Oggi do spazio a un'intervista un po' speciale, un'intervista dedicata a un'associazione che stimo molto e a cui ho riservato un angolino tutto suo sul mio blog.
Sto parlando dell'associazione UN PONTE PER ANNE FRANK, io ho già dato il mio contributo e l'ho fatto con grande piacere.
"Il diario di Anna Frank" è uno dei primi romanzi che ho letto da ragazzina, l'ho riletto minimo otto volte e non mi stancherei mai di riprenderlo. Ricordo la costernazione e l'incredulità nel leggere tutti i divieti che gli ebrei dovevano rispettare. Ricordo ancora che corsi in cucina da mamma e le chiesi se fosse mai possibile vivere in quella maniera. Avevo dodici anni e Anna Frank mi entrò nel cuore.
Questa intervista all'autrice Sofia Domino l'ho fatta con estremo piacere, perchè la sua associazione merita di essere conosciuta e apprezzata. Ma lasciamo a lei la parola!
Ciao Sofia, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda, grazie per avermi
ospitata nel tuo blog, è sicuramente un grande piacere per me essere qui.
Ho 27 anni, vivo in Toscana con
la mia famiglia e i nostri animali. Adoro leggere, ascoltare della bella
musica, passeggiare sulla spiaggia e viaggiare. Ho visitato numerose città
italiane ed estere e ho vissuto un anno a Londra, ma il mondo è talmente grande
che ci sono moltissimo luoghi che vorrei ancora visitare.
La mia passione più grande è la
scrittura, non potrei vivere senza. Ho cominciato a scrivere da bambina ma solo
nel 2014 ho pubblicato in digitale due romanzi: “Quando dal cielo cadevano le
stelle” (che racconta la storia di Lia, ragazzina romana con l’unica colpa di
essere ebrea durante il nazismo e che il 16 ottobre 1943 sarà deportata ad
Auschwitz con la sua famiglia, dopo il rastrellamento del ghetto ebraico
romano) e “Come lacrime nella pioggia” (che accende i riflettori sulle
condizioni di vita delle donne in India e che s’incentra su una delicata
amicizia che si sviluppa tra Sarah – ragazza americana di 22 anni – e Asha –
ragazzina indiana di 15 anni venduta in sposa dal padre. Questo romanzo è
leggibile gratuitamente e per riceverlo basta inviarmi un’ e-mail all’indirizzo
sofiaromanzo@yahoo.it)
Il 16 ottobre 2014
fondi l’associazione ‘UN PONTE per ANNE FRANK’.
Come nasce questo progetto?
Sono sempre stata
interessata al tema della Shoah, e sin da quando ero molto piccola ho
letto libri sull’argomento, guardato film e documentari.
La domanda “Perché?”
martellava insistente nella mia testa, e sapevo che non avrei mai dimenticato
quello che era successo. Ecco che a settembre 2014 ho deciso di aprire il
progetto UN PONTE per ANNE FRANK, che poi il 16 ottobre 2014, grazie al
supporto di numerose associazioni e fondazioni, e grazie all’interesse dei
cittadini, è divenuto associazione.
Ho deciso di chiamarlo UN PONTE per ANNE FRANK perché la
parola “ponte” fa pensare a un progresso, a un qualcosa che va avanti,
speranzosamente verso un futuro migliore. E Anne Frank è il simbolo della
Shoah, ma anche della speranza. Inoltre ho sempre amato il suo diario e i suoi
profondi messaggi. Credo che ognuno di noi dovrebbe ispirarsi alle sue parole,
al suo ottimismo e al suo amore verso il prossimo.
Di seguito, trascrivo alcune frasi dal Diario di Anne Frank:
“Che bello il fatto che nessuno debba aspettare un momento particolare per iniziare a migliorare il mondo.”
“Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora.” [...]
Di cosa si occupa, nello specifico, la tua associazione?
Gli obiettivi della nostra
associazione sono numerosi; attraverso incontri nelle scuole, viaggi e
iniziative c’impegniamo a non dimenticare la Shoah; promuoviamo la pace e
l’educazione; ci battiamo per i diritti umani; siamo dalla parte dei bambini; aiutiamo
le vittime della guerra; permettiamo ai bambini che vivono in Paesi in via di
sviluppo di poter ricevere almeno un pasto al giorno e di avere il diritto
all’educazione.
