venerdì 27 febbraio 2015

THE CHRONICLES OF WENDELLS - LA CROCE E LA LANCIA di Alessandra Paoloni

Oggi vi presento il nuovo volume della saga erotica "The Chronicles of Wendells" di Alessandra Paoloni, autrice che ho già avuto l'immenso piacere di ospitare nel mio blog e che, come ormai avrete capito, adoro. Di lei potrei leggere un libro dopo l'altro senza mai stancarmi.
Oggi parliamo di "The Chronicles of Wendells - La croce e la lancia".





SINOSSI: Il tempo di prendere decisioni difficili è giunto.
Luther scopre che diventare re non è come essere principe, e la corona sulla sua testa grava come quel passato che non riesce ad accettare. Superstizioni e responsabilità si mescolano, generando caos nella sua testa e a corte.
E, se il futuro è incerto, lo è altrettanto un passato fatto di irreversibili stratagemmi.
I tempi andati sconfiggeranno quelli presenti, avvolgendoli in un vortice di mistero e irrequietudine.
Basteranno gli affetti e l'amore a evitare che il Wendell cada in un baratro oscuro?
Incontri passionali, alleanze segrete e destini premeditati, tessono l'inestricabile ragnatela di una storia che ha molto ancora da raccontare di se stessa.







Il libro si apre con il protagonista Luther alle prese con la rivelazione della potente maledizione che grava sulla sua famiglia. Il giovane Re si trova in biblioteca e, assieme a Ser Raymond, tenta di dare un senso logico alle sconcertanti informazioni che gli vengono svelate.
E' tempo di decisioni importanti per Luther, una giovane moglie sta per raggiungere il Regno e sedersi al suo fianco sul trono. Il ragazzo dovrà abbandonare i sogni d'infanzia e un amore impossibile per indossare i panni del reggente e tentare di proteggere le sue terre da un nemico misterioso.
Riuscirà Luther ad affrontare i cambiamenti che il suo nuovo rango pretende da lui? Riuscirà ad anteporre il bene della sua dinastia e il futuro del Regno ai suoi desideri più reconditi?

Il nuovo capitolo di quest'appassionante saga fanta-medievale non è da meno dei precedenti. La Paoloni ci ha abituato a una trama che intreccia elementi paranormali a sfumature erotiche e lo fa con la solita maestria che da anni la contraddistingue.
L'ambientazione è sempre molto accurata, il lettore viene trascinato in una corte che profuma di intrigo, mistero e tradimento. Percorriamo i corridoi con i protagonisti, sentiamo il fruscio delle sete sui pavimenti, il tintinnare delle spade nel fodero. Nonostante non vi sia una collocazione storica reale, l'ambiente medievale è riprodotto con fedeltà così come gli usi, i costumi e i comportamenti dei personaggi, perfettamente inseriti nel contesto.




'Un muro di superstizioni e delitti si era appena innalzato tra lui e il resto del regno, tra lui e la certezza che niente sarebbe tornato come prima. E quella corona, che con fierezza portava sulla testa, non l'avrebbe preservato né dal male né da una morte improvvisa.
I re potevano essere eterni pioché eterna era la storia, finchè non ci si dimenticava anche di lei. Ma erano mortali, e come tali Luther sentiva la sua esistenza scivolargli via di dosso come la pioggia durante un temporale.'



La connotazione paranormale di cui è intriso il libro, grazie a una maledizione che aleggia sulla testa del protagonista come una spada di Damocle, attira e incuriosisce, così come la ricerca in cui si cimenta un fidato servitore di Luther per tentare di svelare il mistero che tutto ammanta. Sono molti gli interrogativi che la Paoloni lascia solo intravedere in questo terzo capitolo della saga, molti gli intrecci e i segreti che sembrano albergare sotto la cortina dei sorrisi e dei silenzi.

