce il proprio nome; le è successo qualcosa di grave che l'ha spinta a ritrovarsi su una riva sconosciuta del Kent, salvata da un "cavaliere" ombroso. Si ritroverà istitutrice di una contessina, con un tetto sopra la testa e una nuova vita all'orizzonte. Il rapporto con Tristan progredirà piano piano sino a far scoccare una scintilla senza precedenti. La donna se ne innamorerà perdutamente e non sarà facile penetrare l'armatura che si è costruito. Anche Jasmine, però, nasconde segreti che riaffioreranno prepotenti e destabilizzanti, ma non voglio anticiparvi troppo.
Il mio personaggio preferito è la piccola Abigail. Figlia del conte e della sfortunata Ivette, è una bambina con occhi dai riflessi smeraldini, come quelli della madre, e capelli scuri come quelli di Tristan. Le autrici inseriscono la bambina in un contesto di adulti e le dànno un ruolo fondamentale per la buona riuscita dell’intreccio. Sarà proprio Abigail il collante tra il passato e il futuro del padre, ma anche il punto di svolta per lasciarsi alle spalle tutto quello che non può più essere. La bambina è anche la causa dei comportamenti errati da parte del padre di Tristan, (il signor conte ha tenuto il figlio lontano da Ivette, spedendolo nella Compagnia delle Indie, malgrado gli abbia consentito di riconoscere la bambina). Una figura adorabile, quella di Abigail, che farà certamente innamorare le lettrici.
Tra i personaggi secondari cito William MacDonell, instaurerà una solida amicizia. Il rapporto tra i due è sincero, leale, e sono i soli a confrontarsi sulla reciproca vita amorosa, scherzando sulle situazioni in cui si ritrovano e dispensando consigli. Cito anche un altro personaggio, che compare in qualche passaggio importante del romanzo, ed è Mark Fraser: Leone della Confraternita a cui Tristan è legato da un'amizia di vecchia data. I due si ritroveranno schierati su opposte fazioni, a causa del cugino di Fraser, ma non voglio svelarvi troppo. Diciamo che resterà una questione da rivolvere, e chissà che non avvenga proprio nel libro seguente.
La lettura è piacevole e scorrevole, grazie a una scrittura curata e precisa. Le penne delle autrici si amalgamano così bene tra loro che non si riesce a capire chi abbia scritto cosa. L'eros è presente e contribuisce ad arricchire la scena di pathos. In particolare, assistiamo all’evoluzione del personaggio di Fairfax. All’inizio del romanzo, il conte si avvicinerà a diverse prostitute per soddisfare il suo bisogno fisico. Con il progredire della storia, però, cambieranno i suoi rapporti interpersonali e si ritroverà ammaliato dalla bella Jamsine. In questa sua maturazione, la visione dell’amore muta e cresce, e i rapporti con la protagonista saranno alquanto differenti. Tristan, da uomo che si prende quello che vuole, deciso a non pensare al passato né al futuro, tornerà a essere un uomo più sereno come lo era da ragazzo, approcciando anche il sesso in modo differente.
Le tematiche trattate sono: l'amore, il destino, i segreti, la passione, la ricerca della felicità, i rapporti famigliari, la paternità e il desiderio. Vorrei soffermarmi, però sull'importante tematica dell’accettazione che permea il romanzo. Non solo l’accettazione dell’altro come individuo, ma anche della tenacia di una donna che cerca riscatto da un passato doloroso. L'accettazione della realtà, anche se penosa, senza addossare colpe a chi non ne ha. L'accettazione di una "figlia" sconosciuta, malgrado le difficoltà nell'interagire a una creatura cresciuta grazie al solo amore della governante. L'accettazione di un padre chiuso in se stesso, arrogante e cupo, che solo l’amore cambierà.
Il messaggio tra le righe è relativo alla comprensione: spesso, per capire gli altri, bisognerebbe guardare le cose dal loro punto di vista, e tutto ci apparirà chiaro.
Il Gelsomino di Leeds è la storia di un amore più forte del fragore delle onde dell'oceano. Una donna senza memoria e un uomo segnato dal passato. Un romanzo che narra di famiglie, di legami e di destino.
Consigliato a chi ancora non conosce le penne di Valentina e Francesca, agli amanti delle storie famigliari, dei regency, dei romance storici e delle ambientazioni inglesi e scozzesi. Per chi ama le storie d'amore costellate da mille peripezie e percorsi insidiosi.
Maura Radice
(Editing a cura di Linda Bertasi)
Il romanzo Eterno è stata la sua esperienza come autrice.
Attualmente è editor per la Words edizioni, oltre a fare da beta reader per alcune autrici.
Predilige romanzi storici e sentimentali, non ama i fantasy.
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