Inoltre, analizziamo le
conseguenze causate dalla discriminazione, dall’indifferenza e dai pregiudizi.
Sfortunatamente questi atteggiamenti fanno ancora parte della nostra realtà, e nonostante il 27 gennaio 2015 saranno passati
70 anni da quando furono abbattuti i cancelli di Auschwitz, ancora oggi
numerose tragedie fanno parte del nostro mondo e, anche se in modo diverso,
esistono ancora dei piccoli Olocausti.
Ci battiamo per la giustizia, per
un mondo di pace, e incoraggiamo a rispettare il prossimo e a combattere
l’indifferenza, che è uno dei peggiori atteggiamenti che possano esistere.
Sono molto contenta
dell’interesse che le persone stanno dimostrando nei confronti della mia
associazione, è davvero meraviglioso. Non solo perché grazie a UN PONTE per
ANNE FRANK sto conoscendo persone magnifiche, sostenitori che condividono i
nostri stessi ideali, ma anche perché tutto questo mi fa capire che nonostante
le ingiustizie, le violenze, le discriminazioni, il razzismo e l’indifferenza, ci
sono persone che come me credono in un mondo migliore, e che vogliono dire
basta a tutto questo.
Inoltre il 2015 è appena
cominciato, ma ho già in mente numerosi progetti che con la mia associazione
vorrei sviluppare nel corso dell’anno.
Vi avvalete anche di importanti collaborazioni, prima fra tutte quella
con Buddy Elias, cugino di Anne Frank e ultimo membro della sua famiglia ancora
in vita. Parlacene.
È un grandissimo onore per noi
avere il pieno supporto e sostegno di Buddy Elias e di tutte le altre
associazioni e fondazioni, nazionali e internazionali, che sostengono i nostri
ideali e i nostri obiettivi.
Conosco Buddy Elias da giugno
2014 e da quel giorno non abbiamo più smesso di sentirci. Buddy quindi ha assistito
al nascere della mia idea di voler creare prima un progetto, e successivamente
un’associazione, a nome di sua cugina. Non appena lo ha saputo mi ha
ringraziato infinite volte e proprio qualche giorno fa mi ha scritto un’e-mail
dicendomi che Anne, Margot, Edith e Otto sarebbero contentissimi del lavoro che
sto facendo.
Le sue parole mi hanno toccato il
cuore e naturalmente sono io a ringraziarlo ogni volta per il suo meraviglioso
supporto e per tutto quello che fa. Buddy è a conoscenza di ogni singola
iniziativa legata alla mia associazione, e non appena ha un’idea o una proposta
la condivide con me, per aiutarci a crescere sempre più.
Naturalmente, è grato anche a
tutti i sostenitori della nostra associazione, perché è molto importante per
lui sapere che i messaggi di sua cugina Anne continuano a essere tramandati.
D’altronde, anche lui e sua
moglie Gerti s’impegnano moltissimo a continuare a condividere i messaggi di
Anne Frank, tramite incontri nelle scuole, grazie a numerose conferenze e molto
altro. Il suo impegno è sicuramente molto importante.
Tutto questo è come una lunga
catena, che continua ad andare avanti seminando messaggi di pace e fratellanza
in ogni parte del mondo.
Proprio per il 27 Gennaio è fissata la campagna ‘Io non dimentico’. Di
cosa si tratta?
“IO NON DIMENTICO” è una campagna
nazionale promossa dalla nostra associazione, che sarà lanciata per il Giorno
della Memoria, promuovendo l’importanza di non dimenticare, affinché un simile
Olocausto non si ripeta e affinché le parole dei sopravvissuti non svaniscano
nel niente.
La campagna però non si limiterà
al 27 gennaio, perché crediamo sia importante ricordare non solo per un giorno, ma ogni giorno.
Ci saranno numerose iniziative
legate ad essa e aperte a tutti. Incontri nelle scuole, viaggi, interviste
esclusive e molto altro.