La caratterizzazione dei personaggi è pertinente. Luther affascina come sempre e qui lo ritroviamo in una versione più matura, come se la corona posta sul suo capo gli abbia fatto subire una trasformazione non solo fisica ma anche emotiva, come se avesse innescato in lui un processo di maturazione che lo porterà probabilmente a cambiare molti aspetti caratteriali del ragazzo che abbiamo imparato ad amare.
Il personaggio che più mi ha coinvolto e di cui mi sono follemente innamorata, però, è un altro e il suo nome è Wayne. Con il suo fascino, riserbo e devozione mi ha ricordato uno degli eroi romantici che veneravo da ragazzina: un uomo che si è trovato per caso su un percorso che s'intreccia a quello del nuovo Re e che a mio parere riserverà non poco sorprese alle lettrici. La caratteristica che colpisce di lui non è tanto l'aspetto fisico, il suo essere aitante e irresistibile, ma la sua natura gentile, l'onore che lo contraddistingue, la delicatezza che sfoggia nella camera da letto e che gli dona un tasso erotico altissimo.
E poi abbiamo Marybeth, la protagonista femminile che più mi affascina per magnetismo, per il suo carattere indomito, per i misteri nascosti che si annidano nella famiglia da cui proviene, per il suo mostrarsi ligia al dovere e alle convenzioni, soffocando le proprie inclinazioni, ma al tempo stesso incapace di non prestarvi fede. Per l'apparente accettazione di essere dominata e, invero, nascondere l'animo di una dominatrice. Intenerisce l'idea del sesso che ha questa fanciulla e la scoperta che ne farà sotto le lenzola con un compagnio altrettanto particolare.
Ho amato molto anche la figura della futura moglie di Luther, Nyneve, una straniera in terra straniera costretta a sposare contro la propria volontà uno sconosciuto. Mi hanno colpito il suo portamento fiero, il glamour da non sottovalutare, una donna dignitosa che sembra avere tutte le carte in regola per ricoprire il ruolo che le spetta.




'La gelosia, se davvero era quello il sentimento che la stuzzicava come la nota stonata di uno strumento, doveva essere messa a tacere poiché più di essa erano le sue aspirazioni a contare. La speranza di non essere relegata nel nulla come era già accaduto a molte Wendell prima di lei.'





E non dimentichiamo la componente erotica che anche qui non manca e che si eleva in una magistrale scena d'amore da divorare, letteralmente. La capacità della Paoloni è evidente anche in questo genere narrativo, dove sarebbe semplice scivolare erroneamente nel volgare, ma non è di certo questo il caso. La carica erotica permea il testo ma senza sfociare nel cattivo gusto.

Tra le varie tematiche affrontate è sicuramente la figura della donna quella che più colpisce. Attraverso tre volti distinti (Marybeth, Nyneve e Cristie, dama di Marybeth) osserviamo il ruolo che ricopriva la donna medievale e assistiamo al grido di protesta che sembra uscire dalla penna dell'autrice: un urlo di ribellione contro una società che ci voleva avvinte, servitrici, schiave ubbidienti, indegne di replicare o ribellarci qualunque fosse il nostro ceto sociale. Nessuna veniva risparmiata, nobile o serva che fosse.

Se avete amato i primi due capitoli di questa saga, la terza non vi lascerà assolutamente indifferenti.
La storia di un Principe che si ritrova a governare un Regno misterioso, l'ombra di una maledizione sulle spalle e una Corte in cui niente è come sembra e dove il richiamo di un amore impossibile è un canto sempre più difficile da ignorare.

'Il destino di tutti era nelle mani di un re ragazzo, che la Storia si preparava ad accogliere.'





giovedì 26 febbraio 2015

Segnalazione - L' IMPORTANZA DI CHIAMARSI CRISTIAN GREI di Chiara Parenti

E' tornata ragazzi! Finalmente Chiara Parenti torna in libreria con una nuova uscita scoppiettante! 
Dall'autrice di "Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito)" e "Con un poco di zucchero",  una nuova e divertente commedia che vi ossessionerà e legherà fino all'ultima pagina.  
Oggi vi presento "L'importanza di chiamarsi Cristian Grei"(YouFeel - Rizzoli). Ma andiamo a conoscerlo più da vicino.






