Oggi conosciamo più da vicino il terzo appuntamento con il romanzo epic-fantasy "La leggendaria guerriera - L'occhio della dea degli elfi" di Autora Ballarin.
La prescelta.
Ma i poteri, la missione, il futuro...tutto ha un prezzo, e Ainwen ha
iniziato a pagarlo da molto tempo.
La morte di un'amica è un colpo troppo duro per lei.
Distrutta dal dolore e dalla malattia, la giovanissima adhandel crolla
tra le braccia di Niccolò che, solo in quel momento, apprende la verità sul
destino a cui la compagna sta andando incontro.
La scoperta è straziante ma il nemico non è certo pronto ad attendere
che i due si riprendano e il tradimento, quel seme oscuro presente in ogni uomo
e donna, esce allo scoperto nel modo più inaspettato.
Un tradimento che porterà con sé la fine, ma forse anche un nuovo
inizio...
DOVE TROVARLO: http://www.amazon.it/Leggendaria-Guerriera-parte-terza-Locchio-ebook/dp/B00ZYDVJKS/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1435942012&sr=1-1
Eccovene un assaggio!
[...] - E bravo il nostro principino… - lo schernì Firion zoppicando, - Questo vuol dire che l'agnellino ha tirato fuori le unghie, per caso?-
Senza attendere risposta il flagello partì all'attacco e, approfittando di una minima disattenzione di Niccolò, ricambiò con altrettanta rabbia il colpo appena ricevuto.
Con una decisa stoccata, Firion recise i lacci della cotta di maglia, affondando il metallo nel fianco dell'avversario, poi gli si portò alle spalle, lambendogli il collo con il filo della spada. Sapeva che per ucciderlo sarebbe bastato non fermare l'affondo della lama, ma aveva altro in serbo per lui: - Ma l'agnellino ha ancora molto da imparare… - riprese trattenendo una risata nervosa.
Niccolò scosse appena il capo: - L'agnellino per difendere la propria regina è diventato leone. - strinse allo spasmo l'elsa e fece ruotare la propria arma.
La prese ferrea di Firion si sciolse istantaneamente mentre un mugugno di dolore gli usciva dalle labbra.
Il ragazzo si voltò: il nemico, dietro di lui, aveva una mano posata sul fianco a fermare l'emorragia mentre con l’altra tratteneva la spada.
- Direi che hai imparato bene. - disse con voce affaticata cercando di rimettersi in posizione.
Ci riuscì per un istante, poi, una nuova stilettata di dolore, lo fece crollare a terra. La ferita al fianco era ancora più aperta e sanguinante di prima.
Perse la spada e Niccolò fu subito su di lui; con un calcio lo colpì in pieno volto.
Tutto l'odio, tutta la rabbia stavano uscendo da lui come un fiume in piena: - Te la farò pagare, bastardo! - gli inveì contro sferrando il primo colpo e Firion si piegò su se stesso, trattenendo a stento le urla di dolore.
- È solo colpa tua! - lo prese per i capelli umidi e sporchi di terra e lo tirò a sé, - Ogni singolo giorno di dolore che lei ha provato per causa tua, io te lo restituirò centuplicato.-
Rinfoderò la spada e lo colpì con un pugno al volto senza lasciarlo andare.
Le lacrime iniziarono a scendere sul viso del giovane elfo, mentre continuava a colpire il flagello sempre più inerme sotto i suoi pugni: - Lei ti adorava... e tu hai gettato via tutto. Perché? Spiegami perché lo hai fatto? Dammi una ragione per cui hai continuato a torturarla anche ora che è rinata! -
Con una forza che nemmeno lui sapeva di possedere allontanò l'ormai indifeso Firion e brandì nuovamente l'arma, estraendola con lentezza dal fodero.
