Oggi parliamo di "The Chronicles of Wendells - La croce e la lancia".
SINOSSI: Il tempo di prendere decisioni difficili è giunto.
Luther scopre che diventare re non è come essere principe, e la corona sulla sua testa grava come quel passato che non riesce ad accettare. Superstizioni e responsabilità si mescolano, generando caos nella sua testa e a corte.
E, se il futuro è incerto, lo è altrettanto un passato fatto di irreversibili stratagemmi.
I tempi andati sconfiggeranno quelli presenti, avvolgendoli in un vortice di mistero e irrequietudine.
Basteranno gli affetti e l'amore a evitare che il Wendell cada in un baratro oscuro?
Incontri passionali, alleanze segrete e destini premeditati, tessono l'inestricabile ragnatela di una storia che ha molto ancora da raccontare di se stessa.
Il libro si apre con il protagonista Luther alle prese con la rivelazione della potente maledizione che grava sulla sua famiglia. Il giovane Re si trova in biblioteca e, assieme a Ser Raymond, tenta di dare un senso logico alle sconcertanti informazioni che gli vengono svelate.
E' tempo di decisioni importanti per Luther, una giovane moglie sta per raggiungere il Regno e sedersi al suo fianco sul trono. Il ragazzo dovrà abbandonare i sogni d'infanzia e un amore impossibile per indossare i panni del reggente e tentare di proteggere le sue terre da un nemico misterioso.
Riuscirà Luther ad affrontare i cambiamenti che il suo nuovo rango pretende da lui? Riuscirà ad anteporre il bene della sua dinastia e il futuro del Regno ai suoi desideri più reconditi?
Il nuovo capitolo di quest'appassionante saga fanta-medievale non è da meno dei precedenti. La Paoloni ci ha abituato a una trama che intreccia elementi paranormali a sfumature erotiche e lo fa con la solita maestria che da anni la contraddistingue.
L'ambientazione è sempre molto accurata, il lettore viene trascinato in una corte che profuma di intrigo, mistero e tradimento. Percorriamo i corridoi con i protagonisti, sentiamo il fruscio delle sete sui pavimenti, il tintinnare delle spade nel fodero. Nonostante non vi sia una collocazione storica reale, l'ambiente medievale è riprodotto con fedeltà così come gli usi, i costumi e i comportamenti dei personaggi, perfettamente inseriti nel contesto.
'Un muro di superstizioni e delitti si era appena innalzato tra lui e il resto del regno, tra lui e la certezza che niente sarebbe tornato come prima. E quella corona, che con fierezza portava sulla testa, non l'avrebbe preservato né dal male né da una morte improvvisa.
I re potevano essere eterni pioché eterna era la storia, finchè non ci si dimenticava anche di lei. Ma erano mortali, e come tali Luther sentiva la sua esistenza scivolargli via di dosso come la pioggia durante un temporale.'
La connotazione paranormale di cui è intriso il libro, grazie a una maledizione che aleggia sulla testa del protagonista come una spada di Damocle, attira e incuriosisce, così come la ricerca in cui si cimenta un fidato servitore di Luther per tentare di svelare il mistero che tutto ammanta. Sono molti gli interrogativi che la Paoloni lascia solo intravedere in questo terzo capitolo della saga, molti gli intrecci e i segreti che sembrano albergare sotto la cortina dei sorrisi e dei silenzi.
La caratterizzazione dei personaggi è pertinente. Luther affascina come sempre e qui lo ritroviamo in una versione più matura, come se la corona posta sul suo capo gli abbia fatto subire una trasformazione non solo fisica ma anche emotiva, come se avesse innescato in lui un processo di maturazione che lo porterà probabilmente a cambiare molti aspetti caratteriali del ragazzo che abbiamo imparato ad amare.
Il personaggio che più mi ha coinvolto e di cui mi sono follemente innamorata, però, è un altro e il suo nome è Wayne. Con il suo fascino, riserbo e devozione mi ha ricordato uno degli eroi romantici che veneravo da ragazzina: un uomo che si è trovato per caso su un percorso che s'intreccia a quello del nuovo Re e che a mio parere riserverà non poco sorprese alle lettrici. La caratteristica che colpisce di lui non è tanto l'aspetto fisico, il suo essere aitante e irresistibile, ma la sua natura gentile, l'onore che lo contraddistingue, la delicatezza che sfoggia nella camera da letto e che gli dona un tasso erotico altissimo.
E poi abbiamo Marybeth, la protagonista femminile che più mi affascina per magnetismo, per il suo carattere indomito, per i misteri nascosti che si annidano nella famiglia da cui proviene, per il suo mostrarsi ligia al dovere e alle convenzioni, soffocando le proprie inclinazioni, ma al tempo stesso incapace di non prestarvi fede. Per l'apparente accettazione di essere dominata e, invero, nascondere l'animo di una dominatrice. Intenerisce l'idea del sesso che ha questa fanciulla e la scoperta che ne farà sotto le lenzola con un compagnio altrettanto particolare.
Ho amato molto anche la figura della futura moglie di Luther, Nyneve, una straniera in terra straniera costretta a sposare contro la propria volontà uno sconosciuto. Mi hanno colpito il suo portamento fiero, il glamour da non sottovalutare, una donna dignitosa che sembra avere tutte le carte in regola per ricoprire il ruolo che le spetta.
'La gelosia, se davvero era quello il sentimento che la stuzzicava come la nota stonata di uno strumento, doveva essere messa a tacere poiché più di essa erano le sue aspirazioni a contare. La speranza di non essere relegata nel nulla come era già accaduto a molte Wendell prima di lei.'
E non dimentichiamo la componente erotica che anche qui non manca e che si eleva in una magistrale scena d'amore da divorare, letteralmente. La capacità della Paoloni è evidente anche in questo genere narrativo, dove sarebbe semplice scivolare erroneamente nel volgare, ma non è di certo questo il caso. La carica erotica permea il testo ma senza sfociare nel cattivo gusto.
Tra le varie tematiche affrontate è sicuramente la figura della donna quella che più colpisce. Attraverso tre volti distinti (Marybeth, Nyneve e Cristie, dama di Marybeth) osserviamo il ruolo che ricopriva la donna medievale e assistiamo al grido di protesta che sembra uscire dalla penna dell'autrice: un urlo di ribellione contro una società che ci voleva avvinte, servitrici, schiave ubbidienti, indegne di replicare o ribellarci qualunque fosse il nostro ceto sociale. Nessuna veniva risparmiata, nobile o serva che fosse.
Se avete amato i primi due capitoli di questa saga, la terza non vi lascerà assolutamente indifferenti.
La storia di un Principe che si ritrova a governare un Regno misterioso, l'ombra di una maledizione sulle spalle e una Corte in cui niente è come sembra e dove il richiamo di un amore impossibile è un canto sempre più difficile da ignorare.
'Il destino di tutti era nelle mani di un re ragazzo, che la Storia si preparava ad accogliere.'