SINOSSI: Cristian Grei ha trentadue anni e una sola, acerrima nemica: E. L. James, che con le sue 50 Sfumature gli ha rovinato la vita. Tutte le donne, infatti, appena sentono il suo nome, vedono in lui un dominatore in 3D e l'incarnazione delle più proibite fantasie erotiche. Ma se  vivi a Prato,  fai il becchino nell’agenzia di onoranze funebri di famiglia e sei ipocondriaco, avere il nome "uguale" a quello del più grande amatore di tutti i tempi, che si sposta in elicottero ed è a capo di un’azienda leader mondiale,può creare una costante e fastidiosissima ansia da prestazione.
Solo Antonella, l'amica di sempre,  è in grado di divertirsi giocando con lui e tenere a bada le sue mille ansie, ma soprattuto è disposta ad amarlo per quello che è realmente.
Cristian Grei riuscirà finalmente a capire che è lei la donna giusta? E soprattutto sarà “pronto a riceverla”?







Eccovene un assaggio! 



[...] «È chiaramente una emicrania a vigneto.»
«E cosa sarebbe?» domando.
«Una emicrania molto più forte di quella a grappolo» mi spiega Cristian.
«Capisco. E come funziona? Se ti soffi il naso esce del Brunello?»
«Sì, se abiti a Montalcino» annuisce convinto. «Altrimenti del Franciacorta o del Sangiovese. Dipende.»
«Ah, certo. E se abiti nel Salento ti esce il Negroamaro?» chiedo ancora.
«Sì, e cominci anche a cantare!» esclama, e scoppiamo a ridere.
Come sempre accade, quando qualcosa non va, io e Cristian ci scherziamo su. Questo per esempio è un gioco che abbiamo inventato noi. Si chiama il «Fanta Morbo».
Sebbene si ostini a negarlo con tutte le sue forze, Cristian Grei è un ipocondriaco in piena regola, perciò tende ad associare ogni minimo dolore a una malattia. Ora, come lui sa fin troppo bene, di malattie ce ne sono migliaia, e inconsciamente è convinto che una deve averla per forza. È statistica, pensa. Perciò abbiamo inventato il Fanta Morbo, perché cerchiamo di vedere il lato positivo: ci sono un sacco di patologie che non potrà mai avere perché non esistono. Le migliori che ci sono venute in mente finora sono: la micosi da pioppino, che trasforma la pelle in corteccia e i capelli in foglie: la sola cura sono impacchi di polenta; l’herpes delirante, malattia venerea che spinge il soggetto a vantarsene al bar con gli amici, e la ghirite fulminante: il soggetto dorme per ventitré ore consecutive; alla ventiquattresima, muore.
È divertente, e stasera è servito anche ad allentare quella strana tensione venutasi a creare tra noi su Charlie Tango. D’altra parte, giocare è molto più semplice che parlare. E io e Cristian siamo due abilissimi giocatori. [...]








L'AUTRICE:  Laureata in Filosofia, è giornalista pubblicista e lavora nell’ambito della comunicazione. Appassionata di scrittura creativa, è autrice di “Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito)” e “Con un poco di zucchero”, (Rizzoli, Youfeel, 2014). 
Per info: www.chiaraparenti.com




mercoledì 25 febbraio 2015

Le autrici EWWA - INTERVISTA A MARIA MASELLA



Ciao Maria, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Racconterei volentieri qualcosa di me se mi capissi davvero, ho spesso la sensazione di ospitare tante anime diverse, non maschere, proprio anime. Sono pragmatica e idealista, pacifista e bellicosa, curiosa ma non aprirei mai un cassetto non mio, prendo fuoco all’istante e altrettanto velocemente “ci faccio una risata sopra”. Sono disordinata in modo spaventoso ma non ho mai perso un compito in classe… Amo le arti figurative, la storia, la letteratura… e la lingua matematica, la più diffusa al mondo. Credo nell’uguaglianza di tutte le persone e nel potere del dialogo, del perdono e di “facciamoci una risata insieme”. Sogno un mondo orizzontale e non verticale.