Inoltre, le donazioni che
riceveremo attraverso la campagna “IO NON DIMENTICO” saranno utilizzate esclusivamente
per supportare i sopravvissuti alla Shoah che attualmente vivono in condizioni
disagiate e che hanno bisogno del nostro aiuto, e per conservare i luoghi della
memoria. Quando non rimarrà neanche più un solo sopravvissuto alla Shoah non solo sarà importante tramandare di generazione in generazione le loro testimonianze, ma i luoghi della memoria saranno una conferma che le loro parole raccontano qualcosa che è realmente successo. E che non deve ripetersi.
Tra le vostre iniziative c’è anche ‘Un treno per la memoria 2015’.
Raccontaci qualcosa di più.
Collaborando con l’Associazione
Culturale Terra del Fuoco, che da oltre 10 anni organizza il Treno della
Memoria, invitiamo i nostri sostenitori a unirsi a questa esperienza a dir poco
importante, profonda e toccante (con partenze a gennaio, febbraio e marzo).
L’invito è aperto a privati, studenti e docenti, e per chiunque fosse
interessato a partecipare e a unirsi a noi, c’è ancora modo di aggregarsi
scrivendo un’e-mail a unponteperannefrank@yahoo.it
10 anni d’impegno sociale e oltre 25.000 persone portate ad Auschwitz-Birkenau. Il Treno della Memoria non è una gita scolastica, oppure una vacanza, ma uno spazio di conoscenza, un viaggio nella Storia e nella memoria attraverso un percorso educativo capace di coniugare attività ludiche, testimonianze dirette della storia, incontri e laboratori verso la finalità, chiara e condivisa con i partecipanti, di formare nuovi cittadini attivi nel costruire la realtà che li circonda.
È un modo per andare a Cracovia, per fare parte di un’esperienza indimenticabile e per visitare il campo di concentramento Auschwitz-Birkenau e dire “Io c’ero e ho visto”.
Si tratta di un percorso di eventi il cui cuore saranno i viaggi della memoria che, seguendo il filo della Storia, della memoria e dell'impegno verso una cittadinanza attiva, conducano i partecipanti che ne prenderanno parte ad una vera consapevolezza e capacità d’impegno.
Ogni partecipante al suo ritorno si sente una persona diversa, migliore. Un cittadino più responsabile, e si rende conto dell’importanza di non dimenticare e di combattere contro ogni tipo di discriminazione, indifferenza, pregiudizio e ingiustizia.
E, non da ultimo, raccogliete anche materiale per i bambini della
guerra di oggi (Siria). Spiegaci qualcosa di più su questa importantissima e
lodevole iniziativa.
Certo!
Avvalendoci di una
collaborazione esterna abbiamo deciso d’iniziare una raccolta di materiale di
prima necessità per i bambini della Siria – e per le loro famiglie – vittime
della guerra.
Dopo lo scoppio della guerra civile, in Siria calcoliamo oltre 4 milioni di sfollati. Impossibile contare le vittime della fame e delle scarse condizioni igieniche nei campi profughi dove mancano cibo, medicine, vestiti e assistenza sanitaria. I più a rischio, sono i bambini. La loro situazione è davvero tragica. Quei bambini ogni notte si addormentano circondati dalla guerra, senza sapere se quando si sveglieranno avranno ancora una famiglia. Senza sapere se si sveglieranno. Molti di loro sono orfani e hanno visto cose che nessun adulto dovrebbe vedere, figurarsi un bambino.
Prima di decidere di avviare anche questo progetto mi sono documentata molto sulla situazione in Siria e ne sono rimasta sconvolta. Le immagini di bambini ricoperti dal sangue, circondati dalle macerie e che con i loro occhi pieni di lacrime ci chiedono di aiutarli si sono fermate nel mio cuore.
Ecco perché la nostra associazione ha deciso d’iniziare una raccolta di beni di prima necessità, che sono consegnati ai bambini della Siria da volontari italiani. Quindi sappiamo per certo che ciò che raccogliamo viene veramente consegnato.
Numerosi sostenitori della nostra associazione hanno iniziato la loro raccolta materiale, ed è meraviglioso.
