Per la seconda pubblicazione Flower-ed, eccovi un altro volume firmato da Marchesa Colombi.
Conosciamo meglio il romanzo In risaia, per la collana Scrittrici.
SINOSSI: Secondo la tradizione contadina della pianura novarese, una giovane in età da marito che voglia essere corteggiata deve esibire sul capo una preziosa corona di spilloni d’argento. Ben salda negli usi della sua gente e sognando un matrimonio con il giovane di cui è innamorata, la bella Nanna Lavatelli non ha altra scelta che lasciare il cascinale in cui vive con la sua povera famiglia e andare a lavorare nelle risaie per guadagnarsi il denaro necessario per l’acquisto dell’argento. Ma quella pianura avvolta in un vapore grigio e pesante, il lavoro di zappatura del fondo e poi di mondatura del riso, l’acqua stagnante che le arriva fin sopra le ginocchia, le lunghe ore china su quelle esalazioni fetide con le sanguisughe attaccate alle gambe fanno ammalare gravemente la giovane sventurata. La vicenda prende una china tragica, in cui a tutti i piani d’amore e felicità subentrano sentimenti di cattiveria e vendetta; eppure il desiderio e la speranza restano vivi, portando la storia a una conclusione inaspettata.
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L'AUTRICE: Marchesa Colombi è lo pseudonimo letterario di Maria Antonietta
Torriani. Nata a Novara nel gennaio1840, in seguito al matrimonio con
Eugenio Torelli Violler, fondatore e primo direttore del Corriere della
Sera, si stabilisce a Milano, dove continua a vivere anche dopo la
separazione dal marito.
Attiva frequentatrice degli ambienti letterari, si interessa in
particolare alla riflessione sui contenuti e sulle forme veristiche del
romanzo. Si impegna sin dal 1870 nel movimento femminile lombardo – che
vede tra le sue massime esponenti Anna Maria Mozzoni – soffermandosi in
particolare sull’analisi delle condizioni del lavoro femminile, tema che
traspone in parte nei suoi testi.
La vena di ironia pariniana, cui allude anche la scelta dello
pseudonimo, si coniuga felicemente infatti, in alcune sue opere, come in
In risaia, edita da Trevers nel 1878, oppure in Un matrimonio in provincia, pubblicata nel 1885 dalla casa editrice Galli, con un impegno sociale polemico e fortemente sentito.
Pur nella diversità dei risultati stilistici, i suoi testi sono
caratterizzati sempre da una forte capacità comunicativa, che la
tonalità ironica e a tratti sarcastica , così rara nella nostra
tradizione letteraria – e quasi inesistente nella produzione delle
scrittrici tardo ottocentesche – rende in molti casi altamente
originali.
Marchesa Colombi è anche raffinata e divertita compositrice di un piccolo galateo, La gente per bene, pubblicato nel 1877, e autrice di un saggio, Della letteratura nell’educazione femminile,
edito nel 1871, che approfondisce la questione della lettura e della
cultura come elementi di un percorso di formazione al femminile. Si
dedica inoltre alla letteratura per l’infanzia, producendo opere come I più cari bambini del mondo, del 1882, I bambini per bene a casa e a scuola, del 1884, I ragazzi d’una volta e i ragazzi d’adesso, edito nel 1888, e Il piccolo eroe, del 1890.
Per il teatro scrive nel 1882 due testi, La creola, in collaborazione con Eugenio Torelli Violler, e Il violino di Cremona.
Muore a Milano nel 1920.
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