La laurea in matematica e l’insegnamento di matematica, fisica e informatica fino al 2005. Dove trovi il tempo per scrivere e come si accende in te questa passione?

Dove trovo il tempo? Alcune frequentano palestre o fanno shopping, per ricaricarsi. Scrivere (e leggere) sono sempre state il caricabatterie che ho avuto in sorte, infatti dovrei muovermi di più (non sono una sportiva ma nuoto bene e per quattro mesi all’anno) e curare maggiormente il mio abbigliamento. Come si accende? Penso si tratti di un fenomeno di autocombustione inspiegabile!

La tua carriera letteraria inizia con il racconto “Una donna comune”, pubblicato nella collana “Segretissimo” (Mondadori). Hai un ricordo legato a questo esordio?

Ero prossima ai quaranta, avevo raggiunto il posto che sognavo, ruolo nel miglior liceo scientifico statale della mia città. Ho letto il bando, ho scritto (avevo già il cassetto pieno e non avevo mai tentato), ho inviato ma non ho allegato la busta chiusa con i miei dati. Forse un estremo pudore? Forse fifoneria acuta? E’ stata una botta quando ho letto su Segretissimo che cercavano l’autore di quel racconto per pubblicarlo.

Dal 1987 al 2013 partecipi a vari concorsi letterari ottenendo vittorie e menzioni di merito. A quale di queste manifestazioni sei più affezionata?

Il premio al Solinas. Era mancata mia madre da pochi mesi, avevo scritto quella storia mentre lei stava male per esorcizzare il dolore (ed è una delle mie storie più dolenti). Dover andare a Roma per la premiazione mi ha “smossa”. Che sia svanita la speranza di veder realizzare una serie tv dai miei romanzi non diminuisce l’importanza di quel premio nella mia carriera e soprattutto nella mia vita.

Nel 2002, pubblichi con Fratelli Frilli Editori il primo romanzo di quella che diventerà la serie Mariani. E proprio questo primo edito è stato oggetto di tesi di laura discussa da Jessica Grasselli presso l’Université de Provence. Parlacene.

La casa editrice era agli inizi, il mio primo romanzo ha il numero 6! Mi è stato comunicato tutto a cose fatte. Fra l’altro so il francese e ho potuto leggerla: è stato fatto un ottimo lavoro.

Due romanzi  di questa serie sono stati anche tradotti e pubblicati in Germania dalla Goldmann. Daccene un assaggio.

Allora, questa è la mia gran sofferenza! Avere due libri in casa e “non acchiapparci una mazza”, come dicevano i miei studenti! Ho piacevoli e interessanti ricordi di lunghe e dettagliate mail con la traduttrice che conosceva bene l’Italia ma non Genova e allora dovevo spiegarle “lavello alla genovese” e il significato di alcune parole in dialetto. Ne uso poche ma le uso! Ci siamo anche conosciute, quando è venuta a Genova per alcuni giorni. E ha voluto fare anche il “Mariani tour”! Un dettaglio: i tedeschi sono precisi nei pagamenti, ecco, ora potete verificare la mia genovesità!

Nel corso degli anni hai pubblicato con vari editori come: Clessidra, Curcio, Le Onde, Quadratum, alternando romance storici, contemporanei e noir. Dove nasce la tua ispirazione?

Una voce, un viso, un luogo… Spesso due dati in apparenza disgiunti si saldano. Ho sempre queste dannate idee fulminanti che non riesco a controllare, a volte nasce una storia mentre in altri casi dopo tre pagine o trenta si smorza. Ma capita che dopo anni ritorni.

