sabato 12 maggio 2018

PASSI D'AUTORE - Recensione - VIOLA E VERDE di Pamela Della Mina


Oggi, per le recensioni della rubrica Passi d'Autore, vi presento il romanzo di Pamela Della Mina, dal titolo "Viola e verde".
Andiamo a conoscerlo nel dettaglio!






Francesca Ghiribelli l'ha letto per noi!








SINOSSI: Futura ha vent’anni, parla poco e osserva molto, affacciandosi al mondo da dietro i suoi occhi viola e verdi. Conserva le emozioni ben schedate in un archivio, nell’armadio di fianco al letto. Le ha messe in ordine alfabetico, ma solo per il gusto di aprirle a caso. Intrappolata in una relazione insana, si logora e crogiola nel dolore, vittima di una dipendenza affettiva dalla quale sembra non vedere né volere vie di scampo. Come si può desiderare l’amore se non si sa riconoscerlo? Saranno le amiche d’infanzia a spronarla a reagire e rituffarsi nella vita, dopo alcuni timidi tentativi di farla finita. Viola e verde è un racconto di rabbia indomabile e amore inevitabile, dal finale a sorpresa, ambientato in una grigia Milano annoiata. Un incantesimo che fa rimbalzare il lettore tra i propri estremi, in un percorso a ostacoli verso l’accettazione di se stessi, una vita a due colori, a più velocità. Che sia per tutti una bicromia da esprimere come sinfonia e non come assoli stonati. O forse no.









MILANO - Futura è una ragazza cresciuta in una famiglia scossa da profondi disagi.
La madre di origini francesi è molto estroversa, con una delicata sindrome di bipolarismo che ha trasmesso alla figlia.  Il padre, fotografo di professione, è un'anima libera, ma sarà inevitalmente travolto dalla malattia della moglie.
Entrambi sono vittima della droga e tenteranno di coinvolgere anche la figlia.
Cosa riserva il futuro a Futura?

Il romanzo è ambientato ai giorni nostri, in una grigia e nebbiosa Milano. 
La caratterizzazione dei personaggi è riuscita. Futura, la protagonista, ci racconta il suo disagio interiore; un fardello di dolore e sofferenza, a volte espresso con una sana follia, altre con qualche ironica sfumatura, proprie della sua giovinezza
Mi è piaciuto molto come la scrittrice ha usato i colori del verde e del viola e le caratteristiche di queste due tonalità; possono riflettere in maniera straordinaria la personalità umana.
Il talento dell’autrice ha saputo rendere più soft il percorso psicologico della protagonista, suddividendo la narrazione in diversi punti di vista, quelli degli amici di Futura, senza dimenticare anche quello dei genitori. 






[…] L’armadio lo spostai vicino al letto e lo dipinsi di viola. Fu allora che decisi di metterci dentro le mie emozioni. Fino a quel momento le avevo conservate in un sacchettino di tela, tutte ammassate e confuse. Non avevo mai avuto né tempo, né spazio per ordinarle e mi serviva averle sempre a portata di mano, per non perderle qua e là durante i vari traslochi. Dal momento che mi stavo fermando, valeva la pena sistemarle perbene. Così, presi tante scatoline e feci un bell’archivio: Ansia, Calma, Disagio, Egoismo, Fiducia, Gioia, Ira, Nostalgia, Ossessione, Paura, Quiete, Rabbia, Solitudine, Tranquillità. […] 







La narrazione è piacevole, perché la malattia è resa estemporanea, attraverso citazioni di canzoni famose che si adattano ai diversi momenti del vissuto della protagonista. 
L'utilizzo delle metafore psicanalitiche fanno somigliare le differenti personalità di Futura a tanti  cassetti di un armadio, quello stesso armadio viola (da cui deriva il titolo) che Futura chiude per molto tempo e, alla fine, si trova a riaprire, trovandosi faccia a faccia con se stessa, ma anche con la moderna mentalità di Giada, la superficialità e leggerezza di Sara, e il particolare carattere di Diana. 
Presente è anche l'amore malsano per Manu, descritto come masochista e violento, che evidenzia una differenza di sentimenti tra la ragazza e il giovane.
Il messaggio è relativo alla scrittura, la protagonista attraverso di essa riesce a esorcizzare il suo disturbo e rinascere.
"Viola e verde" è un libro singolare nel suo tema esistenziale. La prima lettura che affronto su un argomento psicologico così delicato e dal significato amaro. Un romanzo di analisi introspettiva che sa coinvolgere senza annoiare. 
Della Mina non dipinge la malattia come un flagello, ma ne parla in vivavoce, per affrontare il difficile tema e tentare di estirparne così le radici. 
Un romanzo breve, con un incredibile colpo di scena finale, che consiglio agli amanti delle letture introspettive, a chi desidera un testo originale e non convenzionale, e a chi soffre di bipolarismo.
Francesca Ghiribelli
(Editing a cura di Linda Bertasi) 



IL VOTO DI FRANCESCA



Francesca Ghiribelli coltiva la passione per la lettura e per la poesia sin dalla tenera età. Gestisce il suo Lit - Blog , dove espone le sue opere e recensisce libri. 
Ha ricevuto molti premi a livello nazionale tra cui ricordiamo quello per la silloge "Un'altalena di emozioni" (Bancarella Editrice 2009). 
La giovane poetessa è stata nominata Scudiero Guardiano dell'Unione Mondiale dei Poeti per il suo impegno nella letteratura. 
Pubblicazioni:
- Twins Obsession -  Il Diario di una Gemella Ossessione
- Cuore zingaro
- Amore a prima vista

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