Raccogliere del materiale, frugare tra la roba che abbiamo in casa può sembrarci un gesto quasi inutile, troppo semplice. Ma invece riesce davvero ha salvare delle vite.
Tra le altre cose raccogliamo anche medicinali e possiamo ben immaginare quanto siano importanti per dei bambini che non hanno niente.
Inoltre in Siria durante la notte le temperature calano così tanto che spesso il freddo rischia di uccidere gli anziani o i bambini, i più vulnerabili.
Molti di loro non hanno niente con cui coprirsi e basterebbero una coperta, o dei giubbotti, per fare una differenza, per regalare loro un domani.
Quindi incoraggio chiunque a iniziare una raccolta di materiale di prima necessità, e per sapere che cosa raccogliere basta inviarci un e-mail all’indirizzo unponteperannefrank@yahoo.it
Grazie.
Siete attivi anche nelle scuole e in campo internazionale. Parlacene.
I giovani sono il nostro futuro
ed è essenziale farli avvicinare allo studio della Storia, della Shoah, e far
capire loro che quanto è successo è sbagliato, ma che però le ingiustizie e le
discriminazioni fanno ancora parte dei nostri giorni.
Avviciniamo gli studenti ai
messaggi di Anne Frank e grazie alla sua storia analizziamo le conseguenze
causate dalla discriminazione, inoltre parliamo loro dei Giusti tra le nazioni
e di quanto sia importante combattere l’indifferenza e aiutare il prossimo in
caso di bisogno.
Incoraggiamo gli studenti a
rispettare i loro compagni e possiamo fare tutto questo attraverso progetti ben
mirati, in base alla loro età (progetti di disegno, musicali, creazione di
situazioni…)
Per quanto riguarda il campo
internazionale, invece, è meraviglioso che numerose fondazioni e associazioni
si siano avvicinate a UN PONTE per ANNE FRANK dandoci tutto il loro supporto. Con
molte di loro abbiamo iniziato delle vere e proprie collaborazioni,
confrontandoci per poter agire al meglio.
Ad esempio con Rhonda Fink - Whitman
(autrice del libro 94 Maidens – 94
Fanciulle, che racconta la toccante storia della sua famiglia durante la
Shoah) abbiamo avviato un accordo di partnership Italia – USA. Rhonda è colei
che ha reso obbligatorio nello stato della Pennsylvania lo studio della Shoah.
Dopo aver girato un filmato in cui mostrava come gli studenti non sapessero
neanche dove si trova Auschwitz, o chi era Hitler, ha deciso d’intervenire,
permettendo agli studenti di poter studiare la Shoah e affrontare tematiche
così importanti. Supporta pienamente gli incontri che noi organizziamo nelle
scuole, e presto vorremo fare qualcosa più mirato Italia – USA, sempre a favore
degli studenti.
Numerosi sopravvissuti alla
Shoah, educatori, attori, scrittori, fondatori di associazioni che condividono
i nostri stessi ideali hanno deciso di rilasciare interviste esclusive alla
nostra associazione e lo trovo un gesto molto importante. E naturalmente è un
immenso onore avere il loro supporto.
Una delle prime persone che ha
accettato di apparire su UN PONTE per ANNE FRANK è stata Cara Wilson- Granat,
una donna meravigliosa che adesso è diventata anche una cara amica.
Cara però decise di non lasciarsi sfuggire una simile opportunità e così insisté. Otto Frank, allora, iniziò una corrispondenza con lei che nel corso negli anni è maturata in uno splendido rapporto. Otto è divenuto il mentore di Cara.