E, nel 2009, pubblichi con Corbaccio il romance contemporaneo “Belle sceme!”. Di cosa si tratta nello specifico?

E’ un romanzo divertente e insieme sperimentale. Prime persone alternate, al presente, al passato, terza persona… Perché mi piace sperimentare. Sono donne di oggi, donne normali. La protagonista, Laura Arnolfini, è un ingegnere che si occupa di marchi e brevetti, ed esce da una relazione sentimentale disastrosa. Diciamo che il romanzo è la storia di come si riprende la sua vita.

Nel 2014, pubblichi due romanzi brevi “Il cliente” e “La preda”, per la collana Youfeel di Rizzoli. Parlacene.

Ho letto che Alessandra Bazardi cercava autrici, la conoscevo come persona seria e capace, le ho inviato un messaggio. Poi le inviato due storie, le sono piaciute: una è diventata “Il cliente”, che  nato come RS ho trasformato in erotico, molto soft. L’altra storia è in attesa di pubblicazione. 
“La preda”? Vi basta sapere che amo il mare e la pittura? Sarò incosciente, ma non mi tiro indietro… E’ stato strano ma stimolante trovarmi con tante giovani autrici, diciamo che è stata una cura ringiovanente.

Sempre nel 2014 esce “Mariani e le mezze verità”. Cosa troveranno i lettori al suo interno e quali tematiche affronti?
Una mezza verità è una verità incompleta. Spesso diciamo la verità ma l’abbelliamo, la limiamo, la “potiamo”. Ma arriverà un punto di modifica in cui non sarà più verità. Su questo tema è giocato il romanzo. Con ovvi delitti. Delitti non soltanto nel senso di morti ammazzati, esistono anche altri delitti: per me e per il mio personaggio Mariani, anche abusare di una quattordicenne è un delitto. Punto. 


http://www.amazon.it/Mariani-mezze-verit%C3%A0-Maria-Masella-ebook/dp/B00P0ADZUM/ref=sr_1_sc_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1424511240&sr=1-1-spell&keywords=marianie+le+mezze+verit%C3%A0



Qual è stato l’input per questo romanzo?

“Mariani e le mezze verità” nacque il quel di Lecco nell’ottobre del 2013, da un incontro fra la sottoscritta e il suo editore Carlo Frilli. Niente di piccante! Eravamo a Lecco per il premio Azzeccagarbugli per il miglior poliziesco italiano edito. Da anni non andavo a Lecco e c’ero sempre stata in primavera (viaggi di istruzione) o d’estate. Ed ero sempre arrivata da un’altra direzione. Sono arrivata come Mariani. Ho visto i Canottieri: la sera stessa la storia cominciava a formarsi.

Perché il noir?

Due sono i grandi misteri: perché si uccide se siamo programmati per propagare la vita e perché si ama un’altra persona se ognuno di noi è “innamorato di sé”. Il noir risponde alla prima domanda. Inoltre il delitto altera l’equilibrio ed è come se permettesse di vedere, per un attimo, oltre le apparenze. E poi come matematico e quindi esperto di problem solving mi diverte anche l’aspetto tecnico del montare e smontare. Essere insieme assassino e investigatore.

Sei un membro dell’associazione Ewwa. Di cosa si occupa questa associazione e la consiglieresti alle autrici?

Ho esitato molto a iscrivermi, anche se ero amica da anni di alcune fondatrici, Mariangela Camocardi, Teresa Casella e Alessandra Bazardi. Ho esitato perché ho quel mio lato individualista… Se mi sono decisa è perché credo nella collaborazione e nello scambio di informazioni. Sono tempi difficili, la tentazione è chiudersi nel proprio guscio ed è invece in queste occasioni che una rete di rapporti può essere d’aiuto. La consiglio.