S'avvicinò di un passo al nemico e, passando accanto al suo spadone, con un calcio lo lanciò contro l'uomo: - Prendila in mano. - gli urlò, - E rialzati in piedi, Firion. Muori come il generale che sei sempre stato.- [...]
Senza attendere risposta il flagello partì all'attacco e, approfittando di una minima disattenzione di Niccolò, ricambiò con altrettanta rabbia il colpo appena ricevuto.
Con una decisa stoccata, Firion recise i lacci della cotta di maglia, affondando il metallo nel fianco dell'avversario, poi gli si portò alle spalle, lambendogli il collo con il filo della spada. Sapeva che per ucciderlo sarebbe bastato non fermare l'affondo della lama, ma aveva altro in serbo per lui: - Ma l'agnellino ha ancora molto da imparare… - riprese trattenendo una risata nervosa.
Niccolò scosse appena il capo: - L'agnellino per difendere la propria regina è diventato leone. - strinse allo spasmo l'elsa e fece ruotare la propria arma.
La prese ferrea di Firion si sciolse istantaneamente mentre un mugugno di dolore gli usciva dalle labbra.
Il ragazzo si voltò: il nemico, dietro di lui, aveva una mano posata sul fianco a fermare l'emorragia mentre con l’altra tratteneva la spada.
- Direi che hai imparato bene. - disse con voce affaticata cercando di rimettersi in posizione.
Ci riuscì per un istante, poi, una nuova stilettata di dolore, lo fece crollare a terra. La ferita al fianco era ancora più aperta e sanguinante di prima.
Perse la spada e Niccolò fu subito su di lui; con un calcio lo colpì in pieno volto.
Tutto l'odio, tutta la rabbia stavano uscendo da lui come un fiume in piena: - Te la farò pagare, bastardo! - gli inveì contro sferrando il primo colpo e Firion si piegò su se stesso, trattenendo a stento le urla di dolore.
- È solo colpa tua! - lo prese per i capelli umidi e sporchi di terra e lo tirò a sé, - Ogni singolo giorno di dolore che lei ha provato per causa tua, io te lo restituirò centuplicato.-
Rinfoderò la spada e lo colpì con un pugno al volto senza lasciarlo andare.
Le lacrime iniziarono a scendere sul viso del giovane elfo, mentre continuava a colpire il flagello sempre più inerme sotto i suoi pugni: - Lei ti adorava... e tu hai gettato via tutto. Perché? Spiegami perché lo hai fatto? Dammi una ragione per cui hai continuato a torturarla anche ora che è rinata! -
Con una forza che nemmeno lui sapeva di possedere allontanò l'ormai indifeso Firion e brandì nuovamente l'arma, estraendola con lentezza dal fodero.
S'avvicinò di un passo al nemico e, passando accanto al suo spadone, con un calcio lo lanciò contro l'uomo: - Prendila in mano. - gli urlò, - E rialzati in piedi, Firion. Muori come il generale che sei sempre stato.- [...]
Dopo aver
studiato biologia, si è dedicata a tempo pieno alla sua grande passione: la
scrittura.
Quando
non scrive, ama leggere e ascoltare musica, perlopiù straniera.
Questa
trilogia, nata proprio tra i banchi di scuola, è la sua saga d'esordio.
Un
fantasy ambientato in parte in una misteriosa Venezia di fine 1800 che coniuga
magia e realtà, guerra e amore.
Sullo
sfondo di una città appena uscita dai fasti dei tempi in cui era nota come
la Serenissima, si dipaneranno le gesta
di uomini ed eroi, di demoni e salvatori, il tutto in un periodo di crisi,
anticipo
di due guerre che in un secolo hanno segnato la nostra realtà.
“Rinascita
di una dea”, primo volume di questa saga di cui fa parte anche “L'occhio della
dea degli elfi” si è classificato tra i finalisti al concorso letterario “Casa
Sanremo Writers 2014”
Contatti:
-Profilo
twitter: https://twitter.com/Ainwen88
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