Queste sono alcune parole che Cara mi ha scritto sul suo rapporto con Otto Frank:
[...] “Tutto ciò che Otto mi ha regalato, la sua presenza e i suoi messaggi, per me non hanno mai fine. Giornalmente incontro nuove persone, e sono ispirata da uomini e donne che sono sopravvissuti a delle tragedie, e tutto questo continua a darmi speranza. Il mio bisogno di parlare di Otto, e delle sue meravigliose figlie, Anne e Margot, ogni volta fanno nascere colloqui vivaci e interessanti. E giornalmente lotto per la pace e per un mondo più unito, combatto contro il fanatismo, il razzismo, la vendetta, l’anti-semitismo, il bullismo e la violenza in generale. Questa è stata anche la missione di Otto negli ultimi anni della sua vita.” [...]Queste sono alcune parole che Cara mi ha scritto sul suo rapporto con Otto Frank:
Cara ha inoltre pubblicato un libro dove ha incluso le loro lettere e i meravigliosi messaggi che Otto Frank ha condiviso con lei: Il libro s’intitola “Dear Cara: letters from Otto Frank” http://unponteperannefrank.weebly.com/cara-wilson-granat1.html
Inoltre, ci tengo molto anche a condividere con i tuoi lettori un estratto dall’intervista rilasciata da Ben Lesser, sopravvissuto alla Shoah, fondatore della ZACHOR Holocaust Remembrance Foundation nonché autore del libro “Living a life that matters”.
Ben ha rilasciato per noi un’intervista molto profonda e toccante, e sicuramente consiglio a chiunque di leggere la sua testimonianza, perché nonostante le terribili esperienze che ha vissuto nei campi di concentramento, e che lo hanno segnato per sempre, non ha mai smesso di sperare. E incoraggia chiunque a non smettere di sperare e a vivere una vita che merita di essere vissuta.
Queste sono alcune delle sue parole:
Inoltre, voglio anche che il mio libro possa essere una fonte d’inspirazione per le generazioni future. Non voglio che loro si sentano dispiaciuti per me, voglio che possano essere inspirati a vivere al meglio le loro vite.
Non possiamo scegliere il nostro destino. Ma anche se ci troviamo al centro di una crisi o di una tragedia, possiamo scegliere se farci rovinare le nostre vite oppure se uscire da tali tragedie e andare avanti. È essenziale capire le conseguenze delle scelte che facciamo. È possibile che dopo una tragedia o un trauma non si riesca più ad andare avanti, ma è anche possibile vivere circostanze estreme e aggrapparsi alla voglia di vivere, aggrapparsi a una vita che merita di essere vissuta.” [...]
Per leggere l’intervista completa di Ben Lesser: http://unponteperannefrank.weebly.com/ben-lesser-zachor-holocaust-remembrance-foundation.html
I lettori interessati a questa importante associazione cosa possono fare
per offrirvi un aiuto concreto?
Senza le donazioni dei nostri sostenitori
non potremmo andare avanti.
Basta anche una piccola donazione
per fare una differenza. So che molti di noi vivono in condizioni difficili e
che per molti è dura arrivare a fine mese, ma anche solo una donazione di 2
Euro è importante e ci permette di essere ancora più d’impatto e di aiutare
sempre più persone che vivono in condizioni estreme, sempre più bambini che non
sanno se vedranno il domani.
Grazie di cuore a chiunque
rinuncerà a qualcosa (a un caffè, a un pacchetto di sigarette…) e donerà alla
nostra associazione.
Donare è veloce e sicuro. Per farlo: http://unponteperannefrank.weebly.com/donazioni.html
Vuoi lasciare i vostri contatti per gli utenti interessati a seguirvi?
Certo!
Invito tutti quanti a venirci a trovare sul sito ufficiale della nostra associazione: www.unponteperannefrank.weebly.com
Invito tutti quanti a venirci a trovare sul sito ufficiale della nostra associazione: www.unponteperannefrank.weebly.com
Oppure sulla nostra pagina
Facebook: http://www.facebook.com/unponteperannefrank
E’ stato un piacere immenso ospitarti nel mio blog. Assieme a tua
sorella Rebecca Domino svolgi un’azione lodevole. Un caro saluto e in bocca al
lupo per tutto!
Grazie di cuore Linda, sicuramente è stato un
grandissimo onore per me essere ospitata nel tuo blog e sapere quanto per te
queste tematiche siano importanti! Un caro saluto a te e a tutti i lettori!
Cara Linda grazie di cuore per aver ospitato la mia Associazione e per il tuo meraviglioso supporto. E' un grande piacere per me essere qui. Continua così e grazie per la persona sensibile che sei. Un abbraccio forte, Sofia
RispondiEliminaGrazie a te per questa lodevole iniziativa! Siete meravigliosi! <3
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