Sempre con Ewwa, hai partecipato al primo progetto letterario dell’associazione “E dopo Carosello tutte a nanna” con il racconto “Fra maschio e femmina”. Raccontaci qualcosa di questo tuo lavoro.

Mi sono divertita a scrivere un mini giallo e la protagonista è una giovane donna puntigliosa, precisa e dotata di senso civico (e fumatrice). Chi è? E’ una certa Emma e sarà la madre di Antonio Mariani. Mi sono tanto tanto divertita.

Hai qualche altro progetto di cui vuoi metterci a parte?

Continuare a scrivere, sperando di trovare un editore. Diciamo un editore per ognuna delle mie anime di scrittrice.

E’ stato un onore ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto!

Grazie a te!
  
Per seguire Maria    MASELLA MARIA

martedì 24 febbraio 2015

Segnalazione - TRE MINUTI SOLO PER ME di Antonella Senese

Oggi vi presento una nuova uscita targata Libro Aperto International Publishing.
Oggi conosciamo più da vicino il secondo volume della serie "Tre minuti di me" dal titolo "Tre minuti solo per me" di Antonella Senese.




Autore: Antonella Senese

Anno: 2015 Editore: Libro Aperto International Publishing 

Genere: Romance/New Adult 

Pagine: 204 

Illustratore: Catnip Design

ISBN: 9781910442234






SINOSSI: Non avrei dovuto lasciarla, ho combinato un disastro dopo l’altro. Non merito una seconda possibilità, ma ora sono diverso, sono tornato per rimediare. Sono tornato per lei. Amie ed io ci apparteniamo e farei di tutto purché mi ami ancora. Adam se n’è andato portandosi via ogni cosa: la musica, l’amore, la speranza. Tutto sembrava essere svanito insieme a lui, finché un giorno i miei occhi non sono diventati i suoi occhi e sono stata catapultata nella sua anima, nella sua sofferenza, nella sua vita, senza averlo chiesto. Non avrei dovuto lasciarmi trascinare nella sua vita, non avrei dovuto toccare il suo dolore, ma è successo e da quel momento niente è stato più lo stesso. Non sarebbe dovuto accadere. Non con lei. E ora sono suo, irrimediabilmente suo. Sono Jess, l’eterno secondo e non c’è niente al mondo che possa cambiare il mio destino.

DOVE TROVARLO: http://www.amazon.it/Tre-minuti-solo-per-Vol-ebook/dp/B00TGIGRTK/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1424442367&sr=1-1&keywords=ANTONELLA+SENESE



lunedì 23 febbraio 2015

INTERVISTA A LIDIA DEL GAUDIO



Ciao Lidia, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao a te e grazie per la magnifica accoglienza. Non è mai facile parlare di se stessi,  ma posso riassumere il mio carattere dicendo che sono una persona schiva e idealista. I postumi di una grave malattia da bambina mi hanno un pocondizionata e faccio fatica ad aprirmi agli altri. Però agli amici che considero tali dedico tutta me stessa.  

La laurea inLettere e filosofiae limpiego presso una grande azienda di servizi, nellambito della selezione e formazione del personale. Quando si accende in te la scintilla della scrittura e dove trovi il tempo per scrivere?

La scintilla si accese già con la lettura del primo libro. Avevo una decina danni e mi capitò per le mani  "Piccole donne". Folgorata dal personaggio di Jo March, per quel suo carattere indipendente e fragile al tempo stesso, proprio come ero io, decisi che, come lei, avrei fatto la scrittrice. Poi vennero tante altre bellissime letture e il desiderio di misurarmi anche come autrice crebbe. Qualche anno dopo i miei zii mi regalarono una macchina da scrivere e da allora non mi sono più fermata. Il fatto di avere avuto allo stesso tempo tanti altri interessi, come la musica e la pittura, e soprattutto un lavoro impegnativo che mi obbligava a usare la scrittura come strumento professionale, mi ha un pofrenata e fino al 2004 la mia produzione può dirsi davvero scarsa. Ma negli ultimi anni, complice anche la perdita di una persona molto cara, ho capito finalmente qual era la mia strada, che scrivere poteva farmi felice e da allora sto cercando di recuperare.

Sei appassionata anche di chitarra e pianoforte. Quando conta la musica come fonte dispirazione per te?

Penso che conti molto, anche se allinizio non ci ho fatto caso. Nel mio romanzo "I Colori del male", si parla proprio di  pittura, quella degli Impressionisti, dai quali molto spesso ho tratto ispirazione per i miei quadri. E ho scritto anche molti racconti legati alla musica. È successo casualmente, ripeto, però sto prendendo seriamente in considerazione l’idea di fare della pittura e soprattutto della musica un aspetto peculiare dei miei contenuti. Tra i lavori in cantiere ho, per esempio, proprio un romanzo dedicato al rock degli anni ‘70.

Quali sono i tuoi autori preferiti e cè qualcuno in particolare che consideri tuaMusa?

Se dovessi fare dei nomi, direi Benni, King e Zafòn. Il mio ideale sarebbe mischiare questi tre stili.
Mi piace molto anche Moravia, anche se sembra passato di moda.

Il tuo libro preferito èOdisseadi Omero. Un titolo insolito, perché?

Per me lOdissea è il libro dei libri, ci trovi tutto, amore, avventura, intrighi, politica, fantasia, magari anche un podi horror. Ed è narrato in modo poetico. Non saprei trovare di meglio.

Nel 2004 esordisci con alcune poesie nellantologiaFermenti poeti italiani contemporaneiVol.13. Cosa rappresenta per te la poesia?

La poesia è stato il mio primo approccio alla scrittura. Penso che capiti quasi a tutti, specialmente da adolescenti, cercare di mettere in versi le proprie aspirazioni e delusioni. Quel vomitare se stessi lieve o tragico che sia. Nella poesia non ci sonostoriema il mio mondo vero, i miei genitori, i miei amori, l’amicizia,  il lavoro, la politica, la critica ironica. Quando mi sento triste o delusa, butto giù qualche verso ed è come tornare a casa. Negli ultimi anni, poi, mi sono messa a ristudiare le forme chiuse, che, come tanti altri, ritenevo superate da quelle libere, e ho dovuto constatare, invece, come scrivere in metrica possa dare tantissime soddisfazioni. Ho scoperto che mi riescono bene soprattutto i sonetti alla Trilussa.

Successivamente ti dedichi a racconti e poesie che vengono poi inseriti in diverse antologie. Se dovessi consigliare agli esordienti come ci si approccia a un racconto, quale consiglio daresti?

Il racconto è una forma narrativa davvero difficile. Penso che lideale sia riuscire a raccontare una storia che intrighi e che appassioni in poche pagine. A me piace fotografare una situazione, come la scena di un film. E un finale che sbalordisca e lasci pensare. Tuttavia non credo di poter essere io a dare consigli, visto che mi considero ancor meno che esordiente.

Nel 2013 esce la sillogeLodi del corpo maschile. Parlacene.

Una bellissima iniziativa di Vibrisse, il blog di Giulio Mozzi, con l‘intenzione di raccogliere vari componimenti poetici, prevalentemente nelle forme chiuse del sonetto, della canzone, eccetera, per descrivere ed esaltare le varie parti del corpo del maschio. Pare, infatti, che fino ad allora, si fosse lodato sempre e solo il corpo femminile. Hanno partecipato in tanti, poeti veri e dilettanti, e molti con più di un componimento. Un divertimento assoluto che alla fine Giulio ha raccolto in un testo digitale. Le mie dediche sono state per l’ascella, il petto, il dopobarba.

E nel 2014, esordisci con il tuo primo romanzoI colori del Male. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

I lettori troveranno tre storie in una. Il racconto di unesperienza fuori dal comune di un ragazzino di undici anni, Milo, che ha perso la madre e va a passare le vacanze dal nonno; la descrizione dei suoi sogni, quelli in cui, cercando di incontrare la madre, Milo si imbatte invece nella visione di fatti orribili; la storia di certi quadrimaledetti, collegati a misteriose morti che avvengono durante importanti episodi storici. I tre aspetti sono, ovviamente, collegati tra loro e non mancherà un finale da brividi.


http://www.amazon.it/Colori-del-Male-Lidia-Gaudio-ebook/dp/B00I5ZKV9C/ref=sr_1_1/277-8826850-2932937?s=books&ie=UTF8&qid=1424512204&sr=1-1




Quale messaggio vuoi trasmettere?

Il messaggio è uno e breve. Il male si serve della cupidigia umana per affermare il suo potere.
Ci sono troppi  che compiono delitti e cattiverie solo per arricchirsi e per acquisire fama e visibilità. E in questo comportamento che non guarda in faccia a nessuno scompare ogni segno d’umanità. Ecco, vorrei che si riflettesse su questo.

Qual è stato linput per questo romanzo?

Lidea mi è venuta leggendo di una leggenda che riguardava dei bambini dipinti in un quadro. A questo ho subito collegato un'ipotesi narrativa che amo molto ritrovare sia in letteratura che nei film: le cose non sono mai come sembrano, attenti a guardare negli occhi di ci sta di fronte per capire la sua vera natura.

Sempre conI colori del malepartecipi al Torneo LetterarioIo Scrittore, indetto da GeMS e rientri nella rosa dei finalisti. Consiglieresti questo torneo agli esordienti?

Sì, lo consiglio, ma non solo agli esordienti. Il torneo si è rivelato, al di del bene e del male e dei vari punti di vista, una palestra incredibile.  È  dura scoprire che gli altri non ci vedono come vorremmo, ma è proprio questo che porta una crescita. Lanonimato dei partecipanti consente qualche scorrettezza, è vero, ma anche la possibilità di dire e conoscere la verità. Imparare dalle critiche positive o negative è fondamentale, al di là della malafede, che, comunque, è facile da individuare. Posso anche testimoniare che nelledizione appena conclusa, hanno vinto due testi che mi erano capitati in lettura e ai quali avevo dato un voto molto alto. Per me, quindi, meritavano davvero. Certo, ci vuole anche un pizzico di fortuna, ma io partecipo al torneo soprattutto e perché mi permette di avere dei lettori in anteprima e dei giudizi su quello che scrivo, e non certo perché penso di poter vincere tra le migliaia di partecipanti, sarebbe una illusione. Ripeto, il Torneo dovrebbe essere imposto anche ad alcuni autori contemporanei che dico io, affinché potessero fare un bagno di realtà.

Nel 2014 esce ancheLa Serra trema. Daccene un assaggio.

"La Serra trema" è horror puro, un genere a cui sono molto affezionata e che mi piace scrivere, a parte lo splatter, che invece non amo. Il mio racconto parla di una giovane coppia che arriva in un agriturismo durante un terribile momento di siccità. Niente di più semplice e terrificante. 

Hai qualche altro progetto in cantiere di cui vuoi metterci a parte?

I progetti (come i sogni) sono parecchi, ma quello a cui in questo momento tengo molto riguarda la Factory Editoriale I Sognatori, della quale faccio parte da quasi due anni. Siamo un gruppo di scrittori che, guidati da un editore coraggioso, cerca di sviluppare un nuovo stile di editoria, in cui ci sia maggiore collaborazione tra le parti e scelte condivise. Anzi, vorrei invitare tutti gli amanti della lettura a visitare il nostro sito, perché questo progetto merita supporto. Per I Sognatori sto scrivendo una raccolta di racconti molto particolari,  temi sociali con lo sguardo rivolto al trilling e al grottesco.

Estato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Grazie a te, Linda, è stato un onore e un piacere.

Per seguire Lidia    I COLORI DEL MALE